Politica
"Monte Grosso, la Rockhopper e noi" - Reportage di Maurizio Bolognetti
Neureka: Ecatombe nel Mediterraneo
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Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere
"Urbanistica, acqua pubblica, democrazia partecipata. Nathan e Petroselli. Due modelli a confronto per affrontare le sfide di oggi"
Nomine direttori Asr. Manfredi: Per la prima volta in storia sanita' piemontese cittadini conoscono i nomi della rosa candidati
Il caso “Thomas Schael”: da controllore a controllato?
Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Ho forti perplessità sulla regolarità della procedura di selezione dei 50 candidati fra cui la Giunta regionale nominerà lunedì 16 direttori generali di aziende sanitarie. Il bando di concorso non prevedeva i paletti posti poi dalla troika che ha esaminato i 254 candidati. Su questo sono stati presentati ricorsi. Si vedrà.
Una cosa va comunque riconosciuta all'Assessore Saitta; per la prima volta nella storia della sanità piemontese, i cittadini possono conoscere prima delle nomine i nomi dei papabili, possono esaminare le biografie e le storie dei 50 candidati rimasti e magari permettersi di avanzare riserve, critiche, obiezioni. Io lo faccio subito rispetto alla candidatura di Thomas Schael, consulente di Agenas presso l'Assessorato regionale alla Sanità. Nulla da dire sulla sua professionalità, esperienza e capacità; tutto da eccepire rispetto ad una patente situazione di “controllore” che rischia di divenire da un giorno all'altro “controllato”.
Fatte le debite proporzioni, è come se un membro della Troika europea che sta monitorando la Grecia fosse nominato da un giorno all'altro da Tsipras ministro del Tesoro o della Sanità ellenica. Forse la Grecia ne avrebbe giovamento, ma l'inopportunità di una tale nomina è tale che non si pone neppure il problema.
Invece in Piemonte il problema esiste perché la candidatura Schael esiste e molti la danno per favorita. Mi auguro che l'Assessore Saitta e l'intera Giunta regionale valutino appieno l'inopportunità di una tale scelta.
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Incontro pubblico dal titolo La privatizzazione della C.R.I.: a chi giova?
"Paura del Califfo o paura di Teherano?" Dall'accordo con l'Iran alla Libia passando per lo Yemen. Nuovi e vecchi intrecci meridionali"
Cassazione, Certi Diritti: bene sospensione del divorzio imposto a persone trans. Matrimonio egualitario unica soluzione equa e giusta.
font-family:"Helvetica","sans-serif"">Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti
font-family:"Helvetica","sans-serif"">«A tre giorni dalla manifestazione, organizzata dall'Associazione Radicale Certi Diritti, di decine di coppie davanti a Montecitorio per il matrimonio egualitario, la Cassazione fa prevalere la ragionevolezza, ora spetta al Parlamento fare altrettanto rispettando le varie sentenze delle più alte corti italiane».
font-family:"Helvetica","sans-serif"">Questo il commento a caldo di Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, alla sentenza 8097/2015 della Corte di Cassazione, per la quale rimane valido a tutti gli effetti il matrimonio di una coppia eterosessuale anche nel caso in cui uno dei due coniugi cambi la sua identità sessuale.
font-family:"Helvetica","sans-serif"">«La Suprema Corte definisce «assenza radicale di tutela» la situazione in cui una coppia si troverebbe se venisse loro imposto il divorzio per il cambio di sesso di uno dei coniugi. Un’assenza radicale di tutela è anche la situazione in cui si trovano migliaia di coppie omosessuali italiane. Il Parlamento può decidere di limitarsi a stemperare quest’assenza radicale di tutela, o di approvare una legge che, come chiede la Corte, «tuteli adeguatamente diritti ed obblighi». Inutile dire che l’unica tutela adeguata è quella che apra l’istituto del matrimonio civile anche alle coppie dello stesso sesso. Solo così le due Alessandre, che ringrazio per la determinazione con cui hanno portato avanti questa battaglia, potranno «conservare il riconoscimento dei diritti e doveri conseguenti al vincolo matrimoniale». Ogni altra soluzione rappresenterebbe, se non una cancellazione, un’inaccettabile diminutio di tali diritti e doveri».
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Ostia, Radicali: si fermi il S.U.A., sì a variante al piano regolatore e poi nuovo PUA
Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali italiani e Consigliere Comunale a Roma, e Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma
Da molti anni seguiamo le vicende di illegalità e cattiva amministrazione che hanno devastato il lungomare di Roma, e sin dall'inizio di questa consiliatura abbiamo messo a disposizione del sindaco Marino e della sua giunta le nostre conoscenza e le nostre iniziative che ci hanno portato a presentare solo dal 2013 tre esposti alla Procura di Roma e due denunce alla Commmissione europea.
Ora che l'interesse per Ostia e il suo mare è divenuto politicamente "di moda" è necessario mettere in guardia chi, per fretta o mancanza di tempo, non ha approfondito la materia da errori che si rischia di far compiere all'amministrazione.
Lo strumento urbanistico collegato al Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA) è assolutamente da respingere perché rappresenta una sanatoria dell'esistente con premialità di cubature regalate a chi acconsente all'apertura dei varchi.
Non a caso questo SUA è sempre stato ben visto dai concessionari.
Inoltre con questo atta si continua a non vedere che la prima cosa da fare per riqualificare gli arenili di Roma procedendo in modo coerente dal punto di vista amministrativo è una variante al Piano Regolatore Generale che riconosca il giusto regime urbanistico alle aree in concessione, come avviene in tutti i comuni italiani che affacciano sul mare. Attualmente invece la destinazione urbanistica assegnata è "Verde pubblico e servizi pubblici di livello locale", assolutamente incompatibile con le attività svolte su quelle aree e con il regime concessorio che le interessa. Su questo abbiamo già praparato una interrogazione all'assessore Caudo.
Gli obiettivi che corrispondono alle esigenze dei cittadini sono chiari: libero e gratuito accesso da tutti gli ingressi delle concessioni ed effettivo diritto alla balneazione; aumento delle superfici delle spiagge libere; riconquista della visibilità del mare; messa a gara delle concessioni. La possibilità di raggiungerli davvero dipende dalla capacità di perseguire una efficacie azione amministrativa e non seguire tentazioni di compromesso.
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