Politica
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La cura proibita: Rovigo, dove si coltiva la cannabis da 12 anni. La puntata settimanale di Fai Notizia
Intervista a Alessia Montuori alla fiaccolata a Roma in solidarietà con i curdi siriani sotto assedio a Kobane
MetroC: Magi, dimissioni Improta atto dovuto. Nota del Mit ha dell'incredibile. Presa in giro la città e tutti i suoi rappresentanti in consiglio
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere comunale Radicale
La nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dell'incredibile. Dalla relazione della Commissione sicurezza emergono una montagna di carenze enormi in merito ad aspetti strutturali, non questioni di dettaglio ma ad esempio riguardanti il software ATC, cioè il cuore stesso della gestione della metropolitana, oppure la mancata trasmissione di documentazione fondamentale per l'autorizzazione all'apertura della linea. Perchè il sindaco Marino ha dovuto occupare il Ministero per conoscere i motivi del parere negativo all'apertura che il suo Assessore alla Mobilità, Roma Metropolitane e l'Atac non potevano non conoscere da giorni? Perchè ancora ieri sera l'assessore Improta negava il rinvio dell'inaugurazione quando in base ai dati certamente in suo possesso era scontato che non potesse avere luogo. Ma questa è solo l'ultima parte del dramma. Dall'inizio di questa consiliatura ho tentato di mettere in guardia il sindaco e la giunta, continuando a seguire le vicende della principale opera strategica in costruzione in Italia come abbiamo fatto negli anni scorsi come Radicali. Ho criticato duramente l'Atto attuativo del settembre 2013 che - in contraddizione con il contenuto della memoria dell'assessore del luglio dello stesso anno in cui si individuavano chiaramente le responsabilità del "Contraente generale" all'interno del quadro giuridico della "legge obiettivo" - ha riconosciuto alle imprese ulteriori benefici economici e ulteriori dilazioni nella consegna dell'opera. L'assessore Improta dopo aver sponsorizzato e rivendicato politicamente quell'Atto che avrebbe dovuto finalmente assicurare costi e tempi certi ne ha fatto uno dei motivi alla base della revoca del precedente Cda di Roma Metropolitane. Tutti le scadenze fissate da quell'atto sono saltate, gli unici effetti sono stati peggiorativi per l'interesse pubblico. Eppure qull'atto è stato presentato alla città come risolutivo. Ho posto interrogativi gravi e pesanti al sindaco Marino e all'assessore Improta, senza mai ricevere risposte soddisfacenti. Quello che sta accadendo in queste ore dimostra che chi è davvero contro la realizzazione di questa opera fondamentale per Roma non è chi, come me, contesta l'illegalità delle procedure ma chi non vi ha mai prestato la necessaria attenzione. Le responsabilità ovviamente sono enormi, condivise e trasversali, e iniziano con l'inizio stesso della storia di questa opera. Ci troviamo davanti a violazioni dei principi comunitari sulla concorrenza e della normativa sugli appalti, a riconoscimenti economici illeciti a cui non ha corrisposto consegna anticipata dell'opera. Ma sicuramente ci sono anche responsabilità politiche di questa Amministrazione. Se, come ci ha ricordato il sindaco oggi, "questa città deve avviarsi sulla via del rigore e della serietà" allora le dimissioni dell'assessore Improta, per le responsabilità politiche che si è assunto nella partita Metro C in questa consiliatura, sono un atto dovuto. Confidiamo che la Procura della Corte dei Conti alla quale abbiamo fornito nei mesi scorsi tutte le informazioni e la documentazione in nostro possesso prosegua nella sua inchiesta anche oltre il lasso temporale finora preso inconsiderazione.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Trasparenza/Piemonte: Radicali chiedono pubblicazione online verbali commissioni e giunte del Consiglio regionale
Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha inviato oggi al presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus e ai presidenti di tutte le Commissioni e Giunte del Consiglio la seguente lettera aperta:
“Le polemiche sorte martedì 7 ottobre, sul contenuto del verbale della seduta della Giunta delle Elezioni del 29 settembre 2014, sono servite a far emergere un grande problema relativo all’esigenza di assicurare un’informazione corretta e completa sull’attività delle varie Commissioni e Giunte del Consiglio regionale, nell’ottica della maggiore trasparenza possibile del Palazzo. È sufficiente una rapida disamina dei contenuti delle “sintesi” dei lavori di commissione, disponibili attualmente online sul sito istituzionale del Consiglio regionale, per verificare che esse non assicurano tale informazione corretta e completa: sono quantitativamente esigue (non potrebbe essere diversamente vista la loro natura e funzione) e sono carenti anche rispetto al livello qualitativo delle informazioni. Faccio degli esempi: vi si può leggere: “Una parte dell’Opposizione dichiara che [...]” (quale parte dell’opposizione? Quali consiglieri?) [...] “Alcuni consiglieri di maggioranza [...]” (Chi?). Rispetto a sedute di commissione che non prevedono la trasmissione video in diretta dei lavori (come accade per il plenum del Consiglio), è necessario che il cittadino acquisisca maggiori elementi di conoscenza.
Per garantire tale conoscenza basterebbe pubblicare online (al posto delle “sintesi” o accanto ad esse) i “verbali” veri e propri stilati dalla segreteria di commissione, contenenti la precisa relazione dei vari interventi succedutisi nel corso della seduta. Non credo che la pubblicazione di tali verbali comporti una mole intollerabile di lavoro straordinario per gli uffici delle commissioni. Mi auguro che il Consiglio regionale possa rispondere in modo positivo alla mia richiesta, per rendere sempre di più il Palazzo una “casa di vetro”, per permettere ai cittadini di avere informazioni esaurienti ed esaustive sull’attività dei loro eletti”.
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Carceri: nuovo no a sospensione pena per Provenzano per motivi di salute. Intervista a Rita Bernardini
Conferenza stampa di Khalid Chaouki
Caso Marrone/Manfredi: Consiglio regionale ha avallato grave violazione suo regolamento. Giunta elezioni non ha il potere di sospendere giudizio in attesa sentenza appello. Chiesto intervento del presidente Laus
Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
La convalida dei consiglieri da parte della Giunta delle elezioni del Consiglio regionale – che costituisce un atto dovuto - e l’eventuale ricorso di cittadini elettori (cosiddetta “azione popolare”) presso la magistratura ordinaria sono due procedimenti distinti, dotati di reciproca autonomia, non intercambiabili né sostituibili uno con l’altro, come ribadito dalla Corte Costituzionale.
L’art. 18 del Regolamento del Consiglio regionale è chiaro e non prevede eccezioni: i consiglieri regionali devono essere convalidati (o meno) “comunque” (sic) entro 120 giorni dalla loro proclamazione.
Il presidente della Giunta delle elezioni ha accettato supinamente il voto della maggioranza della Giunta favorevole ad un inammissibile sospensione del giudizio in attesa della sentenza di appello sul “caso Marrone”. Non basta votare contro una patente violazione del regolamento che si è chiamati ad applicare; il presidente Paolo Mighetti (M5S) avrebbe dovuto denunciare in aula tale violazione.
Chiediamo al presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, di intervenire per sanare una situazione che crea un pericoloso precedente, che rappresenta comunque un danno morale e materiale per chi ha tutti i diritti di subentrare a Marrone in Consiglio regionale e che costituisce l’ennesimo esempio di abdicazione della politica a favore della magistratura.
Una nota di merito, infine, per il consigliere Andrea Appiano, vera e propria mosca bianca, l’unico a sollevare pubblicamente perplessità su come è stato trattato finora dal Palazzo (M5S compreso) il “caso Marrone”.
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