Politica

L'ultimo spettacolo - cinema e teatro ai tempi della crisi

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Lun, 02/09/2015 - 13:30
Il caso internazionale dello spettacolo "La merda" di Cristian Ceresoli, interpretato da Silvia Gallerano. Ospiti in studio Silvia Gallerano e Cristian Cerasoli.In collegamento il critico teatrale, Giulio Baffi.
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Notiziario Antiproibizionista

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Lun, 02/09/2015 - 13:00
Un anno dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha abrogato la legge Fini-Giovanardi molte persone restano in carcere a causa di pene comminate sulla base di norme dichiarate illegittime: l'analisi della situazione dell'avvocato Michele Passione intervistato da Lorena D'Urso. "Mai più tossicodipendenti in carcere": un'iintervista a Maurizio Turco a vent'anni dal congresso che il Coordinamento Radicale Antiproibizionista tenne all'interno della comunità di San Patrignano per ricordare il senso e l'attualità di quello "scandalo radicale". Cannabis terapeutica: il convegno organizzato a Foggia il 3 febbraio dall'Associazione radicale "M.T. Di Lascia" e dall'Associazione LaPiantiamo! Un bilancio dell'iniziativa di Rita Bernardini, intervistata da Alessio Falconio, e il suo intervento nel dibattito.
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La prostituzione, la legge Merlin, i diritti civili delle prostitute, le proposte radicali per la legalizzazione del fenomeno

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Bonino, Mellini... 21 dic 82 Fortuna, Bonino,.. 19 feb 83 Pordenone Faccio 16 mar 85 Treviso Tatafiore 21 set 2001 RR
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Caffè mondo

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In studio Giulia Raffaelli.
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Notiziario del mattino

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Lun, 02/09/2015 - 08:56
Passaggio della Conversazione settimanale con Marco Pannella di ieri; sintesi dell'intervista di Martina a Matteo Angioli su campagna di autofinanziamento per la conferenza per lo stato di diritto prevista a Bruxelles; sintesi degli interventi di Benedetto Della Vedova e di Rita Bernardini di ieri al congresso di Scelta civica; sintesi dell'intervista di Martina a Mina Welby su appello alla presidente Boldrini per la calendarizzazione della proposta di legge su eutanasia; la rubrica Oikonomia di Marco Valerio Lo Prete.
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Oikonomia

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Durante il notiziario del mattino.
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ADAPT

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Public policy

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"Gli effetti collaterali delle attività di estrazione idrocarburi in Basilicata - Il permesso di ricerca Monte Caruso e il Pozzo San Fele 1"

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Lun, 02/09/2015 - 00:00
Arrivati a San Fele, paesino del Vulture dove vivono poco più di tremila anime, capisci subito che ti trovi in un posto speciale, quasi magico. Cento kmq di estensione territoriale, un centro storico tra i più belli e suggestivi della Basilicata, panorami mozzafiato, San Fele si svela ai visitatori annunciando, attraverso un manifesto posto in una bacheca ubicata all'ingresso del paese, di essere terra di "Santi, Sorgenti e Briganti". In questo meraviglioso angolo di Basilicata, dove sgorgano cascate che attraggono ogni anno migliaia di visitatori, nel 1993 la Texaco, titolare del permesso di ricerca "Monte Caruso", trivellò un pozzo, "San Fele 1", poi rivelatosi sterile. Venti anni dopo abbiamo voluto effettuare una ricognizione dell'area interessata dalle attività di ricerca idrocarburi per verificare lo stato dei luoghi. L'occhio della telecamera ha colto una situazione di evidente degrado, che richiederebbe un intervento di messa in sicurezza e, con ogni probabilità, di bonifica. Tanti i lati oscuri e mai chiariti collegati alle attività svolte dalla Texaco in quel di San Fele. Non a caso, amministratori e allevatori parlano a mezza bocca di sorgenti contaminate e sollevano dubbi sullo smaltimento dei fanghi di trivellazione. Di certo l'accesso all'area pozzo, nonostante le situazioni di potenziale pericolo, è libero e il sito è assurto addirittura ad area pascolo. Un viaggio, il nostro, nell'archeologia estrattiva lucana, per far rivivere non-luoghi dei quali qualcuno vorrebbe farci dimenticare l'esistenza. Un viaggio nella Basilicata dei "buchi per terra". Oggi, San Fele, terra di sorgenti, appunto, oltre che di santi e briganti, rischia di essere letteralmente colonizzato dalle compagnie petrolifere. Sono tre, infatti, le istanze di ricerca che coinvolgono direttamente il territorio di un angolo di paradiso, la cui vocazione agricola, naturalistica e paesaggistica è incompatibile con attività che hanno un innegabile impatto sulle matrici ambientali e che sono ancor più pericolose quando vengono svolte in aree ricche di acqua.
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"Bombardate Auschwitz" (Il Saggiatore), intervista ad Arcagelo Ferri

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Nell’aprile 1944 due prigionieri slovacchi internati da circa un paio fuggirono dal campo di concentramento Birkenau, partendo da un punto dove era in corso la costruzione di una nuova sezione del lager. Avevano capito che lì sarebbero stati rinchiusi gli ebrei ungheresi in un futuro molto prossimo. Questi due fuggitivi, Rudolf Vrba e Alfred Wetzler, descrissero le guardie SS intente a dire che lì sarebbero arrivati “i salami ungheresi”, in altre parole che gli ebrei ungheresi stavano per essere uccisi. Dopo tutto l’Ungheria era stata occupata dalle forze armate tedesche solo poche settimane prima, nel marzo 1944. Vrbva e Wetzler fuggirono, si fecero strada gradualmente verso la Slovacchia, arrivarono a Bratislava in un paio di settimane, trovarono i leader della comunità ebraica e si incontrarono con il gruppo clandestino interno al Judenrat, il Consiglio ebraico a Bratislava. In questi incontri raccontarono dove erano stati e ciò da cui erano scampati. Scrissero un rapporto dettagliato in slovacco, che fu poi tradotto in ungherese e in tedesco, inviato in Ungheria per avvertire che gli ebrei del Paese stavano per essere deportati a breve e spedito in tedesco a fonti neutrali in Svizzera con una richiesta di trasmetterlo ai leader ebrei occidentali e ai leader politici alleati dell’Occidente. Il rapporto arrivò in Occidente a giugno 1944. Parallelamente a questa fuga da Birkenau accadde un altro fatto: l’aviazione americana, che stazionava in Italia, dall’autunno 1943 iniziò a fotografare dall’alto l’area di Auschwitz -Birkenau. Le fotografie aeree erano parte dei preparativi degli Alleati occidentali per bombardare significativi obiettivi militari che distavano solo pochi chilometri dal campo di Birkenau stesso, l’area chiamata Buna, uno stabilimento dell’IG Farben che era prossimo a essere completato, dove i tedeschi intendevano produrre olii e gomma sintetica per il loro sforzo bellico. Gli Alleati continuarono a fotografare quest’area dall’alto per diverse volte ancora in primavera ed estate fino ai primi giorni dell’autunno 1944 e. in seguito a quelle foto aeree, inviarono diverse missioni a bombardare la zona. I bombardamenti non ebbero molto successo nella distruzione di questo impianto industriale, ma nel corso dei voli gli aerei fotografarono i campi di sterminio più volte. Perchè quelle foto non furono mai utilizzate e perchè l'amministrazione democrativa di Roosevelt non fece nulla per bombardare quei campi? Abbiamo posto queste domande ad Arcangelo Ferri, giornalista della Rai, che ha pubblicato per "Il Saggiatore" il volume dal titolo "Bombardate Auschwitz" che ricostruisce i retroscena di questa assurda vicenda.
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Overshoot

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Padre Palmiro Prisutto, parroco della Chiesa Madre di Augusta (Siracusa), è una presenza militante che denuncia da sempre una strage sottaciuta; quella delle centinaia di morti e di malformati, vittime delle gravissime condizioni ambientali dei territori che circondano il polo industriale di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa: "una strage silenziosa, che ha fatto più vittime dell'incidente di Marcinelle e delle Fosse Ardeatine". Conduce in studio Enrico Salvatori, ospite Padre Palmiro Prisutto.
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