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XIV Congresso di Radicali Italiani. Chianciano, 29 ottobre al 1 novembre 2015

Gio, 10/15/2015 - 03:48
15/10/15

Lo statuto di Radicali Italiani prevede che ogni anno il congresso del Movimento si tenga “a data fissa nella decade che include il 1° novembre” (art. 3, comma 1). Lo stesso statuto conferisce al segretario la prerogativa/compito di convocarlo (art. 7, comma 2).

Nel convocare la nostra assise da giovedì 29 ottobre a domenica 1 novembre, sento il dovere di dire a ciascuno di voi ciò che ritengo fondamentale per fare dell’appuntamento un fatto politico all’altezza della storia radicale che -  avendo come naturale riferimento il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito che insieme ad altri soggetti costituiamo - compie, in questi giorni, sessant’anni.

Io propongo che l’obiettivo  del XIV Congresso sia quello di sostenere all'Onu - con un nostro diretto, forte impegno e adeguate lotte - la battaglia già incardinata per la transizione verso lo Stato di Diritto attraverso l'affermazione del diritto umano alla conoscenza, contro la ragion di Stato.  Ed è all'Italia (che vogliamo divenga finalmente consapevole di sé, dei suoi limiti e delle ferite da decenni inferte alla democrazia e ai diritti umani) che noi intendiamo affidare la leadership della campagna alle Nazioni Unite, cosicché la sua candidatura - già avanzata - a membro del Consiglio di Sicurezza non sia la scontata occupazione di un posto di potere, ma abbia il respiro di una strategia politica per il futuro.

 Indichiamo a noi stessi questa prospettiva mentre siamo al minimo della nostra rappresentanza istituzionale e allo stremo delle nostre possibilità economiche. Ciò che non mi ha fatto scoraggiare fino a mollare è stato vivere giorno dopo giorno con Marco Pannella, il quale continua a testimoniare con la sua forza  morale ed intellettuale ciò di cui è intimamente convinto e che ci ha portato in passato ad ottenere, proprio all’ONU, la moratoria delle esecuzioni capitali e l’istituzione del Tribunale Penale Internazionale. Non è un caso che proprio in queste ore ci giunga un prestigioso riconoscimento da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che ha eletto Elisabetta Zamparutti quale membro italiano del CPT (Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura). È il tributo ad una storia, quella radicale, la nostra, la tua.

Sia chiaro: l’obiettivo che propongo al dibattito congressuale di Radicali Italiani è al cento per cento anche italiano. È il governo italiano che vogliamo e dobbiamo convincere perché faccia propria la campagna per la transizione verso lo Stato di Diritto attraverso l'affermazione del diritto umano alla conoscenza, contro la ragion di Stato. Dobbiamo ottenere questo risultato, non solo grazie alle interlocuzioni che Pannella ha avuto ed ha con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, i quali hanno voluto far sentire la loro voce - non di circostanza - alla conferenza del 27 luglio al Senato organizzata da Matteo Angioli sull’”Universalità dei Diritti Umani per la transizione verso lo Stato di Diritto e l’affermazione del Diritto alla Conoscenza”. Dobbiamo sempre più ora, attraverso le nostre articolazioni territoriali e tematiche e lottando contro la disinformazione del sistema, far sì che la battaglia divenga obiettivo conosciuto, capito e condiviso dai cittadini. Propongo che ogni radicale, ogni associazione (costituita e da costituire) si faccia, attraverso la sua concreta e diversificata presenza nel paese, testimone e soggetto di questo grande impegno capace di “concepire il nuovo possibile”.

L’obiettivo è al cento per cento italiano anche – infine -  per la requisitoria severa e circostanziata che vogliamo continuare a portare avanti contro  uno Stato che ha violato e viola sistematicamente i diritti umani nei settori vitali della giustizia con la sua ignobile appendice carceraria, dell’economia, dell’ambiente, delle libertà civili e politiche. Lo abbiamo sempre fatto nei sessant’anni di vita del Partito Radicale. E in questi ultimi anni, via via che l’arroganza del regime diveniva sempre più indecente negando fino a renderla nulla la possibilità dei cittadini del nostro paese di poterci ascoltare attraverso i mass media, abbiamo praticato la via delle giurisdizioni nazionali, europee e internazionali per affermare diritto e diritti. Ce lo ha riconosciuto Giuseppe De Rita quando il 2 agosto scorso sul "Corriere della Sera" ha scritto che abbiamo aperto una strada oggi percorsa anche da altri.

Solo se lo Stato italiano e i suoi massimi rappresentanti e istituzioni prenderanno coscienza di ciò che è accaduto e sta accadendo al nostro Paese sarà possibile quella transizione verso lo Stato di Diritto democratico federalista e laico che alcuni esponenti del mondo arabo hanno suggerito per loro stessi e per noi quando li abbiamo coinvolti nella campagna per il riconoscimento del diritto umano alla conoscenza in sede Onu.

Ecco, care compagne e cari compagni, è questo l'obiettivo assolutamente necessario per noi e per tutta la galassia radicale che ritengo debba essere il tema di confronto e incontro del nostro XIV Congresso.

Vi prego di essere presenti fin dall’apertura dei lavori alle ore 16:00 di giovedì 29 ottobre, lavori che, come da tradizione, si apriranno con la relazione mia e del Tesoriere Valerio Federico. La nostra assemblea proseguirà per le intere giornate di venerdì 30 e sabato 31 ottobre per concludersi domenica 1° novembre con l’approvazione dei documenti e l’elezione dei nuovi organi statutari.

Un abbraccio forte pieno di gratitudine per aver sostenuto il Movimento nell’anno politico che volge al termine.

Rita Bernardini

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Convegno: I Radicali, vita e conquiste di un movimento politico nonviolento e rivoluzionario. 1955-2015 - Venerdì 16 ottobre a Siracusa

Mar, 10/13/2015 - 15:02
13/10/15

Il Convegno ripercorre in sintesi la “vita radicale”, a partire dalla nascita ufficiale del movimento politico nel 1955, attraverso le principali battaglie “non-violente” e le conquiste per l’affermazione di principi di progresso civile e democratico, in Italia e nel mondo, condotte nei sessant’anni della sua esistenza.

Battaglie condotte con strumenti di lotta singolari e per certe epoche innovativi, tra cui quello dello “sciopero della fame e della sete”, reso celebre da Pannella, il suo massimo propugnatore.

Battaglie che hanno rappresentato pietre miliari nel processo di evoluzione civile della Repubblica, quelle per l’introduzione delle leggi sul divorzio, l’aborto e l’obiezione di coscienza. Iniziative forti anche in ambito sovranazionale, dalla pulsione per la formazione degli “Stati Uniti d’Europa” ispirata al pensiero di Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, all’istituzione della Corte di giustizia internazionale per i crimini contro l’umanità, dalle crociate contro lo sterminio per fame nel mondo e contro la pena di morte e l’ergastolo al sostegno delle minoranze etniche oppresse nel mondo da sistemi politici autoritari.

Un lungo elenco di intense campagne sociali: per la riforma carceraria e quella degli O.P.G., per l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, per la revisione del Concordato Stato-Chiesa (Patti Lateranensi), per la depenalizzazione e la legalizzazione delle droghe leggere, per la libertà di ricerca sulle cellule staminali, per la difesa dell’istituto legislativo del referendum popolare e contro la censura dell’informazione televisiva sulle principali campagne referendarie, per il ricorso all’amnistia per superare la grave “empasse” carceraria.

 

Programma


I “GRANDI MAESTRI” DELLA NONVIOLENZA

Venerdì 16 Ottobre, ore 9/13 – Ist. Istr. Sec. Superiore “O.M.Corbino” – Siracusa

► I precursori: Thoreau e Tolstoj

      Enzo Pennone

      Alexandria/P.R.N.T.T.

► Da Gandhi a Capitini: storie di marce e marciatori

      Sergio Giuntini

      Alexandria/docente Storia e Filosofia 

► Conclusioni

      Gianfranco Spadaccia

       P.R.N.T.T./già deputato e senatore del Parlamento Italiano

       Marco Perduca

       P.R.N.T.T./già senatore del Parlamento Italiano

 

Venerdì 16 Ottobre, ore 17/20 – Camera di Commercio – Siracusa

► Letterati radicali in politica

       Libertà della cultura o cultura di regime? Tre eccezioni: Sciascia, Vittorini e Pasolini

      Vittorini e Mezio: storia di un’amicizia

      Gianfranco Spadaccia

       P.R.N.T.T./già deputato e senatore del Parlamento Italiano

      Paolo Fai

      Redattore rivista Notabilis – già docente Latino e Greco

► Donne in Parlamento

       I radicali, antesignani del protagonismo femminile nella politica italiana

       Il movimento di liberazione della donna: una testimonianza

       Angela Falletta

       Alexandria

       Eliana Rasera

       Femminista, Ecologista – Presidente Nazionale Associazione “Hera-Donnambiente”

► Nessuno tocchi Caino

      “Dei delitti e delle pene: il teorema di Beccaria abbracciato dai radicali

      Voltaire e il “Trattato sulla tolleranza”

      La pena di morte nel mondo: storia e attualità

      Elio Cappuccio

      Collegio Siciliano di Filosofia – docente Storia e Filosofia

      Roberto Fai

      Collegio Siciliano di Filosofia

      Marco Perduca

       Vice-presidente P.R.N.T.T. - già senatore del Parlamento Italiano e rappresentante all’Onu del P.R.N.T.T.

► Presentazione del libro “Operazione Idigov” di Marco Perduca

 

PROBLEMI DELLA GIUSTIZIA E DELLA PENA IN ITALIA E NEL MONDO Sabato, 17 Ottobre, ore 9/13 – Liceo Classico “Tommaso Gargallo” – Siracusa

► Casi di mala giustizia dal secolo dei lumi

      Enzo Pennone

      Alexandria

► Tortora, 1983: giudici giornalisti e malfattori nella triplice alleanza

      Vittorio Pezzuto

      Giornalista

      Francesca Scopelliti

      già senatore del Parlamento Italiano – Presidente Fondazione Internazionale per la Giustizia Enzo Tortora

      Gianfranco Spadaccia

      P.R.N.T.T./già deputato e senatore del Parlamento Italiano

► La giustizia italiana: forte con i deboli, debole con i forti

      Fabio Granata

      già deputato del Parlamento Italiano e Vice-Presidente Commissione Antimafia – Coordinatore Green Italia

► La responsabilità civile dei magistrati: evoluzione legislativa e sociale

      Sofia Amoddio

      deputato del Parlamento Italiano/Commissione Giustizia 

► Il carcere e la giustizia riparativa

      Liddo Schiavo

      A.I.C.S./Resp. Naz. Dipartimento Cultura

► Dai manicomi criminali alle Rems: la triste odissea del malato di mente

      Roberto Conigliaro

      Responsabile Neurologia A.S.P. 8 Siracusa

 

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Convocazione 27esima Assemblea ordinaria annuale dell'Associazione Enzo Tortora - 42° Congresso dei Radicali Milanesi

Lun, 10/12/2015 - 19:54
12/10/15

Il Segretario Claudio Barazzetta, a norma dell'art. 7, comma 2, dello Statuto dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano, ha convocato la 27esima Assemblea Ordinaria Annuale dei Soci - 42° Congresso dei Radicali Milanesi per domenica 15 novembre 2015, presso l'ex Chiesetta del Parco Trotter, via Angelo Mosso 7, in Milano, con il seguente ordine dei lavori:

 

 

 

Ore 10:45

Apertura dei lavori della 27° Assemblea Annuale Ordinaria; 

Insediamento della Presidenza;

Approvazione dell'Ordine dei Lavori e del Regolamento dell'Assemblea;

Apertura iscrizioni a parlare e iscrizioni all'Associazione;

 

Ore 11:00

Relazione del Segretario;

 

Ore 11:45

Relazione del Tesoriere;

Approvazione del Bilancio a norma dell'art. 7, c.11, dello Statuto;

 

Ore 12:15

Pausa Pranzo;

 

Ore 13:30

Ripresa dei lavori;

Apertura dibattito generale;

 

Ore 17:00

Termine iscrizioni a parlare;

Termine iscrizioni all'Associazione;

 

Ore 17:30

Termine presentazione delle modifiche statutarie, delle mozioni generali, delle mozioni particolari, delle raccomandazioni;

 

Ore 18:00

Chiusura dibattito generale;

Replica del Tesoriere;

Replica del Segretario;

 

Ore 18:30

Illustrazione delle proposte di modifiche statutarie, delle mozioni generali e delle mozioni particolari;

Dibattito;

 

Ore 19:15

Termine presentazione degli emendamenti a modifiche statutarie, a mozioni generali e a mozioni particolari;

 

Ore 19:30

Illustrazione degli emendamenti alle modifiche statutarie da parte dei proponenti, votazione degli emendamenti e conseguente votazione delle modifiche statutarie;

Illustrazione degli emendamenti alle mozioni generali da parte dei proponenti, votazione degli emendamenti e conseguente votazione delle mozioni generali;

Illustrazione degli emendamenti alle mozioni particolari da parte dei proponenti, votazione degli emendamenti e conseguente votazione delle mozioni particolari;

Lettura delle raccomandazioni;

 

Ore 20:00

Presentazione delle candidature alle cariche di Segretario e Tesoriere;

Votazioni delle cariche di Segretario e Tesoriere;

 

Ore 20:30

Proclamazione degli eletti;

Chiusura dei Lavori.

 

L'Ordine dei Lavori e il Regolamento dell'Assemblea vengono allegati alla presente convocazione.

 

Scarica il regolamento dell'Assemblea            -            Clicca qui per gli aggiornamenti

 

 

 

 

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Piemonte, grattacielo Regione: pubblicato bando per arredi con durata di soli 11 giorni. Radicali: attendiamo pubblicazione incentivi a dipendenti e terza variante opera

Gio, 10/08/2015 - 19:49
08/10/15

Dichiarazione di Marco Del Ciello e Giulio Manfredi, membri dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:

"È stato pubblicato oggi nella sezione “Appalti” del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (n. 40 del 8/10/2015) il bando per la 'Fornitura degli arredi e degli allestimenti del Palazzo della Giunta e degli Uffici Regionali sito in Torino, Via Passo Buole 22'.

Il bando era già stato pubblicato tre giorni fa nell’apposita sezione 'bandi' del sito della Regione. L’importo del bando è di 13.013.705,10 euro.

Il termine per la presentazione delle domande è stato fissato a mezzogiorno di lunedì 19 ottobre, 'pena esclusione'.

Attendiamo sempre la pubblicazione online delle determinazioni inerenti gli incentivi assegnati ai dipendenti regionali impegnati nell’opera (D.D. n. 1001/DB0700 del 28/11/2012 – D.D. n. 70/SB0100 del 8/11/2013 – D.D. n. 161/SB0100 del 25/11/2014) nonché la pubblicazione della determinazione n.228 del 15/09/2015, relativa alla variante n.3 al progetto del grattacielo.

Ci auguriamo, a nome e per conto di tutti i cittadini piemontesi, che i sindacati, a partire dall’incontro di oggi con il vicepresidente Reschigna, facciano fronte comune sul tema della trasparenza".

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Cremona, sabato 17 ottobre. Dalla ragion di Stato allo Stato di diritto. Tavola rotonda con Salvini, Spigarelli e Turco

Gio, 10/08/2015 - 18:31
08/10/15

“Dalla Ragion di Stato allo Stato di Diritto – La difesa dei diritti fondamentali: avvocati, giudici e politici a confronto”. È questo il tema della tavola rotonda che si terrà a Cremona, presso la sala Maffei della Camera di Commercio (via Lanaioli n.7), sabato 17 ottobre con inizio alle ore 17.

Ne discutono: Guido Salvini, giudice del Tribunale di Milano, Valerio Spigarelli, avvocato, già presidente dell'Unione delle Camere penali italiane e Maurizio Turco, tesoriere del Partito Radicale Transnazionale, già deputato italiano ed europeo. 

Modera: Vittoriano Zanolli, direttore de La Provincia. L'introduzione è affidata a Sergio Ravelli, presidente di Radicalicremona.it e ad Alessio Romanelli, segretario della Camera penale di Cremona e Crema “Sandro Bocchi”.

Il confronto prenderà lo spunto dalla circostanza che l'Italia è al primo posto tra gli Stati membri che totalizzano il maggior numero di domande pendenti davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo e che in relazione alle sentenze emesse dalla Corte dal 1959 al 2014 l'Italia è il paese che ha subito più condanne dopo la Turchia e il 51 per cento delle sentenze contro l'Italia riguardano la durata eccessiva delle procedure giudiziarie. A tale riguardo il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha ribadito ancora una volta “che i ritardi eccessivi nell'amministrazione della giustizia costituiscono un pericolo grave per il rispetto dello Stato di diritto, portando ad una negazione dei diritti sanciti dalla Convenzione”.

Si ricorda che la tavola rotonda è aperta al pubblico.

 

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Roma, VIII Marcia internazionale per la libertà delle minoranze e dei popoli oppressi

Gio, 10/08/2015 - 16:32
08/10/15

Sabato 10 ottobre 2015

 

Roma - ore 16

da Piazza Mazzini a Castel Sant’Angelo

 

Parigi – ore 14

da Place de la Bastille a Place de la République

 

L’Associazione di cultura liberale Società Libera, le comunità delle minoranze e dei popoli oppressi in esilio, in collaborazione con il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transapartito e Radicali Italiani, organizza l'ottava edizione della Marcia internazionale per la libertà.

A Roma e a Parigi il 10 ottobre 2015 armeni, birmani, cabindesi, cambogiani, iraniani, khmer kampuchea krom, kurdi, laotiani, siriani, tibetani, uyghuri, vietnamiti e altri si ritrovano in una marcia silenziosa per promuovere il principio della libertà intesa come diritto individuale e di autodeterminazione dei popoli.

Nella città capitolina la Marcia inizierà alle 16 e sarà guidata da Rebiya Kadeer, leader spirituale del popolo uyghuro insieme a Marco Pannella e a Vincenzo Olita, direttore di Società Libera.

È tempo che l’Occidente si scuota e si mobiliti sulle condizioni di centinaia di milioni di uomini, cui sono quotidianamente negate le libertà fondamentali.

È tempo che in Europa si riempiano le piazze di gente consapevole che la difesa della libertà, ovunque venga compromessa, è un interesse comune.

 

 

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Rita Bernardini trattenuta dai carabinieri per aver offerto della cannabis ad uso terapeutico. Guarda la conferenza stampa

Lun, 10/05/2015 - 17:46
05/10/15

da openspace.it 

Rita Bernardini, segretaria dei Radicali ed ex parlamentare, continua a combattere per la legalizzazione delle droghe leggere. Dopo la perquisizione della polizia di qualche mese fa – Rita coltivava sul suo terrazzo 56 piantine di cannabis e rivendicava il diritto di “essere arrestata come tutti gli altri cittadini” – domenica 4 ottobre ha regalato in un incontro pubblico della cannabis a dei malati terminali.

Insieme a Marco Pannella e Laura Arconti, Rita ha offerto delle piantine di cannabis a persone malate alle quali è negato l’accesso ai farmaci cannabinoidi. Rita racconta sul suo profilo Facebook che “uno dei destinatari, che ha ricevuto oltre ai miei fiori anche quelli della piantina coltivata sul suo balcone da Laura, è un ragazzo che viene trattato a morfina dalla ASL di appartenenza, ASL che è pronta a passargli la cannabis prescritta dal medico di base a caro prezzo”, più di 3mila euro.

La cerimonia è stata ripresa dalle telecamere di Radio Popolare. In serata la Bernardini è stata trattenuta dai carabinieri in seguito a quella che lei stessa ha definito “un’azione di disobbedienza civile”.

 

Leggi anche: "Cede cannabis a malati: la Bernardini dai carabinieri" (da Repubblica.it)

 

GUARDA LA CONFERENZA STAMPA SU RADIO RADICALE

 

 

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XIV Congresso di Radicali Italiani. Chianciano, 29 ottobre al 1 novembre 2015. Prenota subito

Ven, 10/02/2015 - 17:15
02/10/14

Dal 29 ottobre al 1 novembre 2015 si terrà a Chianciano Terme, presso il Centro Congressi Excelsior (in via Sant'Agnese 6), il XIV Congresso di Radicali Italiani, che a norma di statuto elegge le cariche di segretario, tesoriere, presidente e dei membri del Comitato nazionale.

La partecipazione è aperta a tutti. Gli iscritti in regola con la quota annuale possono intervenire e presentare mozioni ed emendamenti (previa raccolta del numero di firme stabilito), nonché candidarsi e votare per l'elezione delle cariche statutarie. Per maggiori informazioni si rimanda allo Statuto e al Regolamento congressuale.

Il programma, le commissioni, l'ordine dei lavori e le altre informazioni utili saranno disponibili prossimamente su questa pagina.

Le sistemazioni alberghiere prevedono hotel di varie categorie, dotati di ogni comfort e vicini al Centro Congressi.

 

SCARICA LA SCHEDA DI PRENOTAZIONE ALBERGHIERA

 

La scheda va inviata per fax o e-mail a:

 Clante Hotels
Via Sabatini n. 7 - Chianciano Terme
tel. 0578/63360 - 0578/63037
fax 0578/64675
e-mail: clantehotel@gmail.com - info@clantehotels.it

 

Come si arriva a Chianciano Terme

In auto: Autostrada del Sole (A1), tratto Roma-Firenze, uscita n°29 Chiusi-Chianciano.

In treno: linea Firenze-Roma, stazione FF.SS. di Chiusi-Chianciano Terme. Dalla stazione ferroviaria è disponibile un servizio pubblico di autobus, in coincidenza con i principali treni, che raggiunge Chianciano Terme in 20 minuti oppure è possibile prendere un Taxi.

In aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Firenze (120 km), Pisa (200 km), Roma (210 km) e Perugia "Sant'Egidio" (80 Km).

 

 

 

 

 

 

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Raccolta firme per la cannabis terapeutica in Lombardia

Gio, 10/01/2015 - 22:32
01/10/14

Con il Decreto del 18 aprile 2007, il Ministero della Salute ha riconosciuto valore farmacologico ad alcuni derivati medicinali della Cannabis, demandando la regolamentazione all’autonomia delle Regioni: Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e recentemente anche il Piemonte hanno già provveduto ad adattare la normativa regionale e a consentire l’accesso alle cure con farmaci a base di cannabinoidi.

In Lombardia, invece, manca una legislazione specifica.

Le proprietà terapeutiche della Cannabis, sempre più frequente oggetto di studi scientifici, dimostrano effetti positivi, sia nell’ambito delle terapie del dolore che in patologie più specifiche. L’uso di farmaci cannabinoidi e di preparazioni galeniche a base di Cannabis si è, infatti, dimostrato efficace nel trattamento di patologie come:

  • Glaucoma
  • Epilessia
  • Patologie Neurologiche
  • Stress Post Traumatico
  • Emicrania
  • Traumi cerebrali
  • Artrite Reumatoide
  • Ictus
  • Morbo di Crohn
  • SLA
  • Malattie neurodegenerative
  • Anoressia
  • Sindrome di Tourette
  • Spasticità Muscolare

Tuttavia, anche nelle regioni dove la prescrizione di farmaci cannabinoidi ha già trovato attuazione normativa, l’accesso a questo tipo di cure non è semplice: i prezzi elevati a causa dell’importazione della terapia, il lungo iter burocratico che rallenta la distribuzione e la disinformazione degli stessi medici portano alcune famiglie a rivolgersi al mercato nero, creando un paradosso in cui il “paziente-criminale” finanzia le narcomafie a causa delle inadempienze del Servizio Medico Sanitario Nazionale e Regionale. Proprio per questo è necessario che l’attenzione della Regione verta non solo sulla garanzia di assistenza, ma anche su un’adeguata copertura finanziaria, che renda possibile ai pazienti la terapia, indipendentemente dalla loro fascia di reddito.

Il Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia, Associazione Luca Coscioni, Associazione Enzo Tortora, Radicali Italiani, Possibile e Cellula Coscioni Lecco hanno aperto alle adesioni di tutte quelle realtà che si battono anche per il diritto alla salute – con la Proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare recante ”Disposizioni in materia di farmaci a base di cannabinoidi. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in  materia di sanità)” si ripropone di raccogliere, entro 6 mesi, le 5mila firme necessarie per vincolare il Consiglio regionale alla discussione della legge sull’utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi.

Per questo c’è bisogno della firma di tutti i cittadini residenti in Lombardia: la campagna di raccolta firme è iniziata il 15 agosto 2015.

 

Cliccando sulla mappa sottostante si apre il link con tutte le segreterie comunali, gli uffici, gli eventi, i tavoli dove poter firmare la proposta di legge regionale di iniziativa popolare sulla cannabis terapeutica; la mappa è costantemente aggiornata: controllala frequentemente per sapere dove trovare i moduli per la firma!

Ricordiamo che possono sottoscrivere la proposta di legge tutti i cittadini lombardi in qualunque postazione indipendentemente dalla propria residenza.

ATTENZIONE: LE FOGLIE DI CANAPA GIALLE INDICANO LE POSTAZIONI ATTIVE, QUELLE ROSSE LE POSTAZIONI DI IMMINENTE ATTIVAZIONE.

 

 

Per rimanere informati e avere tutte le notizie in tempo reale:

www.cannabisterapeuticalombardia.it - info@cannabisterapeuticalombardia.it

 

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Cannabis, Rita Bernardini sul banco degli imputati il 2 ottobre a Siena per cessione durante congresso

Gio, 10/01/2015 - 18:44
01/10/15

Venerdì 2 ottobre 2015 alle ore 12.00 in via Rinaldo Franci a Siena (davanti al Tribunale) si terrà una conferenza stampa in occasione della prima udienza che vede imputata la segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, per la cessione di cannabis effettuata durante il XIII Congresso di Radicali Italiani. All'esterno del Tribunale, a partire dalle ore 11.00, si terrà una manifestazione organizzata da militanti e simpatizzanti radicali.

Saranno presenti alla conferenza stampa: Rita Bernardini (Segretaria di Radicali Italiani) e Giuseppe Rossodivita (membro della Direzione di Radicali Italiani e legale di Rita Bernardini).

Nota per la stampa: per informazioni Maurizio Buzzegoli (3382318159).

 

 

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Veto della curia di Matera al libro di Bolognetti: Mary Padula, giornalista di Blutv, intervista Maurizio Bolognetti

Gio, 10/01/2015 - 18:28
01/10/15

La Curia di Matera ha disposto di annullare, all’ultimo momento, un incontro-dibattito con Maurizio Bolognetti, che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso 11 settembre nella parrocchia di San Rocco a Montalbano Jonico (Mt). L’esponente radicale ne ha parlato nel corso del Tg di BluTv.  

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Qui per ascoltare l’intervista line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">

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Bolognetti: “L’enciclica del Papa si è fermata a Eboli”

Gio, 10/01/2015 - 18:01
01/10/15

Fonte: Ufficio Stampa Basilicata

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani

Impossibile non notare la scelta di Eni di inserire nel “Local Report” 2014 alcune pagine dedicate ai corretti stili di vita. Il messaggio, veicolato dall’immagine di uno scarpone che prende a calci una sigaretta, è fin troppo eloquente: ad inquinare le matrici ambientali della Val d'Agri sono i fumatori e non le tonnellate di veleni immessi in atmosfera ogni anno dal Centro Olio Eni-Shell di Viggiano. Il sottotitolo non c’è, ma potremmo aggiungercelo noi: buttate le sigarette e respirate a pieni polmoni l'idrogeno solforato e gli idrocarburi non metano offerti dal "Cane". Altrettanto eloquente, la decisione della Conferenza Episcopale di Basilicata che ha organizzato per il 17 ottobre, in quel di Viggiano, un “convegno regionale” intitolato “Quale futuro per la Basilicata: tra progresso sostenibile e responsabilità verso le nuove generazioni”.

Un convegno blindato e super-istituzionale che, a giudicare dalle presenze previste, sembra essere aperto soprattutto a chi può vantare collaborazioni con la FEEM(Fondazione Enrico Mattei). Tra i relatori nessun medico dell’Isde, nessun geologo che non sia devoto alla “teologia della trivellazione” e, ovviamente, nessun “sovversivo”. 

La sgradevole impressione che va montando in queste ore è che l’enciclica di papa Francesco si sia fermata ad Eboli e che l’obiettivo della CEI lucana sia soprattutto quello di sterilizzare, immunizzare e depotenziare il dirompente messaggio del Papa. Non me ne vogliano i Vescovi di Basilicata se oso citare un brano molto interessante dell’enciclica papale: “Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura della natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro[…]Il discorso della crescita sostenibile diventa spesso un diversivo e un mezzo di giustificazione che assorbe valori del discorso ecologista all’interno della logica della finanza e della tecnocrazia, e la responsabilità sociale e ambientale delle imprese si riduce per lo più a una serie di azioni di marketing e di immagine”.

Azioni di marketing e di immagine come quelle contenute nel “Local report” Eni o in certa cinematografia lucana finanziata dalle compagnie petrolifere.

Dopo aver letto “Laudato sì”, dico che nell’importante lavoro del Papa trovo l’eco di quel “The limits to growth”(I limiti della crescita), un documento scritto nel 1972 da alcuni ricercatori del Mit di Boston su commissione del Club di Roma di Aurelio Peccei.   

Un documento che ha aperto la discussione sulle conseguenze teoriche e pratiche di un modello di sviluppo basato sul mito della crescita infinita.

Io credo che il Papa si interroghi e ci interroghi sul conflitto in atto tra tecnosfera ed ecosfera, che in prospettiva rischia di produrre un ecocidio planetario. Un ecocidio già in atto, se consideriamo quanto da tempo vanno raccontando gli scienziati dell’IPCC.

I costi e i danni ambientali non vengono calcolati dal Pil e per citare l’architetto napoletano Loris Rossi “la sinergia tra tecnocrazia, economicismo e mercatismo continua ad ignorare l’ecocidio planetario in atto”. Il Papa sta indicando una rotta: occorre abbandonare il paradigma meccanicista-riduzionista che ha dominato l’era dell’antropocene ed abbracciare un paradigma organico-olistico, consapevole dei “limiti dello sviluppo”. O cambiamo paradigma o andremo a sbattere lasciando a chi verrà dopo di noi solo un cumulo di macerie. Quello che abbiamo sotto gli occhi non è progresso. Non può produrre vero progresso un sistema che avvelena sistematicamente tutte le matrici ambientali, che distrugge interi ecosistemi, che costringe centinaia di milioni di persone a vivere nella più nera miseria.

Stiamo soffocando stretti nella morsa rappresentata dalla tenaglia “capitalismo reale/democrazia reale”. E ha ancora una volta ragione il Papa quando scrive che “semplicemente si tratta di ridefinire il progresso” e che “uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità della vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso”.

Ripensando al dibattito che non ci sarà a Viggiano, verrebbe voglia di citare il Vangelo di Marco e quel “che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?”.

Già, a che giova?   

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Civati e Bernardini presentano “Legalizzare con successo”

Mar, 09/29/2015 - 14:57
29/09/15

Conferenza stampa alla Camera per illustrare i contenuti del testo di Luca Marola, in presenza dell’autore:

Giovedì 1 ottobre alle 13, presso la sala stampa della Camera dei deputati, Pippo Civati e Rita Bernardini insieme all'autore Luca Marola, presenteranno in conferenza stampa il nuovo volume Legalizzare con successo - l'esperienza americana sulla cannabis (ed. Reality Book).

La presentazione in anteprima del volume avviene contestualmente all'apertura dei primi negozi di vendita al dettaglio nello stato dell'Oregon grazie alla vittoria referendaria avvenuta nel novembre 2014 che ha portato l'Oregon alla completa legalizzazione e regolamentazione della cannabis entro i propri confini ed affiancando, così, gli stati di Colorado, Washington, Alaska.

Il dibattito sulla regolamentazione della cannabis ha finalmente contagiato anche l’Italia. Oramai la legalizzazione della cannabis non è solo riconosciuta da ampi strati della società italiana come una buona idea, soprattutto se paragonata al totale fallimento delle politiche repressive e proibizionistiche applicate finora, ma anche come una buona pratica di governo del fenomeno. Dal 2014 Colorado, Washington, Oregon, Alaska e Washington, DC hanno completamente legalizzato il mercato della marijuana con risultati positivi e sorprendenti.

Legalizzare con Successo raccoglie le testimonianze della stampa statunitense che, senza pregiudizi ideologici, ha osservato da vicino l’emersione del mercato legale della cannabis e le ricadute positive sull’intera società. Ricco di dati, cifre, aneddoti e opinioni, Legalizzare con Successo è un ottimo strumento per conoscere i benefici che la legalizzazione porterebbe anche in Italia. 

Luca Marola (1977). Autore di Marijuana in salotto – guida alla coltivazione fai da te. Ideatore e gestore di uno tra i più antichi grow shop italiani, il Canapaio Ducale di Parma, fondato nel 2002.

 

 

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Grattacielo Regione. Manfredi: Ottima l’iniziativa della Cisl ma i provvedimenti su compensi a dipendenti e su “Pace con Fuksas” devono essere messi online, ai sensi legge su trasparenza

Lun, 09/28/2015 - 17:51
28/09/15

Dichiarazione di Giulio Manfredi, membro di Radicali Italiani

La richiesta di accesso agli atti depositata presso gli uffici regionali da parte della Cisl-Funzione Pubblica è un’ottima iniziativa; finalmente i radicali non sono più i soli ad agire (vedi nostri “accessi civici”) per ottenere la massima trasparenza sulle procedure di costruzione della sede unica della Regione Piemonte.

Ma la trasparenza non ammette equivoci o scorciatoie. I provvedimenti oggetto dell’accesso agli atti (D.D. n. 1001/DB0700 del 28/11/2012 – D.D. n. 70/SB0100 del 8/11/2013 – D.D. n. 161/SB0100 del 25/11/2014) devono essere resi disponibili non solamente alla CISL ma a chiunque attraverso la loro pubblicazione integrale online, ai sensi del D. lgs. n. 33/2013 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni). A proposito dei compensi ai dipendenti regionali, oggetto delle tre determinazioni, l’art. 18 del D. lgs. 33/2013 così recita: “Le pubbliche amministrazioni pubblicano l'elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascuno dei propri dipendenti, con l'indicazione della durata e del compenso spettante per ogni incarico”. 

E altrettanto devono essere resi disponibili a tutti sia la delibera regionale del 15 settembre sulla compensazione intervenuta fra la Regione Piemonte e lo Studio Fuksas sia ogni atto conseguente (uno per tutti, la determinazione n. 228 del 15/09/2015, relativa alla variante n. 3 al progetto del grattacielo).

Invito l’assessore Reschigna a passare subito dalle parole ai fatti, con il supporto doveroso del nuovo responsabile regionale della trasparenza, Dr. Andrea Vanner. Sarebbe opportuno, per evitare al cittadino inutili perdite di tempo, che tutti i provvedimenti indicati siano inseriti integralmente sul sito ad hoc sul grattacielo.

Qualcosa già c’è, ma si può e si deve fare di più. Anche perché, giova ricordarlo, sono in corso verifiche sull’opera da parte della Corte dei Conti.

 

 

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Giustizia, Manconi: Rita Bernardini è la più qualifica per il ruolo di Garante dei detenuti

Lun, 09/28/2015 - 12:40
28/09/15

Dichiarazione di Luigi Manconi, senatore, presidente della commissione Diritti Umani:

"Se c'è una persona che merita di essere nominata garante dei diritti dei detenuti in Abruzzo, quella è Rita Bernardini. E ciò in ragione della sua solidissima competenza in materia, acquisita sul campo, grazie a una ininterrotta vigilanza sui nostri istituti di pena. La Bernardini conosce le carenze del sistema dell'esecuzione penale e pertanto è la persona più titolata a coprire quell'importantissimo ruolo. A impedirlo, pare, c'è un codicillo che la interdice a causa della sua fedina penale non immacolata. In particolare, le sue condanne dovute al fatto di aver violato intenzionalmente la normativa sulle sostanze stupefacenti, al fine di dimostrarne l'illogicità e il carattere criminogeno. In un tale quadro, appare chiaro come quello che attualmente rappresenta un impedimento alla nomina della Bernardini sia in realtà un definitivo elemento di merito, che la colloca dalla parte del diritto".

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Bernardini: lo Stato si accanisce sul corpo di Bernardo Provenzano

Sab, 09/26/2015 - 13:43
26/09/15

Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani:

"Provo un brivido lungo la schiena. Oggi sono state scritte parole prive di qualsiasi contenuto di umanità, di ragionevolezza, di diritto. Lo Stato, attraverso la Corte suprema di Cassazione, si accanisce sul corpo di Bernardo Provenzano - un ultraottantenne completamente 'incapace di intendere e di volere' e totalmente immobilizzato in un letto - sentenziando che il 'carcere duro', il 41-bis per quel vecchio è necessario alla sua salute, altrimenti morirebbe".

"È uno Stato, il nostro, forte della violenza cieca degli impotenti, incapace di vincere il crimine con gli strumenti del diritto nel rispetto delle carte fondamentali sui diritti umani universalmente acquisiti".

"I 'lottatori' antimafia hanno il bisogno vitale che quel corpo straziato, fino a che non avrà esalato l'ultimo respiro, non sia raggiunto dalla carezza di un parente, di un figlio: è nei loro confronti, in fin dei conti, che i cosiddetti uomini di legge praticano una cieca e sciagurata vendetta.

 

 

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"Le mani nel petrolio". Intervista a Maurizio Bolognetti, il giornalista censurato dalla Curia

Sab, 09/26/2015 - 11:39
26/09/15

Da Adista, 25/9/2015

Di Luca Kocci

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Maurizio Bolognetti, fra i massimi esperti dell’attività estrattiva in Basilicata, è il giornalista che lo scorso 11 settembre, a partire dall’enciclica di papa Francesco Laudato Sì, avrebbe dovuto parlare di petrolio e ambiente in Lucania in un incontro pubblico – promosso anche dall’Azione Cattolica – nella parrocchia di San Rocco a Montalbano Jonico(MT). La Curia di Matera, però, ha disposto che l’incontro non si svolgesse. Sulla questione Adista ha rivolto qualche domanda al diretto interessato.

 

Qual è la situazione e quali sono i numeri dell'attività estrattiva in basilicata?

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Se consideriamo i titoli minerari vigenti possiamo affermare, dati Unmig(Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse) alla mano, che oggi il 34% del territorio lucano è interessato da attività di ricerca e coltivazione idrocarburi. Questa percentuale, anche grazie al cosiddetto “Sblocca Italia”, potrebbe in breve tempo arrivare addirittura al 75%! I titoli minerari vigenti al 31 agosto 2015 erano trentuno: dieci permessi di ricerca, venti concessioni di coltivazione, una concessione di stoccaggio. Intanto, risultano pendenti diciotto richieste per il conferimento di nuovi titoli minerari. La Basilicata è il primo produttore nazionale di greggio. Nel 2014, l’80% del petrolio estratto sulla terraferma nel nostro paese è arrivato dai giacimenti lucani, in particolare dalla concessione di coltivazione denominata “Val d’Agri”, la cui titolarità è in capo alla joint-venture Eni-Shell.

Numeri alti, ma molto distanti da quelli dei grandi produttori mondiali di petrolio

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Nel 2014 dalle concessioni di coltivazione lucane sono stati estratti circa 25 milioni di barili. Un quantitativo di greggio che potrà sembrare enorme, ma che è semplicemente ridicolo se si considera che nel 2013 nel Nord America sono stati estratti 17,2 milioni di barili ogni giorno. Senza voler tirare in ballo l’impronta ecologica, l’overshoot day, la necessità di rivedere un modello di sviluppo basato su un paradigma meccanicista-riduzionista con le conseguenze che questo modello sta provocando alla vita del pianeta e degli umani che lo popolano, dovremmo chiederci se tutto questo abbia un senso. Chiarisco: mi chiedo se stiamo perseguendo gli interessi della patria, della nazione, del popolo o se per caso non stiamo semplicemente assecondando i legittimi interessi delle petrolobby. Siamo di fronte a scelte miopi e scellerate, che non possono essere nemmeno giustificate da una qualche reale necessità.

Quali sono i danni già provocati e i rischi ambientali di questa attività.

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Giova ricordare quanto scriveva nel 2000 la Commissione Bicamerale sul Ciclo dei Rifiuti nella relazione dedicata alla Basilicata: “Nel complesso l’indagine ha censito 890 siti inquinati, la metà dei quali connessi alle attività di prospezione ed estrazione petrolifera”. Nel 1996, un gruppo di esperti, ingaggiati dalla Regione Basilicata per valutare i costi e i benefici delle attività estrattive, produsse un rapporto intitolato “Petrolio e Ambiente”. In questo documento c’è scritto che eventuali incidenti avrebbero potuto “recare danno alle risorse idriche compromettendo una delle principali risorse(rinnovabili) dell’area”. Da allora, ma anche in precedenza, di incidenti ne abbiamo avuti tanti. C’è buon senso nell’autorizzare attività notoriamente fortemente impattati a ridosso di dighe, sorgenti, centri abitati, parchi, zone Sic e Zps, in aree a rischio frana e ad altissimo rischio sismico? Io direi che la risposta è una e una soltanto: assolutamente no. La Basilicata è un unico bacino idrico di superficie e di profondità. Per citare un ministro della Repubblica, fare “buchi per terra” in un territorio delicatissimo dal punto di vista idrogeologico come quello lucano, significa mettere a repentaglio una risorsa, essa sì strategica, qual è l’acqua. Nel nostro agire dovremmo tenere in seria considerazione chi verrà dopo di noi. Dovremmo deciderci ad onorarlo per davvero quell’art. 3 quater del Codice dell’ambiente che recita: “Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future”. Nell’era dell’Antropocene dovremmo ascoltare la voce di questo Papa che ha detto:  “L’uomo custodisca e salvaguardi l’ambiente o sarà la stessa natura che lui distrugge ad annientarlo”. Petrolio in Basilicata ha significato contaminazione in alcuni lembi di territorio regionale di tutte le matrici ambientali: acqua, terra, aria.

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Quali aziende sono coinvolte e gli interessi in campo?

line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">I principali operatori attivi in Basilicata sono Eni, Shell e Total. La Total sta costruendo nell’Alta Valle del Sauro il terzo Centro Olio della Basilicata e per farlo ha letteralmente sbancato un’intera montagna. Per dirne una, la banca d’affari Goldman Sachs considera il progetto “Tempa Rossa”(attività estrattive Total in Basilicata) uno dei 128 progetti più importanti al mondo. Intanto, a Corleto Perticara qualche anno fa hanno trovato dei terreni dove erano stati stoccati migliaia di metri cubi di fanghi provenienti dalle attività di estrazione idrocarburi. Potremmo definirlo uno dei tanti “effetti collaterali” delle attività minerarie. Un Centro Olio, è bene sottolinearlo, è in base alle direttive Seveso uno stabilimento a rischio incidente rilevante. Eppure, in Val d’Agri, da me ribattezzata Valle dell’Agip, è stata autorizzata la costruzione di un Centro Olio a pochi metri da un invaso, la Diga del Pertusillo, che offre acqua da bere alla Puglia. Di certo non stanno perseguendo gli interessi del Paese, quelli proprio no. Il film che meglio potrebbe descrivere la Lucania dell’epopea dell’oro nero è “Il Petroliere”, del quale è tra l’altro stato scritto: “Il Petroliere è un film fatto di bitume, di corpi che diventano tutt'uno con la terra e l'oro nero che la intride. Corpi pronti ad essere spezzati e anche dilaniati nella ricerca di un possesso avido quanto amorale”.

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La Curia di Matera vieta un dibattito in parrocchia sulle trivellazioni con Bolognetti

Sab, 09/26/2015 - 10:56
26/09/15

 Di Luca Kocci, 25/09/2015

Tratto da: Adista Notizie n° 33 del 03/10/2015

MONTALBANO JONICO (MT) - Vietato parlare degli interessi economici e dei danni dell’attività estrattiva petrolifera in Basilicata, primo produttore nazionale di greggio. La Curia di Matera ha infatti disposto di annullare, all’ultimo momento, l’incontro-dibattito che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso 11 settembre nella parrocchia di San Rocco a Montalbano Jonico (Mt), con il giornalista Maurizio Bolognetti, dedicato ai temi ambientali dell’enciclica di papa FrancescoLaudato si’, che in Basilicata significano soprattutto industria estrattiva del petrolio.

 

I manifesti dell’iniziativa erano già stati stampati: sulla sinistra l’immagine della copertina del libro di Bolognetti, Le mani nel petrolio; sulla destra una foto di papa Francesco e il titolo dell’iniziativa (“Laudato sì’. Incontro dibattito con il giornalista Maurizio Bolognetti sulla cura della casa comune”). E i loghi delle associazioni promotrici in evidenza: l’Azione Cattolica e il circolo Legambiente di Montalbano Jonico. A due giorni dall’incontro però Bolognetti, tramite una conversazione su WhatsApp fra Giusi Cirone (Ac) e Arturo Caponero (Legambiente) – che avrebbero dovuto introdurre il dibattito –, apprende quasi fortuitamente che l’iniziativa è saltata dopo l’intervento di mons. Filippo Lombardi, parroco a Matera nonché direttore dell’Ufficio per la Pastorale della diocesi lucana. Anche la parrocchia in cui si sarebbe dovuto svolgere il dibattito ritira la disponibilità della sala. E a nulla valgono le proposte di togliere dai manifesti il logo dell’Ac – per evitare qualsiasi coinvolgimento ecclesiale – e di affiancare a Bolognetti un altro relatore scelto dalla diocesi.

 

«Disguidi», «mancata comunicazione con la Curia», «assenza di contraddittorio» le ragioni addotte da chi ha impedito l’incontro. Mons. Lombardi, alla richiesta di Adista di illustrare le proprie ragioni, ha opposto un gentile ma fermo «no comment». Ma al di là delle spiegazioni formali, ad essere temuto era soprattutto il tema dell’incontro – anche per i forti interessi in campo, essendo coinvolte nelle denunce di Bolognetti le principali aziende energetiche del Paese (v. notizia successiva) – e che a parlarne fosse un quadro del Partito Radicale (Bolognetti è segretario lucano), benché si tratti di uno dei massimi esperti della questione petrolifera in Basilicata. Quell’incontro, insomma, non s’aveva da fare!

 

«Credo di non aver mai provato, nemmeno nei momenti peggiori, lo sconforto e la tristezza che provo in questo momento», spiega Bolognetti in una nota divulgata dopo la censura che lo ha colpito. «Credo di non aver mai avvertito così netta e forte la distanza che mi separa da poteri e potentati, che soffocano la vita di questa regione e dell'intero Paese. Avrei preferito, lo confesso, un colpo di lupara caricata a pallettoni. Meglio del costante tentativo di decretare la morte civile e politica, che poi, per quanto mi riguarda, è peggio della morte fisica».

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Angioli: unanimità in commissione Affari esteri Camera su diritto alla Conoscenza e transizione verso Stato di Diritto è passo importante verso affermazione in sede Onu

Ven, 09/25/2015 - 14:14
25/09/15

Dichiarazione di Matteo Angioli, membro del Consiglio generale del Partito Radicale e coordinatore dell'iniziativa su Diritto alla Conoscenza e transizione verso lo Stato di Diritto:

L'approvazione all'unanimità il 23 settembre in commissione Affari esteri della Camera dei deputati della mozione presentata da Vincenzo Amendola sulla codificazione del diritto umano alla conoscenza e la transizione verso lo Stato di Diritto costituisce un primo passo istituzionale concreto verso l'affermazione di tale diritto in sede Onu e un ulteriore impulso ad operare a livello globale per un ordine mondiale che ponga al centro i valori democratici e i diritti umani, che sempre più appaiono sotto scacco in varie aree del mondo. È anche un riconoscimento della ricerca e delle attività che il Partito Radicale ha condotto, assieme a Nessuno Tocchi Caino e Non c'è Pace Senza Giustizia, negli ultimi dieci anni.

La risoluzione invita il governo italiano a intraprendere in sede di Assemblea generale delle Nazioni Unite un'opera di promozione di maggiore responsabilizzazione e apertura dei governi, attraverso il coinvolgimento di altri Stati membri dell'Organizzazione. Su questo obiettivo continueremo ad essere impegnati, in linea con la storia Radicale che ha animato battaglie contro lo sterminio per fame nel mondo, per la creazione della Corte Penale Internazionale, per la moratoria Onu sulle esecuzioni capitali e per il bando Onu sulle mutilazioni genitali femminili.

Ringraziamo in particolare i deputati Amendola e Schirò che hanno reso possibile questo risultato che speriamo incoraggi il governo italiano ad attivarsi alle Nazioni Unite così come auspicato dal ministro Paolo Gentiloni stesso nel suo intervento durante i lavori della Seconda Conferenza Internazionale “Universalità dei diritti umani per la transizione verso lo Stato di Diritto e l'affermazione del Diritto alla Conoscenza”, svoltasi il 27 luglio al Senato della Repubblica.

 

 

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Lettera di Pannella e Turco al Presidente Mattarella

Mer, 09/23/2015 - 18:22
23/09/14

Signor Presidente,

il prossimo 30 settembre l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa discuterà la Relazione 13864  su L'attuazione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo basata sui dati contenuti nella Relazione annuale 2014 del Comitato dei Ministri.

Dai dati contenuti nel rapporto si evince che quasi il 75% dei casi di sentenze non eseguite riguarda solo 9 paesi. Al primo posto c’è l’Italia (2622 casi), seguita da Turchia (1500), Federazione Russa (1474), Ucraina (1009), Romania (639), Grecia (558), Polonia (503), Ungheria (331) e Bulgaria (325) .

Inoltre, quasi l’80% dei casi pendenti dinanzi al Comitato dei Ministri riguarda solo nove Stati membri. Al primo posto c’è l’Italia seguita da Turchia, Russia, Ucraina, Romania, Grecia, Polonia, Ungheria e Bulgaria .

Ancora una volta l'Italia è al primo posto tra i 7 Stati membri che totalizzano il maggior numero di domande ripetitive pendenti davanti alla Corte con più di 8000 domande relative alla durata delle procedure giudiziarie e l'esecuzione delle decisioni prese ai sensi della legge Pinto , che avrebbe dovuto prevenire i ricorsi alla Corte. Inoltre, la durata eccessiva delle procedure giudiziarie è “particolarmente endemica in Italia”.

Affermazioni che si riscontrano nei dati relativi alle sentenze emesse dal 1959 al 2014 : l’Italia è il paese che ha subito più condanne dopo la Turchia e il 51% delle sentenze contro l’Italia riguardano proprio la durata eccessiva delle procedure giudiziarie.

A questo proposito è utile riportare alcuni passaggi della risoluzione intermedia 224 del 2010 del Comitato dei Ministri. Nella risoluzione si evidenzia per l’ennesima volta “l’elevato numero di sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e delle decisioni del Comitato che a partire dagli inizi degli anni 1980 hanno rilevato problemi strutturali in Italia a causa della durata eccessiva dei procedimenti civili, penali e amministrativi”. Mentre “nel corso degli anni 1990  le importanti riforme dei procedimenti civili e penali e procedimenti della Corte dei conti” fatte dallo Stato italiano “avevano portato la Commissione a chiudere l'esame di questi aspetti”. Riforme evidentemente inefficaci visto che, in seguito, “nuove constatazioni di violazioni hanno portato il Comitato a riprendere l'esame di tali procedure” e quindi “il Comitato ha deciso di mantenere questi casi all'ordine del giorno fino a quando l'attuazione di riforme efficaci e fino alla inversione di tendenza a livello nazionale in termini di durata dei procedimenti è assolutamente confermata ”. Circostanza che a tutt’oggi non è stata risolta nonostante gli impegni presi per evitare la perdurante violazione a partire dagli inizi degli anni 1980.

Inoltre il Comitato ha colto l’occasione per ribadire ancora una volta “che i ritardi eccessivi nell'amministrazione della giustizia costituiscono un pericolo grave per il rispetto dello Stato di diritto, portando ad una negazione dei diritti sanciti dalla Convenzione”.

Se però le violazioni perdurano dagli inizi degli anni 1980, è patente che siamo di fronte non già a un pericolo grave ma a una violazione conclamata dello Stato di diritto.

 

Signor, Presidente, 

non c’è da sorprendersi, questo è un particolare che racchiude il problema generale, perché la costante violazione della legalità costituzionale e degli obblighi internazionali, oltre che dei diritti umani, è rilevata anche nelle relazioni del Comitato Prevenzione Tortura e dei Commissari ai diritti umani del Consiglio d’Europa e dell’ONU. Come pure costante è anche la violazione del diritto comunitario, nonché del recepimento delle direttive dell’Unione europea, con la conseguente mole di sanzioni che costituisce non più solo un “danno” ma una vera e propria “ipoteca” che grava sull’Italia.

 Per interrompere e superare questa situazione da “regime di democrazia reale” che caratterizza oggi l'Italia contro la Democrazia e lo Stato di Diritto formalmente vigente, come Lei sa, riteniamo che la risposta di Governo e di Riforma, oltre che necessaria e urgente per il nostro Paese, debba essere più ambiziosa e volta a una transizione, a livello mondiale, verso lo Stato di Diritto contro la Ragion di Stato attraverso l’affermazione del Diritto alla Conoscenza, che è innanzitutto conoscenza di quel che il Potere fa per conto dei cittadini in nome dei quali governa. 

A tal proposito, in Italia, malgrado l'intervento delle autorità competenti nessun dibattito radiotelevisivo pubblico e nessun vero dibattito parlamentare è mai stato possibile sullo stato del Diritto e della Giustizia a seguito del messaggio alle Camere del Presidente Giorgio Napolitano.

Noi riteniamo che lo Stato italiano debba fare proprio questo obiettivo, abbinandolo a quello della sua elezione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, per la quale si voterà il prossimo anno, ma il cui esito positivo si può prefigurare già a partire dalla sessione in corso dell’Assemblea Generale, se l’Italia decide di esserne protagonista con un’azione volta a creare le condizioni politiche per una transizione verso la piena attuazione dello Stato di Diritto e dei Diritti Umani che veda attori attivi di questo processo Paesi rappresentativi delle diverse aree geopolitiche.

Con sincera cordialità,

Marco Pannella, Presidente

Maurizio Turco, Tesoriere

 

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