Politica
Notiziario del mattino
Critica e militanti
Overshoot
Petrolio, Ambiente e Politica: Relazione di Maurizio Bolognetti a Brindisi di Montagna(PZ).
Organizzato dal "Comitato No-Triv di Brindisi di Montagna", si è tenuto, presso il Centro Polifunzionale del piccolo comune dell'Alto Basento, un incontro intitolato "Monte Grosso, La Rockhopper e noi…passato, presente e futuro?". Nel corso della serata, Maurizio Bolognetti, presente in qualità di relatore, ha presentato il suo libro "Le Mani nel Petrolio"(Ed. Reality Book)
Qui per ascoltare LINK
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
A 4 anni da accordo che dichiarava Tamoil non responsabile dell'inquinamento, la verità comincia a emergere. Dai firmatari comune, provincia e regione ci aspettiamo un sussulto di dignità
Dichiarazione di Sergio Ravelli e Gino Ruggeri, presidente e segretario dell'associazione radicale Piero Welby:
"La richiesta della Procura generale della Corte d'Appello di Brescia nei confronti dei cinque manager Tamoil non poteva arrivare in una occasione più opportuna. Esattamente 4 anni fa, enti locali e sindacati sottoscrivevano un 'accordo bidone' con l'amministratore delegato di Tamoil Raffinazione, il libico Mohamed Saleh Abulaiha, nel quale non solo non c'è traccia di garanzie fideiussorie e di concrete tutele per la città ma addirittura è stata inserita una sorta di clausola auto assolutoria che libera la società petrolifera da ogni responsabilità per l'inquinamento del suolo e della falda, prima ancora che avesse inizio il processo vero e proprio".
"Dopo la sentenza del giudice Guido Salvini, che ha visto condannati quattro manager tamoil per disastro ambientale e omessa bonifica, e l'attuale iniziativa del sostituto procuratore della corte d'appello di Brescia, con la quale si chiede per tutti gli imputati la condanna anche per il più grave reato di avvelenamento delle acque, prendiamo atto che finalmente la verità comincia ad emergere in tutta la sua gravità. E appare in tutta la sua evidenza. L'autodenuncia e la conseguente caratterizzazione del sito, presentate da Tamoil nel marzo 2001, erano fondate su presupposti falsi:
- Tamoil non è responsabile dell'inquinamento;
- la contaminazione è circoscritta al sito industriale;
- non c'è pericolo di contaminazione delle aree esterne e conseguentemente non sono necessarie misure di messa in sicurezza d'emergenza. Tali presupposti hanno “rallentato e compromesso il procedimento amministrativo che in tal modo si è trascinato per molti anni mentre l'uscita e la migrazione del contaminante ancora non si era interrotta” (cit. sentenza Salvini)".
"A questo punto ci aspettiamo dagli enti interessati (e in particolare dal Comune di Cremona), che hanno irresponsabilmente dato credito alle assicurazione di Tamoil, un sussulto di dignità. Si abbia il coraggio di rimettere in discussione l'intera impostazione delle procedure finora seguite e si torni finalmente a tutelare gli interessi dell'intera comunità cremonese. Ne va della credibilità delle stesse istituzioni pubbliche".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
La norma che ha abbassato il limite massimo di età pensionabile per le toghe e la richiesta di Pannella a Mattarella. Intervista a Carlo Nordio
Droga: Bernardini, 50 piante cannabis su mio terrazzo ma nessuna reazione (da AdnKronos Salute)
Iniziata la quarta azione di disobbedienza civile
Roma, 2 apr. (AdnKronos Salute) - "Ho cinquanta piante di marijuana sul terrazzo ma nessuno mi arresta. È strano in un Paese che ha nelle carceri tante persone che hanno fatto molto meno in questo campo", ironizza Rita Bernardini, segretaria dei Radicali italiani, a margine della presentazione alla stampa di un disegno di legge del Movimento 5 Stelle per la legalizzazione della coltivazione di canapa limitata a 4 piante per uso personale.
"Ieri abbiamo cominciato la quarta azione di disobbedienza civile - spiega Bernardini - e sul mio terrazzo sono state piantate oltre 50 piante. L'abbiamo fatto con l'associazione 'Lapiantiamo' che da anni si batte per l'accesso ai farmaci cannabinoidi. La cosa incredibile è che nei miei confronti non succede nulla. È passato più di un anno da quando ho fatto la consegna a Foggia di circa 142 grammi di cannabis coltivati sul mio terrazzo. Ho consegnato il filmato alla procura della Repubblica, naturalmente autodenunciandomi. Sono andata dopo un anno, a febbraio scorso, a chiedere se fossi stata iscritta nel registro degli indagati e mi hanno detto di no", dice Bernardini ricordando di aver cominciato a fare disobbedienza civile dal 1995.
Purtroppo, dice Bernardini, "del tema non si parla nonostante la stessa Direzione nazionale antimafia si sia pronunciata, con dati concreti, a favore della legalizzazione. Questa notizia non ha avuto spazio ma avrebbe potuto scatenare un dibattito".
GUARDA LA CONFERENZA STAMPA ALLA CAMERA
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati