Politica
Lei non sa chi sono io
Legge Trasparenza compie due anni. Boni e Manfredi: Rendere fruibili dati ai cittadini incentivando feedback con amministrazioni. Radicali danno i numeri sui comuni piemontesi: novaresi promossi, alessandrini bocciati
Il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) è entrato in vigore esattamente due anni fa, il 20 aprile 2013.
Igor Boni e Giulio Manfredi (presidente e segretario Associazione Radicale Adelaide Aglietta):
"A due anni dalla sua entrata in vigore occorre fare il tagliando alla legge sulla trasparenza, verificandone luci ed ombre. Sicuramente tutti i cittadini hanno ora a disposizione una mole di informazioni sulle amministrazioni pubbliche mai avuta in passato; si tratta di rendere fruibili al massimo tali dati al singolo cittadino, che rischia di rimanerne schiacciato e annichilito.
Prova ne sia il numero irrisorio di “accessi civici” (richieste di pubblicazione sui siti istituzionali di dati mancanti ) presentati dai cittadini piemontesi nel 2014 all’amministrazione regionale: solo 7 (sette) , di cui 2 (entrambi respinti) per il Consiglio Regionale e cinque per la Giunta Regionale. Dei sette accessi civici totali, due erano stati promossi dai radicali.
Occorre rendere i siti web istituzionali meno respingenti e più interessanti, fornendo la tracciabilità dei processi decisionali che, per esempio, hanno portato alla nomina di Tizio nella partecipata X e di Caio nella partecipata Y. Non basta più adempiere pedissequamente le norme della legge sulla trasparenza; occorre dimostrare pubblicamente l’efficienza delle scelte compiute. Occorre in sostanza evitare che tutta la mole di informazioni da fornire non divenga semplicemente un adempimento burocratico ma sia uno strumento di conoscenza e di miglioramento dell'efficienza.
Dulcis in fundo, resta la questione della tante amministrazioni pubbliche ancora inadempienti. Noi radicali abbiamo verificato che in Piemonte quasi 100 comuni su 1206 sono totalmente o quasi totalmente inadempienti (il record negativo lo detiene la provincia di Alessandria con il 20 per cento di comuni che non pubblicano quanto dovrebbero nella sezione "Amministrazione trasparente", il record positivo lo detengono i comuni del Novarese che rispettano tutti la legge).
Chiediamo alla Regione Piemonte, che ha gli strumenti e il personale per farlo, di aiutare i piccoli Comuni a fornire ai loro cittadini le informazioni dovute e a tutte le amministrazione di attivarsi per risolvere questa violazione di legge al più presto.
Ogni cittadino può verificare l'adempienza ai dettati di legge della propria amministrazione o di altri enti pubblici o società pubbliche su questo sito.
Istruzioni per verificare se il tuo comune attua la legge sulla trasparenza
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Presentazione del libro: "Governare gli italiani. Storia dello Stato" di Sabino Cassese
Incontro su: "Risorgimento e liberalismo. Critica del talebanismo antistatalista" con Dino Cofrancesco.
Intervista a Claude Bartolone, presidente dell'Assemblée Nationale
Presentazione del libro: "Caffè amaro, Costituzione, Sinistra, Futuro".
Bollettino dell'Antitrust
Conferenza stampa di Sinistra Ecologia Libertà sullimmigrazione
Convegno dal titolo: "Corruzione, il nuovo volto della mafia"
Comitato nazionale di Radicali Italiani: tutti i documenti
approvata con 11 voti favorevoli, 7 contrari e 16 astenuti.
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma il 17, 18 e 19 aprile 2015
prende atto di quanto denunciato nella sua relazione dalla Segretaria del Movimento riguardo alle condizioni di illegalità in cui continua a versare (nonostante la diminuzione della popolazione detenuta) il sistema penitenziario italiano e l’amministrazione della giustizia civile, penale e amministrativa con il carico paralizzante e anticostituzionale di oltre 10 milioni di procedimenti pendenti;
chiede che l’analisi contenuta nella sua relazione sia messa online e diffusa in quanto esamina, attraverso i dati forniti mensilmente dal Ministero della Giustizia, l’efficacia o meno degli innumerevoli provvedimenti – spesso inopinatamente definiti “svuota-carceri” -varati negli ultimi 5 anni;
RISORSElo stato di illegalità del sistema penitenziario italiano è evidenziato non solo dal fatto che ben 58 carceri continuano ad avere un sovraffollamento che va dal 130 al 200% ma, soprattutto, dall’aver assunto i “3 metri quadrati” a disposizione di ogni detenuto quale parametro di conformità all’esecuzione di una pena legale, in dispregio della sentenza Torreggiani; dall’aver proceduto a vere e proprie “deportazioni” della popolazione detenuta allontanando i reclusi dalle loro famiglie o da positivi – e rarissimi - percorsi di reinserimento sociale; dalla mancata assicurazione delle cure sanitarie oltre che dai quasi inesistenti percorsi individualizzati di trattamento di lavoro e di studio; per non parlare dei truffaldini rimedi preventivi e risarcitori voluti dalla sentenza Torreggiani e negati nei fatti alla quasi totalità dei carcerati che hanno subito sistematicamente per anni trattamenti inumani e degradanti; e, da ultimo, alla beffarda mancata chiusura degli OPG che continuano, nonostante i termini di legge, a detenere illegalmente internati che avrebbero dovuto essere destinati a “residenze” sanitarie oggi pressoché inesistenti o non corrispondenti ai parametri di legge;
ribadisce con forza la scelta politica della mozione del Comitato di gennaio che ha ritenuto essenziale ed istituzionalmente necessario fare proprio il messaggio presidenziale di Giorgio Napolitano ponendolo al centro dell’iniziativa politica del Movimento;
ringrazia perciò i militanti e dirigenti radicali Marco Beltrandi, Paola Di Folco, Lucio Bertè, Giuseppe Candido, Claudio Scaldaferri, Maurizio Bolognetti e Vittoria Bolettieri, i quali hanno consentito alla segretaria Rita Bernardini di poter sospendere il suo sciopero della fame -dopo 38 giorni per motivi salute- finalizzato come il Satyagraha di Marco Pannella, a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della Giustizia, a partire da un provvedimento di amnistia e indulto che includa anche un’amnistia mirata per gli imputati di reati legati alle sostanze stupefacenti leggere sottoposti oggi, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato la legge Fini – Giovanardi, a pene edittali minime e massime notevolmente inferiori da quelle previste dalla famigerata legge che aveva equiparato i derivati della cannabis alle droghe pesanti;
Ritiene, infine, che il movimento debba proseguire e intensificare la strada dell’azione nonviolenta e quella della disobbedienza civile per la legalizzazione immediata della cannabis, oggi richiesta anche dalla Direzione Nazionale Antimafia e perseguita dall’intergruppo parlamentare promosso da Benedetto Della Vedova.
Rita Bernardini
ALLEGATI
Mozione generale di Rita Bernardini
approvata con 11 voti favorevoli, 7 contrari e 16 astenuti
Mozione particolare a prima firma Giuseppe Alterio
approvata con 27 voti a favore, 2 contrari e 1 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Matteo Ariano
accolta con 21 voti a favore, 1 contrari e 6 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Antonella Casu
accolta con 32 voti a favore, 1 contrari e 2 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Fabrizio Cianci
accolta con 19 voti a favore, 7 contrari e 7 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Fabrizio Ferrante
accolta con 16 voti a favore, 10 contrari e 11 astenuti
Mozione particolare a prima firma di Leonardo Jhonson Scandola
accolta con 20 voti a favore, 7 contrari e 8 astenuti
Raccomandazione a firma di Alfredo Pauciulo
accolta con 18 voti a favore, 1 contrari e 5 astenuti