Politica
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Piantagione di un Olivo di Gerusalemme a regina Coeli
Manfredi: Esponenti leghisti di Novara e Verbania vogliono annessione territori alla Lombardia. Gianna Gancia, nulla da dichiarare?
Alla notizia della volontà di due esponenti leghisti (il commissario di Novara Luca Bona e il vicepresidente del VCO Alberto Preioni) di promuovere referendum comunali per il distacco delle rispettive province dal Piemonte e la loro annessione alla Lombardia, Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta) ha dichiarato:
“Nella loro follia, i leghisti sono coerenti e lucidi. Fino a pochi mesi fa, Roberto Cota era ancora alla guida del Piemonte ed era sufficiente che si spostasse oltre Ticino per prendere ordini dai dirigenti leghisti lombardi, prima Bossi, poi Maroni, poi Salvini. Ricordiamo tutti la foto cult di Cota che regge il portacenere a Bossi.
Ora che Cota non è più governatore, occore fare il contrario: fare in modo che Maroni governi direttamente almeno una parte del Piemonte.
Sarebbe politicamente interessante sapere se Gianna Gancia (consigliere regionale nonché presidente del Consiglio piemontese della Lega Nord) condivide la lucida follia dei suoi due compagni di partito di Novara e Verbania”.
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Conferenza stampa sulla situazione delle carceri.
Intervista a Riccardo Magi sull'elezione del Consiglio Metropolitano a Roma
L'economia, il debito pubblico, i referendum radicali dei primi anni 90, il sostituto di imposta, il mercato del lavoro, il pensiero liberale
Incontro "I Sindaci dItalia nellAula di Montecitorio. Idee per il futuro del Paese"
Hong Kong: Perduca (Radicali) La democrazia può parlare cinese perché ha la nonviolenza nella grammatica
Dichiarazione di Marco Perduca, rappresentante del Partito Radicale all'Onu in questi giorni a Hong Kong:
"L'occupazione di oltre una settimana dei luoghi del potere di Hong Kong da parte di un eterogeneo movimento “politico” che chiede un vero suffragio universale ha dimostrato al mondo che la democrazia vuole poter parlare cinese. Ne ha tutto il diritto. Ne ha diritto non solo perché il ritorno di Hong Kong alla Cina prevedeva il patto “uno stato due sistemi”, fatto di libertà economiche, di stampa e di associazione, ma perché in questi anni a Hong Kong hanno studiato – nell'ex colonia britannica ci son le migliori universit? dell'Asia – tutto lo scibile umano, ivi compresa la nonviolenza. Il cosiddetto “movimento degli ombrelli” ha dimostrato che è possibile coinvolgere il proprio avversario nella propria lotta per lo Stato di Diritto e la democrazia senza volerlo sconfiggere o umiliare. Ha fatto vedere alle istituzioni dell'isola, e ancora di più a quelle della terra ferma, e sicuramente al mondo interno, che le richieste di riforme per affermare pienamente le libertà civili universalmente codificate, vanno a beneficio della collettività e non di chi manifesta. Praticando quotidianamente la disobbedienza civile e la resistenza passiva, alcuni anche in sciopero della fame, i militanti per la democrazia di Hong Kong hanno dato una lezione al mondo e si son dati una lezione a se stessi. Ogni giorno, a tutte le ore, si tenevano riunioni della “Mobile Democracy Classroom”. In ogni angolo delle occupazioni c'erano oratori ascoltatissimi e applauditi, spesso salutati con belle risate. Il silenzio con cui gli astanti partecipavano era impressionante, come impressionate era l'ordine e la pulizia con cui l'occupazione è gestita da giovanissimi. Un'altra lezione, di vera e propria educazione civica. Con questi ingredienti la democrazia può finalmente parlare cinese, magari non domani, ma, grazie al “movimento degli ombrelli”, molto prima di quanto Pechino non voglia. Adesso tocca ai "democratici" seguire il dialogo tra i giovani di Hong Kong e le istituzioni affinché i patti internazionali e gli impegni di questi giorni siano rispettati nel merito e nei tempi.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati