Politica
Intervista a Lucio Bertè su sua disobbedienza civile a S.Pietro sulla vicenda del cimitero dei Martiri di S.Ambrogio a Milano
Primarie. Viale, Renzi è la scossa che ci vuole, avanti sui diritti civili e giustizi
"Times New Roman"">Anche questa volta molti simpatizzanti e iscritti radicali hanno votato Matteo Renzi, forse "con più se è qualche ma" della volta scorsa, per riaffermare che nel panorama politico italiano Matteo Renzi è la scossa di cui c'è bisogno.
A ricordarlo è Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani per tre anni e ora membro del Comitato Nazionale.
Silvio Viale, che è consigliere comunale a Torino, ha dichiarato:
"Con qualche se è qualche ma in più, molti radicali hanno votato Matteo Renzi. Spesso molti mi chiedono polemicamente cosa pensi Renzi sulla giustizia e sui diritti civili, sostenendo che gli altri candidati siano più sensibili. Meno domande sui altri temi economici e politici. Io rispondo che preferisco chi guarda avanti come Renzi a chi a parole sembra essere più avanti, ma si rivolge sempre al passato. Sulla giustizia sono convinto che Renzi possa fare molto di più di quello che gli si attribuisce verso quelle riforme che sono necessarie e per le quali amnistia e indulto sono tappa e premessa obbligata. Sui diritti civili mi accontento che non imponga le proprie eventuali posizioni personali, ma che accetti che la società possa decidere e avanzare sui temi della laicità, del fine vita, della sessualità e dei diritti delle coppie omosessuali. L'ampio schieramento laico che sostiene Renzi è una garanzia perché cessino i veti che hanno paralizzato il paese, per cui posso dire che voto Renzi anche perché si vada avanti su diritti civili e giustizia."
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Presentazione del libro di Dario Stefano "Il caso Berlusconi tra atti ufficiali, retroscena e manovre"
“Radicali per Sant’Ambrogio”: fermato in piazza San Pietro il radicale Lucio Berte’
L’architetto e radicale storico Lucio Bertè è stato fermato stamattina dalla Polizia, condotto presso il Commissariato Borgo e denunciato penalmente ex Art. 650 C.P. perché si è rifiutato – in modo rigorosamente nonviolento, come è stato confermato dalla Polizia stessa – di togliere i cartelli che spiegavano la sua iniziativa.
Bertè è stato trattenuto in commissariato dalle 10.15 alle 13.15 per la nomina dell’avvocato difensore – Avv. Giuseppe ROSSODIVITA del Foro di Roma - e l’elezione di domicilio, e per la firma dei verbali di sequestro dei materiali.
Il fermo si è protratto oltre il previsto perché Lucio Bertè ha voluto che risultasse per iscritto la denuncia per disobbedienza all’ordine dell’Autorità - come a lui annunciato dal funzionario della P.S. intervenuto in Piazza S. Pietro - che consentirà di portare la vicenda in una sede giudiziaria e avere un ritorno di informazione a favore dell’opinione pubblica, totalmente disinformata sul caso del Cimitero dei Martiri di Milano.
Lucio Bertè, con la sua manifestazione iniziata il 5 dicembre - un digiuno di dialogo accompagnato da un sit-in ad oltranza in Piazza S.Pietro - chiede molto semplicemente che Papa Francesco sappia che a Milano, nel sito del Coemeterium ad Martyres, sono state rimosse le sepolture dei primi cristiani per fare un parcheggio interrato accanto alla Basilica di S. Ambrogio - nel silenzio della Curia milanese, mentre “a Milano e in Lombardia ci sono Istituzioni che apprezzano il richiamo alla Chiesa dei poveri, la Chiesa della nonviolenza e della parola, rappresentata da uomini semplici e straordinari nella loro semplicità, i martiri della prima era cristiana, poi proclamati santi anche per allontanarli da noi.”
Ora, nonostante la chiara presa di posizione - con ben due mozioni del Comune di Milano e della Regione Lombardia, e altre due avviate per Natale - in quel luogo, sacro per i suoi valori civili e religiosi, la costruzione del parcheggio interrato è proseguita ed è quasi ultimata.
La Segretaria di Radicali italiani, Rita Bernardini, aveva ieri mattina inviato una lettera a Padre Federico Lombardi per esporgli i contenuti dell’iniziativa del radicale Lucio Bertè, in attuazione di una mozione approvata nel 2008 dal Congresso di Radicali Italiani.
Allegato – Lettera di Rita Bernardini a Padre Lombardi
Roma, 7 dicembre 2013, Sant’Ambrogio
OGGETTO: Iniziativa nonviolenta per far sapere a Papa Francesco cosa accade nel Cimitero paleocristiano “ad Martyres” di S.Ambrogio a Milano
Egregio Padre Federico Lombardi,
vorrei informare la Santa Sede che è in corso un’azione nonviolenta di dialogo rivolta al Santo Padre, Papa Francesco, da parte del radicale Lucio Bertè, Portavoce di “Radicali per Sant’Ambrogio”, perché sappia che a Milano, nel sito del Coemeterium ad Martyres – cimitero paleocristiano in uso dal I° al IV° secolo su cui il Vescovo Ambrogio costruì la sua Basilica, chiamandola “Basilica Martyrum”, proprio per celebrare e perpetuare la memoria dei martiri - è in corso di costruzione un parcheggio interrato, realizzato rimuovendo le sepolture e senza alcun riguardo per la sacralità del luogo né della legge sui Beni Culturali che impone il rispetto della storicità del sito.
Il Comitato “Radicali per Sant’Ambrogio” si batte per la salvaguardia di questo antichissimo luogo sia per i valori che rappresenta dal punto di vista culturale, storico, antropologico, ma anche come patrimonio “immateriale” di natura spirituale e religiosa.
Mi rivolgo a Lei , nella mia veste di Segretaria nazionale di “Radicali Italiani”, perché l’impegno per la salvaguardia del Cimitero dei Martiri cristiani è stato approvato dal Congresso del 2008 di Radicali Italiani e, dunque, l’azione nonviolenta si svolge in questa cornice.
In questi 5 anni, Lucio Bertè è riuscito a portare più volte la vicenda al voto dei Consigli Comunale di Milano e Regionale della Lombardia. Nel 2012 entrambe queste Assemblee elettive hanno approvato alla unanimità due Mozioni che hanno deliberato di non dare seguito al progetto del parcheggio, ma di realizzare in quel luogo il GIARDINO DELLA MEMORIA DEI MARTIRI CRISTIANI E PER LA LIBERTA’ RELIGIOSA, un monumento basato su elementi simbolici di natura vegetale e minerale, aperto e rivolto alla ecumenicità e al dialogo interreligioso.
Purtroppo la volontà popolare democraticamente espressa è stata disattesa e la costruzione del parcheggio è proseguita. Per questo Lucio Bertè, tra il 16 dicembre 2012 e il 1° aprile 2013, è entrato senza autorizzazione, autodenunciandosi, per riempire il sito di croci e di scritte per riaffermare la sua vera identità storica (video allegato).
Ora, altre due Mozioni, sono in attesa di voto al Consiglio comunale di Milano e a quello Regionale della Lombardia con buone probabilità di rinforzare quelle precedenti.
Inoltre è aperta una procedura giudiziaria che potrebbe portare anch’essa alla demolizione del parcheggio o anche – se fattibile – alla sua riconversione a “catacomba-museo” delle storie dei martiri e delle persecuzioni, fino a quelle in corso, non solo contro i cristiani. Sarebbe l’occasione per sensibilizzare e attivare i cittadini sulle iniziative in corso volte a conquistare finalmente a livello transnazionale, il fondamentale diritto umano alla libertà religiosa.
Questo proprio allo spirare del 1700° anniversario dell’Editto di Milano. Noi sosteniamo che tale conquista – durata per la verità assai poco – fu comunque grande merito proprio dei Martiri. In qualche modo, gli Imperatori romani furono costretti a riconoscere questa libertà grazie alla forza nonviolenta dei Martiri e alla capacità persuasiva della loro parola.
Questo per noi è il grande portato del Cristianesimo delle origini, forte nei suoi convincimenti e capace di trasmetterli, senza mai provare ad imporli, con i Martiri pronti ad affermarli fino alle estreme conseguenze.
Detto questo, mi permetto di osservare che la difesa del sito ad Martyres, e dello stesso ruolo dei Martiri è stata debolissima, anzi del tutto inesistente da parte della Curia Milanese e dello stesso Abate di S. Ambrogio. Durante i 14 anni di dibattito sul parcheggio, la sua difesa più forte di questo luogo prestigioso, tanto caro a S. Ambrogio, a S. Agostino e a sua madre è stata: “lo facciano o non lo facciano questo parcheggio, per me è indifferente, purché facciano presto”: un atteggiamento che in questa circostanza ha sicuramente favorito chi aveva interesse alla costruzione (dentro e fuori della politica), sicuramente contro i sentimenti di religiosità prevalenti tra i cittadini, molto sensibili invece al richiamo e al fascino della Chiesa dei poveri e della verità rappresentata soprattutto dai Martiri cristiani.
Cosa Le chiedo? Semplicemente che il Papa sia messo a parte di questa vicenda e che di ciò me ne venga data gentilmente conferma. Non ci permettiamo, infatti, di suggerire alcunché ad un Papa come Francesco. Siamo certi che se vorrà trovare una parola sull’argomento, sarà quella giusta.
Anche Lucio Bertè Le chiede solamente questo e, solo per questo, è in digiuno dalla mezzanotte del 4 dicembre ed in sit-in permanente in Piazza S. Pietro, giorno e notte e ad oltranza dal 5 dicembre, in attesa di sapere che il messaggio sia arrivato. Subito dopo porrà fine alla sua iniziativa nonviolenta di dialogo.
La ringrazio per la cortese attenzione e resto a Sua disposizione per ogni chiarimento che Lei ritenesse necessario.
Rita Bernardini
Segretaria di “Radicali Italiani”
Il sito internet del cimitero dei Martiri con le croci piantate da Lucio Bertè
http://vimeo.com/81181919
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Interviste alla manifestazione a Roma contro le violenze di neofascisti a danno di immigrati bengalesi
Primarie PD. Manfredi: non ho votato, a maggior ragione dopo aver letto le falsità contenute nella dichiarazione fatta firmare ai seggi
Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Un anno fa votai alle primarie di coalizione per Matteo Renzi, apprezzando il suo sforzo di rinnovamento del centro-sinistra. Un anno dopo, Renzi mi pare regredito e tentato dal facile populismo (vedi "caso Cancellieri" e posizione su amnistia e indulto).
A maggior ragione non ho votato dopo aver letto, questa mattina, quello che due milioni di italiani partecipanti alle primarie hanno sottoscritto di loro pugno, firmando una dichiarazione prima di votare: che il PD è l'unica forza politica esistente in Italia ad adempiere al dettato dell'art. 49 della Costituzione ("Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale").
Su quali basi il PD sostiene questa impegnativa affermazione? Perchè ha fatto le primarie? La Lega le ha fatte ieri. Perchè tiene periodicamente dei congressi? Tutte le forze politiche, tranne Grillo e Forza Italia, tengono dei Congressi per eleggere il loro organi dirigenti.
I padri costituenti non avevano previsto il finanziamento pubblico dei partiti. Dal 1974 al 1993 il PCI (poi PDS) ha difeso a spada tratta il finanziamento pubblico; nel 1993, sapendo che il referendum radicale sarebbe stato plebiscitato, fece campagna per il SI all'abolizione per poi tradire il risultato del referendum, assieme a tutti gli altri partiti della partitocrazia.
E la legge sul finanziamento pubblico dei partiti (sedicente "legge sui rimborsi elettorali") è la madre di tutte le Rimborsopoli d'Italia.
L'unica forza politica ad aver cercato di inverare l'art. 49 della Costituzione, dal 1955, anno della sua fondazione, è stato il Partito Radicale. Dopo la scelta transnazionale, c'è Radicali Italiani, che quest'anno ha raccolto le firme sul referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti, fallendo miseramente poichè nessuno, tantomeno Grillo tantomeno il PD, l'ha sostenuto.
Non si costruisce un partito nuovo facendo firmare a due milioni di italiani delle falsità. E a chi mi dice "però sono due milioni e tu sei uno" rispondo con Pasolini: meglio essere nemici del popolo che nemici della verità.
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