Politica

Processo Bagarella ed altri (presunta trattativa Stato - mafia)

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Gio, 02/05/2015 - 10:15
Durante l'udienza vengono sentiti il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e l'ex ministro della Giustizia, Giovanni Conso.
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Caffè mondo

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Gio, 02/05/2015 - 09:30
La puntata di "Caffè Mondo", la trasmissione radiofonica nata dalla collaborazione tra oltreradio.it e la stampa.it Ogni giorno in diretta, dal lunedì al venerdì dalle 9.20, ascoltabile, oltre che da oltreradio.it, dal sito lastampa.it Aggiornamenti in tempo reale sull’attualità internazionale, il notiziario di Radio Euronews, ospiti, testimonianze e storie dal mondo. A cura di Francesca Sforza e Francesco De Leo. In studio Giulia Raffaelli. Oggi a Caffè Mondo, Maurizio Molinari, corrispondente per la Stampa dal Middle East e Amer Sabaileh, docente di Relazioni internazionali all'Università della Giordania, analizzano la lotta al terrorismo.
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Notiziario del mattino

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Gio, 02/05/2015 - 09:00
collegamento con David Carretta da Bruxelles; sintesi interviste a Spigarelli, Buemi, Deriu, Angioli, Fitto, Romano, Minzolini
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Mussolini: l'epilogo

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Gio, 02/05/2015 - 08:30
Questo nuovo testo di Roberto Festorazzi vuole essere un compendio di facile lettura delle problematiche relative alla fine di Benito Mussolini, a 70 anni dai fatti. Chi uccise Mussolini? Dove finì l’oro di Dongo? Quante persone furono vittime della strage avvenuta per nascondere furti e altre azioni delittuose? Questo libro contiene anche molte novità, riguardanti ad esempio il reale ruolo avuto da Cadorna nella decisione di sopprimere il Duce, una testimonianza pure inedita sulle ultime ore di Graziani a Como e una dettagliata ricostruzione sulla presenza incombente, infiltrante e decisiva degli Alleati, in particolare gli americani, nel teatro degli eventi. Inoltre, di grande interesse è un’articolata testimonianza, resa all’autore, dal figlio del leader comunista Luigi Longo, il quale smentisce la partecipazione del padre all’esecuzione del Duce. Una sezione iconografica include una selezione di immagini storiche, e di fotografie contemporanee, tale da formare un vero e proprio percorso "visivo" alla scoperta dei luoghi in cui si consumò la fine del Duce. Roberto Festorazzi (Como, 1965), laureato in scienze politiche, giornalista, ha scritto e scrive per molte testate, tra cui "Il Giornale", "Il Messaggero", "la Repubblica", "La Stampa", "Panorama", "Avvenire", "Libero". Tra i suoi libri, I veleni di Dongo (Il Minotauro), Starace (Mursia), Laval-Mussolini, l’impossibile asse (Mursia), Farinacci (Il Minotauro), Mussolini e l’Inghilterra (Datanews), Bruno e Gina Mussolini (Sperling & Kupfer), Il segreto del Conformista (Rubbettino), Margherita Sarfatti (Angelo Colla Editore), Uccidete il Duce! (Hobby & Work), Claretta Petacci (Minerva), Caro Duce, ti scrivo (Ares), Mistero Churchill (Macchione), Mussolini e le sue donne (Macchione), I duelli del Duce (Macchione) e La perfida Albione (in Edibus).
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RadicalNonviolentNews

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a cura di Matteo Angioli
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Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

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A cura di Roberto Spagnoli con la collaborazione di Marina Sikora e Artur Nura
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Trasporto pubblico locale e musulmani in Italia. La puntata settimanale di Fai Notizia

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In questa puntata l'intervista a Bruno Bracalente, ordinario di Statistica economica all’università di Perugia; a Marinella Belluati, sociologa dei processi culturali e comunicativi; e il servizio "Città disordinate"
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Rassegna di Geopolitica. La 'guerriglia legale' contro Israele - a cura di Lorenzo Rendi

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"A veritable battlefield: the palestinian's legal warfare" a cura del INSS (Tel Aviv) 31 dicembre 2015
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Speciale Giustizia

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Udienza dell'11 luglio 1996 - processo Andreotti - Palermo DC e Sergio Matterella
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Catasto Rifiuti, Bolognetti: Siamo al paranormale!

Radicali Italiani - Mer, 02/04/2015 - 20:59
04/02/15

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Gazzetta del Mezzogiorno, 4 febbraio 2015  line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Giunta Radicali Italiani

Arpab, ultima frontiera. Questi sono i viaggi di un cittadino lucano alla ricerca di nuove forme di vita e di legalità all’interno degli uffici pubblici lucani.  Ecco, potrei iniziare il mio racconto, dedicato all’ennesima vicenda che ha per protagonista la nostra Agenzia per l’ambiente, parafrasando il capitano Picard della nave interstellare Enterprise. Peccato che a noi altri non tocchino affascinanti viaggi nello spazio, ma kafkiane vicende che svelano il volto di una P.A. allo sbando e che continua a non onorare come dovrebbe leggi e convenzioni che tutelano il diritto alla conoscenza dei cittadini di questo Paese.

Il carteggio intercorso tra me e l’Arpa lucana, avente per oggetto la gestione del cosiddetto “Catasto rifiuti”, fa capire perché il rapporto Ispra sui rifiuti speciali e pericolosi venga pubblicato ogni 4-5 anni anziché con cadenza annuale.

Il “catasto rifiuti” è stato istituito dall’art. 3 della legge 397/1988; in base a quanto chiarito dall’art.189 del Codice dell’Ambiente, esso è articolato in una sezione nazionale, gestita da Ispra, e in sezioni regionali istituite presso le Arpa. Il Catasto, sempre in base a quanto è dato leggere nel dispositivo del sopra citato art. 189, dovrebbe assicurare un quadro conoscitivo completo e costantemente aggiornato sui rifiuti prodotti nel nostro Paese.

Come detto “dovrebbe”, ma come apparirà chiaro dalla storia che mi accingo a raccontare i Catasti regionali sono tutt’altro che costantemente aggiornati e ben lungi dell’offrire un quadro conoscitivo completo.

Nella nostra Basilicata, per esempio, può succedere che l’impiegato che gestiva il Catasto “scappi” con password e documenti di rilevante interesse pubblico e che la cosa venga appurata solo dopo due mesi a seguito di una richiesta di accesso agli atti finalizzata a poter acquisire informazioni sui rifiuti speciali e pericolosi prodotti da Eni Spa.

No, non è la sceneggiatura del solito B movie natalizio, ma quanto emerge dalla surreale risposta che il direttore di Arpa Basilicata ha messo nero su bianco per corrispondere a una mia formale richiesta inoltrata nel novembre del 2014(sigh!!!).

Scrive infatti il dottor Schiassi in una missiva datata 30 gennaio 2015: “Si è appreso solo recentemente di modifiche operate agli assetti organizzativi[…]che hanno determinato in via di fatto un passaggio di competenze tra uffici, in uno con il comando del dipendete delegato alla materia di cui trattasi presso altri uffici regionali”.

Insomma, tradotto dal burocratese, chi gestiva il Catasto si è fatto trasferire. Ma il bello, il surreale, l’aspetto esilarante di tutta questa vicenda lo apprendiamo da un altro punto della stessa missiva nella quale il Direttore scrive: “E’ stato individuato il dipendente referente dell’attività di cui trattasi, per altro transitato in comando presso altro Ente. E’ stata inoltrata urgente richiesta formale di rimessione alla scrivente amministrazione della documentazioni elaborata e prodotta relativamente agli anni di riferimento”.

Non so se sono riuscito a rendere il lato comico e kafkiano di questa vicenda, ma trovo davvero paranormale che il direttore dell’Arpab debba vestire i panni dell’investigatore privato per capire chi fosse l’impiegato che fino a pochi mesi fa aveva assolto alle funzioni di gestione del Catasto e che lo stesso Direttore debba, di fatto, minacciare l’impiegato in oggetto per farsi restituire documenti pubblici la cui titolarità è in capo all’Agenzia e che il solerte impiegato ha ritenuto di dover portare con sé.

Il “Catasto rifiuti” dell’Arpab non ha mai brillato per efficienza e i dati, nonostante reiterate richieste formalizzate anche in una proposta di legge volta ad istituire una “Anagrafe della monnezza”, sono sempre restati nei cassetti gelosamente custoditi dai sacerdoti addetti alla negazione dell’einaudiano diritto a poter conoscere per deliberare.

Questa volta, però, la realtà ha superato la più sfrenata e fervida fantasia, toccando vette mai raggiunte prima. Lo scenario descritto da Schiassi, anch’egli impegnato nel consueto gioco dello scarica barile, avrebbe potuto ben figurare in un episodio della serie “Ai confini della realtà”, magari in un remake di “Dimensioni parallele”.

Sì parallele, perché da un lato ci siamo noi, abitanti del pianeta Terra, e dall’altro loro, sulle loro dorate nuvolette, che gestiscono la cosa pubblica senza alcun senso dell’importanza del compito che sono chiamati ad assolvere e spesso nell’assoluta mancanza di rispetto delle leggi.

 

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Vulture, un paradiso minacciato dalle trivelle. Bolognetti: “Di questo passo ce lo giochiamo”

Radicali Italiani - Mer, 02/04/2015 - 20:53
04/02/15

Fonte basilicata24news

Di Federica Sterza

Boschi, sorgenti, torrenti, aree da pascolo, vigneti, olivi: nel Nord della Basilicata si nasconde un piccolo angolo di Paradiso, il Vulture, una subarea del melfese che confina con Puglia e Campania. Sullo sfondo svetta con i suoi 1326 m il Monte Vulture, un vulcano non più attivo, ma che non può ancora definirsi spento. La storia di questo angolo di Paradiso si intreccia però con le scellerate operazioni di trivellazione che la cronaca lucana ha dolorosamente dovuto raccontare in più occasioni.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Come ci racconta il segretario regionale dei Radicali, Maurizio Bolognetti, la storia del Vulture cambia quando, nel 1963 prendono il via le operazioni di trivellazione di un pozzo esplorativo nell'ambito del permesso di ricerca denominato "Lavello". Le cose non filarono lisce come avrebbero dovuto, tant’è che da un documento redatto dall'Agip “emerge che le operazioni di perforazione determinarono l'inquinamento delle falde acquifere, contaminate dai fanghi di trivellazione, in una zona che, ricordo, è ricca di acque minerali e di coltivazioni di particolare pregio” spiega Bolognetti.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">E non è tutto. A distanza di oltre cinquant’anni, di recente sono state avanzate ben cinque richieste di permesso per il conferimento di nuovi titoli minerari, vale a dire nuovi permessi di ricerca. E tuttavia anche qui gli intoppi non mancano. Bolognetti racconta infatti che “l’Ufficio compatibilità ambientale della Regione Basilicata nel 2011 prima accetta la richiesta avanzata dalla società texana Aleanna Resources LLC, che ha una sede a Matera, ad avere i permessi, escludendo addirittura la procedura di Via (Valutazione di Impatto Ambientale), ma con delle ‘prescrizioni’ (vale a dire: ‘ci sono delle cose che dovreste comunque fare’), per poi, due anni dopo, negare l'intesa".

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“Ho l’impressione, a volte, che ci sia un cortocircuito tra gli uffici e la politica, la politica e gli uffici” commenta il segretario radicale. Cortocircuiti che però rischiano di mettere a repentaglio un ecosistema dai tratti insuperabili e dalle bellezze uniche. Di questo passo, il “Vulture ce lo giochiamo”.

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Commissione Attività produttive, commercio, turismo della Camera

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Mer, 02/04/2015 - 20:00
Audizione informale dell'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, sulle linee strategiche del piano industriale.
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Mattarella: Testa, serve ventata di novità su autodichia degli organi costituzionali

Radicali Italiani - Mer, 02/04/2015 - 17:33
04/02/15

Dichiarazione di Irene Testa, membro della direzione di Radicali Italiani e coautrice con l'avvocato Alessandro Gerardi del libro "Parlamento, zona franca - Lo scudo dell'Autodichia":

"In occasione dell'insediamento di Sergio Mattarella al Quirinale, Irene Testa rivolge l'invito al nuovo Presidente, di imprimere una ventata di novità alla trattazione del polveroso dossier dell'autodichia degli organi costituzionali. Una decisione diversa, rispetto al passato, darebbe ingresso allo Stato di diritto anche per una categoria di persone, sin qui trattata in maniera maggiordomale invece che da cittadini".

"L'ordinanza n. 740/2015 della Corte di cassazione ha citato la Presidenza della Repubblica dinanzi alla Corte costituzionale, per un conflitto tra poteri dello Stato: esso nasce proprio dal precedente rifiuto del Quirinale di consentire alla Cassazione di decidere - in terzo grado - sulle controversie di lavoro dei dipendenti del Colle. Se Mattarella ritirasse l'eccezione di carenza di giurisdizione del Giudice ordinario, il conflitto non avrebbe più luogo ed anche le parallele vicende di Camera e Senato riceverebbero una linea di indirizzo assai significativa".

"Il nuovo Presidente ha dunque l'opportunità di aprire uno squarcio di luce, in una questione che - lasciata incancrenire con le lungaggini che, nel caso del Senato, già superano il decennio - rischia di portare ad una condanna dell'Italia a Strasburgo".

Leggi anche: http://autodichia.blogspot.com

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Praga 1968. La "Primavera" e la sinistra italiana

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presentazione del libro a cura di Francesco Anghelone e Luigi Scoppola Iacopini
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