democrazia

Grillo dittatore? Ma mi faccia il piacere!

Andrò contro-corrente, come spesso mi capita peraltro, ma a mio modestissimo avviso, l'art. 49 della Costituzione ("Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale"), in primo luogo, non obbliga affatto all'utilizzo della "forma-partito" per l'organizzazione dell'iniziativa politica e per fortuna, aggiungo. Semplicemente, si limita a riconoscere la POSSIBILITA' che i cittadini utilizzino ANCHE la "forma-partito" "per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". In secondo luogo, sempre l'art.

VIDEO | Finanziamento pubblico dei partiti, questo "sconosciuto".

E' bene premettere che il finanziamento pubblico ai partiti è solo una delle due gambe sulle quali si regge un intero regime, quello partitocratico; l'altra, di cui poco si parla, è la lottizzazione delle cariche, pubbliche e private, a favore dei protetti delle varie caste, politiche e non, senza alcun pudore rispetto all'affossamento della meritocrazia.

Foraggiare senza alcun controllo e con miliardi e miliardi di euro i partiti politici significa determinare la superfetazione delle loro burocrazie e dei loro apparati che non “fanno politica”, ma “vivono della politica”, implica il rafforzamento delle dinamiche partitocratiche, fa perdere alla politica la sua nobiltà, deprimendo la sovranità, le idee e lo spirito di chi vorrebbe “respirare politica”, quella vera, e non invece annaspare e soffocare per il fetore di una feccia putrescente, autoreferenziale e criminale.

Camera cafè

Un programma televisivo, camera cafè, racconta le surreali conversazioni tra colleghi impiegati. Anche io oggi ho preso un caffè davanti a una macchinetta con dei colleghi di lavoro di orgogliosa militanza comunista. Con loro ho conversato di storia, politica, comunismo, Amerika (co' 'r kappa), diritti civili, guerra, pace: nei loro occhi ho letto un fervore antiamericano nemmeno paragonabile al loro pur enorme odio per Berlusconi, il che la dice tutta.

11 settembre 2002, ore 14:51: un tavolo radicale a Bologna

Il "tavolo": otto radicali; tre bandiere USA molto grandi e belle; le bandiere del Partito della nonviolenza, della legalità e della democrazia; 150 volantini che spiegano il senso della nostra manifestazione; telecamere RAI; fotografo di Repubblica; una comitiva di turisti statunitensi che passa per la piazza: ci chiedono chi siamo, ci chiedono chi sono i radicali, si fermano a parlare con noi; orologio di piazza maggiore che alle 14:51 rintocca a morto, la piazza che si ferma... tutti i cittadini che passano restano immobili per 1 minuto... a pensare... un silenzio surreale... per la mente quelle immagini... quel dolore... quella rabbia; dopo i cittadini statunitensi con cui parlavamo, noi stessi, tutti pieni di forza e commozione...