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Lavoro, De Lucia: considerazioni e domande a Landini, al Sindacato tutto e al Movimento Cinquestelle. Chi sono i conservatori, e chi i riformatori?

Radicali Italiani - Dom, 05/19/2013 - 11:54
19/05/13

Lavoro, De Lucia: considerazioni e domande a Landini, al sindacato tutto e al Movimento Cinquestelle, all’indomani della manifestazione di Roma. Pensioni, precari, cassa integrazione, articolo 18, attuazione della “Costituzione più bella del mondo”: chi sono i conservatori, e chi i riformatori?

 

Nota di Michele De Lucia, Tesoriere di Radicali italiani

 

Manifestare “contro la crisi” si risolve in una pura e semplice ingannevole autoconsolazione, se non si riconoscono e non si affrontano le cause che l’hanno generata in modo laico, nuovo, riformatore. Se si vuole davvero uscire da questa situazione, trovare soluzioni che possano migliorare la vita delle persone, è necessario che la Fiom, Maurizio Landini, la Cgil, la Cisl e la Uil tutte intere, ma anche Beppe Grillo e il Movimento Cinquestelle, presente alla manifestazione di Roma con una delegazione ufficiale, mettano da parte ideologismi vecchi di trenta o quarant’anni e rispondano ad alcune questioni dirimenti:

 

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Landini dal palco di piazza San Giovanni ha detto che sulle pensioni “il sindacato non ha fatto tutto quello che doveva”. Meno male. L'ultima volta che lo ha fatto, hanno aumentato di quattro punti le aliquote contributive a carico dei figli precari, parasubordinati e autonomi non iscritti a ordini professionali (gente che o non andrà in pensione, o ci andrà a ottant'anni per avere contributi a sufficienza) per continuare a mandare i padri in pensione a 59 anni. Nota (non proprio) a margine: oltre il 55 per cento degli iscritti alla Cgil sono pensionati;

 

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sui precari, invece, si dice solo che “precario è brutto”, e si fa finta che basti un tratto di penna su una legge per cancellare, come per magia, il precariato. Meglio di Mago Merlino. Ma perché Landini e i suoi colleghi sindacalisti non dicono mai che in Italia “precario è più brutto” che negli altri grandi Paesi dell’UE, perché i precari italiani non hanno le stesse tutele e guadagnano (anche meno del)la metà dei loro omologhi ad esempio tedeschi? E che un precario dovrebbe, proprio in quanto tale, poter guadagnare di più, non di meno, di chi ha rapporti di lavoro più stabili? Si rende conto il sindacato che il precariato è esploso perché hanno rifiutato ideologicamente di prendere in considerazione ogni riforma del tempo indeterminato e del cosiddetto “diritto storico” del lavoro?

 

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Si rende conto il sindacato che i lavoratori sono appesi al rifinanziamento della Cassa integrazione-parcheggio, in deroga e non, perché si è fatta una politica corporativa, connivente con le grandi imprese, assistenzialista, ingannevole, facendo finta che posti di lavoro ormai bruciati esistessero ancora, e non facendo nulla per crearne di nuovi? Non crede il sindacato che sull’articolo 18 era meglio discutere laicamente, invece di farne un feticcio di cui il sindacato, i lavoratori e soprattutto le imprese sono rimasti prigionieri? Perché il sindacato, a cui la Costituzione “più bella del mondo” piace moltissimo, non chiede, finalmente, che ne venga attuato almeno l’articolo 39? Senza contare le altre questioni aperte: e lo sciopero politico? Le relazioni industriali? Le rappresentanze sindacali? La contrattazione di secondo livello? Le trattenute automatiche su buste paga e pensioni?

 

Una piazza si può pure riempire con centomila o cento milioni di persone, ma se poi non si ha capacità di rimettersi in gioco e di rispondere a queste domande, si lascia il campo a quella disperazione, frustrazione, disillusione che è già una vera bomba a orologeria sul destino di tutto il Paese.

 

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Roberto Saviano e gli "sbianchettamenti" radicali. Oggi lo fa con Enzo Tortora, ma non è la prima volta

Radicali Italiani - Dom, 05/19/2013 - 10:38
19/05/13

di Rita Bernardini

 

Caro Roberto Saviano,
con il tuo articolo a pag. 7 dell’Espresso in edicola hai fatto veramente un capolavoro. Nel voler riprendere il filo dell’esemplare lotta “gandhiana” di Enzo Tortora, privi Enzo della sua storia radicale, ometti la sua identità che lo portò ad affermare “ero liberale perché ho studiato, sono radicale perché ho capito».

La tua è un’operazione di cancellazione che fa orrore.

Scrivi del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, omettendo di dire da chi fu promosso.

Scrivi della battaglia “politica” di Enzo Tortora, omettendo di dire che fu Presidente del Partito Radicale.

Parli della sua rinuncia all’immunità parlamentare, omettendo di dire che fu candidato alle europee nelle liste del Partito Radicale.

Scrivi del suo “difendersi nel processo e non dal processo”, omettendo di dire che solo una forza di militanti che credevano in lui e nella sua “estraneità” ai reati imputatigli da parte di chi lo accusava di essere “un cinico mercante di morte”, poteva, per esempio, recapitare in mezza Italia a tutti i 640 coimputati, le impugnazioni degli scandalosi atti processuali.

Ma più che con le mie parole, preferisco risponderti con quelle di Enzo Tortora. Pensa, sono di 29 anni fa e, per questa nostra povera Italia, attualissime.

“E' ripugnante veder la parola "politica" (e "politica" in senso furbastro, da maneggioni o portaborse del potere) inserirsi adesso nel giudizio su quella mia scelta che qualcuno continua a considerare "scandalosa". Sono, lo premetto, solo punture di pidocchi, dopo le coltellate, vere, profonde, che la cosiddetta Giustizia mi ha sferrato. Ma qui i pidocchi contano. Vorrei dire che, sinora, solo i pidocchi hanno contato. Sbarrai gli occhi, non so se più nauseato o indignato, quando lessi che un autorevole capotribù democristiano scriveva: "Mi auguro che Tortora riesca a dimostrare la propria innocenza", rivelando che la più mostruosa inversione del concetto di onere della prova era ormai avvenuta, nella coscienza di troppa gente. Perché qui, ormai, è addirittura l'innocenza che, con fatica, strazio e anni di tormento, deve giungere a dimostrare di essere tale; non sono gli altri che, e con le prove e non con calunnie, devono in tempi rapidi provare la colpevolezza di un cittadino. Qualcosa di ignobile è avvenuto nella nostra legislazione. Sta avvenendo sotto gli occhi di tutti: e alla barbarie non si può più dare decentemente il nome di Diritto. Rifarei la scelta radicale tra un minuto. La rifarei ogni minuto. Sono profondamente convinto che oggi, in Italia, solo questa sparuta pattuglia di profeti disarmati vede chiaro, vede lontano e osa chiamare le cose con il loro nome.
Il "caso Tortora" dev'essere, soprattutto, simbolo e bandiera di un riscatto che non può più tardare. Ricevo, in queste ore frenetiche, che hanno trasformato in vita di uomo quella che era, sino al quattro maggio, solo la vita di un insetto, costretto a nutrirsi di consolatori elzeviri fati di carta e di parole, fiumi di lettere. Dal carcere e non dal carcere. Ricevo ogni giorno testimonianze agghiaccianti sui soprusi, le infamie, le illegalità che quotidianamente vengono compiute. L'Italia è tutto un immenso "Muro Lucano", che io eleggerei davvero a capitale di questa Repubblica fondata non più sul lavoro, ma sul sopruso, cementato nel silenzio. Ho compreso, in questi giorni, come persino la verità, quando si tinge di parola "radicale", diventi sospetta, non più vera, o meno di prima, e oggetto di attacchi velenosi, irresponsabili, abbietti. Spettacolo su spettacolo, film dopo film, io sto attraversando l'intera programmazione di un'Italia incredibile e invivibile, che mai come in questo momento, proprio perché l'ho vista, e la vedo vivere, sento il bisogno, sento l'urgenza di contribuire a cambiare. Cambiare nel profondo, cambiare nelle sue strutture marcite e putrescenti: cambiarla non "contro", ma per amore della democrazia. Una democrazia senza più bugie, senza più ipocrisie, senza più parassiti: una democrazia insomma fondata sulla vita e sulla speranza. Vederli oggi contorcersi, i cosiddetti partiti, nel fare a gara per attribuirsi meriti che non hanno, e primogeniture che non posseggono, è spettacolo melanconico. Occorreva un uomo chiamato Tortora, esibito in catene come un trofeo di caccia, in un osceno carosello televisivo, per destare il Ministro Martinazzoli da un sonno lungo quanto quello di Aligi? E questo ministro democristiano che protesta con lettere e parole che dovrebbe rivolgere a se stesso, contro il "sussulto inquisitorio" che percorre l'Italia? Decrittato a dovere, l'etrusco, il mesopotamico, che è il vero linguaggio democristiano, dice quel che la gente dice in tram; oggi c'è la manetta facile in un paese dove tutto è diventato facile, tranne l'onestà, tranne il carattere.” […]

Archivio Partito radicale - Tortora Enzo - 14 marzo 1984
OCCORREVA UN TORTORA... di Enzo Tortora (NOTIZIE RADICALI N. 66, 1984)

http://old.radicali.it/search_view.php?id=48428&lang=IT&cms

  

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Livingstone67: Il "mio" Enzo Tortora http://t.co/OnHWKTpF1u via @sharethis

I miei tweet - Sab, 05/18/2013 - 06:45
Livingstone67: Il "mio" Enzo Tortora http://t.co/OnHWKTpF1u via @sharethis
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Stamina, Gallo: il team di Vannoni? Dilettanti allo sbaraglio

Radicali Italiani - Ven, 05/17/2013 - 20:06
17/05/13

Stamina: finalmente garanzie par i piccoli malati

  Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.   "I commenti di Stamina sulla presunta impossibilità di usare il suo "metodo" in GMP confermano che in fatto di "staminali" abbiamo a che fare con dilettanti allo sbaraglio, che parlano di cose che non conoscono, e anzi le usano sui pazienti. Non esiste nessun protocollo di coltura cellulare a fini terapeutici che non possa essere riprodotto in GMP. Viceversa, non esiste nessun protocollo, non riproducibile in GMP, che si possa considerare una "terapia" presente o futura.  Tutto quello che e' scritto nelle richieste di brevetto di Stamina (che tutti gli uffici brevetti hanno respinto) puo' essere riprodotto in GMP.  Vannoni dice che il "metodo" e' proprio quello, e del "metodo" non esiste nessun altro documento. Se il "metodo Stamina" non fosse riproducibile in condizioni GMP, vorrebbe solo dire che il metodo non sarebbe utilizzabile in nessun paese occidentale, e vorrebbe anche dire che il presunto principio attivo e' tossico.   Le considerazioni sui costi sono altrettanto incredibili. Stamina vuole risparmiare sulla sicurezza dei pazienti, coltivando cellule in modo inadeguato e a costo minore. Inoltre, continua a non essere chiaro chi coprirebbe i costi: 8000 euro a paziente, per 18,000 pazienti, fa 144 milioni di euro.  Chi paga, e perche'?   ll Governo ha reso disponibili fondi pubblici in misura significativa perche' la sperimentazione che molti pazienti chiedono sia fatta, e sia fatta proteggendo i pazienti e secondo la legge.  Infine, Stamina non e' un ospedale, con "liste di attesa".  I pazienti sono in attesa solo di verita' e trasparenza. Stamina non prolunghi l'attesa".

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Immigrazione: Staderini, solidarietà al ministro Kyenge

Radicali Italiani - Ven, 05/17/2013 - 18:49
17/05/13

BATTERE I RIGURGITI RAZZISTI CON IL DIBATTITO PUBBLICO

  Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani Roma, 17 maggio 2013 Esprimo a nome di Radicali italiani la solidarietà al Ministro Cecile Kyenge per le ripetute aggressioni razziste di cui è stata vittima in questi giorni, non solo da Forza Nuova. Razzismo e xenofobia si possono battere a condizione che prevalga il dibattito pubblico, ad esempio sugli effetti devastanti prodotti da politiche criminogene che si illudevano di poter risolvere un fenomeno sociale con la discriminazione e la galera. Anche per questo spero si allarghi nelle prossime ore il fronte dei promotori dei referendum che abrogano le parti peggiori della Bossi-Fini e del pacchetto Maroni. La scelta oggi è tra proseguire lo scontro ideologico che non porta a nulla oppure porsi obiettivi di governo dei flussi migratori che rimangono una opportunità negata. Alla Lega, che sfida il Ministro ad un confronto sullo jus soli, ricordo che prima dovrebbe assumersi la responsabilità dei fallimenti delle loro politiche securitarie.  

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Legge Elettorale: Staderini, tre i punti fermi: referendum del 1993, principio europeo di stabilità, legalizzare intero procedimento elettorale

Radicali Italiani - Ven, 05/17/2013 - 17:02
17/05/13

Ora che la legge elettorale torna nell’agenda della politica anche a seguito del rinvio del Porcellum alla Consulta, ci sono tre punti che il dibattito pubblico non può permettersi di cancellare.

Il primo, è il rispetto della volontà dei 29 milioni di italiani che nel 1993 si espressero a favore del referendum radicale contro il proporzionale e per il sistema maggioritario fondato sul collegio uninominale.

Il secondo, è la necessità di legalizzare l’intero procedimento elettorale, sempre più caratterizzato dalla violazione degli standard democratici e dell’effettivo diritto a libere elezioni.

Il terzo, è l’obbligo di rispettare il principio di stabilità dei sistemi elettorali riconosciuto dal Consiglio d’Europa e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, secondo il quale deve intercorrere almeno un anno tra la modifica della legge elettorale e la data del voto.

La paralisi che oggi vive il Parlamento e l’intero Paese nasce proprio dall’aver eluso questi aspetti .

Di fronte all’oggettiva precarietà della legislatura, rimandare una loro soluzione complessiva segnerebbe un ulteriore involuzione antidemocratica.

Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani.

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Lavoro, De Lucia: Le dichiarazioni di Angeletti sulla Cassa integrazione sono incredibili, ma comprensibili. Se la Cig fosse autofinanziata, al segretario della Uil non andrebbe bene!

Radicali Italiani - Ven, 05/17/2013 - 13:55
17/05/13

Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani, autore del libro “Fiat quanto ci costi”

Con tutta la buona volontà - e in casi come questo ne occorre davvero molta - dichiarazioni come quelle rilasciate oggi dal segretario della Uil, Luigi Angeletti, sono - in un’ottica di bene comune, interesse generale e tutele per i lavoratori - comprensibilissime, ma davvero incredibili. Angeletti ha infatti dichiarato che “togliere i soldi per darli alla Cassa integrazione è come se ce la autofinanziassimo, che è una cosa inaccettabile".

Molto interessante, davvero: quindi sarebbe "inaccettabile" fare della Cassa integrazione un istituto autofinanziato dalle imprese e dai lavoratori? Magari di natura assicurativa? Magari come forma privatissima e, appunto, totalmente autofinanziata di mutualità, tutte cose che comporterebbero da parte degli interessati il diritto di esercitare il controllo su come vengono spesi i loro soldi?

Detto questo, torniamo ad esprimere apprezzamento per quanto detto ieri dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, proprio sulla Cassa integrazione, quando ha sottolineato l’inopportunità di “rifinanziare l’istituto senza rivisitarlo”.

Perché questo sia possibile, è indispensabile - lo ribadiamo - che il ministero del Lavoro metta se stesso nelle condizioni di “conoscere per deliberare”, dotandosi con urgenza di una banca dati, ancora oggi inesistente, che consenta di avere il quadro complessivo dell'utilizzo e degli effetti della Cassa integrazione guadagni straordinaria, indicando, per ciascuna delle imprese che abbiano usufruito almeno una volta dell’istituto:
1) la spesa a carico dello Stato; 2) la spesa a carico dell’impresa e dei dipendenti; 3) il numero di richieste effettuate; 4) il numero di domande accolte, con le motivazioni; 5) il numero di domande respinte, con le motivazioni; 6) se vi siano state proroghe, e quanto lunghe; 7) le causali di intervento; 8) l'esito delle clausole di rientro (in quale misura rispettate, in quale misura no, e perché; 9) l'esito del processo sostenuto dall'intervento di Cigs (ripristino della profittabilità, cessazione volontaria di attività, fallimento); 10) se precedentemente all'intervento della Cassa (suggeriamo di considerare un periodo di almeno 3-4 anni) l'impresa abbia proceduto ad assunzioni in misura consistente.

Siamo certi, lo ripetiamo, che ne emergerebbe un quadro… assai interessante. E sarebbe interessante anche sapere, a quel punto, il pensiero del dott. Angeletti e dei suoi colleghi al riguardo.

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Carceri: sentenza pilota della Corte EDU, respinto il ricorso dell’Italia. Bernardini e Rossodivita, brutta figura che si doveva evitare. Ora, serietà.

Radicali Italiani - Ven, 05/17/2013 - 10:28
17/05/13

 

Dichiarazione di:

- Rita Bernardini, già deputata radicale, capolista delle liste Amnistia, Giustizia, Libertà alle scorse elezioni. - Giuseppe Rossodivita, avvocato radicale difensore di due dei detenuti che si sono visti riconoscere il risarcimento della Corte EDU per “trattamenti inumani e degradanti”   Come era ampiamente prevedibile, l’Italia ha subito l’ennesima umiliazione in sede europea. I cinque giudici della Grande Chambre chiamati a vagliare il ricorso dell’Italia avverso la sentenza Torreggiani ed altri, lo hanno dichiarato inammissibile.   Ricordiamo che la Corte EDU, l’8 gennaio scorso, nel riconoscere il risarcimento ai sette detenuti, ha chiesto all’Italia, con una sentenza pilota, di rimuovere entro un anno le cause strutturali che generano trattamenti “inumani e degradanti” nei nostri istituti penitenziari (violazione sistematica dell’art. 3 della Convenzione – CEDU).   L’Italia ha così “rapinato” 5 mesi in più per rientrare nella legalità che viola sistematicamente da decenni. Si è comportata cioè come fanno certi imputati che guadagnano rinvii fino alla prescrizione del reato. Ma in questo caso non c’è la prescrizione. Non si possono prescrivere le “torture” alle quali sono sottoposte decine di migliaia di detenuti nelle nostre carceri.   Ora occorre serietà. Noi radicali ci battiamo per l’Amnistia (e l’Indulto) per uscire immediatamente dalla condizione di flagranza criminale in cui si trova il nostro Stato da decenni anche per violazione dell’art. 6 della CEDU, cioè per l’irragionevole durata dei processi. Il nuovo Governo e il rinnovato Parlamento hanno altre soluzioni altrettanto rapide ed efficaci anche per avviare immediatamente la necessaria Riforma della giustizia? Le tirino fuori perché il tempo, per avere uno stato di diritto e quindi democratico, è abbondantemente scaduto.        

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Bolognetti: Caro Gheller(Eni), di “sporadico” nella Valle dell’Agip solo i dovuti controlli e monitoraggi di enti terzi.

Radicali Italiani - Ven, 05/17/2013 - 07:24
17/05/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani.   Almeno per una volta, si spera, ci sarà risparmiata la patente di allarmisti e untori. Questa volta, infatti, a certificare uno sforamento nei limiti di emissione del famigerato SO2 è la stessa Eni in una lettera firmata dall’ing Gheller, responsabile del Distretto Meridionale(DIME). L’impianto di recupero zolfo del Cova(Centro oli Val D’Agri), dice Gheller, ha “mostrato performance di esercizio non ottimali”. L’inconveniente a detta di quelli del Mulino Bianco, pardon dell’Eni, avrebbe provocato uno “sporadico superamento” dei limiti emissivi “per il parametro SO2”. Con il dovuto rispetto tocca far notare all’Eni e a coloro che dovrebbero controllarne l’operato, che risulta davvero difficile pensare ad un fenomeno “sporadico”. Da mesi dai camini dell’Eni si innalzano fiammate che hanno preoccupato non poco gli abitati di Viggiano e in particolare i residenti di c/da Vigne. Di “sporadico” in Val d’Agri, per non dire nullo, negli ultimi 15 anni c’è stato solo il controllo terzo delle emissioni inquinanti provenienti dal Centro Oli. A tutti gioverà sottolineare quello che è noto in letteratura scientifica: “l’SO2 o Biossido di zolfo è un gas estremamente nocivo che viene facilmente assorbito dalle mucose del naso e dal tratto superiore dell’apparato respiratorio”. “A basse concentrazioni gli effetti del biossido di zolfo sono principalmente legati a patologie dell’apparato respiratorio come bronchiti, asma e tracheiti e ad irritazioni della pelle, degli occhi e delle mucose”. Alte concentrazioni di SO2 provocano irritazione agli occhi, al naso ed alla gola e un aumento della frequenza cardiaca. Concentrazioni superiori ai 5g/mc producono asfissia tossica con morte per collasso cardicircolatorio. Sarà un caso, ma tutte le volte che ho avuto modo di intrattenermi in prossimità del centro oli ho puntualmente avvertito alcuni dei fenomeni collegati all’esposizione a concentrazioni, più o meno alte, più o meno basse, di SO2. Per capire gli effetti prodotti dalla diffusione di questo gas basterebbe farsi una chiacchierata con il dott. Pino La Veglia, che da anni ne riscontra gli effetti in quel di Grumento Nova. Altro che sporadico! Con sconcerto tocca denunciare che una volta di più veniamo a conoscenza degli sforamenti comunicati dall’Eni con settimane di ritardo. Cogliamo l’occasione, quindi, per invitare nuovamente gli enti preposti a fornire una tempestiva comunicazione alla popolazione e a migliorare controlli e monitoraggi che per troppo tempo sono stati affidati alla sola Eni.  

 

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Lavoro, De Lucia: Bene il Ministro Giovannini sulla Cassa integrazione, istituto espressione di una politica consociativa, corporativa, discriminatoria e assistenziale

Radicali Italiani - Gio, 05/16/2013 - 19:32
16/05/13

Nota di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani, autore del libro “Fiat quanto ci costi”

Le dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, sulla Cassa integrazione, rappresentano - potenzialmente - una importante rottura di continuità. Da una parte, si sottolinea l’inopportunità di “rifinanziare l’istituto senza rivisitarlo”; dall’altra, sembra emergere la consapevolezza di quanto da noi più volte denunciato negli anni: la Cassa integrazione straordinaria è stata regolarmente concessa anche in assenza delle condizioni e dei requisiti previsti dalla legge. In particolare, la legge n. 223/1991 imponeva alle imprese richiedenti di dire “tutto e subito”: nel caso di esuberi definitivi, lo strumento avrebbe dovuto essere quello della mobilità; nel caso di eccedenze temporanee, e solo in quel caso, si sarebbe potuto accedere alla Cassa integrazione, prevedendo delle “clausole di rientro” (quanti lavoratori torneranno al loro posto? E quando?). Nulla di tutto questo è accaduto, con grandi imprese, partiti e sindacati a reggersi vicendevolmente il gioco.

La Cassa è uno strumento profondamente inefficiente e iniquo, perché crea una profonda discriminazione sia tra i lavoratori che tra le imprese, ed è per questo che negli ultimi anni la gran parte degli interventi è stata concessa “in deroga”: in caso contrario, la maggior parte dei soggetti ne sarebbe stata esclusa. Ci auguriamo che, a partire dalle parole del ministro Giovannini, si proceda ad una profonda riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, prevedendo finalmente uno strumento unico indirizzato al sostegno del reddito e al reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati senza distinzione di qualifica, appartenenza settoriale, dimensione di impresa e tipologia di contratti di lavoro, integrato, sulla base del modello di welfare to work, alle politiche attive del lavoro e a un regime sanzionatorio dei comportamenti elusivi dell’impegno a una ricerca attiva del lavoro da parte del disoccupato.

Perché questo possa accadere, è indispensabile che il ministero del Lavoro metta se stesso nelle condizioni di “conoscere per deliberare”, dotandosi con urgenza di una banca dati, ancora oggi inesistente, che consenta di avere il quadro complessivo dell'utilizzo e degli effetti della Cassa integrazione guadagni straordinaria, indicando, per ciascuna delle imprese che abbiano usufruito almeno una volta dell’istituto: il numero di richieste effettuate; il numero di domande accolte, con le motivazioni; il numero di domande respinte, con le motivazioni; se vi siano state proroghe, e quanto lunghe; le causali di intervento; l'esito delle clausole di rientro (in quale misura rispettate, in quale misura no, e perché; l'esito del processo sostenuto dall'intervento di Cigs (ripristino della profittabilità, cessazione volontaria di attività, fallimento); se precedentemente all'intervento della Cassa (suggeriamo di considerare un periodo di almeno 3-4 anni) l'impresa abbia proceduto ad assunzioni in misura consistente.

Siamo certi che ne emergerebbe un quadro… assai interessante.

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Livingstone67: Il "mio" Enzo Tortora http://t.co/Ai3XjPwCln via @sharethis

I miei tweet - Mer, 05/15/2013 - 19:28
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Livingstone67: Tra qualche giorno il venticinquesimo anniversario della morte di Enzo Tortora. Buona visione. http://t.co/LHqKg7bnl1

I miei tweet - Mer, 05/15/2013 - 16:39
Livingstone67: Tra qualche giorno il venticinquesimo anniversario della morte di Enzo Tortora. Buona visione. http://t.co/LHqKg7bnl1
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Bolognetti: C’è un giudice a Taranto. E a Potenza?

Radicali Italiani - Mer, 05/15/2013 - 09:28
15/05/13

 

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani Non voglio certo parlare di arresti e provvedimenti cautelari, ma se paragonassimo la vicenda Ilva con la gestione da parte della Procura di Potenza dei casi Fenice e Pertusillo, quanto meno verrebbe da rilevare nuovamente che mentre a Taranto si è tentato di tutelare la salute dei cittadini, procedendo al sequestro degli impianti, a Potenza sì è ritenuto di non dover disporre indagini epidemiologiche e biologiche e di non soddisfare le richieste avanzate dal CTU. E infatti, l’inceneritore Fenice continua ad inquinare da 13 anni le falde acquifere, con le conseguenze che è facile immaginare. Mentre a Taranto si accoglievano le denunce di cittadini e associazioni, a Potenza si procedeva con le denunce e le perquisizioni a carico di chi denunciava disastri ambientali e decadimento della qualità delle acque contenute in importanti invasi. Mentre a Taranto si provava a far rispettare l’art. 32 della Costituzione, a Potenza si archiviava velocemente la questione dell’inquinamento del Pertusillo attribuendola all’alga cornuta e, quindi, di fatto non indagando sulle cause, ma soffermandosi sugli effetti.  

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Staminali, Farina Coscioni: buon clima in Commissione Affari Sociali alla Camera per correzione Decreto Balduzzi su metodo stamina onlus. Presentata petizione alla presidenza per chiedere modifica radicale del decreto su trattamenti con staminali

Radicali Italiani - Mar, 05/14/2013 - 17:35
14/05/13

 

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, Presidente Onorario della Associazione Luca Coscioni per la  libertà di ricerca scientifica Si va fortunatamente verso la correzione del decreto Balduzzi in materia di disposizione urgenti in materia sanitaria riguardo i trattamenti con cellule staminali mesenchimali con quello che viene denominato "metodo stamina". Ho inviato alla Presidente della Camera dei Deputati una petizione in base all'art 50 della Costituzione che è stata poi trasmessa alla commissione di merito, la Xll Affari sociali 24 del 2013 che per abbinarla alla discussione del decreto-legge n. chiede la soppressione o la radicale modifica dell'articolo 2 del  recante disposizioni transitorie in materia di autorizzazione a trattamenti con medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali mesenchimali

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Pannella su Berlusconi, Epifani, Tortora. La missione a New York

Radicali Italiani - Lun, 05/13/2013 - 12:00
13/05/13

Quelli che seguono sono dispacci di agenzia di stampa che sintetizzano il contenuto della consueta, domenicale conversazione di Marco Pannella a “Radio Radicale”.

Diritti umani: Pannella, vado all’ONU per chiedere di parlare con la Cina
“Ho dovuto decidere all’improvviso di andare a New York e per questo, dopo aver sospeso lo sciopero della sete tre giorni fa, ho dovuto concedere ai medici che mi seguono, di ricominciare a nutrirmi quasi normalmente. Da oggi ho intenzione di dedicare il mio tempo prevalentemente al Partito Radicale e vado a New York, sperando di prendere un contatto all’ONU con la Cina, spero che vengano avvisati gli ambasciatori cinesi”. Lo ha detto nel corso della trasmissione settimanale in onda su “Radio Radicale”, Marco Pannella, che aveva iniziato l’ultima fase dello sciopero della fame il primo maggio scorso, nell’ambito del satyagraha per la legalità, la giustizia e le carceri.
“Vado a New York - spiegato Pannella - per provare ad aiutare la Cina, per la protesta di Pechino contro gli Uiguri, i tibetani e contro i Radicali, contro Rabia Kader e il Dalai Lama, entrambi iscritti al Partito Radicale che agli occhi della Cina ha la colpa di fare parlare all'Onu Uiguri e Tibetani, come già fece per i Ceceni. Vorrei spiegare alla Cina che, come per l' Europa vogliamo la federazione leggera, anche i tibetani e gli uiguri la vogliono per la Cina. Voglio dimostrare che da parte tibetana ed uigura non c'è il riflesso tipico di altri schiavi che, odiando i propri padroni, vogliono divenire loro padroni.
Vado lì per invitare la Cina a guardare e considerare cose recenti: mi riferisco alle dichiarazioni rese da Rabia Kader per gli Uiguri, e il Dalai Lama per i tibetani un mese fa a Bolzano quando ha detto di augurarsi che Pechino faccia come Roma con Bolzano e il Trentino, quindi autonomia e non indipendenza. Entrambi (Rabia Kader e il Dalai Lama)hanno dichiarato di voler lottare per la libertà e la democrazia innanzitutto degli Han ( la popolazione cinese storicamente al potere), cioè non vogliono l'indipendenza nazionale ma chiedono che cresca la democrazia per gli Han e anche per Uiguri e Tibetani".

Partito Democratico: finito il partito del loft, ho fatto sinceri auguri al socialista Epifani
“Ho telefonato a Guglielmo Epifani e gli ho detto che magari non sarà la “Rosa nel pugno”, ma il fatto che ora alla guida del Pd venga fuori un socialista e non un piccista o un democristiano di quelli alla Rosy Bindi o alla Dario Franceschini, mi ha portato a fargli sinceri auguri davvero”. Lo ha detto Marco Pannella nella conversazione settimanale con “Radio Radicale”. “Ho cercato ieri telefonicamente Epifani tramite batteria - racconta Pannella - lui stava festeggiando l'elezione a segretario e mi ha risposto. Gli ho detto ti faccio degli auguroni perché in realtà questo fatto di un socialista alla guida del Pd può divenire più importante, ma ti faccio gli auguroni anche perché ne hai bisogno visto l'ambiente. Quel Pd del loft, coi suoi ricatti, la sua polizia, non c'è più e quindi o finisce o si rinnova e si ispira di nuovo. Come ha detto Barca figlio (Fabrizio, ndr) spiegando una cosettina che sembra da nulla ma che invece è importante, che cioè ci sono tre anime nel partito: democristiana, socialista e liberale. Rivendicare questo è una piccola rivoluzione, se solo si pensa che il capo del Copasir, Massimo D'Alema, aveva ricordato non più di due mesi fa come i nemici storici del Pci non erano i Dc ma gli azionisti e la sinistra liberale”.

Vendola e Rodotà, nostalgici partitocrazia piccista
“Nichi Vendola e Stefano Rodotà sono entrambi nostalgici della partitocrazia a gestione piccista. Il Pd è figlio legittimo di quello, tant'è che poi hanno assorbito dentro la parte della Dc né degasperiana, né sturziana, subalterna alla partitocrazia attraverso il potere piccista e togliattiano. Finché c'è stato Giulio Andreotti la subalternità non c'era, poi quando non c'è stato più Andreotti invece c'è stata, per esempio con l'ottimo Benigno Zaccagnini e con la gestione suicida ed omicida della Dc con il rapimento di Aldo Moro che fu portato all'esito tragico per la linea della fermezza cadaverica da parte del Pci”. Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con “Radio Radicale”.

Berlusconi, come fai a dire di essere come Tortora?
“Vorrei parlare con Silvio Berlusconi, credo nel dialogare, però non mi viene la possibilità. Vorrei parlare con Berlusconi e dirgli: Silvio, ma ti pare che tu puoi andare a sparare una cazzata che mamma Rosa non ti avrebbe perdonato? Come fai a dire “io sono come Tortora”? Tu scherzi? Guarda che se ti muovi così non sei come Tortora, ma come uno dei suoi denigratori, sei un po' un Gianni Melluso tutt'al più che Tortora, forse questo sarebbe eccessivo, ma come è eccessivo dire di essere come Tortora. Tortora si dimise da deputato europeo avvisando con me la Guardia di finanza che stava arrivando a Milano. Siccome il Parlamento Europeo non dava l'autorizzazione per quella vergogna, si dimise. Ti rendi conto Silvio? Che cosa avete in comune?”. Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con “Radio Radicale”. “Vorrei ringraziare Francesca Scopelliti - ha aggiunto Pannella - che ha avuto l'occasione per ricordare l'Enzo Tortora presidente del Partito Radicale che era all'origine di un referendum (sulla responsabilità civile dei magistrati, ndr) clamorosamente vinto per aiutare i magistrati capaci ed onesti per colpire il tumore di una magistratura post napoleonica di civil law. Mentre c'è una figliola di Tortora, Silvia, per la quale Tortora appartiene al suo privato, il papà che le voleva tanto bene, per cui non esisteva il Tortora di tutti. A Silvia dico, ricordi cosa diceva papà? Enzo diceva: 'Ho studiato e sono diventato liberale, ho capito e sono radicale'. Tu hai studiato, cara Silvia, ma continui a non comprendere per nulla: togli a tuo padre, gli metti come fatto privato e secondario quello che ha portato milioni di elettori a votare per papà e per il referendum. E, siccome non hai capito, mutili papà”.

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Pannella: alle 11.15 conferenza stampa con dati, cifre, fatti clamorosi e ... ignorati!

Radicali Italiani - Lun, 05/13/2013 - 08:58
13/05/13

 

Stamane alle 11.15 precise in via di torre argentina 76 terrò una conferenza stampa grossomodo sul tema TAR del Lazio Autorità (sic!!!) Garante della  (non???) Comunicazione e Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del CSM, Signor Liederissimo Tortora detto Berlusconi, Signori Presidenti Direttori Generali degli organi Garanti del M. P. S. … ops scusate della Rai tv e … la demo…ops partito crazia. Fatti, dati, cifre di alcuni di questi giorni di tragicomica “Politica” di Regime Sfascista!

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Livingstone67: Su Enzo Tortora e Silvio Berlusconi http://t.co/djSAw9jhxW via @sharethis

I miei tweet - Dom, 05/12/2013 - 22:14
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L'impero di Tony Blair raccontato da Bloomberg Markets

Radicali Italiani - Dom, 05/12/2013 - 21:18
12/05/13

Per il mese di maggio Bloomberg Markets ha dedicato la copertina e un articolo di sei pagine all'impero che, da quando ha dismesso la carica di Primo Ministro, Tony Blair sta costruendo in tutto il mondo, tranne in patria, dove ancora suscita l'indignazione popolare.

È un'illustrazione approfondita e puntuale delle attività finanziarie a cui si dedica l'uomo che ha ingannato il Parlamento e il popolo britannico.

Per questo lo abbiamo tradotto interamente in italiano.

Leggi e scarica il PDF » 

Fonte: http://bushblaircontrosicurapacefeceroguerrairakimpedendoesilioasaddam.it/content/limpero-di-tony-blair-raccontato-da-bloomberg-markets

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Diritti umani: Pannella, domani vado all'ONU per chiedere di parlare con la Cina

Radicali Italiani - Dom, 05/12/2013 - 21:12
12/05/13

“Ho dovuto decidere ieri sera all'improvviso di andare domani a New York e per questo, dopo aver sospeso lo sciopero della sete tre giorni fa, ho dovuto concedere ai medici che mi seguono di ricominciare a nutrirmi quasi normalmente. Da domani ho intenzione di dedicare il mio tempo prevalentemente al Partito Radicale e vado a New York, sperando di prendere un contatto all'Onu con la Cina, spero che vengano avvisati gli ambasciatori cinesi”. Lo ha detto nel corso della trasmissione settimanale in onda su Radio Radicale Marco Pannella, che aveva iniziato l'ultima fase dello sciopero della fame il primo maggio scorso nell'ambito del satyagraha per la legalità, la giustizia e le carceri.

“Domani vado a New York -ha spiegato Pannella - per provare ad aiutare la Cina, per la protesta di Pechino contro gli Uiguri, i tibetani e contro i Radicali, contro Rabia Kader e il Dalai Lama, entrambi iscritti al Partito Radicale che agli occhi della Cina ha la colpa di fare parlare all'Onu Uiguri e Tibetani, come già fece per i Ceceni. Vorrei spiegare alla Cina che, come per l' Europa vogliamo la federazione leggera, anche i tibetani e gli uiguri la vogliono per la Cina. Voglio dimostrare che da parte tibetana ed uigura non c'è il riflesso tipico di altri schiavi che, odiando i propri padroni, vogliono divenire loro padroni.

Vado lì per invitare la Cina a guardare e considerare cose recenti:  mi riferisco alle dichiarazioni rese da Rabia Kader per gli Uiguri, e il Dalai Lama per i tibetani un mese fa a Bolzano quando ha detto di augurarsi che Pechino faccia come Roma con Bolzano e il Trentino, quindi autonomia e non indipendenza. Entrambi  (Rabia Kader e il Dalai Lama)hanno dichiarato di voler lottare per la libertà e la democrazia innanzitutto degli Han ( la popolazione cinese storicamente al potere), cioè non vogliono l'indipendenza nazionale ma chiedono che cresca la democrazia per gli Han e anche per Uiguri e Tibetani".

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Pd: Pannella, finito il partito del loft ho fatto ieri sinceri auguri al socialista Epifani

Radicali Italiani - Dom, 05/12/2013 - 18:57
12/05/13

“ 13.5pt">Ieri ho telefonato ad Epifani e gli ho detto che magari non sarà la Rosa nel pugno, ma il fatto che ora alla guida del Pd venga fuori un socialista e non un piccista o un democristiano di quelli alla Bindi o alla Franceschini, mi ha portato a fargli sinceri auguri davvero”. Lo ha detto Marco Pannella nella conversazione settimanale con Radio Radicale.

  “ 13.5pt">Ho cercato ieri telefonicamente Epifani tramite batteria - ha raccontato Pannella- lui stava festeggiando l'elezione a segretario e mi ha risposto. Gli ho detto ti faccio degli auguroni perché in realtà questo fatto di un socialista alla guida del Pd può divenire più importante, ma ti faccio gli auguroni anche perché ne hai bisogno visto l'ambiente. Quel Pd del loft, coi suoi ricatti, la sua polizia, non c'è più e quindi o finisce o si rinnova e si ispira di nuovo. Come ha detto Barca figlio ( Fabrizio , ndr) spiegando una cosettina che sembra da nulla ma che invece è importante, che cioè ci sono tre anime nel partito: democristiana, socialista e liberale. Rivendicare questo è una piccola rivoluzione, se solo si pensa che il capo del Copasir, D'Alema, aveva ricordato non più di due mesi fa come i nemici storici del Pci non erano i Dc ma gli azionisti e la sinistra liberale”.  

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