Politica

Fondazioni bancarie. Bruciati 9 miliardi in quattro anni. Federico (Radicali) e Rabino (Sc) presentano proposta di legge alla Camera

Radicali Italiani - Gio, 12/18/2014 - 19:08
18/12/14

È stata presentata giovedì 18 dicembre nella sala stampa della Camera dei deputati, la proposta di legge elaborata da Radicali Italiani e depositata dal deputato di Scelta Civica, Mariano Rabino, che prevede quattro anni di tempo per l’uscita delle fondazioni bancarie, molte delle quali in mano alla politica, dal capitale azionario delle banche. Con il tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico e Mariano Rabino, a presentare la pdl c’erano l'economista Tito Boeri e il presidente dell'Adam Smith Society Alessandro De Nicola.

Per Valerio Federico "la separazione delle banche dalle fondazioni è l’unico modo per salvare sia le prime che le seconde. Le banche italiane controllate dalle fondazioni, guidate dai politici, hanno portato gli scandali Mps, Carige, Tercas, Cariferrara e altri ancora, e un sistema bancario nazionale che è quello che tra l'agosto 2013 e l'agosto 2014 ha diminuito il finanziamento alle imprese di 35 miliardi, meglio di noi non solo Francia e Germania ma perfino Irlanda e Portogallo".

"In questi ultimi anni - aggiunge il dirigente radicale - pur di mantenere il controllo delle banche, le fondazioni bancarie hanno drasticamente diminuito le erogazioni a favore del territorio, il 48,4 per cento in meno dal 2007 al 2013, bruciando 9 miliardi e mezzo tra il 2010 e il 2013. Le fondazioni costano inoltre 3 o 4 volte di più in rapporto alle erogazioni che danno, rispetto alle fondazioni private italiane o estere. Il sistema enti locali-fondazioni-banche ha fallito su tutta la linea. Il governo vuole intervenire?".

Federico conclude: "La legge italiana è stata violata continuamente dalle fondazioni bancarie, prevedendo questa la diversificazione degli investimenti non attuata, con molte fondazioni che hanno investito oltre il 50 per cento del proprio patrimonio in una singola Banca, la conservazione del Patrimonio non attuata, con 9 miliardi e mezzo persi tra il 2010 e il 2013, e la perdita del controllo delle banche, non attuata, con le fondazioni che, congiuntamente e non, controllano ancora le principali banche del Paese. È tempo che si spezzi il cordone che permette alla politica di controllare le banche attraverso le fondazioni. A questo punta la nostra campagna: '#Sbanchiamoli, fuori i partiti dalle banche'".

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Incontro pubblico in occasione della giornata nazionale di raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per l’abrogazione del pareggio di bilancio in Costituzione

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Con Susanna Camusso (segretaria generale Cgil), il costituzionalista Stefano Rodotà e Maurizio Landini, segretario generale Fiom. L’incontro è coordinato dalla direttrice de “Il Manifesto” Norma Rangeri.
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Intervista a Gianni Betto sulla sentenza del Consiglio di Stato in materia di par condicio

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Gianni Betto , Direttore del Centro d'ascolto di informazione radiotelevisiva
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II° Congresso di "Parte in Causa - Associazione Radicale Antispecista", domenica 21 dicembre a Roma

Radicali Italiani - Gio, 12/18/2014 - 15:52
21/12/14

Domenica 21 dicembre, a Roma presso l’Hotel Monteverde in via di Monte Verde 86, a partire dale 14:30 si terrà il II° Congresso di “Parte in Causa – Associazione Radicale Antispecista”.

Il congresso è pubblico ed aperto a tutti. Hanno preannunciato il loro intervento il Tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico, Alessandro Massari, Claudia Sterzi, Giovanni Ronda e Mattia Da Re.

Sarà possibile per tutti, iscritti e non iscritti, intervenire via skype.

La diretta dei lavori sarà trasmessa in streaming da Liberi.tv.

Durante i lavori sarà anche possible firmare la delibera di Iniziativa Popolare per un circo senza animali a Roma.

Per partecipare al congresso scrivere una mail a info@parteincausa.org.

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito di Parte in Causa www.parteincausa.org e sulla pagina Facebook dell’associazione.

Maggiori informazioni sulla delibera comunale di iniziativa popolare sono reperibili sul sito www.libericonunafirma.org

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Embrioni, Gallo/De Luca: bene decisione Corte Ue. Ora si armonizzino le legislazioni nazionali

Radicali Italiani - Gio, 12/18/2014 - 15:28
18/12/14

Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, e di Michele De Luca, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni e Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa "Stefano Ferrari" all'Università di Modena e Reggio Emilia

  La Corte di Giustizia  UE dichiara brevettabile la ricerca eseguita su un  ovocita femminile con la seguente affermazione " il solo fatto che un ovulo umano partenogeneticamente attivato inizia una processo di sviluppo non è sufficiente per essere considerato un embrione umano".  Nella sua sentenza odierna, la Corte constata che, per poter essere classificato come un 'embrione umano', l'ovulo umano deve necessariamente avere la capacità intrinseca di svilupparsi in un essere umano.    Si tratta della causa C-364/13, che ha visto la High Court of Justice del Regno Unito chiedere alla Corte Europea se gli ovuli umani non fecondati, stimolati a dividersi e svilupparsi attraverso la partenogenesi, e che, a differenza degli ovuli fecondati  che contengono solo cellule pluripotenti e non sono in grado di svilupparsi in esseri umani, siano compresi nell’espressione «embrioni umani», di cui alla direttiva 98/44/CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.    Oggi leggiamo il comunicato della Corte ma sarà sicuramente necessario leggere l'intero testo con le motivazioni   L’elemento isolato nel procedimento  è l’ ovocita attivato tramite partogenesi, su cui sono da escludersi  le restrizioni alla brevettabilità derivanti dalla sentenza Brüstle dove la Corte si è trovata a dover sciogliere quale sia esattamente l’ambito di applicazione della direttiva 98/44/CE che all’art. 5 definisce non brevettabile “il corpo umano, nei vari stadi della sua costituzione e del suo sviluppo”.  Tale sentenza non vietava la ricerca sugli embrioni, ma determinava una restrizione alla brevettabilità, determinando di fatto il mancato investimento necessario per consentire che la ricerca potesse essere effettuata.   L’esigenza di armonizzare le discipline nazionali sulla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche è venuta alla luce dopo un lungo e travagliato percorso. Oggi sicuramente questa decisione è importante anche rispetto alla precedente sentenza emessa nel caso  Brüstle che non vieta la ricerca sugli embrioni ma solo  l'utilizzo per fini economici del brevetto.   Questa decisione sicuramente  favorisce gli investimenti nella ricerca anche se effettuata su parti del corpo umano, come un ovocita, che rende brevettabili gli obiettivi conseguiti in questo campo. Naturalmente saranno i ricercatori a valutare l'effettivo beneficio per lo spettro di potenzialità connesse, ma la sentenza di fatto mira a chiarire il fine della ricerca e a togliere i dubbi che troppo spesso sono stati sollevati a seguito della precedente sentenza Brüstle.  

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Intervista a Marco Beltrandi sulla sentenza del Consiglio di Stato in materia di par condicio televisiva

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Marco Beltrandi , membro della Direzione di Radicali Italiani e già membro della Commissione di Vigilanza Rai
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Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera

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Audizioni informali di dirigenti del Ministero della difesa, della Guardia di finanza, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, e del Ministero dell'interno, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge recanti disposizioni per il riconoscimento e la promozione della funzione sociale dello sport nonché delega al Governo per la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia di attività sportiva.
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Commissione riunite Ambiente e Politiche dell'Unione europea della Camera

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audizione del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, sulla procedura d’infrazione in materia di discariche di rifiuti abusive.
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Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

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Audizione del direttore di Rai Giornale Radio e Radio 1, Flavio Mucciante.
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Città Metropolitana: Lista Civica, perché non abbiamo partecipato al voto finale sullo Statuto

Radicali Italiani - Gio, 12/18/2014 - 12:50
18/12/14

 

Dichiarazione di Roberto Biscardini e Marco Cappato a nome della Lista Civica Costituente per la Partecipazione - la Città dei Comuni Dopo la maratona sugli emendamenti, non abbiamo partecipato alla votazione finale sullo Statuto per manifestare il nostro dissenso sia rispetto a una legge che comprime ulteriormente le possibilità di scelta democratica sia rispetto a un metodo di discussione finale che ha soffocato -con la votazione ad oltranza durata 17 ore- la possibilità di ragionare al di fuori dalle logiche di schieramento. Il Centrosinistra, responsabile dei ritmi militari di discussione, ha prodotto il risultato di ridurre il peso dei Comuni e aumentare il rischio di conduzione tecnocratica della nuova istituzione, nonché per soglie altissime per la raccolta firme sulle iniziative popolari. Diamo atto di alcuni miglioramenti  apportati. In particolare, con l'approvazione dei nostri emendamenti, lo Statuto della città metropolitana introduce la possibilità di sottoscrivere via internet le iniziative popolari, uscite rafforzate rispetto alla proposta del centro studi PIM, che non prevedeva referendum propositivi né abrogativi (per i quali però il centrosinistra ha bocciato l'abolizione del quorum).
Sono state approvate anche le proposte di abolizione degli organi delle zone omogenee e quelle per la massima trasparenza per le società partecipate.
Ma lo Statuto, nonostante la proclamazione di volontà a favore dell'elezione diretta, non può superare il vizio di origine di una legge che rende l'elezione diretta del tutto improbabile, a meno di una volontà politica che finora non si è manifestata né a Roma né a Milano.

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Disabilità, Ass. Coscioni: Lorenzin e Renzi rispetteranno il patto di aggiornamento dei Lea/Nomenclatore previsto per il 31/12?

Radicali Italiani - Gio, 12/18/2014 - 12:48
18/12/14

Dichiarazione congiunta di Filomena Gallo, Marco Gentili, Maria Teresa Agati, rispettivamente Segretario, co-presidente e membro di Direzione dell’Associazione Luca Coscioni

  Finalmente il 31 dicembre verranno aggiornati i Lea (Livelli essenziali di assistenza) e il Nomenclatore tariffario? E’ la domanda che poniamo al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al premier Renzi a seguito delle loro dichiarazioni di intenti sul tema. Infatti, come ricorda oggi una interrogazione presentata dagli onorevoli  Argentin, Capone, D'Incecco, Patriarca, Grassi e Sbrollini proprio alla responsabile della Salute “in data 2 luglio 2014 in merito alla interrogazione n. 3-00914 sull'attuazione del Patto per la salute 2014-2016, il Ministro Lorenzin affermava che l'aggiornamento «dei livelli essenziali di assistenza, attesissimo da tutti gli operatori, ma anche dalle associazioni delle famiglie, dei malati, soprattutto di malattie rare, ormai da più di dieci anni, ... avverrà entro il 31 dicembre 2014. La stessa cosa per quanto riguarda il regolatore del nomenclatore tariffario per le protesi audiovisive che, ricordiamolo, non era aggiornato dagli anni Novanta, questo ovviamente in attuazione dei principi di equità, innovazione e appropriatezza e nel rispetto degli equilibri programmatici della finanza pubblica”; lo stesso presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, lo scorso 17 settembre al programma televisivo «Le Iene», rispondendo ad un nostro appello dichiarava che  «il nomenclatore sarà aggiornato entro dicembre». E’ il momento dei fatti e un ulteriore ritardo sarebbe vergognoso per tutti quei malati e disabili che con le loro famiglie attendono da 15 anni un aggiornamento. Infatti, come si legge sempre nell’interrogazione ”il mancato aggiornamento periodico del nomenclatore, non essendo in linea con il costante progresso tecnologico, impedisce alle migliaia di disabili italiani l'accesso a nuovi strumenti di supporto che sicuramente potrebbero migliorare la loro qualità della vita, così come il ricorso indiscriminato all'acquisto a mezzo gare d'appalto, oltre ad impedire l'individuazione dell'ausilio adatto a soddisfare le specifiche necessità della persona, realizzerebbe una situazione di difformità assistenziale tra gli assistiti appartenenti ai bacini territoriali delle diverse stazioni appaltanti”;  e ancora il documento redatto a conclusione della Conferenza del 16 ottobre 2014, “Disabilità e Diritti Aggiornare subito il Nomenclatore", convocata con la Commissione Straordinaria del Senato Diritti Umani, evidenzia “che il ricorso all'acquisto a mezzo gare d'appalto, che prevedono un unico modello vincitore per tutti gli assistiti appartenenti al bacino d'utenti della stazione appaltante, è «pressoché impraticabile con appropriatezza per quelle tipologie di dispositivi che devono essere scelti, anche attraverso la prova di differenti modelli, per rispondere a precise e diverse necessità dell'assistito, nell'ambito di un programma specifico del singolo Progetto riabilitativo individuale» e costituisce quindi grave lesione dei diritti della persona con disabilità, che verrebbe così privata della possibilità di individuare, nella gamma di dispositivi oggi disponibili nella stessa tipologia, quello più adatto a soddisfare le sue specifiche necessità”.  

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Cuba, il regime castrista, la violazione dei diritti umani e politici, la lotta per la democrazia, i radicali

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Interventi vari di Bonino, Pannella ed esuli cubani dal 92 al 2011
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