Politica
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Il rovescio del diritto - La pillola
Un contributo di libertà
Caro/a,
Ti chiediamo particolare attenzione per questa nostra comunicazione. Da quando siamo stati eletti raramente abbiamo ritenuto di contattarti per chiederti un sostegno economico. Se lo facciamo in quest’occasione è perché il Movimento è chiamato a superare un nuovo ostacolo per proseguire e rilanciare la sua azione di contrasto a quel sistema di potere politico-economico-mediatico, privo di opposizioni effettive, che pervicacemente silenzia le voci scomode, scegliendo gli oppositori utili al sistema.
Promuovere politica Radicale e sopportarne i costi finanziari senza essere nelle condizioni di raggiungere parti numericamente significative della popolazione è impresa improba ma, siamo convinti, necessaria.
La nostra storia Radicale da 60 anni è promotrice e artefice di battaglie nonviolente e popolari per i diritti di tutti, spesso vincenti, ma anche troppo spesso stravolte e disattese dal Regime. Proprio perché scomoda ed efficace al contempo, la nostra storia da sempre è ostacolata dallo stesso Regime partitocratico, che ne ha disseminato il cammino di difficoltà e ostacoli. In queste ore il nostro Movimento si trova nella situazione di dover, in tempi rapidi, coprire parte di un debito interamente contratto per produrre iniziativa politica.
Negli ultimi anni abbiamo ridotto al massimo le spese fino al punto di arrivare a gestire un intero Movimento, Radicali Italiani, con un bilancio di soli 200 mila euro l’anno, che corrispondono al compenso di un solo medio dirigente della Pubblica Amministrazione o al costo di uno dei tanti uffici dei grandi partiti italiani o a quello di una campagna elettorale locale di un solo candidato “forte”.
Per teoria e prassi noi Radicali siamo convinti che “pacta sunt servanda” o, per dirla meglio, “i debiti si onorano” e, in questa fase, per saldare varie pendenze - spese per la campagna referendaria Cambiamo Noi del 2013, per le comunicazioni sui Congressi, per iscrizioni, tessere, volantini, magliette, adesivi e altro materiale promozionale -, ogni altro pagamento è sospeso, compresi i compensi alle cariche elette.
Si tratta di proseguire e accelerare obbligatoriamente l’azione di risanamento in corso che ci ha portato già a coprire parte dei debiti nel 2014. Ci troviamo ora a dover affrontare delle scadenze determinate da un piano di rientro negoziato con un creditore. La dilazione che abbiamo accettato prevede, al fine di coprire definitivamente l’esposizione debitoria, di reperire in tempi brevi 37 mila euro utili a ripristinare l’agibilità economico-finanziaria del Movimento.
Ci rivolgiamo dunque a Te per chiederti di sostenere
Radicali Italiani, soggetto costituente il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, per permettergli di continuare la propria attività garantendo a chiunque occasioni assembleari, agli iscritti la partecipazione ai processi decisionali e alle associazioni Radicali locali e ai militanti un riferimento politico e organizzativo.
Proprio in queste ore stanno accadendo fatti eccezionali che confermano la necessità dell’azione del Partito Radicale e di tutti i soggetti costituenti. Quattro giorni fa la Corte di Cassazione ha ribadito che occorre rivedere al ribasso tutte le pene inflitte ai condannati per reati riguardanti le droghe leggere negli 8 anni di vigenza della ex legge Fini-Giovanardi dichiarata incostituzionale più di un anno fa. Il fatto che Parlamento e Governo non abbiamo mosso un dito ha determinato che nelle patrie galere ci siano persone che scontano un pena “illegale”, oltre all’intasamento degli uffici giudiziari. Fu la Dott.ssa Nunzia Gatto (Procuratore generale aggiunto che coordina i magistrati dell'esecuzione penale) nel maggio dello scorso anno ad invocare amnistia e indulto invitando Parlamento e governo a seguire “la linea più volte indicata dal presidente della Repubblica per alleggerire il sovraffollamento carcerario”. Così – precisava la Dott.ssa Gatto – “per noi sarebbe stato possibile applicare automaticamente il condono ai detenuti che ne avessero avuto diritto. Così invece il giudice dovrà rideterminare ogni singola sanzione attraverso un incidente di esecuzione alla presenza delle parti. Sarà tutto più lento e complicato”. Lentezze e complicazioni che – aggiungiamo noi – mettono il nostro Paese nella condizione non proprio invidiabile (umiliante, direbbe Giorgio Napolitano) di reiterare comportamenti sistematicamente condannati dalla Corte EDU sia sotto il profilo dell’irragionevole durata dei processi, sia sotto quello di una pena costituzionalmente illegittima essendo i principi scritti nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo direttamente vincolanti per l’Italia.
L’altra notizia clamorosa – censurata da tutti i media e che, grazie a noi e all’aiuto del Garantista, è stata portata alla luce – riguarda la Relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia che alcuni giorni fa si è espressamente pronunciata per la depenalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere fornendo dati eclatanti e proponendo argomentazioni che sembrano strappate dalla bocca di Marco Pannella.
Alla luce di questi fatti, abbiamo ripreso l’iniziativa nonviolenta, affinché le Istituzioni massime assumano le loro proprie responsabilità di fronte al disastro dell’amministrazione della giustizia che – non v’è chi non lo veda – ormai coinvolge tutti i cittadini, minando alle fondamenta lo stato di diritto con il risvolto, più volte da noi documentato e denunciato, di sottrarre all’economia del nostro Paese diversi punti percentuali del Prodotto Interno Lordo.
Il PRNTT e i soggetti costituenti, tra i quali Radicali Italiani, affermano il primato dello Stato di Diritto e ne denunciano le violazioni. Dalle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a quelle della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti, alle infrazioni comunitarie, l’Italia è leader europeo dell’illegalità. I Radicali sono da sessant’anni la forza politica del Diritto, della denuncia del Diritto violato e della riforma della Regola, della conquista di nuovi Diritti consegnati al Paese. Sono, per tutto questo, alternativi: unici nella lettura del regime di centro, destra e sinistra, spesso soli nella tutela dei diritti dell’individuo, politici, civili, economici ed ecologici, soli nella grande intuizione di Marco Pannella di affermare un nuovo diritto umano, quello alla conoscenza. Con il tuo aiuto potremo continuare a garantire una piena agibilità politica a un Movimento che persegue ciò che le altre forze considerano un ostacolo alla loro stessa esistenza, la libertà del cittadino tutelata dal Diritto.
Se oggi ti chiediamo un sostegno – quanto puoi e vuoi – per risolvere questo problema contingente economico-finanziario di Radicali Italiani, vogliamo anche che tu sappia che siamo fortemente impegnati ad agire quotidianamente per la vita del Partito Radicale, del quale siamo orgoglioso soggetto costituente.
Rita Bernardini e Valerio Federico
Per contribuire vai a www.radicali.it/futuro
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Speciale Commissioni
Presentazione del libro di Maria Latella: "Il potere delle donne. Confessioni e consigli delle ragazze di successo"
"L'Italia nella partita dell'eruo"
Welby-Gallo: con Magi, passi avanti da capitale europea. Marino ne faccia tesoro
Dichiarazione di Mina Welby e Filomena Gallo, rispettivamente Co-presidente e Segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, soggetto costituente Partito Radicale:
"Conosciamo da tempo Ignazio Marino e non vogliamo credere che ora voglia, con taglio da chirurgo, far fuori, tra tutti i consiglieri della sua maggioranza, proprio il radicale Riccardo Magi che oltre ad aver denunciato per tempo, con dati alla mano, lo scandalo esploso con Mafia Capitale, in assemblea capitolina ha fatto la differenza, contribuendo in questi due anni a far compiere alla città di Roma importanti passi avanti sul piano dei diritti".
"Sua è stata ad esempio la lunga battaglia per la calendarizzazione della nostra delibera di iniziativa popolare per l'istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici. Una battaglia vinta anche contro chi nella sinistra non ne permetteva la discussione e il voto dal 2009 in violazione del Regolamento comunale".
"Magi è riuscito poi a risollevare ad tra l'altro il tema delle barriere architettoniche, presentando a inizio consiliatura una mozione sul Piano per la loro eliminazione, che partiva proprio dalla condanna inflitta a Roma Capitale per comportamento discriminatorio nei confronti di Gustavo Fraticelli, presidente della nostra associazione. Mozione d'impegno preciso, approvata all'unanimità dall'assemblea capitolina nell'ottobre 2013. Questa approvazione ha dato il via al percorso che ha portato poi a luglio scorso l'approvazione delle delibera sul PEBA. Su questo fronte la battaglia è ancora in corso ed è durissima".
"Chiediamo dunque al Sindaco di fare il contrario di quanto fatto finora: invece di considerare Magi un fastidio per il solo fatto che Riccardo non è un cortigiano, Marino dovrebbe fare tesoro del suo contributo e trattarlo con il rispetto che merita".
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Quel Roberti parla quasi come Pannella - di Rita Bernardini
Articolo pubblicato sul Grantista del 6 marzo 2015
La notizia è clamorosa e forse, proprio per questo, l'Italia bigotta dei proibizionismi l'ha volgarmente celata. Nulla è uscito sui mass-media televisivi e radiofonici, nulla sulla carta stampata, tranne l'eccezione del Garantista e di due siti internet che meritano di essere citati per il loro scoop: mi riferisco a Linkiesta e Ibtimes.com. Qual è la notizia? Giudicate voi se sia clamorosa o meno: la Direzione nazionale Antimafia (Dna), nella sua relazione annuale (730 pagine), si è espressamente pronunciata per la depenalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere, fornendo dati eclatanti e proponendo argomentazioni che sembrano strappate dalla bocca di Marco Pannella. Il quale, da quando fumò in pubblico il famoso spinello - era il 1975! - , non ha mai smesso di battersi per la legalizzazione, peraltro ottenendo successi da più parti giudicati impossibili, come accadde nel referendum radicale del 1993, quello che sancì la non punibilità dei consumatori di droghe illegali. La relazione della Dna riferisce di un rilevantissimo picco di incremento dei sequestri di cannabis rispetto allo scorso anno: siamo arrivati ad un aumento pari al 120 per cento, con 147.132 chilogrammi intercettati e distrutti; il che vuol dire che - essendo il quantitativo sequestrato inferiore di almeno 10-20 volte a quello consumato - la massa circolante di cannabinoidi soddisfa un mercato di "dimensioni gigantesche". Ogni abitante in Italia, compresi vecchi e bambini, ha a disposizione dalle 100 alle 200 dosi all'anno. Il fenomeno del consumo di cannabis, secondo la Dna, è paragonabile "quanto a radicamento e diffusione sociale" a quello dell'utilizzo di altre sostanze lecite quali alcool e tabacco.
La Direzione nazionale Antimafia ammette il "totale fallimento dell'azione repressiva" nonostante il massimo sforzo profuso dalle Forze dell'ordine nel contrastare il fenomeno, e suggerisce al legislatore di valutare, seppure in un contesto più ampio come quello europeo, la depenalizzazione della materia, di cui descrive con precisione i vantaggi: deflazione dei carichi giudiziari, possibilità da parte delle Forze dell'ordine e della magistratura di dedicarsi con più incisività al contrasto di fenomeni criminali più gravi e, non ultimo, sottrazione alle associazioni di tipo mafioso di un mercato altamente redditizio. Fra i vantaggi non vengono contemplati gli introiti che lo Stato italiano incamererebbe da una legalizzazione simile a quella di alcool e tabacco; si tratterebbe di svariati miliardi di euro che potrebbero essere destinati ad una corretta informazione rivolta alle fasce giovanili sui rischi da abuso. Abbiamo, dunque questa notizia eclatante appena esposta.
Abbiamo avuto una manciata di giorni fa la decisione della Corte di Cassazione che per la seconda volta è intervenuta sulla ex legge Fini-Giovanardi (dichiarata incostituzionale un anno fa) sancendo la necessità di rivedere al ribasso le pene comminate durante gli otto anni di vigenza della famigerata legge. Cosa fanno Parlamento e governo, mentre migliaia di persone continuano a subire nelle infami carceri italiane una pena dichiarata illegale? Niente.
Ad un anno di distanza dalla dichiarazione di incostituzionalità, non hanno mosso una paglia. Noi radicali, con l'instancabile leadership di Marco Pannella, diciamo - insieme al Presidente Emerito Giorgio Napolitano - che è obbligato un provvedimento di amnistia e di indulto e su questo torniamo a mobilitarci, con la nostra nonviolenza e le nostre disobbediente civili. Personalmente, a sostegno dell'azione di Pannella, ho iniziato dalla mezzanotte del 5 marzo uno sciopero della fame ad oltranza sugli obiettivi che ho esposto e che, posso dirlo, sono oggi completamente avallati non solo dall'ex Presidente Napolitano che si è pronunciato un anno e mezzo fa con il suo inascoltato messaggio alle Camere, ma anche dalla Consulta, dalla Suprema corte e, udite udite, dalla Direzione nazionale Antimafia.
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