Politica
Corruzione e sciopero della fame di Rita Bernardini a un anno dall'abolizione della Fini-Giovanardi. Intervista a Carlo Nordio
Eutanasia, Cappato, Welby : il Parlamento italiano abbia il coraggio di quello francese
Appuntamento il 19 marzo in Senato
background-repeat:initial"> background-image:initial;background-repeat:initial">Dichiarazione di Marco Cappato, Promotore della legge popolare per l'Eutanasia legale e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, e di Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni background-image:initial;background-repeat:initial">Milano/Roma, 17 marzo 2015 background-image:initial;background-repeat:initial">"La Francia a differenza dell'Italia decide sul fine-vita. Non mi pare una soluzione soddisfacente per tutti i malati terminali. Spero che dopo un periodo di rodaggio di questa legge si ripensino e valutino soluzioni più serie e meno timorose nell'aiuto a una morte dignitosa. Per molti malati una sedazione prolungata nel tempo la giudico inumana, anche per chi assiste al lento morire di una persona cara", così Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni. background-image:initial;background-repeat:initial">Prosegue Marco Cappato, promotore dell campagna Eutanasia Legale: "La formula della "sedazione profonda e continua" approvata dall'Assemblea nazionale francese è una soluzione parziale perché obbliga a passare attraverso una procedura di sedazione in alcuni casi immotivatamente lunga, obbligando il paziente e i suoi cari ad una attesa ingiustificata pur di non consentire la somministrazione di una sostanza letale ad effetto immediato. Tale scelta non corrisponde a una logica medica, ma soltanto alla volontà di evitare uno scontro politico diretto sull'eutanasia. La novità più importante di questa legge, tuttavia, è che darà al malato l'ultima parola (mentre fino ad ora il suo parere non era vincolante per i medici). Infatti, va comunque dato atto al Parlamento francese di incentrare la legge sulla volontà non eludibile del malato di saper fare ciò che il Parlamento italiano non ha il coraggio di fare: discutere e decidere. Nessun gruppo parlamentare ha infatti chiesto finora la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale che abbiamo presentato nel settembre 2013, mentre la maggior parte degli italiani si conferma a favore dell'eutanasia. Proprio per aprire il confronto anche nel nostro Parlamento, giovedì 19 marzo, a un anno dal richiamo alle Camere dell'allora Presidente Napolitano, grazie a Carlo Troilo e Matteo Mainardi terremo presso il Senato della Repubblica, Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro un convegno dal titolo "LIBERI FINO ALLA FINE: IL PARLAMENTO SI FACCIA VIVO L'urgenza di buone regole e buona informazione su testamento biologico e eutanasia". background-repeat:initial"> background-repeat:initial">(QUI il programma)© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Presentazione del libro: "Io non avevo l'avvocato - Una storia italiana", scritto da Mario Rossetti e Sergio Luciano
Presentazione del libro: "Lorganizzazione del consenso nel ventennio fascista" di Gianni Spulcioni
Carcere, Buzzegoli e Lensi: Gli eventi di Sollicciano sono il risultato per aver ignorato il messaggio di Napolitano
Sulla notizia diffusa dall'Osapp sull'incendio appiccato nel carcere fiorentino di Sollicciano e il tentato suicidio sventato dalla polizia penitenziaria, sono intervenuti Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi":
"Non ci sorprende la quotidianità emergenziale dell'istituto di Sollicciano: la tortura inflitta nelle carceri genera una violenza che mette costantemente a repentaglio la vita dei detenuti e degli operatori penitenziari".
I due esponenti radicali ricordano la necessità di un provvedimento di amnistia e l'inefficienza delle leggi messe in campo dal governo Renzi: "Gli eventi di oggi sono solo alcuni dei risultati del Parlamento per aver ignorato il messaggio alle Camere del Presidente emerito Napolitano: i tentativi messi in campo dal Governo Renzi per arginare il problema sono palesemente fallimentari. Solo i provvedimenti di amnistia e indulto sono in grado di ripristinare la Giustizia e lo Stato di Diritto nel Paese".
Infine Lensi e Buzzegoli ricordano una verifica importante per la Giustizia italiana: "Nel mese di giugno la Cedu valuterà se le politiche del Governo italiano sono andate nella direzione di abbattere quei trattamenti inumani e degradanti a causa dei quali siamo sotto osservazione: sicuramente gli eventi come quelli di oggi non sono rassicuranti per il Paese".
Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli: 3382318159.
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