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Carceri: i risarcimenti ai detenuti e i rimedi per impedire i trattamenti inumani e degradanti sono un fallimento. Bernardini, porteremo le prove a Strasburgo
Stasera a Radio Carcere (la trasmissione condotta da Riccardo Arena su Radio Radicale) la Segretaria di Radicali italiani, Rita Bernardini, parlerà dello stop ai ricorsi pronunciato dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per violazione dell'art. 3 della Convenzione (trattamenti inumani e degradanti).
Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, la Corte EDU nel respingere 19 ricorsi provenienti dall’Italia, ha dichiarato di “non avere prove per ritenere che il rimedio preventivo e quello compensativo introdotti dal governo con i decreti legge 146/2013 e 92/2014, non funzionino”. La Corte di Strasburgo ha inoltre deciso di mettere uno stop anche ai quasi 4.000 ricorsi ricevuti in questi anni dai detenuti delle carceri italiane.
“Come abbiamo già documentato al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa con il nostro dossier del 22 maggio (non consegnato per tempo ai delegati dalla burocrazia europea) – ha dichiarato la Segretaria di Radicali italiani, Rita Bernardini - proveremo che i rimedi previsti dal Governo italiano non solo sono umilianti per chi ha subito trattamenti equiparabili alla tortura, ma nemmeno funzionano per come è organizzata oggi la Magistratura di sorveglianza, inadeguata persino a rispondere alle istanze di ordinaria amministrazione avanzate dalla popolazione detenuta. Toccherà ancora una volta a noi e alle associazioni del mondo penitenziario armarsi di nonviolenza e di molta precisione e pazienza per impedire che la "peste italiana" della negazione di diritti umani fondamentali si diffonda anche in Europa. Lo faremo con i detenuti e le loro famiglie.”
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Articolo 18/Viale, Radicali: Soddisfazione anche se giunge con 14 anni di ritardo
Soddisfazione per la svolta del PD sull'articolo 18 è stata espressa da Silvio Viale, presidente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e consigliere comunale del PD a Torino, anche se giunge con 14 anni di ritardo.
Silvio Viale ha dichiarato:
"Abbiamo dovuto aspettare 14 anni per vedere riconosciute le nostre buone ragioni. Molte cose sarebbero state diverse se, nel 2000, il referendum radicale per abolire l'articolo 18 avesse avuto il quorum e non fosse stato boicottato da Silvio Berlusconi. Ironia della sorte, proprio lui che definì quei referendum "comunisti" assiste oggi alla sconfitta di Bersani e D'Alema, non per merito suo, ma grazie alla svolta di Matteo Renzi.
Anzi, con 14 anni di ritardo Renzi fa quello che Silvio Berlusconi aveva nel 2000 promesso di fare, dopo aver proclamato il boicottaggio del nostro referendum, e che poi non ha fatto."
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Di Carlo, Garante detenuti, Regione Abruzzo scelga Bernardini
Dichiarazione di Alessio Di Carlo, segretario dell’Associazione Radicali Abruzzo:
Stamattina, il Presidente della Regione Luciano D'Alfonso, neo iscritto al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, ha incontrato una delegazione radicale guidata da Marco Pannella e Rita Bernardini.
Nel corso dell'incontro è emersa, tra l'altro, la possibilità che l'ex deputata radicale – attuale segretaria di Radicali Italiani – assuma l'incarico di garante dei detenuti in Abruzzo.
Si tratterebbe di una designazione che farebbe onore al Consiglio Regionale abruzzese e che, soprattutto, garantirebbe alla popolazione carceraria della nostra regione la possibilità di poter contare sulla massima autorità esistente in campo nazionale, visto l'impegno che, da sempre, Bernardini profonde in materia di giustizia, legalità e di attenzione a tutta la realtà penitenziaria.
L'eventuale elezione della segretaria di Radicali Italiani, inoltre, costituirebbe un riconoscimento importante per l'Associazione Radicali Abruzzo che, sin dal 2009, ha spinto affinché venisse approvata la legge istitutiva del garante e che sempre, in questi anni, si è battuta affinché, dopo la legge, giunta nel lontano 2011, venisse formalizzata la designazione.
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