Della prescrizione e di Berlusconi

Sapete cos'è la prescrizione? Un'amnistia "di classe". Esattamente come avveniva un tempo per il divorzio (quando chi aveva i soldi e gli agganci giusti lo otteneva con la Sacra Rota), per l'aborto (i c.d. cucchiai d'oro), oggi per la fecondazione assistita, l'eutanasia e molto altro.. chi ha i soldi alla fine ottiene ciò che vuole, chi non li ha... si arrangia o subisce. Per la giustizia è la stessa cosa. Chi ha i soldi per pagarsi avvocati all'altezza, i principi del foro che sanno come fare per spaccare il capello in quattro ed hanno interesse a farlo per allungare i tempi e appesantire il proprio onorario, di fatto magari non si fa nemmeno un giorno di galera...

Camera cafè

Un programma televisivo, camera cafè, racconta le surreali conversazioni tra colleghi impiegati. Anche io oggi ho preso un caffè davanti a una macchinetta con dei colleghi di lavoro di orgogliosa militanza comunista. Con loro ho conversato di storia, politica, comunismo, Amerika (co' 'r kappa), diritti civili, guerra, pace: nei loro occhi ho letto un fervore antiamericano nemmeno paragonabile al loro pur enorme odio per Berlusconi, il che la dice tutta.

VIDEO | Documentario: Enzo Tortora, che non sia un'illusione

Il 18 maggio 1988 Enzo Tortora moriva per mano della giustizia infame di un non-Stato di diritto, durante tutta questa settimana lo ricorderò. Riposa in pace Enzo. |  Su Enzo Tortora, sulla sua storia, sul "caso Tortora" e la battaglia politica su di esso incardinata sono state dette tante cose, troppe e, spesso, male. Questo film-documento non vuole aggiungere nulla al "già detto", non ha questa "ambizione", ma un'altra, molto più umile, quella di provare, per una volta, a ricostruire i fatti partendo dai documenti, dalle voci, dagli atti giudiziari, da Enzo Tortora. Inoltre, esiste anche una motivazione "personale" che ha determinato la nascita di questo progetto: l'obiettivo di raccontare, senza grandi pretese, il "mio" Enzo Tortora, ma... sto svelando la fine del film, perciò mi taccio.

Toh... l'Italia e la casta dei giornalisti col suo Ordine in pompa magna si sono accorti che in Italia esistono leggi illiberali. Italiani, popolo di sbadati.

Negli anni '70, proprio per contestare l'anti-costituzionalità delle leggi sulla stampa limitatrici dell'art. 21 Cost., i radicali giornalisti davano la loro firma ai giornali e ai settimanali più improbabili, anche lontanissimi dai radicali, solo per rivendicare la difesa della libertà di stampa e della Costituzione e VOLENDO correre il rischio di un processo proprio per sollevare la questione di costituzionalità davanti al giudice a quo. Oggi la casta dei "giornalisti" e tutti i populisti e demagoghi a buon mercato sono scandalizzati per la condanna di un direttore impiccato al cappio da lui stesso preparato e difeso... che Paese di merda l'Italia! 

Come Rai 1, dopo 30 anni di omertoso silenzio, ti sforna Enzo Tortora con una fiction ridicola. Si poteva fare di peggio? No.

La fiction di Rai 1? Una delusione colossale! Tortora è trasfigurato non solo per ciò che concerne l'aspetto politico della sua vicenda, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Il telespettatore viene volutamente distratto da un epifenomeno, la relazione sentimentale con Francesca Scopelliti, mentre tanti, troppi altri aspetti vengono ignorati (nel migliore dei casi), oppure biecamente "segnalati". Il danno arrecato ad Enzo è irrisarcibile, così come sono irrisarcibili anni ed anni di disinformazione e di occultamento della verità sul caso Tortora. Avevo in mente di provare a ricostruire questa storia con uno dei miei video, raccogliendo immagini e testimonianze sul web e montandole secondo una ben precisa idea che metteva al centro di tutto l'uomo Enzo, non altro... ma preferisco non farlo, preferisco che Enzo riposi davvero in pace, almeno questo glielo dobbiamo. 

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