Politica
Fecondazione, Gallo: il 14 aprile si decide sul divieto. Il Governo però continua a latitare
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente del Partito Radicale:
"La notizia di un nuovo rinvio alla Consulta da parte del Tribunale di Milano in merito al divieto di accesso alle tecniche di fecondazione assistita per le coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche da sicuramente nuova forza al significato delle azioni già pendenti in Corte Costituzionale, sollevati dal Tribunale di Roma sul caso di due coppie che si erano rivolte all'Associazione Luca Coscioni. L'udienza dinanzi i giudici della Consulta si avrà proprio il 14 aprile".
"Sono in gioco le libertà delle persone, il loro desiderio di avere un figlio, la necessità di non trasmettere ai figli malattie gravi e invalidanti".
"La legge 40 del 2004 dà allo Stato la possibilità di intromettersi pesantemente nella vita privata delle persone, nei loro letti, negando il loro pieno diritto di decidere se e quando avere figli. Questa norma paradossalmente mette a rischio la salute delle donne, vietando la diagnosi genetica preimpianto e costringendole poi a ricorrere all’aborto se necessario. Un paradosso davvero crudele, per il quale la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l'Italia".
"La magistratura ancora una volta si trova a colmare i ritardi della politica e decidere su questo divieto che discrimina le coppie fertili affette da patologie genetiche da quelle sterili nell'accesso alle tecniche".
"È ora che il Parlamento, che il Governo di Matteo Renzi, che ha abusato di slogan come 'coraggio' e 'cambiamento', dimostri davvero uno strappo col passato e cancelli gli ultimi divieti rimasti della legge 40, senza attendere i pronunciamenti giuridici".
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Eutanasia, Ass. Coscioni: 19 marzo convegno con Veronesi, Zagrebelsky, Bonino, Civati, Cuperlo, Manconi
Comunicato dell’Associazione Luca Coscioni
Convegno su scelte di fine vita (Roma, 19 marzo 2015)
A un anno dal messaggio di Napolitano a Carlo Troilo sull'urgenza di un dibattito parlamentare sulle tematiche del fine vita, che sollecitava le Camere a “non eludere un sereno e approfondito confronto su questi temi”, l’Associazione Luca Coscioni e l’associazione A buon diritto organizzano un convegno che si terrà per l’intera giornata di giovedì 19 marzo a Roma, Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, Piazza Capranica,72, dal titolo “LIBERI FINO ALLA FINE: IL PARLAMENTO SI FACCIA VIVO L'urgenza di buone regole e buona informazione su testamento biologico e eutanasia” (QUI IL PROGRAMMA)
Dopo il messaggio di Laura Boldrini, sono previsti, fra gli altri, relazioni e interventi di e di Lorenzo D’Avack, Umberto Veronesi, Vladimiro Zagrebelsky, Giuseppe Rossodivita, Gilberto Corbellini e Mina Welby.
Centrali, in ambedue le sessioni dei lavori, le testimonianze di malati di SLA e di congiunti di malati costretti a ricorrere al suicidio (oltre 1.000 l’anno secondo i dati ISTAT).
Tre tavole rotonde affronteranno altrettanti temi essenziali in materia di fine vita:
- Le risposte dei medici: Massimo Gandolfini, Dario Manfellotto, Mario Riccio (modera: Arnaldo D'Amico)
- L’interruzione delle terapie e il testamento biologico: on. Ilaria Capua, deputato SCpI, sen. Luigi Manconi, presidente Commissione Diritti Umani – PD, on. Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, sen. Luigi Zanda, capogruppo PD (modera Alessio Falconio)
- Suicidio assistito ed eutanasia: Marco Cappato, promotore campagna Eutanasia Legale, sen. Gian Marco Centinaio, Lega Nord, on. Giuseppe Civati, deputato – PD, on. Giovanni Cuperlo, deputato – PD, on. Gianni Melilla, membro Giunta per il Regolamento – SEL (modera, Bruno Manfellotto).
Concludono i lavori Emma Bonino (mattino) e Marco Pannella (pomeriggio).
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Corso/Seminario: per l'eliminazione delle barriere architettoniche
ONU/Ketamina, Gallo e Perduca: Cina ritira richieste di proibizione globale. Positivo cambio di linea Governo italiano
Dichiarazione di Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni e Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito radicale
La Cina ha saggiamente deciso di posticipare la propria richiesta di includere la ketamina tra le sostanze che necessitano di uno strettissimo controllo internazionale. Il 5 marzo scorso, Pechino aveva deciso di modificare la propria richiesta di gennaio chiedendo che la Commissione Onu sulle Droghe includesse la ketamina, un anestetico ritenuto essenziale dall'Organizzazione Mondiale della Salute, nella tabella IV anzichè nella I. Indipendentemente dai motivi, molto probabilmente stamane non ci sarebbe stata la maggioranza dei 3/5 dei membri della Commissione per procedere, la Cina ha dimostrato di non voler forzare una decisione che avrebbe comportato enormi problemi sanitari a centinaia di milioni di persone, oltre che ai rapporti diplomatici con un paese sempre piu' presente nei paesi poveri anche con progetti di assistenza umanitaria come la Cina. Diamo infine volentieri atto alla delegazione del Governo italiano alla Commissione droghe delle Nazioni Unite di aver fattivamente contribuito alla decisione cinese chiarendo, finalmente, quale fosse la posizione dell'Italia in materia. Siccome la Commissione non ha fissato una data per un nuovo voto sulla richiesta cinese e son state, di nuovo, richieste informazioni all'OMS occorre adesso che l'Italia e i partner europei si impegnino non solo a chiarire quali siano gli usi medici della ketamina ma anche a fornirla a quei Paesi in cui continuano a non esistere anestetici.
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