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Ostia, Radicali: sul lungomare ci sono già 67 varchi. Sindaco inserisca in ordinanza obbligo libero accesso h24
Dichiarazione di Riccardo Magi, Consigliere Comunale e Presidente di Radicali italiani, e Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma.
Sul lungomare di Ostia ci sono già 67 varchi: sono gli accessi agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate che, per definizione e per legge, dovrebbero essere tutti accessi pubblici alla spiaggia. La soluzione per restituire ai cittadini il mare di Roma, quindi, non è aprire nuovi varchi, bensì far rispettare la legge che a Ostia, a differenza delle altre località costiere italiane, non vale.
L'apertura di nuovi varchi pubblici, che di per sè può sembrare cosa positiva, rischia perciò di diventare un compromesso al ribasso che consentirà a molti concessionari di proseguire indisturbati nei loro comportamenti illegali: una sorta di sanatoria di fatto per tutti gli abusi, molti dei quali letteralmente eclatanti, che hanno colpito in questi anni il lungomare di Roma rendendolo un luogo triste e respingente.
Chiediamo al Sindaco Marino, che a breve come ogni anno emanerà l'ordinanza di apertura della stagione balneare, di ribadire in modo esplicito l’obbligo per i concessionari di garantire il libero accesso e transito verso la spiaggia, anche ai fini della balneazione, 12 mesi l'anno e 24 ore al giorno, a prescindere dagli orari di apertura dei servizi, come del resto prevede la legge.
Parallelamente è necessaria la verifica del rispetto di tutte le concessioni, con il controllo puntuale delle relative planimetrie che abbiamo consegnato all'Assessore Sabella subito dopo il suo insediamento, e la conseguente revoca per i concessionari che si siano resi responsabili di abusi.
Così, con pochi atti amministrativi che riaffermino semplicemente la legalità, sul lungomare di Ostia compariranno come per magia moltissimi nuovi varchi.
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Neureka: dal disastro Germanwings alle vicende greche
Grattacielo Regione Piemonte. Il primo aprile e solo il primo aprile, un sito dedicato completo, corretto e trasparente
Sarà possibile per i cittadini interagire online. Tutto sarà pubblicato, tutto sarà chiarito
Il segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, Giulio Manfredi, rende noto che il primo aprile, e solo il primo aprile, il sito web della Regione Piemonte dedicato alla “Sede Unica” in fase di allestimento a Torino in zona Lingotto sarà finalmente ricco di informazioni sull’iter di costruzione dell’opera, costata oltre 200 milioni di euro. Sarà possibile accedere ai testi integrali di tutti i provvedimenti regionali relativi all’opera, emanati sotto le giunte Bresso, Cota e Chiamparino. Sarà fornita, altresì, adeguata informazione sulle inchieste in corso delle Procure di Torino e di Firenze e sui provvedimenti presi dalla Regione a tutela dell’interesse pubblico.
Inoltre il primo aprile, e solo il primo aprile, i cittadini piemontesi, finanziatori dell’opera, potranno avere il privilegio di interagire online con l’amministrazione regionale, ponendo domande (e ottenendo risposte) del tipo:
- perché avete costruito il grattacielo e poi vi siete accorti che mancano le strade per arrivarci? Di solito le due cose non vanno di pari passo?
- perché avete deliberato gli affidamenti alle ditte per cercare eventuali ordigni inesplosi nell’area del cantiere del grattacielo solamente nel novembre 2014, a grattacielo finito? Quelle ricerche non era meglio farle prima di iniziare la costruzione dell’opera?
- come è finita la querelle con l’archistar Massimiliano Fuksas?
Il primo di aprile, per un giorno e solo per quel giorno, tutto sarà spiegato, tutto sarà illustrato, tutto sarà trasparente, come d’altronde avevano promesso pubblicamente, in Consiglio Regionale, il 17 marzo, sia il presidente Sergio Chiamparino sia il vicepresidente Aldo Reschigna.
Dal 2 aprile si tornerà al vecchio sito, creato dalla giunta Cota nel 2012, di cui sono stati solamente aggiornati il video introduttivo e inserita qualche foto di Chiamparino e Reschigna con caschetto in visita all’opera. Troppo poco".
Leggi anche: http://www.sedeunica.regione.piemonte.it
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Pubblicità commissioni. Primo passo, ma quel che conta è risultato finale. Occorre streaming di tutte le sedute, non solo di quelle permanenti
Martedi 31 marzo con una votazione all’unanimità il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato definitivamente, in seconda lettura, la proposta di legge presentata dal gruppo M5S, primo firmatario Davide Bono, per modificare le norme dello Statuto che impediscono la pubblicità delle sedute delle commissioni permanenti consiliari. Con questa proposta, viene demandata alle opportune modifiche del Regolamento interno del Consiglio regionale l’individuazione delle forme più idonee di pubblicità per le sedute di Commissione.
Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha dichiarato:
"La legge approvata oggi è un primo passo nella direzione giusta, quella di assicurare la massima trasparenza e pubblicità dei lavori delle commissioni. Quello che conta è, però, il risultato finale. Non basta assicurare la presenza dei giornalisti, occorre la trasmissione audiovideo delle sedute, come avviene per le sedute del Consiglio Regionale. Non basta occuparsi delle commissioni permanenti, il problema della trasparenza riguarda anche le altre commissioni, a partire dalla giunta delle Elezioni e della giunta per il Regolamento. Lo dimostra quanto accaduto la scorsa legislatura in giunta Elezioni sul 'caso Giovine' - vergognoso ritardo con il quale fu fatto decadere dopo sentenza definitiva - e in questa legislatura sul 'caso Marrone', con giunte Elezioni e Regolamento unite nell’avallare il non rispetto dell’articolo 18 del Regolamento consiliare".
NOTA
L'art. 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale prescrive, al comma 3, che “la convalida [delle elezioni, da parte del Consiglio regionale] deve comunque avvenire entro 120 giorni” e che “a tal fine, la Giunta per le Elezioni […] deve presentare le proprie conclusioni al Consiglio entro 90 giorni [dalle elezioni]“.
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Internati Opg a Solliccianino. La Regione Toscana ha fatto solo una figuraccia, meglio il commissariamento
Dichiarazione di Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, Presidente e Segretario dell’Associazione radicale “Andrea Tamburi” di Firenze:
"La decisione della Regione Toscana di trasferire gli internati non dimissibili dall’Opg di Montelupo al carcere di Solliccianino, dimostra solo che si è arrivati all’ultimo secondo utile per evitare il commissariamento senza avere in mano soluzioni adeguate: una figuraccia, che mette in mostra l’incapacità politica del governatore Rossi di affrontare problemi delicati come quello del superamento degli Opg con gli strumenti della persuasione e della coesione territoriale. La decisione, infatti, è stata presa a solo un giorno dalla scadenza prevista per il superamento dell’Opg di Montelupo. Cosa accadrà ora non si sa: si spera che il trasferimento avvenga solo dopo gli interventi di adeguamento nell’istituto Gozzini, un carcere a custodia attenuata ma pur sempre un carcere. Insomma, non si è voluto, o potuto, comprendere appieno il significato importante contenuto nella legge 81 e si è preferito dar prova di inefficienza politica. “Cambiare tutto per non cambiare nulla”: ma allora è meglio, molto meglio, il commissariamento previsto nella legge 81".
Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli (3382318159).
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