Politica

Collegamento in diretta da Bruxelles con David Carretta su elezioni in Grecia

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collegamento realizzato nello spazio del notiziario del mattino
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Lavorare Info - Il punto sulla riforma del lavoro e il jobs act

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Trasmissione condotta da: Valeria Manieri (Radio Radicale). Alcuni interventi tratti dal convegno ADAPT dal titolo: "Riforma del lavoro: cosa cambia con i primi decreti del jobs act e la legge di stabilità?". Le riflessioni del Professor Giampiero Proia, ordinario di Diritto del lavoro presso l'Università Roma 3, GIuliano Cazzola, parlamentare e membro del comitato scientifico ADAPT e Michele Tiraboschi, ordinario di Diritto del Lavoro presso l'università di Modena e Reggio Emilia e coordinatore scientifico ADAPT. www.radioradicale.it ioascolto@radioradicale.it
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Bollettino dell'Antitrust: collegamento con Roberto Sommella

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Tutela dei consumatori, provvedimenti riguardante AirFrance, Telecom, Wind e H3G, Telkom spa. Provvedimento che da il via libera all'acquisizione da parte del fondo strategico italiano di una quota della società "Rocco Forte".
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Speciale Giustizia

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Su inaugurazione anno giudiziario a Torino il 24 Gennaio scorso
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Cannabis buffet in municipio Torino. Manfredi: È sasso nello stagno dell'immobilismo e dell'ipocrisia. Subito legge regionale su cannabis terapeutica. Dov’è finito accordo sanità/difesa?

Radicali Italiani - Lun, 01/26/2015 - 20:41
26/01/15

Dichiarazione di Giulio Manfredi, segretario Associazione Radicale Adelaide Aglietta:

Con il loro “Cannabis buffet” organizzato oggi nel Municipio di Torino, Viale e compagni hanno lanciato un sasso nello stagno dell'immobilismo e dell'ipocrisia. L'ipocrisia di chi si straccia le vesti per un'iniziativa che non ha violato nessuna legge e non vede l'enorme scandalo rappresentato da una sostanza illegale (la cannabis) consumata ogni giorno da milioni di cittadini italiani. L'ipocrisia di chi si preoccupa del decoro delle istituzioni e non si pone minimamente il problema di assicurare l'accesso dei cittadini italiani ai farmaci cannabinoidi, legali in Italia, teoricamente, dal 2007; eppure, nel 2013, solo 60 (sessanta) cittadini, in tutta Italia, sono riusciti ad accedere a terapie a base di farmaci cannabinoidi.

Lo scorso 18 settembre, le ministre Lorenzin (Salute) e Pinotti (Difesa) avevano annunciato in pompa magna la stipula di un Accordo di collaborazione per l'avvio di un progetto pilota per la produzione nazionale di farmaci cannabinodi presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Sono passati quattro mesi ma di quell'Accordo si sono perse le tracce.

Come nessun segnale arriva dal Consiglio Regionale del Piemonte, dove il 1° dicembre scorso ben 12 consiglieri del centro-sinistra, guidati da Marco Grimaldi (Sel), hanno presentato una proposta di legge regionale (n. 78/2014, vedi link) per l'uso terapeutico della cannabis, come richiesto anche da una petizione popolare presentata il 23 settembre scorso dall'Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Ancora una volta si guarderà il dito di Viale o Grimaldi, e non si vorrà vedere l'obiettivo che indica quel dito?

Link alla proposta di legge numero 78 del 2014 denominata: “uso terapeutico della cannabis”.

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Giustizia e carceri, Candido e Ruffa: Presidente Corte d'Appello di Catanzaro dà ragione a nostre denunce

Radicali Italiani - Lun, 01/26/2015 - 20:14
26/01/15

“Anche quest’anno, dirigenti e militanti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e di Radicali Italiani sono stati presenti all’inaugurazione dell’anno giudiziario presso le Corti d’Appello, lo scorso sabato 24 gennaio. E anche a Catanzaro, dove è intervenuto Rocco Ruffa con delega della segretaria Rita Bernardini, durante la cerimonia i Radicali hanno letto un testo, lo stesso in ogni Corte d’Appello, per denunciare lo stato della giustizia e del sistema carcerario italiano, anche alla luce di quelle “ispezioni” che, militanti e dirigenti radicali svolgono regolarmente e che erano state intensificate nelle ultime settimane, nell’ambito dell’azione nonviolenta denominata "Satyagraha di Natale", lanciata dal leader Marco Pannella”.

A comunicarlo, con una nota congiunta, sono i radicali calabresi Giuseppe Candido, componente del Comitato nazionale di Radicali italiani e Rocco Ruffa militante del partito e intervenuto sabato 24 gennaio presso la Corte d'Appello di Catanzaro per i Radicali con delega della segretaria Rita Bernardini.

“Il Presidente della Corte d'Appello di Catanzaro nella sua relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario, ha dato ragioni" – scrivono Candido e Ruffa – "a noi Radicali che a Capodanno eravamo stati al carcere Ugo Caridi di Catanzaro notando e denunciando come, soltanto dal punto di vista del sovraffollamento, la situazione era leggermente migliorata dopo la consegna del nuovo padiglione. Mentre avevamo denunciato il permanere di violazioni palesi dei diritti umani sia per quanto riguarda il diritto alla salute sia per quanto attiene il diritto al lavoro e a scontare la propria pena vicino i propri parenti. Per non parlare di quelle “traduzioni forzate” dei detenuti, trasferiti non su base della territorialità della pena, ma in base alle capienze disponibili. Una situazione patente in tutte le carceri della regione. Tutto ciò è stato rilevato, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, dal presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Domenico Introcasio che ha sottolineato chiarissimamente come, nelle case circondariali del distretto di Catanzaro ci sia una “grave situazione igienico-sanitaria”. Riportando i dati del tribunale di Sorveglianza, il Presidente della Corte d'Appello del capoluogo calabrese, ha infatti sottolineato come, nelle otto carceri del distretto, sono presenti 1.810 detenuti: 645 a Catanzaro, 272 a Vibo Valentia, 242 a Rossano, 243 a Cosenza, 140 a Castrovillari, 264 a Paola, 4 a Crotone. Per il presidente Introcasio è migliorata quindi la percentuale di sovraffollamento, che comunque “rimane critica solo a Castrovillari” dove si registra ancora una presenza di detenuti superiore all'11% rispetto la capienza regolamentare, ma, come avevamo denunciato all'uscita dalla visita al carcere Ugo Caridi di Catanzaro condotta a Capodanno nell'ambito del Satyagraha di Natale, molti diritti umani delle persone detenute rimangono sistematicamente violati perché persistono i gravi deficit di personale rispetto alle piante organiche delle varie figure professionali, specie per educatori, polizia penitenziaria e personale amministrativo.

Come Radicali Italiani abbiamo deciso di fare nostro e difendere in ogni sede istituzionale possibile quel messaggio inviato dal Presidente della Repubblica alle Camere l'8 ottobre del 2013 in cui si descrivevano gli obblighi del nostro Paese per rientrare nella legalità costituzionale e sovranazionale che, praticamente, è rimasto inascoltato proprio dal quel Parlamento e dagli interlocutori istituzionali cui era esplicitamente rivolto. Un messaggio che – di fatto – chiedeva al Parlamento di riconsiderare l'ipotesi di un provvedimento di amnistia e indulto non solo per l'immonda realtà carceraria delle nostre patrie galere, ma anche, e forse soprattutto, per la non ragionevole durata dei processi per la quale il "Paese canaglia” Italia continua ad esser condannato da trent'anni a pagare cifre ingenti in risarcimenti. E, come ha sottolineato anche il Presidente della Corte d'Appello di Catanzaro nella sua relazione, le pendenze sono in crescita anche nel distretto di Catanzaro dove, nel penale, sfiorano il 25%. E non solo il Presidente della Corte d'Appello, ma anche il Procuratore Generale, il rappresentante del C.S.M., il presidente Iannello e molte altre autorità intervenute all'inaugurazione hanno ammesso che la situazione, per molti versi, è "al collasso". Una non ragionevole durata dei processi che l'Europa sanziona, e come Radicali denunciamo inascoltati perché, di fatto, si ripercuote sul senso di giustizia che i cittadini percepiscono. Pure in Calabria – concludono Candido e Ruffa – serve subito il garante dei detenuti perché, con le prescrizioni che galoppano e di cui nessuno parla troppo, viene il dubbio che si discuta di ferie dei magistrati per far melina e nascondere i veri problemi della giustizia e delle carceri”.

 

Di seguito il testo letto e depositato per i Radicali Italiani, da Rocco Ruffa, presso la Corte d'Appello di Catanzaro sabato 24 gennaio 2015 in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario:

Anche quest’anno, come Radicali del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e come Radicali Italiani abbiamo deciso di essere presenti, chiedendo di intervenire, in tutte le Corti di Appello in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, leggendo lo stesso testo in ogni corte d’Appello, con lo spirito di dialogo e confronto con le istituzioni che hanno la responsabilità di occuparsi della giustizia.

Si tratta di un atto e di una iniziativa che riteniamo doverosa per corrispondere in una sede istituzionale all’unico messaggio formale, inviato alle Camere ai sensi dell’art. 87 Cost., dal Presidente della Repubblica uscente nel corso dei suoi nove anni di Presidenza, contestualmente denunciando il comportamento degli interlocutori istituzionali del Presidente, in primo luogo quelle Camere alle quali il Capo dello Stato si è rivolto, che con platealità hanno sistematicamente negato dignità al testo formale proveniente dalla più alta carica dello Stato nell’esercizio della sua massima autorità magistrale e volto a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della Giustizia, a partire da un provvedimento di amnistia e indulto.

Un comportamento scandaloso, che siamo convinti abbia suscitato non poca amarezza nell’animo del Presidente, che è servito e serve al regime partitocratico, editore di riferimento dell’informazione radiotelevisiva e di una stampa spesso asservita, per continuare ad impedire all’opinione pubblica e al popolo italiano di conoscere e giudicare gli atti del Presidente della Repubblica nel solenne esercizio delle sue funzioni costituzionali ed i fatti, gravissimi e che implicano altrettanto gravi violazioni di norme costituzionali e sovranazionali, che di quell’unico messaggio formale alle Camere rappresentano i presupposti.

L’assenza di riforme organiche e strutturali del sistema, a partire da quelle ordinamentali, ha reso - da anni - cronici i mali di una giustizia divenuta strutturalmente inefficiente soprattutto per la sua irragionevole durata.

La giustizia è divenuta in tal modo per i nostri cittadini e le nostre imprese – e queste sono parole del ministro Orlando dette alla Camera dei Deputati lo scorso 19 gennaio 2015 – non la sfera a cui rivolgersi per vedere garantiti diritti o dare tutela ai propri legittimi interessi, non la dimensione dove anche il più debole tra i cittadini possa trovare riparo dai soprusi del più forte, ma il simbolo di un calvario da tenere il più lontano possibile dalla propria vita.

Tutto questo ha un notevole costo in termini di denaro pubblico, a causa di uno Stato le cui stesse istituzioni non sono in grado di rispettare le proprie leggi.

È ormai accertato che le violazioni delle fondamentali norme della Convenzione europea dei diritti dell’uomo da parte del nostro Stato stanno causando ingenti danni all’intera economia nazionale. Lo stesso Ministero della Giustizia, nella relazione presentata all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2014, ha ammesso che i ritardi della giustizia ordinaria determinano ricadute anche sul debito pubblico.

L’alto numero di condanne ed i limitati stanziamenti sul relativo capitolo di bilancio hanno comportato un forte accumulo di arretrato del debito ancora da pagare sulla base dei risarcimenti previsti dalla “legge Pinto”, debito che, ad ottobre 2013, ammontava ad oltre 387 milioni di euro.

Il fenomeno ha oramai assunto le sembianze di una vera e propria ipoteca accesa a carico di ogni cittadino italiano. A queste cifre si devono aggiungere le somme dovute a titolo di risarcimento per i detenuti che hanno scontato e che stanno scontando la loro pena in condizioni disumane e degradanti.

Lo scorso 8 ottobre, in occasione dell’anniversario dall’invio del messaggio alle camere da parte del Presidente Napolitano, noi Radicali abbiamo depositato un esposto presso la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio per sollecitare un’indagine volta a stabilire l’esatto ammontare del danno economico patito dall’intera nazione in relazione alla mancata attuazione di concrete e urgenti riforme volte a impedire il reiterarsi delle violazioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo ed al fine di individuarne i responsabili.

Questa è lo stato in cui versa in Italia una fondamentale infrastruttura immateriale del paese, com’è la giustizia, perno di qualsiasi processo di crescita civile, sociale ed economica oltre che un essenziale pilastro di ogni moderna democrazia.

Gli interventi frammentari e disorganici assunti dal Governo anche nel corso del 2014 appena trascorso, l’assenza di un disegno complessivo di riforma del sistema, non hanno affatto posto rimedio alle censure mosse dalla Corte EDU con la nota sentenza Torreggiani, posto che la Corte aveva chiesto soluzioni e rimedi effettivi, mentre i rimedi adottati continuano a rimanere solo sulla carta, com’è evidente ad esempio, a chiunque conosca, anzitutto la magistratura di sorveglianza, la vicenda del nuovo art. 35 ter dell’ordinamento penitenziario, introdotto con il d.l. 92/2014 successivamente convertito con la legge 117/2014.

A sei anni dalla sentenza Sulejmanovic e a due dalla sentenza Torreggiani, in Italia abbiamo ancora ben 72 Istituti penitenziari che hanno un sovraffollamento che va dal 130% al 210% se vogliamo riferirci esclusivamente al sovraffollamento; ma tutti sappiamo che la sentenza pilota dell’8 gennaio 2013 faceva riferimento non solo allo spazio disponibile pro-capite in cella, ma anche alla possibilità di accesso alla luce naturale e all’aria, alle condizioni igieniche e, in generale, alle condizioni trattamentali.

L’Italia è ancora sub judice, le Istituzioni Europee sino ad ora hanno fatto fiducia all’Italia, riservandosi di verificare in un prossimo futuro l’effettività dei rimedi adottati in seguito alla sentenza Torreggiani: il 2015 sarà l’anno in cui la Corte Edu, così come il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, non potranno che prendere atto della assoluta ineffettività ed inadeguatezza di questi rimedi e nuove pesanti ombre si profilano all’orizzonte, sul versante della verifica del rispetto dei diritti umani fondamentali da parte dell’Italia.

È per questo che gli obiettivi indicati al Parlamento dal Capo dello Stato nel 2013, da raggiungere attraverso il percorso pure indicato dal Presidente, nel messaggio rimasto totalmente inascoltato anche nel corso dell’appena trascorso 2014, rappresentano e continuano a rappresentare i nostri obiettivi che hanno quale fondamentale pilastro quello del rientro nella legalità costituzionale e sovranazionale del sistema giustizia del nostro Paese.

Sin qui, illustrissimo signor Presidente, ho letto il discorso che, come Radicali Italiani, abbiamo inteso ribadire in ogni Corte d’Appello d’Italia per l’inaugurazione di quest’anno giudiziario. Giustizia ritardata è giustizia negata; come calabresi, siamo profondamente rattristati dalla condizione esanime della Giustizia anche calabrese dove, problematicità presenti in tutta Italia appaiono aggravate da carenze di organico ancora più marcate che altrove. Da semplice cittadino mi consenta di aggiungere che provo profonda vergogna a vivere in uno Stato che è condannato per la violazione dei fondamentali diritti umani, e che ha un Parlamento incapace di corrispondere come avrebbe dovuto al messaggio di Napolitano che, anch’io, personalmente e non formalmente ringrazio da questo luogo istituzionale.

Sul sito radioradicale.it si può ascoltare la registrazione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Catanzaro, con l'intervento di Rocco Ruffa per i Radicali Italiani.

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Fondazioni bancarie. Federico: miliardi di euro distribuiti dai politici senza bando

Radicali Italiani - Lun, 01/26/2015 - 19:55
26/01/15

Riprendendo le dichiarazioni del sindaco di Roma Ignazio Marino, pronunciate alla presentazione delle nuove regola per gli appalti al Comune di Roma, il tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico, ha dichiarato: "Ignazio Marino ha affermato la necessità di 'non ricorrere più, se non in casi di effettiva e prevedibile emergenza, all'assegnazione di appalti senza gara', considerando dunque lo strumento del bando a evidenza pubblica come irrinunciabile per l’utilizzo di soldi pubblici per lavori e servizi".

"Al contrario", prosegue Federico, "le fondazioni bancarie, guidate per lo più da politici indicati dagli enti locali e da uomini delle curie locali, delle università e delle camere di commercio, hanno distribuito, nel 2013, soldi pubblici per l’82 per cento dei casi senza bando. In un anno sono stati erogati arbitrariamente sul territorio 725,5 milioni di euro e, negli anni precedenti, anche di più".

Il dirigente radicale ha poi concluso: "È necessario sottrarre al più presto alla politica locale la gestione di fondi utili anche ad acquisire consenso e voti".

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Giustizia troppo lenta e carceri sovraffollate

Radicali Italiani - Lun, 01/26/2015 - 18:54
26/01/15

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Manca un disegno complessivo di riforma

Radicali Italiani - Lun, 01/26/2015 - 18:52
26/01/15

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Antipoibizionismo: venti anni fa il congresso del Cora a San Patrignano. Intervista a Maurizio Turco.

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L'allora segretario del Coordinamento Radicale Antiproibizionista ricorda il congresso degli antiproibizionsti radicali che si svolse all'interno della comunità di San Patrignano di Vincenzo Muccioli.
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Inchiesta Chilcot sulla guerra in Iraq: dopo sei anni non è ancora finita

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Lun, 01/26/2015 - 14:48
L'Inchiesta sulla guerra in Iraq guidata da Sir John Chilcot è stata istituita nel giugno 2009. A distanza di sei anni, i cittadini non hanno ancora il diritto di sapere quali decisioni sono state prese e in che modo per conto a nome nostro. No alla Ragion di Stato. Si allo Stato di Diritto. Sostieni la campagna del Partito Radicale Nonviolento Transnnazionale e Transpartito per lo Stato di Diritto democratico, federalista, laico e per la codificazione in sede Onu del diritto universale alla conoscenza. Visita www.dirittoallaconoscenza.it e www.radicalparty.org Seguici su Facebook o Twitter @radicalparty
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La novità ecologista - Conferenza stampa

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di Pino Pisicchio
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Inchiesta Chilcot sulla guerra in Iraq: dopo sei anni non è ancora finita

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The Iraq Inquiry led by Sir John Chilcot was set up in June 2009. Six years later we still don't have the right to know what decisions were taken on behalf of citizens. No to any Reason of State: Support the Nonviolent Radical Party campaign for the codification of the universal Right to Know and the Rule of Law on www.righttoknow.org
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Notiziario Antiproibizionista

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Puntata dedicata all'utilizzo terapeutico dei farmaci cannabinoidi con la relazione tenuta dalla professoressa Ada Francia, docente presso il Dipartimento di Scienze neurologiche dell'Università "La Sapienza" di Roma, tratta dalla prima Puglia Cannabis Conferenza, organizzata dall'associazione LaPiantiamo!, tenutasi a Lecce il 24 maggio del 2014. In apertura alcune riflessioni in tema di detenzione e carcere. A partire dalle considerazioni del primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, che nella relazione svolta all'inaugurazione dell'anno giudiziario ha affermato che la vicenda della legge Fini-Giovanardi sulla droga dimostra che l'inasprimento delle pene non ha effetto sulla diminuzione dei reati, ci si deve chiedere quale sia la reale politica penale del governo Renzi.
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