Politica
Notiziario del mattino
Collegamento con David Carretta sulla riunione dei ministri delle finanze dell'Europa per discutere della crisi greca
Collegamento con Matteo Angioli sull'incontro di domani tra Marco Pannella e Zeid Ra'ad Al Hussein, alto commissario ONU per i diritti umani
Derrick
Bollettino dell'Antitrust: collegamento con Roberto Sommella
Speciale Giustizia
Fecondazione, Filomena Gallo: da nuovi nati da eterologa a riforma del Codice Civile
Dichiarazione dell’avv. Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, soggetto Costituente il Partito radicale 11 anni fa entrava in vigore la legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Da allora per 33 volte si sono pronunciati i Tribunali e la Corte Costituzionale. Quattro divieti sono stati cancellati: divieto produzione di più di tre embrioni, obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti, divieto di diagnosi pre-impianto per le sole coppie infertili, divieto di eterologa. Altri due sono in attesa di discussione in Corte Costituzionale: il 14 aprile il divieto di accesso alla diagnosi preimpianto per le coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche, poi quello di utilizzo di embrioni sovrannumerari per la ricerca scientifica e revoca del consenso. Rimane indiscusso il divieto di accesso per single e coppie dello stesso sesso. Questo è il bilancio di 11 anni di lotte delle associazioni di pazienti e dell’Associazione Luca Coscioni che con il Partito radicale, fin dai tempi del referendum abrogativo del 2004, si sono attivati affinché questa legge proibizionista ed ideologica venisse cancellata. Dal 2004 ad oggi, sono state depositate proposte e disegni di legge: diversi ddl sul tema elaborati con gli esperti dell'associazione Luca Coscioni depositati già nelle precedenti legislature al Senato a firma dei Senatori Perduca, Poretti e Bonino e oggi riproposti aggiornati dal senatore Manconi; mentre alla Camera fin dalla scorsa legislatura pdl depositata dagli Onorevoli Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Turco, Zamparutti e Bucchino e oggi riproposte da Marzano, Pia Locatelli, Marisa Nicchi (Tutte le info a questa pagina). Oggi possiamo annunciare i primi nati da eterologa. Quale notizia migliore per guardare avanti e chiedere al Governo e al Parlamento di cancellare gli ultimi divieti rimasti, senza attendere l’intervento dei giudici, e aggiornare finalmente il libro I del Codice Civile. Equità nell’accesso alle cure, nuove nascite, meno aborti, più ricerca di cure a malattie fino ad ora incurabili: sono tutti eventi che potrebbero verificarsi se finalmente il Parlamento e il Governo decidessero di ascoltare i cittadini e gli scienziati italiani senza farsi limitare da vincoli di partito e ampliassero gli spazi di autodeterminazione individuale in materia di inizio e fine vita. L’8 aprile l’Associazione Luca Coscioni organizza un convegno al Senato della Repubblica per fare il punto sia sugli ultimi divieti della legge 40 che sono al vaglio della legge 40 e sia sui nuovi orizzonti che la scienza intravede per cure. Interverranno, tra gli altri , con le coppie e gli avvocati, Giuseppe Tesauro, Presidente Emerito della Corte costituzionale, Emma Bonino, la senatrice a vita Elena Cattaneo, il professor Michele De Luca.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Milano. Presentazione del libro "Io non avevo l'avvocato". Interviene Rita Bernardini
La segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini parteciperà, insieme a Giuliano Pisapia e Paolo Colonnello alla presentazione del libro: "Io non avevo l'avvocato - Una storia italiana", scritto da Mario Rossetti e Sergio Luciano.
La presentazione si terrà martedì 17 marzo alle 18.30 nella libreria Mondadori Megastore, in Piazza Duomo 1.
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Pannella: forza e grazie Presidente Mattarella!
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Sedi ai partiti, Magi: revocarle per uso condiviso della cittadinanza aperto anche a movimenti politici
Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma:
"L'intenzione manifestata dal sindaco Marino e dall'assessore Cattoi di intervenire sulle concessioni di immobili comunali a partiti e sindacati conferma che il tema che avevo posto durante l'esame della delibera sulla dismissione del patrimonio, e al quale avevo vincolato il mio voto, era tutt'altro che infondato. Ancora una volta dunque vedo riconosciute, per quanto tardivamente, le mie ragioni: un motivo di più per cui, al di là dello scivolone istituzionale di chiedere le dimissioni di un consigliere, non credo che Marino auspichi davvero la mia uscita dall’Assemblea capitolina (non mi risulta che nessun sindaco abbia mai chiesto le dimissioni di un consigliere, nemmeno di chi fosse indagato per gravi reati)"."Tuttavia - a parte il fatto che dopo aver più volte reiterato la richiesta siamo ancora in attesa di ricevere dal dipartimento patrimonio gli elenchi degli immobili in concessione con relativi canoni, morosità e assegnatari - la questione a nostro avviso non è quella di rivedere i canoni degli affitti. Ci mancherebbe che il Pd, moroso da anni, non fosse d’accordo... Il punto è invece cambiare concettualmente l’utilizzo dello spazio pubblico e il ruolo dell'Amministrazione. Marino, riconoscendo che è questione seria, dovrebbe portare al Comune lo spirito della proposta che avanzò addirittura per le sedi del Pd durante le primarie per la segretaria del 2009: aprirle cioè a un utilizzo attivo della cittadinanza. Noi Radicali ribadiamo la nostra proposta su questo punto: revocare e convertire le sedi regalate finora a chi già possiede il più grande patrimonio immobiliare, insieme a Chiesa e sindacato, in spazi di ‘coworking civico’, con servizi minimi e aperti all’uso condiviso, anziché esclusivo e clientelare, da parte di tutte le realtà associative cittadine, civiche, politiche, sociali".
© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Presentazione della biografia di Nicoletta Casiraghi
Cannabis terapeutica, mercoledì consultazioni associazioni in Consiglio regionale su Pdl 78/2014. Partecipano radicali Manfredi e Viale
Mercoledì 11 marzo, alle ore 14:30, presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte (Torino, via Alfieri n. 15, Sala dei Morando, II piano), la IV Commissione Sanità consulterà le associazioni interessate sulla Proposta di legge regionale n. 78/2014 recante “Uso terapeutico della canapa (cannabis), disposizioni organizzative e modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del servizio sanitario regionale e promozione della ricerca e azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati”, presentata dai consiglieri regionali Grimaldi, Giaccone e altri (vedi primo link).
A nome dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, interverranno alla consultazione:
Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, primo firmatario petizione regionale –vedi secondo link - a favore di una legge regionale per promuovere progetti pilota di coltivazione della cannabis terapeutica);
Silvio Viale (consigliere comunale radicale/Pd a Torino, primo firmatario dell’Ordine del Giorno n. 2/2014, approvato dal Consiglio Comunale di Torino il 13/01/2014, a sostegno di una legge regionale sulla cannabis terapeutica).
Per saperne di più:
8 marzo per chiedere liberazione di Nadia Savchenko - #FREESAVCHENKO!
Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (presidente e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
"La festa dell'8 marzo rischia sempre più di divenire un rituale inutile di rivendicazioni e ricordi mentre occorre lottare tutti i giorni per i diritti e le libertà. Oggi esiste una donna, ingiustamente carcerata in Russia, che è parlamentare regolarmente eletta in Ucraina e che fa parte dell'aviazione di quel Paese; è accusata di aver ucciso due giornalisti russi, morti dopo la sua cattura".
"Esiste una donna che ha fatto fino a ieri uno sciopero della fame di oltre 80 giorni rischiando la vita per chiedere giustizia. Esiste una donna, un'Europea, attorno alla quale dovrebbe aggregarsi la comunità internazionale perché rappresenta molto bene il simbolo di cosa dovrebbe essere l'8 marzo: una festa di lotta, di liberazione, di diritti e di autodeterminazione".
"Cogliamo questa occasione, di nuovo, per gridare il nostro #FRESAVCHENKO a Putin e ad un'Europa silente e inerte"