Politica
Milano. Cappato: Pisapia conservatore. Non ripartiamo dalla coalizione, ma dai referendum
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo
Come Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia sta operando da quasi quattro anni, come un conservatore, certamente serio ed onesto, ma che non ha impresso alla città quella radicale trasformazione che speravamo, in particolare su quel grande progetto per la qualità della vita e dell'ambiente che i cittadini avevano proposto attraverso i 5 referendum di Milanosìmuove. Gli investimenti comunali sono rimasti gli stessi dell'era Moratti, e le grandi possibili innovazioni (autonomia delle municipalità, Piano della mobilità, riapertura Navigli, privatizzazione SEA, allargamento Area C, post-Expo) sono nella migliore delle ipotesi rinviate alla prossima sindacatura (con la pur significativa eccezione delle libertà civili -unioni civili e testamento biologico- realizzate dal Consiglio comunale sotto la spinta delle iniziative popolari).
Questi ultimi 14 mesi avrebbero potuto e dovuto segnare una svolta, ma non sembrano essere queste le intenzioni di Pisapia con il suo annuncio di non-ricandidatura. Se invece ci saranno provvedimenti che andranno in quella direzione, li sosterremo.
Nel 2011, avevamo presentato la Lista Bonino-Pannella a sostegno di Pisapia come atto di fiducia politica nella persona, al di fuori di qualsiasi logica di coalizione. Proseguendo con quella impostazione, come Gruppo Radicale-federalista europeo al Comune di Milano non parteciperemo alla riunione di coalizione di Centrosinistra convocata per domattina e ci dedicheremo prioritariamente alla prosecuzione del progetto referendario, per definizione aperto a tutti.
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Ostia, Magi: per aprire i varchi basta rispettare la legge
Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma
Per ripristinare la legalità e restituire a romani e turisti il mare di Ostia, cioè il mare della Capitale, non è necessario attendere il varo del nuovo PUA, il Piano Utilizzo Arenili, da una parte perché il vigente Pua del 2005 che pure prevedeva l’apertura di cinque varchi e il ripristino della visibilità del mare, non è mai stato attuato, dall’altra perché il progetto di PUA messo a punto dall’amministrazione rischia di tradursi in una sanatoria, prevedendo peraltro una premialità per chi “acconsenta” all’apertura dei varchi.
Molto più semplicemente, per liberare il mare di Roma basta far rispettare le leggi vigenti che obbligano ogni concessionario a garantire l’accesso alla spiaggia a prescindere dalla stagione e dagli orari di apertura dei servizi: né più né meno, insomma, di quanto accade nel resto del Paese come prevede la legge italiana, il Codice della navigazione e le stesse concessioni che gli stabilimenti hanno sottoscritto. Per questo è necessario passare al vaglio le concessioni e le planimetrie e revocare quelle che risultino irregolari.
Siamo pronti a scommettere che in questo modo, riportando le nostre spiagge nel perimetro della legalità, come per magia compariranno i varchi. Solo a questo punto sarà utile parlare del Pua in una prospettiva di riequilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere e di messa a gara delle concessioni, come previsto dalla normativa europea.
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