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PLAYLIST | Vasco Rossi e il Partito radicale, una storia che dura da quasi venticinque anni

My Tube - Dom, 04/28/2013 - 11:53

Molte volte mi viene chiesta la ragione per cui spesso utilizzo le canzoni di Vasco Rossi per far comprendere l'azione politica radicale, la sua diversità, la sua complessità. Ebbene, probabilmente è anche una ragione di "amore" per i radicali e Vasco stesso che mi porta a raccontare in questo modo la politica, quella vera, non quella politicante, sicuramente è il modo in cui vivo, dentro di me, questo "amore", certamente perchè Vasco è il rocker italiano che più amo ascoltare e seguire, ovviamente perchè amo tutte le canzoni del cittadino di Zocca che fino a qualche anno fa seguivo nei suoi concerti dal vivo (esperienza che consiglio a tutti coloro che non l'hanno mai provata), ma la motivazione più vera è, forse, un'altra.

Spesso si è parlato di Vasco Rossi come possibile candidato in una lista radicale in occasioni di diverse competizioni elettorali, lui ha sempre rifiutato le proposte fattegli perchè ha considerato altri, meglio di lui, in grado di "fare" politica. Un difetto di grande "umiltà", quello di Vasco, che però non si è mai risparmiato nel sostenere l'azione radicale con le sue iscrizioni che durano da quasi venticinque anni, con i suoi pubblici appelli a sostegno dell'azione politica di Marco Pannella, Emma Bonino e di coloro che ha sempre considerato suoi "compagni" di strada.

Ebbene, Vasco a mio avviso ha sempre fatto politica anche con le sue canzoni, con tutte le sue canzoni, davvero tutte. Ed è in ciò che si può ritrovare il denominatore comune di Vasco con i radicali e con me stesso. Il suo approccio alla vita è libertario, il suo rapporto con l''amore, anche quello che narra nelle sue magnifiche canzoni, è libertario, il suo vivere l'amicizia, il rispetto, la lealtà, la correttezza, è libertario, il suo relazionarsi con gli "altri" è intriso di profonda libertà, perciò responsabile e indipendente. In definitiva, considero Vasco un "poltico", più precisamente un poeta della politica. Bisogna, evidentemente, intendersi sul significato del termine "politica". Qui mi tocca citare un testo, famosissimo, di Marco Pannella perchè in esso, a mio avviso, si spiega, forse meglio che altrove, l'incontro tra Vasco, Pannella e miei video. Buona lettura e visione!

“Tu sei un rivoluzionario. Io amo invece gli obiettori, i fuori-legge del matrimonio, i capelloni sottoproletari anfetaminizzati, i cecoslovacchi della primavera, i nonviolenti, i libertari, i veri credenti, le femministe, gli omosessuali, i borghesi come me, la gente con il suo intelligente qualunquismo e la sua triste disperazione.

Amo speranze antiche, come la donna e l’uomo; ideali politici vecchi quanto il secolo dei lumi, la rivoluzione borghese, i canti anarchici e il pensiero della Destra storica. Sono contro ogni bomba, ogni esercito, ogni fucile, ogni ragione di rafforzamento, anche solo contingente, dello Stato di qualsiasi tipo, contro ogni sacrificio, morte o assassinio, soprattutto se “rivoluzionario”.

Credo alla parola che si ascolta e che si dice, ai racconti che ci si fa in cucina, a letto, per le strade, al lavoro, quando si vuol essere onesti ed essere davvero capiti, più che ai saggi o alle invettive, ai testi più o meno sacri ed alle ideologie.

Credo sopra ad ogni altra cosa al dialogo, e non solo a quello “spirituale”: alle carezze, agli amplessi, alla conoscenza come a fatti non necessariamente d’evasione o individualistici – e tanto più “privati” mi appaiono, tanto più pubblici e politici, quali sono, m’ingegno che siano riconosciuti.

Non credo al potere, e ripudio perfino la fantasia se minaccia d’occuparlo. Non credo ai “viaggi” e sarà anche perché i “vecchi” ci assicurano sempre che “formano” (a loro immagine) i “giovani”, come l’esercito e la donna-scuola.

Non credo al fucile: ci sono troppe splendide cose che potremmo/potremo fare anche con il “nemico” per pensare ad eliminarlo.

 Brucare, o fumare erba non m’interessa per la semplice ragione che lo faccio da sempre. Ho un’autostrada di nicotina e di catrame dentro che lo prova, sulla quale viaggia veloce quanto di autodistruzione, di evasione, di colpevolizzazione e di piacere consunto e solitario la mia morte esige e ottiene.

Mi è facile, quindi, impegnarmi senza riserve per disarmare boia e carnefici di Stato, tenutari di quel casino che chiamano “l’Ordine”, i quali per vivere e sentirsi vivi hanno bisogno di comandare, proteggere, obbedire, torturare, arrestare, assolvere o ammazzare, e tentano l’impossibile operazione di trasferire i loro demoni interiori (di impotenti, di repressi, di frustrati) nel corpo di chi ritengono diverso da loro e che, qualche volta (per fortuna!), lo è davvero.

[...] Non  esistono dei “perversi”, ma dei “diversi”. Nelle famiglie, nelle scuole, nelle fabbriche o negli uffici perfino i torturatori sono anch’essi, in primo luogo, e generalmente delle vittime. Tranne che per certi psicanalisti, uccidere il padre non è la soluzione, non aiuta a superare l’istituzione, la famiglia; o non basta e non è comunque necessario.

Sosteniamo, insieme, che non esistono nelle carceri, negli ospedali, nei manicomi, nelle strade, sui marciapiedi, nei tuguri, nelle bidonville, dei “peggiori”, ma anche lì, dei “diversi” malgrado la miseria (che è terribile proprio perché degrada, muta, fa degenerare: e se no, perché la combatteremmo tanto?), malgrado il lavoro che aliena (che rende “pazzi”), malgrado che lo sfruttamento classista sia “secolare”, quindi incida sull’ereditarietà.

Sogniamo – e v’è rigore e responsabilità nei nostri sogni – una società senza violenza e aggressività o in cui, almeno, deperiscano anziché ingigantirsi e esservi prodotte. Sosteniamo che è morale quel che tale appare a ciascuno. Lottiamo contro una “giustizia” istituzionale (e “popolare”) che ovunque scambia diversità per perversione, dissenso per peccato.

[...] Perciò non m’interessa molto che la vostra violenza rivoluzionaria, il vostro fucile, siano probabilmente morali e naturali, mentre mi riguarda profondamente il fatto che siano armi suicide per chi speri ragionevolmente di poter edificare una società (un po’ più) libertaria, di prefigurarla rivoluzionando se stesso, i propri meccanismi, il proprio ambiente e senza usar mezzi, metodi idee che rafforzano le ragioni stesse dell’avversario, la validità delle sue proposte politiche, per il mero piacere di abbatterlo, distruggerlo o possederlo nella sua fisicità.

La violenza è il campo privilegiato sul quale ogni minoranza al potere tenta di spostare la lotta degli sfruttati e della gente; ed è l’unico campo in cui può ragionevolmente sperare d’essere a lungo vincente. Alla lunga ogni fucile è nero, come ogni esercito ed ogni altra istituzionalizzazione della violenza, contro chiunque la si eserciti, o si dichiari di volerla usare.

L’etica del sacrificio, della lotta eroica, della catarsi violenza mi ha semplicemente rotto le balle; come al “buon padre di famiglia”, al compagno chiedo una cosa prima d’ogni altra: di vivere e d’essere felice.

Penso, personalmente, che avendo un certo bagaglio di speranze, di idee e di chiarezza non solo questo sia possibile, ma che non vi sia altro modo per creare e vivere davvero felicità.

[...] Abbiamo dovuto, ogni giorno per anni quanto lunghi, inventare tutto, rifiutare ogni strumento esistente, ogni scorciatoia, ogni facilità, per poter avanzare almeno di un poco. I mezzi che ci si offrivano già pronti, che facevano la forza apparente di tanti altri, non erano omogenei, non prefiguravano quel che cerchiamo, e cerchiamo di costruire.

La fantasia è stata una necessità, quasi una condanna, piuttosto che una scelta; sembrava condannarci ad esser soli. Così abbiamo parlato come abbiamo potuto e dovuto, con i piedi, nelle marce, con i sederi, nei seat-in, con gli happening continui, con erba o con digiuni, obiezioni che sembravano “individuali” e “azioni dirette” di pochi, in carcere o in tribunale, con musica o con comizi, ogni volta rischiando tutto, controcorrente sapendo che un solo momento di sosta ci avrebbe portato indietro di ore di nuoto difficile, troppo spesso considerati “diversi” dai compagni e colmi invece d’attenzioni continue, di provocazioni, di colpi da parte dei pula e non dei minori.

Abbiamo durato, rifiutando di sopravvivere, ricominciando sempre, facendo anche delle sconfitte materia buona per dar volto e corpo alle nostre testarde, ed alla fine semplici e antiche, speranze.”

 Marco Pannella, 1 Luglio 1973

[tratto dalla Prefazione al libro “Underground a pugno chiuso!” di Andrea Valcarenghi. Versione intera, con commento di P.P.Pasolini: http://www.radioradicale.it/exagora/la-fantasia-come-necessita]

Parole chiave: Vasco RossiMarco Pannellapartito radicaleEmma BoninopoliticaamorelibertàlibertarismorockIl Blasco
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Basilicatanet su conversazione Pannella-De Filippo e nomina Bonino a Ministro degli Esteri

Radicali Italiani - Sab, 04/27/2013 - 20:17
27/04/13

Fonte Basilicatanet, 27 aprile 2013

BAS - Il segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, rende noto che tra Marco Pannella e il Governatore della Regione Basilicata Vito De Filippo, è intercorsa “una lunga conversazione telefonica” in cui i due politici hanno discusso della “recente crisi regionale” e della “necessità di intervenire sui meccanismi di controllo e non solo”. E in merito al Governo nazionale Bolognetti fa sapere che “Il Presidente De Filippo ha definito ‘intelligente’ e ‘felice’ la scelta del Presidente del Consiglio Enrico Letta di affidare a Emma Bonino il Ministero degli esteri”. “Il leader Radicale e il governatore lucano – ha aggiunto Bolognetti - sono entrambi iscritti al Partito Radicale Nonviolento, Transanazionale e Transpartito. Vito De Filippo in questi anni non ha mai fatto mancare il suo sostegno alle iniziative Radicali sul fronte dei diritti civili”. Infine Bolognetti riporta una nota pubblicata sui social networksubito dopo la formazione del nuovo Esecutivo nazionale, in cui Pannella ha dichiarato: “Finalmente un Governo che non ha paura della popolarità anti-populista di cui gode da oltre 15 anni Emma Bonino (costantemente censuratissima) e che il popolo italiano gli ha sempre riservato. Vorrei dire a Enrico Letta, e anche al Presidente Napolitano, che fino alla fine saremo gli ultimi giapponesi del Governo, anche e innanzitutto attraverso Emma, nella fedeltà più profonda alle ragioni della fiducia popolare sulla quale lei ha potuto contare da 15 anni ininterrottamente. Saremo gli ultimi giapponesi del Governo se sarà necessario – speriamo di no – con la riserva che ponemmo ancora allora: speriamo che l’imperatore non (ci) tradisca - conclude Pannella - perché sennò i conti degli ultimi giapponesi dovranno essere fatti nei confronti dell’imperatore”.

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Pannella: finalmente un Governo che non ha paura della popolarità anti-populista di Emma Bonino!

Radicali Italiani - Sab, 04/27/2013 - 19:24
27/04/13

Finalmente un Governo che non ha paura della popolarità anti-populista di cui gode da oltre 15 anni Emma Bonino (costantemente censuratissima) e che il popolo italiano gli ha sempre riservato.

Vorrei dire a Enrico Letta, e anche al Presidente Napolitano, qualcosa di semplice. Noi – che si tratti del primo Governo Amato, del Governo Dini, del Governo Prodi – siamo sempre stati, nella lealtà, gli ultimi giapponesi nella difesa di queste soluzioni, ancorché profondamente intrise della storia partitocratica.

Enrico Letta sappia bene che fino alla fine saremo gli ultimi giapponesi del Governo, anche e innanzitutto attraverso Emma, nella fedeltà più profonda alle ragioni della fiducia popolare sulla quale lei ha potuto contare da 15 anni ininterrottamente.

Saremo gli ultimi giapponesi del Governo se sarà necessario – speriamo di no – con la riserva che ponemmo ancora allora: speriamo che l’imperatore non (ci) tradisca, perché sennò i conti degli ultimi giapponesi dovranno essere fatti nei confronti dell’imperatore.

Siamo ragionevoli e portiamo questo riconoscendo la inconsueta forza di generosità che con questa soluzione, con questa proposta – accettata con grande senso di responsabilità e di responsabilità civile, nazionale ed europea di Emma Bonino – si è avuta.

Penso oggi a tutti e tutte coloro che soffrono del fatto che l’Italia continua a permanere ancora formalmente in una atroce, infame condizione di flagranza agli occhi delle giurisdizioni europee, a causa del fallimento della nostra amministrazione della giustizia, soffocata da oltre 10 milioni di processi civili e penali pendenti nei nostri tribunali.

Noi corrisponderemo a questa forza di intelligenza e anche di ragionevolezza che sembra essere così prevalsa. Auguri, caro Enrico Letta! Vedremo di aiutarti a farcela non solo per “generosità”, anche per interesse, vista la via che avete imboccato.

Ad Emma: di cuore, GRAZIE, per continuare ad esserci anche in questa occasione, che sarà sicuramente quella in cui si farà dei virus della peste italiana invece, son sicuro, i virus dell’anti-Peste italiana – e lo meritano coloro che alla fine hanno preso questa decisione, il Presidente Napolitano e il Presidente Enrico Letta.

Adesso, al lavoro! Intanto per superare la flagranza impossibile contro i Diritti Umani e lo Stato di Diritto del nostro Paese, per condividere questo merito e questa scelta con tutte e tutti coloro che fanno parte di questo Governo. Grazie!

Quando poi riusciremo anche a consentire alla pubblica opinione di poter giudicare me, Emma e noi Radicali, credo che sarà un bel aiuto, non solo all’Italia ma anche più in là.
Grazie! Un abbraccione a Emma e anche a voi Presidenti, della Repubblica e del Governo.

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Emma Bonino scelta come Ministro degli Esteri

Radicali Italiani - Sab, 04/27/2013 - 18:14
27/04/13

Enrico Letta ha sciolto la riserva ed ha accettato di formare il nuovo governo.

Il giuramento domenica alle 11.30 nel salone delle feste al Quirinale.

Questi i ministri presentati dal nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta: 

  • Al ministero dell'Interno Angelino Alfano, che è anche vicepremier.
  • All'economia Fabrizio Saccomanni, finora direttore generale di Bankitalia.
  • Agli Esteri Emma Bonino.
  • Alla Difesa Mario Mauro.
  • Alla Giustizia Annamaria Cancellieri.
  • Agli affari europei Enzo Moavero.
  • Agli Affari regionali Graziano Delrio (Pd), attuale presidente dell'Anci.
  • Maurizio Lupi alle Infrastrutture. Enrico Giovannini - presidente dell'Istat - al Lavoro.
  • Alla Coesione territoriale Carlo Trigilia, sociologo e professore a Firenze.
  • Ai Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
  • Alle Pari opportunità Iosefa Idem, pluricampionessa olimpica, eletta nel Partito democratico.
  • Alla Semplificazione va Giampiero D'Alia.
  • Sviluppo economico Zanonato.
  • Politiche agricole Nunzia De Girolamo.
  • Università e ricerca Mariachiara Carrozza.
  • Salute Beatrice Lorenzin.
  • Gaetano Quagliariello agli Affari costituzionali.
  • Ministro dell'ambiente Andrea Orlando.
  • Cecile Kyenge è ministro dell'Integrazione.
  • Massimo Bray ai Beni culturali.

Risorse: 

Il Curriculum vitae di Emma Bonino. 

Nata a Bra (Cuneo), Italia, il 9 marzo 1948.

 

Carriera politica nazionale. 

Camera dei Deputati

1976 eletta alla Camera dei Deputati e in tutte le tornate successive sino al 1994. Ha esercitato la funzione di presidente del gruppo parlamentare radicale ed è stata membro dell’Ufficio di Presidenza.

Presidenza del Consiglio dei Ministri

2006 II Governo Prodi – Ministro per il Commercio Internazionale e le Politiche Europee. 

Senato della Repubblica

2008 eletta al Senato è Vice Presidente del Senato della Repubblica.

 

Carriera politica internazionale.

Parlamento europeo

1979 Eletta al Parlamento Europeo; rieletta nel 1984, nel 1999 e nel 2004.

Commissione europea

1994 – su proposta del I Governo Berlusconi – Commissario Europeo responsabile della Politica dei Consumatori, della Politica della Pesca e dell’Ufficio Europeo per l’Aiuto Umanitario d’Urgenza (ECHO).

1997 le sue competenze vengono estese alla protezione della salute dei consumatori e alla sicurezza alimentare.

Altri Incarichi internazionali

2002 Rappresentante del governo italiano alla Conferenza Intergovernativa della Comunità delle Democrazie a Seul.

2005 Rappresentante del governo italiano alla Conferenza Intergovernativa della Comunità delle Democrazie a Santiago del Cile.

2005 Capo della delegazione italiana alla Terza Conferenza Ministeriale della Comunità delle Democrazie.

 

Membro del Board di International Crisis Group (ICG). 

Membro del Board di Open Society Initiative for Europe (OSIFE).

Membro del Board di European Council on Foreign Relations (ECFR).

Membro del Comitato Direttivo, Istituto Affari Internazionali (IAI).

 

Campagne internazionali sui diritti civili

1978 Fondatrice e Segretaria dell’associazione “Food and Disarmament International”, che ha lanciato una campagna contro la fame nel mondo basata sul “Manifesto dei Premi Nobel” (firmato da 113 Nobel).

1987 Promotrice di una campagna internazionale a favore dei diritti civili e politici nell’Europa dell’Est.

1990-2002 Promotrice delle campagne internazionali in favore:

- dei tribunali ad hoc contro i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia e in Ruanda;

- dell’istituzione di una Corte Penale Internazionale permanente per la moratoria sulla pena

di morte;

- per l’intensificazione della lotta contro l’AIDS.

 

É tra i fondatori delle ONG “Non c’è Pace Senza Giustizia“ e “Nessuno Tocchi Caino“ e con quest’ultima, dopo quasi venti anni di campagna; riesce a far adottare in sede di Assemblea Generale ONU, una moratoria universale delle esecuzioni capitali.

1997-1998 Promotrice della campagna al Parlamento Europeo “Un fiore per le donne di Kabul” contro la discriminazione in Afghanistan e per consentire alle donne afgane l’accesso agli aiuti umanitari.

2001 Promotrice della campagna internazionale per l’inclusione delle donne nel Governo dell’Afghanistan.

2000-2013 Promuove una campagna internazionale che, attraverso una coalizione di ONG “BanFGM”, riesce a fare inserire all’ordine del giorno e a far adottare il 20 dicembre 2012 dall’Assemblea Generale delle NU, una Risoluzione che mette al bando le mutilazioni genitali femminili come violazione dei diritti fondamentali di donne e bambine.

 

Riconoscimenti e Premi

1995 Insignita della “Gran Cruz de la Orden de Mayo” dal Presidente argentino.

1996 Nominata “Personalità Europea dell’Anno” dal settimanale cattolico “La vie”.

1997 Nominata “Comunicatore Europeo dell’Anno” dal settimanale inglese “PR Week”.

1998 Insignita del “Premio Principe de Asturias” per la cooperazione internazionale da

S.A.R. il Principe Filippo di Spagna.

2002 Insignita dell’onorificenza del “Ordine del Principe Branimir” dal Presidente della

Repubblica di Croazia “per il suo contributo all’indipendenza della Croazia”.

2003 Insignita del “Premio Presidente della Repubblica” per la promozione dei diritti umani

e civili nel mondo

2004 Insignita del “Prix Femmes d’Europe” per l’Italia.

2004 Insignita dell’ “Open Society Prize”.

2008 Insignita del “Premio Bosforo“. 

2009 Insignita dell’onorificenza di Commendatore della Legione d’Onore.

2012 Insignita del “Atlantic Council Freedom Awards”.

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Afghanistan: Perduca, far evolvere presenza militare anche in assistenza tecnica per convertire produzione oppio a fini medici

Radicali Italiani - Sab, 04/27/2013 - 16:02
27/04/13

 

Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale, senatore nella XVI legislatura: "Secondo l'ufficio dell'Onu per droghe e crimine, nel 2012, l'Afghanistan ha aumentato le dimensioni delle proprie piantagioni di oppio del 18%. Lo stesso ufficio ci informa da oltre 20 anni che l'Afghanistan e' il piu' grande produttore al mondo di oppio malgrado dalla fine degli anni Novanta siano stati finanziati decine di programmi di eradicazione e sviluppo alternativo per convincere i contadini a coltivare altre piante. Oggi abbiamo la conferma del fallimento che il Parito Radicale denuncia, in seno alle Nazioni unite, al Parlamento europeo e a quello italiano e cioe' che una pianta che fa guadagnare 100, seppur illegalmente, non potra' mai esser sostituita, neanche colla forza, da una pianta che fa guadagnare 1 legalmente. Ora, se l'oppio non avesse altro sviluppo che quello della sua raffinazione in eroina si potrebbe concordare coll'insistere in questi tentativi, ma siccome sappiamo che dal papavero possono esser tratte medicine, come la morfina e la codeina, o lo stesso oppio, e sappiamo anche, perche' ce lo dice l'Organizzazione Mondiale della Sanita', che l'80% della popolazione mondiale non conosce analgesici, non si capisce perche' non si vogia promuovere la conversione di queste produzioni oggi illegali in un settore di mercato legale che possa, oltre a ridisegnare le dinamiche economico-politiche in Afghanistan, offrire oppiacei a buon mercato per oltre 5 miliardi di persone. Auspico che tra i primi dibattiti parlamentari di politica estera, Camera e Senato vogliano affrontare laicamente la questione della presenza internazionale, militare e civile, al fine di prendere in considerazione tale conversione. Il Partito Radicale e' a totale disposizione per offire un'ampia documentazione in materia. Perseguire questo ultradecennale fallimento sarebbe una condotta criminale...

 

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Dimissioni Regione Piemonte. Viale, consegnatele a un fiduciario e mettete online le spese dei Consiglieri regionali

Radicali Italiani - Sab, 04/27/2013 - 15:42
27/04/13

"Questa manfrina sulle dimissioni rischia di rafforzare Cota e i suoi rimpasti. Si individui un fiduciario, posso anche farlo io, e si consegnino a lui le dimissioni in attesa della sentenza del 7 luglio sul caso Giovine. Intanto mettete online le spese dei consiglieri regionali in modo che i cittadini possano farsene un'idea."

Questa la dichiarazione dI Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale indipendente nel PD a Torino), dopo le sollecitazioni del segretario regionale Morgando e del senatore Esposito, ai quali ricorda come "le dimissioni di Formigoni in Lombardia furono certamente aiutate da quelle delle opposizioni, ma irrobustite e rese inevitabili da arresti e scandali di ben altro spessore di quelli piemontesi".

Silvio Viale ha proseguito:

"Per evitare che si inneschi una sterile spirale di dimissioni e subentri al cardiopalmo senza certezze, con dissociazioni, furbizie e ripensamenti dietro l'angolo, propongo che le dimissioni siano consegnate a un fiduciario che inizi a contarle. Se l'obiettivo, come fa trasparire il senatore Esposito, fosse quello di lasciare i banchi vuoti a subentri terminati, lo si potrebbe raggiungere sin da ora disertando le riunioni e riunendosi in un'altra sala, ma rischierebbe di essere un autogol se non fosse portato con coerenza ad oltranza. Confidare in sviluppi lombardi, con arresti e scandali alla Maugeri, mi sembra un azzardo. Senza contare che, anche in caso di conferma del centrodestra, alcuni gruppi attuali verrebbero decimati e non si può certo chiedere ai tacchini di anticipare la propria fine. Non dimentichiamo che il 7 luglio ci sarà la sentenza in cassazione sulle firme "false" di Giovine (radicali parte civile insieme a pensionati, verdi e Bresso) e, in caso di conferma, si potrebbe votare nel 2014 con le elezioni europee, mentre sembra difficile il voto prima di quella data con qualunque altra soluzione. Quello che si può fare da subito è pubblicare online le spese dei consiglieri come è previsto dall'anagrafe pubblica degli eletti e come è stato sollecitato da una lettera dell'associazione radicale Adelaide Aglietta. Mi auguro che il presidente Cattaneo e i capigruppo abbiano trovato il tempo di leggera e, sopratutto, diano la possibilità ai cittadini di essere pienamente informati per potere distinguere il grano dalla gramigna. Per le dimissioni sono pronto a raccoglierle come fiduciario."

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I Radicali al Governatore: facciamo un regalo ai lucani e lavoriamo su due o tre cose

Radicali Italiani - Sab, 04/27/2013 - 13:26
27/04/13

da Nuova del Sud, 27 aprile 2013

di Maurizio Bolognetti

Caro Vito, ci ho riflettuto. Secondo me hai scelto la strada sbagliata. La soluzione non passa attraverso le dimissioni, ma da una assunzione collettiva di responsabilità. Tradotto questo Consiglio regionale avrebbe potuto fare un regalo ai cittadini lucani lavorando su due o tre cose: La riforma dello Statuto per configurare una scelta - perdona la brutalità e la sintesi - anglosassone e referendaria; l'approvazione della proposta di anagrafe delle attività degli eletti e dei nominati, così come formulata nel 2007-2010 dai Radicali; un piano regionale rifiuti decente con annessa anagrafe dei siti da bonificare; l'anagrafe pubblica della monnezza; la nomina del Garante dei diritti dei detenuti...Riflettendoci assieme sono certo che qualche idea sulle cose da fare verrebbe anche a te. Cosa ne pensi? Approfondimenti Nuova del Sud, 27 aprile 2013 Nuova del Sud, 27 aprile 2013

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Basilicata - Inchiesta rimborsi, Bolognetti: E i controlli?

Radicali Italiani - Sab, 04/27/2013 - 13:09
27/04/13

da Gazzetta del Mezzogiorno, 27 aprile 2013

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani In relazione all’inchiesta sugli illeciti rimborsi percepiti da alcuni consiglieri regionali,  il Gip Luigi Spina si interroga sulla mancanza di un efficiente controllo da parte dei vertici consiliari. Il dottor Spina afferma, e non posso che concordare con la sua analisi, che l’assenza di controlli ha sicuramente contribuito ad “innescare il fenomeno”. A questo punto, però, bisognerebbe chiedere all’ex Presidente del Consiglio regionale e oggi onorevole Vincenzo Folino, ai suoi predecessori e successori, ragione di questa assoluta assenza di controlli. Nell’affermarlo non posso che ribadire che la pubblicazione dei rendiconti, così come viene effettuata da qualche mese su Basilicatanet, è assolutamente inadeguata e carente sul fronte della trasparenza, e non corrispondente a quanto come Radicali avevamo richiesto con la nostra proposta di anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati. Così come risulta assolutamente inadeguata la pubblicazione per dati aggregati dei rimborsi ricevuti dai consiglieri.  Questo per non dire della mancata applicazione di articoli e commi del testo di legge approvato nel 2010, che prevedeva tra l’altro la pubblicazione dell’elenco delle proprietà immobiliari della Regione e loro destinazione d’uso, nonché della decisione di stralciare dalla proposta originaria l’anagrafe degli appalti. Sullo stralcio dell’anagrafe degli appalti, ricordiamolo, non poco ebbero a pesare le amene considerazioni del consigliere Giannino Romaniello.
Gazzetta del Mezzogiorno, 27 aprile 2013 di Massimo Brancati Nessun controllo sulle spese. Per la serie: vivi e lascia vivere "...Il segretario lucano dei Radicali, Maurizio Bolognetti(nella pagina delle lettere ospitiamo un suo intervento) chiama in causa l'ex presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, i suoi predecessori e successori, chiedendo spiegazioni sull'assoluta mancanza di controllo".

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Livingstone67: vasco apparizioni tv 2: http://t.co/IhBfGPGhRH tramite @YouTube

I miei tweet - Ven, 04/26/2013 - 12:11
Livingstone67: vasco apparizioni tv 2: http://t.co/IhBfGPGhRH tramite @YouTube
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Livingstone67: Vasco Rossi | Fronte del palco - Live - 1990: http://t.co/KdYgwDbWer tramite @YouTube

I miei tweet - Ven, 04/26/2013 - 10:08
Livingstone67: Vasco Rossi | Fronte del palco - Live - 1990: http://t.co/KdYgwDbWer tramite @YouTube
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Livingstone67: Vasco Rossi: C'è Chi Dice No Tour 1987, Roma Palaeur: http://t.co/ziEwUrrErW tramite @YouTube

I miei tweet - Ven, 04/26/2013 - 00:37
Livingstone67: Vasco Rossi: C'è Chi Dice No Tour 1987, Roma Palaeur: http://t.co/ziEwUrrErW tramite @YouTube
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Livingstone67: VIDEO | Sulla "legislatura tranquilla" di Pierluigi Bersani. http://t.co/F0Nqla96UM via @sharethis

I miei tweet - Gio, 04/25/2013 - 11:03
Livingstone67: VIDEO | Sulla "legislatura tranquilla" di Pierluigi Bersani. http://t.co/F0Nqla96UM via @sharethis
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Bolognetti: Belisario? Un avvoltoio sulle vicenda degli arresti

Radicali Italiani - Gio, 04/25/2013 - 11:01
25/04/13

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani

Registriamo l’attesa “presa di posizione” dell’ex senatore Felice Belisario, che è planato come un avvoltoio sulla vicenda degli arresti e senza pudore ha scaricato in un colpo solo Di Pietro e quelli che non ha esitato a caricarsi quando erano funzionali ai suoi disegni. Un avvoltoio, appunto. A me, invece, vedendo questo scenario, è venuto in mente il “5 maggio” e quel "Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio".

Oggi più di ieri rivolgo l’invito alla Giunta regionale, al Presidente De Filippo, al Consiglio regionale tutto ad applicare la proposta di anagrafe pubblica delle attività degli eletti, integrandola con il testo originariamente proposto dai Radicali.

Si spalanchino porte e finestre, si realizzi finalmente l’anagrafe dei siti da bonificare prevista dal Decreto Ronchi e dal Codice dell’Ambiente. C’è bisogno di politica, c’è bisogno di riforme.

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Livingstone67: Gli alleati ci han liberato dal fascismo, chi ci libererà dal post-fascismo partitocratico? http://t.co/GOO7zYigEN

I miei tweet - Gio, 04/25/2013 - 10:47
Livingstone67: Gli alleati ci han liberato dal fascismo, chi ci libererà dal post-fascismo partitocratico? http://t.co/GOO7zYigEN
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Tar, Radicali: Sentenza non sul merito, ma sulla procedura

Radicali Italiani - Mer, 04/24/2013 - 19:44
24/04/13

Dichiarazione di Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo ex-consiglieri regionali Radicali del Lazio.

  Il Tar ha deciso sul nostro ricorso relativo all'illegittimità dei decreti Polverini sull'indizione delle elezioni regionali, ancora una volta intervenendo non sul merito, ma sulla procedura, respingendo i ricorsi qualificandoli inammissibili in quanto l'atto impugnato non è tra quelli che possono essere impugnati subito né con rito elettorale, né con rito ordinario. Rimane aperta, dunque, la decisione sul merito del ricorso, ovvero il mancato rispetto dello Statuto e della legge elettorale vigente nei decreti di indizione delle elezioni scorse.   Di questo i Giudici amministrativi ancora una volta non parlano, ed è facile capire il perché: quei decreti sono chiaramente fuori legge; fuori sia dalla legge statutaria che da quella elettorale.   Una notazione va fatta circa l'evoluzione di questo strano procedimento, con una prima ordinanza che precedeva le elezioni in cui gli stessi giudici non si sono avveduti del fatto che l'atto non era impugnabile - come improvvisamente sostengono oggi - e con la quale, nel respingere la richiesta di sospensiva scrivevano che la vicenda nel merito era tutt'altro che infondata. C'è poi stata una seconda ordinanza interlocutoria in cui i giudici interrogavano le parti sugli effetti di una eventuale pronuncia e poi, a distanza di mesi, oggi si avvedono che l'atto non era impugnabile.   C'è molto nervosismo determinato da questo procedimento, sono molte le telefonate che arrivano da destra e da sinistra per sapere se si tornerà a votare. Tutti sanno che andare a votare a 50 era illegittimo, a noi non rimane che attendere l'udienza del procedimento col quale è stata impugnata la proclamazione degli eletti che si terrà il 24 ottobre prossimo.   La legalità non ammette scorciatoie e non vorremmo che la vicenda, come quella di Firmigoni in Lombardia, sia risolta a babbo morto, come usa fare in quest'Italia in cui quotidianamente viene calpestato ciò che assicura la civile convivenza tra le persone, la legge. Un'Italietta che di giorno in giorno è sempre più trasformata, dai poteri di turno, in un palcoscenico da operetta.

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Appello dei Radicali per un 25 aprile in memoria anche dei caduti alleati

Radicali Italiani - Mer, 04/24/2013 - 15:43
24/04/13

Numerose adesioni alla visita Istituzionale al cimitero di guerra di Milano

Dichiarazioni di Valerio Federico, membro della Direzione Naz. di Radicali Italiani, e di Claudio Barazzetta, segretario dell’Associazione E. Tortora Radicali Milano:

“Ci appelliamo al Sindaco, ai membri di Giunta, ai consiglieri comunali, ai consiglieri di Zona, ai responsabili dei Partiti e ai cittadini tutti perchè partecipino alla visita istituzionale, promossa dai Radicali, ai caduti alleati seppelliti al cimitero di guerra del Parco di Trenno prevista per le h.12.30 di domani, 25 aprile”.

“A differenza dell’ANPI il Comune di Milano non ha previsto nell’ambito delle celebrazioni per il 68° Anniversario della Liberazione una visita al cimitero dei soldati alleati, da qui l’iniziativa dei Radicali per colmare questo vuoto. I Radicali da molti anni rendono omaggio ai 400 soldati del Commonwealth seppelliti a Milano e caduti per liberare l’Italia dal nazifascismo”.

“Hanno già risposto positivamente e parteciperanno alla visita oltre all’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano: l’Assessore Franco D’Alfonso per il Comune di Milano, la Zona 6 con una delegazione guidata dal Presidente Gabriele Rabaiotti, la Zona 8 con il Presidente Simone Zambelli, la Zona 2 con il Vicepresidente Yuri Guaiana, la Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni con la Presidente Donatella De Gaetano, il consigliere Comunale Ruggero Gabbai del PD. I Consigli delle Zone 2, 6 e 8 hanno approvato una mozione promossa dai consiglieri Radicali che prevede la visita in oggetto”.

“La stessa mozione presentata dal consigliere comunale Radicale Marco Cappato è stata firmata dai seguenti capigruppo di Palazzo Marino: Bertolé PD, Rizzi PDL, Quartieri SEL, Sonego FdS, Scavuzzo (Civica per Pisapia), - Moioli (Milano al centro), Palmeri (Fli)”

“Molti soldati – americani, britannici, italiani, neozelandesi, sudafricani, canadesi, australiani, polacchi, brasiliani, marocchini e della Brigata Ebraica - hanno perso la vita sul territorio nazionale per restituire libertà e democrazia al Paese - più di 40 mila provenienti da Paesi del Commonwealth e 50 mila americani. Vogliamo esprimere con questa nostra iniziativa quella riconoscenza che gli italiani devono in primis agli Stati Uniti d’America e alla Gran Bretagna per il tributo di sangue pagato”

NOTA: Il Milan War Cemetery si trova nel parco di Trenno, su Via Cascina Bellaria, con cancello d'ingresso poche decine di metri dopo la cascina stessa (Zona San Siro). Si arriva da via Novara e sulla destra si entra in via Cascina Bellaria costeggiando il parco. Si può raggiungere via Cascina Bellaria anche da via Fratelli Gorlini

Segue la Mozione votata dalle Zone 2,6 e 8 e sottoscritta dai capigruppo in Consiglio comunale:

Mozione urgente
“Visita istituzionale del Consiglio di Zona 6 per rendere omaggio ai soldati del Commonwealth caduti per liberare l'Italia dal nazifascismo”

PREMESSO
che centinaia di migliaia di soldati, in gran parte anglo-americani, con l’indispensabile aiuto dei partigiani italiani, hanno liberato l’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista tra il 1943 e il 1945

RICORDANDO
che molti soldati – americani, britannici, italiani, neozelandesi, sudafricani, canadesi, australiani, polacchi, brasiliani, marocchini e della Brigata Ebraica - hanno perso la vita a questo fine sul territorio nazionale - più di 40 mila provenienti da Paesi del Commonwealth e 50 mila americani
che molti soldati italiani dopo l'Armistizio dell'8 settembre decisero di combattere contro i nazifascisti continuando a portare la divisa – ne morirono 45 mila - e che parte di questi soldati italiani regolari parteciparono alla nascita delle prime formazioni partigiane

RICORDANDO ALTRESI’
il debito di riconoscenza che gli italiani devono in primis agli Stati Uniti d’America e alla Gran Bretagna per il tributo di sangue pagato per restituire libertà e democrazia al Paese

SEGNALANDO
che nel Milano War Cemetery sono seppelliti soldati britannici, australiani, canadesi, neozelandesi, sudafricani, un soldato indiano e due italiani (i ventenni Rodolfo Marchiori e Guido Alessandro Voglino, allievi ufficiali del corpo dei paracadutisti, morti l' 11 e il 12 settembre 1944)

IL CONSIGLIO
organizza per giovedì 25 aprile 2013 a Milano alle h.12.30, una visita al MILAN WAR CEMETERY.
Una delegazione del Consiglio renderà omaggio ai 400 soldati del Commonwealth seppelliti al Cimitero di guerra presente nel Parco di Trenno, in via Cascina Bellaria

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La proposta di Pannella: 5 giorni di Satyagraha. "Situazione gravissima, ma anche aperta"

Radicali Italiani - Mer, 04/24/2013 - 11:40
24/04/13

Marco Pannella, giunto ormai al 5° giorno di sciopero totale della fame e della sete, ha annunciato che per il momento proseguirà la sua iniziativa nonviolenta con il solo sciopero della fame, per manifestare la sua fiducia nella mobilitazione nonviolenta di tutta la comunità penitenziaria e dei cittadini democratici. Aderisci»

Pannella lancia così una proposta: 5 giorni di mobilitazione nonviolenta e collettiva, da venerdì 26 a martedì 30 aprile.

Aderisci all'iniziativa di Marco condividendo il suo sciopero della fame o in altro modo. Annuncia la tua adesione compilando il modulo a questo link »

Obiettivo: "AMNISTIA, GIUSTIZIA E LIBERTÀ per interrompere la flagranza letteralmente criminale del nostro Stato". 

Presto stabiliremo un contatto richiedendo un incontro con il Presidente della Repubblica.

 

 

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Eutanasia legale a Napoli, Radicali e Ass. Coscioni: la gente la vuole, i partiti no

Radicali Italiani - Mar, 04/23/2013 - 18:48
23/04/13

A Napoli oggi è partita ufficialmente la raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare a favore della legalizzazione dell'eutanasia. (www.eutanasialegale.it)
Erano presenti al banchetto di raccolta firme Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, e Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani. Insieme con loro i compagni radicali dell'Associazione Radicale per la Grande Napoli che hanno registrato una ottima affluenza al tavolo.

Mario Staderini e Filomena Gallo hanno dichiarato al termine della conferenza stampa:

Cittadini che affollano i nostri tavoli al nord così come al sud dimostrano come, proprio in momenti in cui la politica è paralizzata , praticare la democrazia diretta è lo strumento migliore per imporre quelle riforme oggi fuori dall'agenda della politica. L'eutanasia, come in passato il finanziamento pubblico ai partiti, rappresenta il tema dove più c'è la distanza tra una opinione pubblica favorevole e i partiti contrari.

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Caso Formigoni: ovvero come la (in)giustizia italiana alimenta l'antidemocrazia

Radicali Italiani - Mar, 04/23/2013 - 18:30

723 firme sono false: questa è l'ultima parola del Tribunale civile di Milano sul caso Formigoni

Il dispositivo finale della sentenza infatti ha dichiarato false 723 delle sottoscrizioni prodotte a sostegno della Lista Formigoni in occasione delle elezioni regionali del 2010. Abbastanza per rendere insufficienti le firme per la partecipazione della lista a quelle elezioni. Insomma l'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, il 17 aprile 2013 è stato riconosciuto Presidente abusivo. Peccato che tale decisione sia arrivata quando ormai quel Consiglio Regionale - illegittimamente eletto grazie a operazioni manipolative – è stato sostituito da nuove elezioni. Ecco un tipico esempio di come il percorso lento e accidentato della "giustizia" italiana alimenti l'antidemocrazia. Come altro potrebbe definirsi una situazione per cui un personaggio già incompatibile per essersi candidato al III mandato consecutivo come Presidente di Regione, già irregolare per la tardività della chiusura delle liste che lo sostenevano, già condannato per diffamazione ai danni dei radicali, già protagonista di indagini sulla cosiddetta P3, nonchè infine dichiarato dal tribunale presidente abusivo, oggi sieda nel Senato della Repubblica, mentre coloro che fin dall'inizio ne hanno denunciato gli abusi sono fuori da ogni istituzione?

In questa pagina ripercorriamo tutte le fasi della vicenda Firmigoni: prima e dopo le elezioni regionali, in attesa delle prossime udienze del processo penale a carico degli autenticatori fissate per il 20 maggio, il 3, il 10 e il 24 giugno. Ma per un ulteriore approfondimento rimandiamo al Libro giallo sulla Peste italiana nelle cui pagine, è descritta non solo questa, ma una lunga e continuata strage di leggi, di diritto, di principi costituzionali, di norme e di regole che avrebbero dovuto governare la convivenza civile della democrazia italiana.

Prima delle elezioni del 2010
  • Sabato 27 febbraio 2010: i radicali depositano all’Ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello di Milano la lista Bonino Pannella, sulla quale non si è riuscito a raccogliere un numero sufficiente di firme. Depositano anche un primo esposto sull’incandidabilità di Formigoni, già giunto al terzo mandato. 

  • Domenica 28 febbraio 2010: l’Ufficio si dichiara incompetente a decidere sul problema del IV mandato. Con una richiesta di accesso agli atti la Lista Bonino-Pannella ottiene di verificare i moduli depositati dagli altri partiti e constata l’assenza del numero minimo di firme regolari, necessarie alla presentazione dei candidati a Presidente del centro-destra, Roberto Formigoni. A nostro avviso almeno 500 firme sono irregolari: mancano i timbri degli autenticatori, la data e il luogo in cui sono state raccolte, alcuni certificati elettorali sono stati prodotti prima che le liste fossero chiuse. Abbastanza per far cadere la lista sotto la soglia minima per la presentazione che ammonta a 3.500 firme, mentre quelle presentate nella lista Formigoni sono in tutto circa 3.800. 
  • Lunedì 1 marzo 2010: deposito all’Ufficio centrale dell’esposto contenente le irregolarità rilevate. Contemporaneamente denunciamo in Procura le irregolarità chiedendo di svolgere indagini sui probabili reati commessi per la presentazione delle liste di Formigoni. Dopo una breve udienza, l’Ufficio Centrale decreta la “NON ammissione della lista Per la Lombardia di Roberto Formigoni”, riconoscendo i vizi di forma da noi denunciati. 
  • Mercoledì 3 marzo 2010: l’Ufficio respinge il ricorso di Formigoni che chiede la propria riammissione.
  • Giovedì 4 marzo 2010: depositiamo al PM Ruggero Spataro ulteriori prove della tardività nella chiusura delle liste di Formigoni tratte dalle dichiarazioni di esponenti PdL. Mentre Formigoni attacca i Radicali in conferenza stampa, parlando di complotto. Per questo lo denunciamo per diffamazione a mezzo stampa aggravata (vicenda il cui epilogo è possibile leggere più avanti, nella sezione Penale diffamazione)
  • Venerdì 5 marzo 2010: Bruti Liberati, all’epoca responsabile dei procedimenti contro la PA, chiede l’archiviazione dei nostri esposti penali sulle liste di Formigoni. Presentiamo opposizione.

Ma a questo punto, come risulta da intercettazioni telefoniche pubblicate e mai smentite, Formigoni si rivolge ad alcuni faccendieri della cosiddetta “cricca P3”, per esercitare pressioni su Alfonso Marra, il Presidente della Corte d'Appello dalla quale dipende l'Ufficio elettorale. Sarà lo stesso Marra, successivamente dimessosi per fatti emersi proprio nell’inchiesta “P3”, a testimoniare le pressioni ricevute. È allora, Sabato 6 marzo 2010, che il Tribunale amministrativo regionale Lombardia accorda la sospensiva chiesta da Formigoni e riammette la sua lista, rinviando a dopo le elezioni l’esame di ulteriori ricorsi. Decisione che il 13 marzo successivo il Consiglio di Stato avalla: non si esprime nel merito, ma ribadisce che i ricorsi si potranno fare solo una volta tenute le elezioni.

RISORSEDopo le elezioni del 2010

Dopo le elezioni i radicali impugnano l’atto di proclamazione degli eletti, contestando le irregolarità già emerse e denunciate prima. Inoltre presentano una nuova istanza di accesso agli atti.

  • 30 settembre 2010: finalmente otteniamo copia degli elenchi di sottoscrizioni presentati da Formigoni e li sottoponiamo a perizia calligrafica. Emergono nuove irregolarità, tra cui la riconducibilità alle stesse mani di oltre 600 firme.
  • Viene presentata Querela di falso (Civile) parte una nuova indagine penale (vedi Penale autenticatori) e vengono depositati al TAR Lombardia motivi aggiunti al nostro ricorso.
  • 20 dicembre 2010: il TAR Lombardia dichiara inammissibile il ricorso della Lista Bonino Pannella, ritenendo tardiva la presentazione dei motivi aggiunti. 
  • 1 marzo 2011: nel primo anniversario dei falsi, i radicali manifestano davanti alla sede del Consiglio regionale abusivo della Lombardia. Cappato e Staderini interrompono i lavori. All’esterno si agita il Polpo Rob.
  • 22 settembre 2011: (deposito sentenza) arriva la sentenza del Consiglio di Stato che ci dà ragione, ribaltando il giudizio del Tar Lombardia. La sentenza “dichiara ammissibile il ricorso proposto in primo grado e tempestivi e ricevibili i motivi aggiunti”. Dichiara altresì sanate le irregolarità per effetto del Decreto Salva Liste, ribadendo tuttavia che le ipotesi di Falso debbano essere accertate in sede civile. Sospende quindi l’annullamento delle elezioni lombarde fino all’esito del processo per falso. 
  • 5 ottobre 2011: la Corte Costituzionale respinge il ricorso Bresso – radicali sulla possibilità per il giudice amministrativo di esprimersi sulla questione di Falso dei documenti senza aspettare l’esito del processo civile.
  • 16 aprile 2012: Respinto, dalla Cassazione, il ricorso con il quale la Regione Lombardia - rappresentata da Roberto Formigoni - ha contestato la decisione del Consiglio di Stato che, lo scorso 22 settembre, aveva accolto la denuncia dei Radicali. Formigoni condannato a pagare 5.200€ di spese legali.
  • 11 giugno 2012: il Consiglio di Stato respinge la richiesta dei Radicali di procedere a un giudizio amministrativo sui falsi senza aspettare il pronunciamento del tribunale civile e sospende il giudizio in attesa della decisione sulla querela di falso 
Querela di Falso (Civile):
  • 12 maggio 2011: 1° udienza del processo civile per Falso. Si costituisce la Procura, depositando copia del materiale di indagine sui falsi.
  • 8 giugno 2012: il GIP dà mandato alla Dott.ssa Redaelli di riordinare il materiale depositato dalla Procura entro il termine del 21 settembre 2012.
  • 17 aprile 2013: il Tribunale civile di Milano dichiara false 723 sottoscrizioni contenute negli elenchi della lista Formigoni. Lega e Pdl sono condannate a pagare 15mila euro di spese legali ai Radicali.
Penale diffamazione Formigoni: 
  • 24 settembre 2011: rinvio a giudizio per Roberto Formigoni.
  • 9 febbraio 2012: prima udienza, Formigoni impedisce a Radio radicale di registrare. 
  • 15 marzo 2012: Marco Pannella, Marco Cappato e Lorenzo Lipparini sono ascoltati come testimoni dell’accusa.
  • 17 maggio 2012: vengono ascoltati i testimoni della difesa (Massimo Corsaro).
  • 12 luglio 2012: requisitoria PM e parte civile.
  • 27 settembre 2012: arringa difesa.
  • 4 ottobre 2012: repliche.
  • 11 ottobre 2012: Roberto Formigoni viene condannato per aver diffamato i radicali e dovrà risarcire 110 mila euro: 50mila euro a Marco Pannella come rappresentante della lista, 30 mila a testa a Marco Cappato e Lorenzo Lipparini.

Siamo in attesa di processo di appello.

 

Penale autenticatori: 
  • 29 ottobre 2010: il GIP Cristina Di Censo, archivia l’inchiesta per falso ideologico riguardante omissioni o irregolarità nella raccolta delle firme per le liste Per la Lombardia e Penati presidente, come richiesto da Bruti Liberati, ma trasmette al PM Alfredo Robledo il fascicolo con le nuove perizie commissionate in settembre dai radicali. Partono nuove indagini. Centinaia di testimoni vengono chiamati in tribunale a riconoscere le proprie firme e 926 si dicharano completamente estranei.
  • 17 ottobre 2011: il procuratore aggiunto Alfredo Robledo dichiara chiusa l'inchiesta per falso ideologico. Gli indagati sono 15 autenticatori, tra cui 4 consiglieri provinciali milanesi del PdL e Clotilde Strada, collaboratrice di Nicole Minetti, all’epoca responsabile del partito per la raccolta delle firme. 
  • 27 aprile 2012: avviso di garanzia e di conclusione indagini anche per il Presidente della Provincia di Milano ed ex coordinatore PdL Guido Podestà.
  • 3 luglio 2012: il PM Robledo chiede il rinvio a giudizio per Podestà, 5 consiglieri provinciali e altri 4 indagati. 
  • 13 dicembre 2012: il GUP Stefania Donadeo rinvia a giudizio il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, insieme ai consiglieri provinciali coinvolti nell’autentica delle firme false. I Radicali non possono essere ammessi come parti civili al processo.
  • 9 gennaio 2013: il GUP di Milano Stefania Donadeo ratifica il patteggiamento a 18 mesi di Clotilde Strada e di altri 2 imputati.
  • 4 marzo 2013: si avvia il dibattimento per Podestà e altri 4 imputati.
  • 15 aprile 2013: il giudice ammette il radicale Lorenzo Lipparini come parte civile al processo in surroga della Provincia di Milano, che non si è costituita e verrà invitata a farlo.
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PLAYLIST | Alcune mie interviste e speciali realizzati per tv radicale e non solo

My Tube - Mar, 04/23/2013 - 17:43

Le interviste e le conduzioni da me realizzate per tv radicale sono state per lo più in diretta e in altre playlist che prestissimo pubblicherò ne selezionerò qualcuna; in questa playlist, invece, ho raccolto le interviste realizzate in occasione di eventi particolari cui ho partecipato, oppure speciali effettuati, oppure ancora interviste realizzate per altri progetti diversi da quello della web tv radicale interattiva. Qui è possibile vedere due di una serie di interviste realizzate, in collaborazione con il Circolo LGBTE "Pier Paolo Pasolini", con persone che in vario modo rientrano nella categoria  (i cui confini è spesso difficilissimo tracciare), del transessualismo, delle persone transgender o dell'identità di genere in generale: sono davvero molto interessanti, ne consiglio la visione. Ancora: sono qui inclusi due speciali particolarissimi ed inediti perchè non c'è nulla, davvero nulla, su questi argomenti su youtube: l'intervista a Sergio D'Elia, già terrorista di Prima Linea ed attualmente segretario dell'Associazione radicale Nessuno Tocchi Caino; le interviste realizzate in Piazza navona nel 2007 in occasione della manifestazione per il Coraggio Laico. Buona visione! 

Parole chiave: intervisteCoraggio laicotransessualitàidentità di genereSergio D'EliaRita BernardiniElisabetta ZamparuttiNessuno Tocchi CainoLGBTE
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