Politica
Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera
Cittadini in divisa
Tortura: Bernardini,basta con la macelleria del diritto all'italiana. Bernardini prosegue sciopero della fame (oggi 34° giorno). Da mezzanotte Pannella in sciopero della sete
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani in merito alla sentenza della Corte dei Diritti umani di Strasburgo relativa ai fatti accaduti durante il G8 di Genova del 2001:
“Ancora una volta, e questa volta all'unanimità, i giudici della Corte di Strasburgo hanno affermato che la Repubblica italiana ha violato l'articolo 3 della convenzione sui diritti dell'uomo che sancisce che"Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti". Lo stesso articolo per cui l'Italia era stata condannata nel gennaio del 2013 con la sentenza pilota Torreggiani.
Non solo la Corte di Strasburgo ha stabilito che quanto accaduto nella caserma Diaz di Genova deve essere considerato "tortura", ma nella sentenza i giudici sono andati oltre sostenendo che se i responsabili non sono mai stati puniti è a causa dell'inadeguatezza delle leggi italiane che, quindi, devono essere cambiate.
Secondo la Corte, la mancata identificazione degli autori materiali dei maltrattamenti dipende in parte “dalla difficoltà oggettiva della procura a procedere a identificazioni certe, ma al tempo stesso dalla
mancanza di cooperazione da parte della polizia”. Nella sentenza si legge inoltre che la mancanza di determinati reati non permette allo Stato di prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze da
parte delle forze dell'ordine.
Come Radicali, nella scorsa legislatura, avevamo presentato delle proposte di legge per l'identificazione delle forze dell'ordine e, naturalmente, anche per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale. Un'introduzione che osservi il dettato della Convenzione delle Nazioni unite sulla tortura del 1984 ratificata dall'Italia nell'88 e non il compromesso al ribasso adottato dal Senato che de-tipicizza il reato e arriva a imporre l'ergastolo se la “tortura” provoca la morte del torturato.
Invito i componenti della Commissione giustizia della Camera, oltre che naturalmente il Ministro Orlando, a leggere con attenzione le motivazioni della sentenza della Corte europea dei diritti umani sia per quanto riguarda la codifica del reato di tortura, tipico delle forze dell'ordine, sia, più in generale, per il modo con cui il nostro paese viola la propria legalità costituzionale e i propri obblighi internazionali. Per denunciare tutto ciò, e accompagnarlo con proposte concrete di riforma, continuo con il mio sciopero della fame al quale da oggi si unisce anche Marco Pannella con uno sciopero anche della sete.
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Tortura. Bernardini: Basta macelleria del diritto. Proseguo sciopero della fame, oggi 34° giorno. Da mezzanotte Pannella in sciopero della sete
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani in merito alla sentenza della Corte dei Diritti umani di Strasburgo relativa ai fatti accaduti durante il G8 di Genova del 2001:
“Ancora una volta, e questa volta all'unanimità, i giudici della Corte di Strasburgo hanno affermato che la Repubblica italiana ha violato l'articolo 3 della convenzione sui diritti dell'uomo che sancisce che: 'Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti'. Lo stesso articolo per cui l'Italia era stata condannata nel gennaio del 2013 con la sentenza pilota Torreggiani".
"Non solo la Corte di Strasburgo ha stabilito che quanto accaduto nella caserma Diaz di Genova deve essere considerato "tortura", ma nella sentenza i giudici sono andati oltre sostenendo che se i responsabili non sono mai stati puniti è a causa dell'inadeguatezza delle leggi italiane che, quindi, devono essere cambiate".
"Secondo la Corte, la mancata identificazione degli autori materiali dei maltrattamenti dipende in parte 'dalla difficoltà oggettiva della procura a procedere a identificazioni certe, ma al tempo stesso dalla mancanza di cooperazione da parte della polizia'. Nella sentenza si legge inoltre che la mancanza di determinati reati non permette allo Stato di prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze da parte delle forze dell'ordine".
Come Radicali, nella scorsa legislatura, avevamo presentato delle proposte di legge per l'identificazione delle forze dell'ordine e, naturalmente, anche per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale. Un'introduzione che osservi il dettato della Convenzione delle Nazioni unite sulla tortura del 1984 ratificata dall'Italia nell'88 e non il compromesso al ribasso adottato dal Senato che de-tipicizza il reato e arriva a imporre l'ergastolo se la 'tortura' provoca la morte del torturato.
Invito i componenti della commissione Giustizia della Camera, oltre che naturalmente il ministro Orlando, a leggere con attenzione le motivazioni della sentenza della Corte europea dei diritti umani sia per quanto riguarda la codifica del reato di tortura, tipico delle forze dell'ordine, sia, più in generale, per il modo con cui il nostro paese viola la propria legalità costituzionale e i propri obblighi internazionali. Per denunciare tutto ciò, e accompagnarlo con proposte concrete di riforma, continuo con il mio sciopero della fame al quale da oggi si unisce anche Marco Pannella con uno sciopero anche della sete.
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Carceri: Rita Bernardini denuncia ennesimo suicidio e lo smantellamento dell’unico reparto di alta sicurezza che funzioni in Italia, quello del carcere Due Palazzi di Padova
Dichiarazione di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani
Giorno dopo giorno aumentano (purtroppo) le ragioni del mio sciopero della fame, giunto oggi al 34° giorno.
Grazie alla rete di Ristretti Orizzonti sono venuta a conoscenza dell’ennesimo suicidio in carcere, il 14° dall’inizio dell’anno, avvenuto -come conferma il DAP- nel carcere di Piacenza. Una mattanza che non accenna a diminuire a causa delle condizioni inumane e degradanti di buona parte delle nostre prigioni.
A questa tragedia umana, si aggiunge la notizia dello smantellamento dell’Alta Sicurezza del carcere Due Palazzi di Padova, uno dei pochi che funziona dal punto di vista del recupero sociale e civile dei detenuti. Lo smembramento dell’AS significa che decine di detenuti che lavorano acquisendo una professionalità o che studiano con profitto (alcuni dei quali sono universitari), verranno presi come pacchi e condotti in altri istituti perdendo così ogni speranza di futuro reinserimento e/o di recupero. Dal DAP, che conferma la notizia, mi si dice che l’operazione sarà fatta con la massima attenzione, che molti detenuti verranno de-classificati e che quindi rimarranno a Padova, che quelli che lavorano non saranno spostati e che, nel caso siano commessi errori, questi verranno successivamente rimediati.
Fatto sta che c’è il forte rischio che il comma tre dell’articolo 27 della Costituzione - secondo il quale “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” – diviene sempre più fantomatico, carta straccia nemmeno riciclabile che umilia lo Stato di diritto.
Per i giornalisti interessati alle ragioni del mio sciopero della fame, segnalo il comunicato di due giorni fa:
http://www.radicali.it/comunicati/20150405/carceri-giustizia-bernardini-dati-aggiornati-al-31-marzo-preoccupano-radicali
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