Politica
Incontro Guzzetti – Radicali. Federico e Massari: "passi avanti e disponibilità da parte delle fondazioni ma serve spezzare il legame tra banche e politica"
Dichiarazione di Valerio Federico e Alessandro Massari, rispettivamente tesoriere e membro di Direzione di Radicali Italiani, a seguito dell'incontro avuto con il Presidente dell' ACRI Giuseppe Guzzetti e con il Direttore Generale Giorgio Righetti
Il Presidente Guzzetti, che ringraziamo per l'invito ad incontrarlo, ha tenuto a ribadire l'indipendenza delle Fondazioni bancarie dalla politica e dai partiti, la loro natura di enti privati e l'efficacia dell'azione svolta sia come azionisti delle principali banche del Paese che come enti a supporto delle comunità locali. Su questi punti non poteva esserci convergenza con noi Radicali considerando le ragioni di fatto e di diritto che ci portano a sostenere che le nomine partitocratiche degli Enti locali di parte dei vertici delle fondazioni hanno portato questi soggetti - guidati anche da rappresentanti delle curie locali e di altri soggetti politicizzati quali le camere di commercio e gli ordini professionali– ad avere un ruolo sostanzialmente politico/pubblico nel capitalismo italiano grazie all'influenza esercitata nelle banche, in Cassa Depositi e Prestiti e nel fondo F2i, ruolo diverso rispetto a qualunque altra impresa realmente privata.
Abbiamo espresso apprezzamento per i contenuti del protocollo di intesa siglato in aprile tra le Fondazioni e il Ministero dell'Economia che contiene alcune istanze che noi Radicali da molto tempo proponiamo: dalla diversificazione degli investimenti, dopo anni di violazione di legge, all'utilizzo dei bandi come strumento preferenziale rispetto agli "affidamenti" diretti, alla necessità di fusioni tra fondazioni piccole e inefficienti.
Abbiamo inoltre segnalato la mancata istituzione dell'Autorità amministrativa indipendente di controllo per gli enti no profit prevista per legge, gli eccessivi costi di struttura di alcune fondazioni chiedendo, inoltre, una maggiore presenza di competenze in ambito finanziario all'interno delle fondazioni per perseguire una maggiore redditività dei patrimoni a beneficio delle erogazioni sui territori.
Resta prioritaria per noi Radicali la riforma, contenuta in una proposta di legge inviata a tutti gli eletti e presentata dal deputato Mariano Rabino, supportata tra gli altri dagli economisti Tito Boeri, Alessandro De Nicola e Mario Baldassarri, che prevede entro 4 anni l'uscita completa delle fondazioni dal capitale azionario delle banche attuando definitivamente la separazione tra fondazioni e banche, tra politica e credito.
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Fecondazione, Gallo: bene le linee guida ma rimangono delle criticità
In merito al decreto di aggiornamento delle linee guida della L.40/2004, che regola la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni commenta così il comunicato stampa emanato dal Ministero della Salute, in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, per valutare se il Ministro ha mantenuto quanto preannunciato, cioè garantire l'accesso alla fecondazione medicalmente assistita alle coppie che ne hanno bisogno per poter provare ad avere una gravidanza che giunga al termine:
1)“Il nuovo testo, che aggiorna le linee guida del 2008, è stato rivisto in rapporto all’evoluzione tecnico-scientifica del settore e all’evoluzione normativa; in particolare ai decreti legislativi 191/2007 e 16/2010 e all’Accordo Stato Regioni del 15 marzo 2012 (che applica alla PMA le normative europee su qualità e sicurezza di cellule umane), e alle sentenze della Corte Costituzionale n.151/2009, e n.162/2014 le quali hanno eliminato, rispettivamente, il numero massimo di tre embrioni da creare e trasferire in un unico e contemporaneo impianto, e il divieto di fecondazione eterologa”. Commento: come mai il Ministero non ha colto l’occasione anche per emanare linee guida anche in rapporto all’ultima sentenza della Corte Costituzionale, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 5 giugno, con cui viene cancellato il divieto di accesso alla fecondazione per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche, previsto dalla legge 40 del 2004? Proprio in quella sentenza la Corte rimandava ad un intervento del legislatore in base all’evoluzione tecnico scientifico delle tecniche procreazione medicalmente assistita. 2)“Numerose le variazioni introdotte rispetto alle linee guida attualmente in vigore. Fra le principali l’accesso alle tecniche di fecondazione eterologa, la raccomandazione di un’attenta valutazione clinica del rapporto rischi-benefici nell’accesso ai trattamenti, con particolare riferimento alle complicanze ostetriche, alle potenziali ricadute neonatologiche e ai potenziali rischi per la salute della donna e del neonato nonchè l’accesso generale a coppie sierodiscordanti, cioè in cui uno dei due partner è portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili per infezioni da HIV, HBV o HCV (nella versione precedente era previsto solo per l’uomo portatore, in quella attuale si consente anche alla donna portatrice)”. Commento: questo sicuramente è un aspetto positivo. 3) “In cartella clinica le procedure di PMA dovranno essere descritte con maggior dettaglio di quanto non lo siano state in precedenza, considerato che gli operatori possono avviare percorsi più differenziati di quanto fatto prima delle sentenze. In particolare andranno anche riportate le motivazioni in base alle quali si determina il numero di embrioni strettamente necessario da generare, ed eventualmente quelle relative agli embrioni non trasferiti da crioconservare temporaneamente”. Commento: bene, ma ciò non costituisca un'opera di controllo dell'operato del medico con l'intento di limitarne la sfera d'azione perché ciò entrerebbe in contrasto con la sentenza 151 della Corte Costituzionale che precisa “in materia di pratica terapeutica, la regola di fondo deve essere la autonomia e la responsabilità del medico, che, con il consenso del paziente, opera le necessarie scelte professionali” 4) “Riguardo la fecondazione eterologa, nelle linee guida vengono fornite le indicazioni per la coppia che accede ai trattamenti di fecondazione assistita, mentre tutto ciò che riguarda i donatori di gameti sarà contenuto nel testo di un nuovo Regolamento, già approvato dal Consiglio Superiore di Sanità, che sta proseguendo il suo iter per il recepimento delle direttive europee di riferimento”. Commento: perché un regolamento? La materia attiene alle linee guida, doveva far parte delle stesse, la legge 40 non prevede Regolamenti. Anche i giudici della Corte Costituzionale nella sentenza 162/2014 invitano il ministro ad un aggiornamento dell'atto amministrativo previsto dalla legge 40 per ciò che attiene il numero di donazioni per ogni donatore sul modello francese e inglese. Perché non garantire subito il reale l'accesso in tempi brevi dopo un anno dalla sentenza e dopo la totale assenza del Ministero per campagne informative per la donazione dei gameti? 5) “Nel nuovo testo delle linee guida si danno indicazioni cliniche per l’accesso alle tecniche di PMA di tipo eterologo, prevedendo anche la cosiddetta “doppia eterologa” – quando entrambi i componenti della coppia possano ricevere gameti donati – nonché alla possibilità di “egg sharing” e “sperm sharing”, cioè che uno dei due componenti della coppia ricevente possa a sua volta essere anche donatore di gameti per altre coppie che accedono alla PMA eterologa”. Commento: anche la doppia eterologa fa parte di quell'unicum delle tecniche di Procreazione medicalmente assistita, era già previsto con la cancellazione del divieto, speriamo che non vi siano tranelli ostativi. 6) “Per escludere illegittime selezioni eugenetiche, alle coppie che accedono all’eterologa non è consentito scegliere particolari caratteristiche fenotipiche del donatore”. Commento: in Italia non c'è mai stata la scelta delle caratteristiche fenotipiche ma solo abbinamento in base alla compatibilità sanitaria e di caratteristiche somatiche della coppia. Perché strumentalizzare alcuni termini? Mi auguro che non sia un pretesto per ostacolare la tecnica. 7) “Per evitare sovrapposizioni fra i diversi provvedimenti che regolano la PMA, nelle nuove linee guida, nella parte relativa all’ “Attività di consulenza e sostegno rivolta alla coppia”, è stato stralciato l’elenco degli elementi utili a maturare un’accettazione consapevole della tecnica proposta, visto che tali elementi sono contenuti nelle disposizioni per il consenso informato, che saranno oggetto di un apposto decreto interministeriale dei Ministeri della Salute e della Giustizia, su cui si sta già lavorando, e che contiamo di emanare a breve”. Commento: la legge 40 prevede già che il consenso informato sia redatto di concerto tra ministero della Salute e Giustizia. (art. 6 legge 40/2004) 8) “Dopo l’istituzione del Registro nazionale dei donatori, questo è il secondo importante passo per l’aggiornamento dell’intero quadro normativo che regola la PMA in Italia - commenta il Ministro Lorenzin – aggiornamento che sarà completato nelle prossime settimane con i decreti sul consenso informato e sui cosiddetti “embrioni abbandonati”, e con il perfezionamento del recepimento delle normative europee sulla donazione dei gameti”. Commento: speriamo che questa volta non si commettano gli stessi errori commessi per il registro donatori che è stato istituito al Centro Nazionale Trapianti anziché al registro nazionale Procreazione Medicalmente Assistita (Art.11 l.40) 9) “E’ stato un lavoro corposo e impegnativo, portato avanti anche grazie al contributo di maggior esperti italiani di settore convocati ai tavoli di lavoro già da luglio dello scorso anno. Questa serie di provvedimenti, insieme all’aggiornamento dei LEA (che includeranno anche i trattamenti di PMA) contribuirà a conferire certezza al quadro normativo ed a migliorare accesso e qualità dei percorsi in questo ambito così delicato del SSN” Commento: A quanto un decreto sui Lea che i malati stanno chiedendo da troppo tempo(2001)? E inoltre i pazienti avranno garanzia di accedere nel pubblico a tutte le tecniche per cui il pubblico è autorizzato? Se le linee guida corrispondono a quanto preannunciato sicuramente un plauso al Ministro, con l'avvertenza che se non sarà così saranno valutate dai giudici come già avvenuto in passato.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Le ruspe d’oro del grande Matteo Salvini
Vincenzo di Nanna (segretario A.G.L. Abruzzi), l’avvocato radicale che ha curato la denuncia presentata da Marco Pannella (vd. all.) contro il Comune di Roma per discriminazione razziale e altri reati inquadrabili nell''inchiesta "Mafia Capitale", presenta a Matteo Salvini il conto della “politica” delle sue ruspe d’oro: sì, perché, nonostante le indagini e la denuncia di Pannella, Roma Capitale continua a spendere migliaia di euro dei contribuenti per sgomberi illegittimi e non risolutivi.
“Caro Matteo, eccoti i costi della "politica" delle tue ruspe d’oro, tutti a carico del contribuente romano, che ha pagato e continua a pagarne il conto salatissimo". "E' sufficiente dare uno sguardo alle politiche di Roma Capitale per comprendere a chi convengono davvero gli sgomberi: l'ultimo è stato portato a termine il 26 giugno in via di Tor di Quinto, dopo che l'11 giugno la disperazione aveva portato un uomo a cercare di darsi fuoco, costringendo le forze dell'ordine a rinviare l'operazione. Il costo medio di uno sgombero è pari a 75.000 euro; il sindaco ne ha ordinati 30 in un solo anno (2013-2014). Il totale? Ben 2.250.000 euro, senza contare i successivi interventi di sgombero e 'bonifica': ad oggi la cifra potrebbe essere perfino raddoppiata! A fronte delle spese dei romani, il risultato è quello che conosciamo: il moltiplicarsi di micro-insediamenti e minuscole baraccopoli per tutta la città, unito alla violazione dei diritti umani che porta alla microcriminalità e rappresenta il grande motore della corruzione". "Con l’attuazione della 'Strategia Nazionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti', già approvata dal Governo Italiano nel febbraio del 2012, Roma Capitale, così come le altre città d'Italia, avrebbe potuto accedere ai finanziamenti europei con totale risparmio per le già saccheggiate Casse Pubbliche. Insomma, caro Matteo, la 'politica' della segregazione, della discriminazione e delle tue ruspe d’oro, non solo l’hanno pagata i contribuenti romani, ma è servita per arricchire il sistema del malaffare partitocratico. T’invito dunque a scendere dalle tue ruspe e ad aderire all’azione di denuncia intrapresa da Marco Pannella, visitare insieme i ghetti denominati 'villaggi della solidarietà' e ad assistere ad una proiezione di 'DRAGAN AVEVA RAGIONE', il film-denuncia sullo scandalo degli 'sgomberi d’oro'". text-align:justify">© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
#Sbanchiamoli: mercoledì primo luglio incontro di Valerio Federico e Alessandro Massari con il presidente Acri Giovanni Guzzetti
Mercoledì 1 luglio, su invito del presidente di Acri (l'organizzazione che rappresenta le Casse di Risparmio Spa e le Fondazioni di Origine Bancaria) Giuseppe Guzzetti, si svolgerà un incontro alle ore 20.30 con Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani e Alessandro Massari membro della Direzione nazionale. L’incontro verterà sull’iniziativa politica radicale in corso denominata "#Sbanchiamoli! Fuori i partiti dalle banche".
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Lombardia, Federico: "appartenenza ecclesiale" per ricevere soldi dei contribuenti
"Con un decreto di Giunta Regione Lombardia ha deciso di finanziare con 1,4 milioni di euro - naturalmente senza bando - un progetto presentato dalla Regione Ecclesiastica Lombarda. I fondi saranno parte del cofinanziamento del Fondo nazionale per le politiche giovanili 2014". Lo dichiara Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani.
"Il progetto si propone di inserire nuovi educatori e animatori negli oratori lombardi con requisiti quali 'esperienza in ambito educativo oratoriano' e 'appartenenza ecclesiale'. In sostanza - spiega Federico - un’articolazione della Chiesa cattolica seleziona i 'suoi' educatori e lo Stato ne paga l’attività".
"Regione Lombardia finanzia con soldi pubblici programmi educativi su base di appartenenza religiosa". Il dirigente radicale conclude: "La notizia è dunque che in Lombardia c’è una religione di Stato e su questo, dal ventennio ciellino al leghismo confessionale, nulla è cambiato".
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Opg, Radicali Firenze: Venga rispettata la legge 81 sulla chiusura, i tempi sono già scaduti
Il 27 marzo i radicali fiorentini dell’Associazione “Andrea Tamburi” hanno manifestato davanti la sede del Consiglio regionale della Toscana per chiedere tempi certi per la chiusura dell’Ogp di Montelupo Fiorentino. "Dal 31 marzo 2015 gli Opg dovevano essere definitivamente chiusi ma, nonostante non sia stata varata alcuna proroga dal Governo, ad oggi la situazione effettiva risulta immutata - hanno dichiarato Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell’Associazione - la Regione Toscana,infatti, nel corso degli ultimi mesi, non è riuscita ad approfittare di quella rete di servizi del territorio (tra cui le Rems ma non solo) destinate ad ospitare gli internati". I due esponenti radicali rilanciano l’ipotesi del commissariamento ad acta e attaccano le Istituzioni: " In piena campagna elettorale il presidente della Regione, Enrico Rossi, dichiarò che le varie strutture alternative all'OPG sarebbero state pronte entro il mese di luglio: ad oggi sono ancora 90 i detenuti internati nella Villa Ambrogiana di Montelupo. La Rems (residenza per l’esecuzione della misure di sicurezza) dovrebbe essere realizzata a Volterra e consegnata entro il 31 luglio. Ci chiediamo se almeno questa struttura vedrà la luce oppure tutto finirà nel nulla. Il tempo è già scaduto e ogni giorno che passa è una palese violazione della legge 81".
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Carceri: Governo e parlamento devono porre immediatamente rimedio a questa strage di Stato
Come riportato dall’Osapp domenica 28 giugno ha perso la vita un detenuto di 55 anni ristretto nel carcere di Sollicciano, a seguito, probabilmente, della contemporanea assunzione di metadone e altre sostanze. "Si tratta dell’ottava morte nel carcere di Sollicciano dall’inizio dell’anno, probabilmente la seconda per overdose - hanno dichiarato Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell’Associazione per l’iniziativa radicale 'Andrea Tamburi' - è innegabile che questa situazione costituisca un’emergenza alla quale il Governo e il Parlamento dovrebbero porre immediatamente rimedio per evitare di essere ulteriormente complici di questa strage di Stato".
I due esponenti radicali hanno inoltre evidenziato il caso della morte sospetta di ieri: "Se venisse confermata l’ipotesi di overdose, la circostanza assume connotati ancora più drammatici: com’è possibile che nel 2015 si possa ancora morire di overdose? Com’è possibile che questo avvenga proprio in carcere, quindi in custodia dello Stato?". Buzzegoli e Lensi, infine, hanno ribadito la proposta radicale di amnistia e indulto: "Anche il Presidente emerito Napolitano nel suo messaggio alle Camere chiese al Parlamento di prendere in seria considerazione la possibilità dei provvedimenti di amnistia e indulto: gli unici in grado di ripristinare la Giustizia e lo Stato di Diritto nel nostro Paese".
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Associazione Piemonte-Russia si appresta a promuovere la negazione della verità
È stata costituita nelle aule del Consiglio regionale e alla presenza della vice-presidente Daniela Ruffino l'Associazione Piemonte Russia. Nel comunicato riportato sul sito del Consiglio regionale si legge che Gianluca Savoini, presidente di Lombardia Russia dichiara tra le altre cose che: “Il mondo attuale, perso in un delirio mondialista, è la negazione del mondo tradizionale come noi lo abbiamo conosciuto e la Russia pare oggi l’unico baluardo e l’unico faro verso cui guardare con speranza".
La dichiarazione in merito dei coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Igor Boni, Marco del Ciello e Silvja Manzi, anche membro del Comitato regionale per i Diritti Umani:
“Sentivamo proprio la mancanza di un’associazione promossa con tutti i crismi dell'ufficialità che si appresta a negare la verità sulle malefatte del regime di Putin. Peraltro basterebbe leggere i rapporti internazionali indipendenti per verificare che la Russia si posiziona costantemente in fondo alle classifiche dei diritti e delle libertà. E questo a scapito, innanzitutto, dei suoi cittadini vittime di un regime non democratico.
Affermare che la Russia di oggi è l'unico baluardo e l'unico faro verso cui guardare con speranza fa accapponare la pelle se si pensa alle decine di giornalisti uccisi, alla violazione dei diritti umani, alla impossibilità per gli omosessuali di esprimere le proprie opinioni, alle morti 'accidentali' di vari oppositori, alle stragi perpetrate in Cecenia, alla invasione della Georgia e, oggi, alla violazione di ogni diritto internazionale in Ucraina.
La libertà di espressione consente ovviamente a tutti, perfino a fanatici filorussi, di dire la loro. Che questo accada nelle aule del Consiglio regionale del Piemonte non è accettabile e occorre subito una presa di distanze ufficiale da queste affermazioni fuori da ogni logica, inaccettabili e, soprattutto, false".
Leggi il comunicato del Consiglio regionale
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Marco Pannella e Rita Bernardini parteciperanno martedì 30 giugno alla festa che si terrà all'interno del carcere di Taranto per salutare con amicizia e affetto il Presidente del Tribunale di Sorveglianza,Massimo Brandimarte
Il leader radicale Marco Pannella e la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini parteciperanno martedì prossimo 30 giugno alle ore 11 alla festa che si terrà all'interno del carcere di Taranto "Carmelo Magli" per salutare con amicizia e affetto il Presidente del Tribunale di Sorveglianza,Massimo Brandimarte, che ha deciso di lasciare con largo anticipo la magistratura, dopo 35 anni di servizio e 43 di lavoro complessivo.
Pannella e Bernardini, invitati alla festa dallo stesso Brandimarte e dalla direttrice dell'istituto Stefania Baldassari, saranno presenti con un'ampia rappresentanza di militanti e dirigenti radicali pugliesi. In una lettera-email inviata all'indirizzario radicale pugliese Rita Bernardini ricorda come nelle visite di sindacato ispettivo da lei effettuate nelle carceri italiane, l'istituto di Taranto sia stato l'unico in cui i detenuti abbiano dimostrato di apprezzare il lavoro della magistratura di sorveglianza, rigorosa a rispondere senza ritardi a tutte le istanze e attentissima al percorso individualizzato di risocializzazione che per imperativo costituzionale deve essere assicurato ad ogni condannato. Proprio grazie alla collaborazione con il Tribunale di Sorveglianza – osserva Bernardini nell'email – Direttrice e Comandante sono riusciti a governare per anni e nel migliore dei modi il drammatico stato di sovraffollamento e le carenze strutturali dell'istituto tarantino che ancora persistono nonostante alcuni miglioramenti. "Mi dispiace che Brandimarte abbia deciso di lasciare anticipatamente il suo lavoro – ha dichiarato Rita Bernardini - ma lo comprendo: non deve essere facile da sopportare un impegno quotidiano portato avanti con grande professionalità e umanità quando si ha a che fare con un sistema, quello dell'organizzazione giudiziaria italiana, in cui la magistratura associata agisce in modo corporativo e autoreferenziale. Di una cosa sono certa: il dott. Brandimarte continuerà a dare il suo esemplare contributo al servizio dei principi costituzionali, troppo spesso ridotti a mera carta straccia dai rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero invece incarnarli."© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Il matrimonio egualitario è realtà in tutti i 50 stati americani. Certi Diritti: l'Italia torni a far parte dell'occidente democratico e civile
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
"L'America ci ha regalato un'altra grande lezione dando corpo al principio fondatore di quella nazione: we are all created equal, siamo creati tutti uguali". Così il commento a caldo di Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, alla notizia della sentenza della Suprema Corte americana che ha esteso a tutto il territorio degli Stati uniti il matrimonio egualitario. "L'Italia deve svegliarsi e tornare a far parte della famiglia occidentale riconoscendo il matrimonio egualitario e prendendo in seria considerazione questo movimento sociale che dall'Irlanda agli Stati Uniti mostra un consenso generale per l'estensione del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso. Sveglia Italia! Libertà, fraternità, uguaglianza!", conclude Guaiana.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Opg, Firenze. Sabato 27 giugno manifestazione per chiuderli definitivamente. Ore 11.30 davanti alla sede del Consiglio regionale
Sabato 27 giugno 2015, in via Cavour a Firenze (davanti la sede del Consiglio regionale) l'Associazione per l'iniziativa radicale fiorentina "Andrea Tamburi" organizzerà un presidio nonviolento per chiedere tempi certi per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Nell'ambito della manifestazione, alle ore 11,30, è prevista una conferenza stampa con Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, rispettivamente Presidente e Segretario dell'Associazione "Andrea Tamburi".
Per informazioni contattare Maurizio Buzzegoli al 3382318159.
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Giornata Mondiale Contro la Tortura. Radicali, “faremo ricorso all’ONU se il reato di tortura che si vuole introdurre in Italia sarà quello in discussione al Senato
Nella Giornata Mondiale Contro la Tortura, i dirigenti Radicali Sergio d’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani, Maurizio Turco, Tesoriere del Partito Radicale e Marco Perduca, Rappresentante all'ONU del Partito Radicale ed Elisabetta Zamparutti, Tesoriera di Nessuno tocchi Caino e candidata al Comita europeo Prevenzione Tortura hanno dichiarato:
“Sul tema della tortura, l’Italia si conferma essere un Paese che non rispetta gli obblighi che le derivano dal Diritto Internazionale. Non solo a distanza di ben 26 anni dalla ratifica della Convenzione ONU sulla tortura siamo ancora in attesa dell’introduzione del reato nel nostro ordinamento, ma il testo finalmente all’esame del Parlamento disattende la definizione propria del Diritto Internazionale per il quale la tortura non è una fattispecie di reato “comune” cioè che si può commettere tra due privati cittadini (in famiglia, fra criminali, in un consesso mafioso..). La polizia per prima, che appare invece ribellarsi corporativamente all’introduzione del reato di tortura in Italia, dovrebbe respingere la proposta in discussione proprio per l’offensivo e umiliante accostamento a comportamenti delinquenziali di cittadini comuni, e accettare quindi la previsione del reato secondo il diritto internazionale, laddove cioè ci sia un obbligo di custodia o un obbligo giudiziario di intervento. E’ quindi un reato specifico, tipico del comportamento di un pubblico ufficiale nelle sue vesti di responsabile di investigazione o indagine giudiziaria su persone sospettate di reato, di custodia e tutela di una persona privata della libertà personale”, hanno spiegato i Radicali che hanno poi aggiunto “Peraltro, l’Italia, due anni fa, ha ratificato il Protocollo Facoltativo alla Convenzione ONU sulla tortura per il quale andrebbe creata un'istituzione indipendente per le visite nonché un sottocomitato nazionale per la prevenzione della tortura, che non abbiamo ancora istituito per cui neppure su questo siamo in linea coi nostri obblighi internazionali”. I Radicali danno atto del fatto che nel passaggio dal Senato alla Camera della legge sul reato di tortura, sono state introdotte modifiche positive come quella per cui la condotta deve essere intenzionale e quella per cui anche una sola condotta costituisce atto di tortura. “Tuttavia il reato rimane comune e a forma vincolata (tramite violenza o minaccia) e questo lascia del tutto scoperte le più moderne forme di tortura (solo per fare degli esempi: privazione del cibo o del sonno; sottoposizione ad alte o basse temperature; la musica ad altissimo volume o costringere a posture innaturali, etc.). Senza contare che manca del tutto l’insieme di regole previste dalla Convenzione (articoli 2, 10 e 11) per prevenire gli illeciti, dalla formazione del personale di polizia, civile, militare, medico al sistema di identificazione degli agenti”, hanno precisato D’Elia, Bernardini, Turco e Perduca. I Radicali hanno concluso annunciando: “Se il testo all’esame del Senato non verrà modificato faremo ricorso al Comitato ONU sulla tortura per la non aderenza della legge agli obblighi di implementazione della Convenzione ONU. Inoltre, ci batteremo per modificare la previsione in base alla quale per la morte non voluta sia prevista una pena superiore a quella dell’omicidio volontario (con evidenti profili di incostituzionalità) e, per chi cagiona volontariamente la morte, si sia mantenuta la pena dell’ergastolo, che ci vede storicamente contrari.”© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Giornata Mondiale Contro il Narcotraffico: Perduca (Radicali) l'unica cosa da celebrare è la conferma del proibizionismo!
Dichiarazione di Marco Perduca, rappresentante all'ONU del Partito Radicale e membro della giunta dell'Associazione Luca Coscioni:
"Come da 28 anni a questa parte, il 26 giugno si celebra la giornata mondiale contro il narcotraffico e l'abuso degli stupefacenti; per marcare la ricorrenza le Nazioni unite hanno pubblicato oggi il Rapporto Mondiale sulle Droghe (World Drug Report) dedicandolo al cosiddetto "sviluppo alternativo". Da una prima lettura, molti sono i problemi presentati, ma non analizzati, nel rapporto dell'ONU: 1) a più riprese l'Ufficio delle Nazioni unite per le droghe e il crimine, UNODC, ammette di aver preparato il volume sulla base di una scarsa documentazione fornita dagli Stati - il fenomeno potrebbe esser quindi enormemente maggiore e piu grave di quanto riportato! 2) Si "stima" che almeno 246 milioni di individui (1 ogni 20 persone comprese tra i 15 e i 64 anni di età) abbiano fatto uso di una sostanza proibita nel 2013 - oltre tre milioni in più rispetto al rapporto dell'anno precedente. Di questi, 1 su 10 ha un rapporto problematico con le sostanze, il che vuol dire che ci sono circa 27 milioni di persone che vivono con grossi rischi per la salute. Si ritiene che 187mila persone abbiano perso la vita a causa delle droghe. La metà di coloro che hanno un rapporto problematico con le sostanze fa uso di stupefacenti per via endovenosa, e per questo 1.65 milioni è sieropositivo. 3) Per la prima volta si evidenzia che se una persona su tre che ha un rapporto problematico con gli stupefacenti è donna, solo una donna su cinque riceve attenzione socio-sanitaria. Situazione che si aggrava nei paesi poveri. 4) In nessuna parte del mondo si riporta una significativa diminuzione della produzione, consumo e commercio delle sostanze proibite, anzi, nel caso dell'oppio in Afghanistan si registra il maggior aumento dal 1930! 5) Mentre l'oppio per eroina proviene prevalentemente dall'Asia centro meridionale (Afghanistan, Laos e Birmania, con però nuove coltivazioni in Colombia e Messico) e la foglia di coca resta un prodotto esclusivamente andino; l'hashish proviene da Asia, Medio oriente e Africa del Nord, mentre la marijuana viene coltivata ovunque nel mondo. Stessa diffusione capillare di produzione interessa la produzione di metamfetamine - nel solo 2013 ne son state registrate 450 tipi di cui 69 totalmente nuovi e sostanze "tradizionali" come l'ecstasy son state soppiantate da nuovi prodotti sintetici. 6) L'Africa, come era accaduto anni fa per il Brasile, è diventata la nuova via di traffico verso l'Europa. Dalla Guinea Bissau, attraverso Mali, Algeria e poi Libia la cocaina arriva nel Mediterraneo e viene distribuita sui mercati europei dalla 'Ndrangheta in regime di quasi monopolio. Dal Corno d'Africa invece entra l'eroina e raggiunge le coste mediterranee attraverso i Sudan e la Libia. Nel primo come nel secondo caso, ma l'ONU non lo sottolinea, le vie del traffico internazionale degli stupefacenti sembra esser parallele e quelle dei migranti. Insomma, il solito catalogo burocratico senza un approfondimento che sia uno - tra l'altro il Rapporto mondiale quest'anno è stato prodotto con il significativo contributo della Russia di Putin! il 19 e 21 aprile del 2016, l'Assemblea generale delle Nazioni unite ha convocato una sua sessione speciale interamente dedicata al controllo delle sostanze proibite, c'è da sperare che cessi la politica dello struzzo e inizi e quella dello studio, della comparazione dei dati e della loro analisi e valutazione per avviare un sincero processo di riforma delle tre convenzioni ONU in materia di droghe perché il loro fallimento continua a esser totale© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Pannella: con Mattarella per la democrazia
“Vogliamo aiutare lo Stato e il Governo affinché l'Italia non perda l'occasione preziosissima di farsi convocatore della conferenza per la transizione comune al mondo arabo verso lo Stato di Diritto e per il Diritto Universale alla Conoscenza, così come è prudente far sì che, se davvero il Governo italiano, nella persona del Ministro della Giustizia Orlando, sostiene la candidatura della tesoriera di Nessuno Tocchi Caino Elisabetta Zamparutti quale componente italiano del Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa, sia garantito il sostegno per una iniziativa democratica che finora manca assolutamente anche rispetto al Presidente della Repubblica”. Lo ha detto Marco Pannella intervenendo oggi a Radio Radicale, a proposito dell'iniziativa in corso per tenere nelle prossime settimane la conferenza internazionale per la transizione verso lo stato di diritto comune al mondo occidentale e al mondo arabo e della candidatura della tesoriera di Nessuno tocchi Caino Elisabetta Zamparutti quale componente italiano del Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa da parte del governo italiano.
“Non è mai venuta fuori la notizia che il Governo italiano appoggerebbe la candidata Elisabetta Zamparutti al Comitato europeo per la prevenzione della tortura. La prudenza imporrebbe di aiutare il ministro Andrea Orlando - ha spiegato Pannella - magari raggiungendo effettivamente il Presidente della Repubblica in queste ore. Se dovesse accadere altro, ad esempio il rammarico di non essere stati ascoltati, cioè che governo, Gentiloni avrebbero potuto e dovuto fare ben altro, quest'altro risulti sin dall'inizio indicato come la risposta da fornire a tale mancanza”. “Dobbiamo – ha detto ancora Pannella - non occuparci di informare ufficialmente governo e direttamente lo stesso Capo dello Stato per informarlo e scongiurare il proseguirsi del corso passivo, conformista de l’opera ufficiale italiana conformemente al regime e non riformare d’urgenza, subito, in questa occasione il prevalere passivo di regime contro una logica conforme ad uno stato di diritto come effettivo, concreto comportamento alternativo da stato di diritto democratico. In sostanza urge da parte nostra sostenere scelte anche emblematicamente democratiche e conformi appunto ad uno stato di diritto e quindi mobilitarci in questa occasione per consentire prima ancora come necessario al Ministro della Giustizia di essere sollecitato, aiutato anche e in primo luogo dal Presidente della Repubblica e dal Governo nel suo complesso a cominciare dal suo Presidente, a evitare il persistere gravissimamente in comportamenti estranei ad uno stato democratico oltre che “di diritto”. Cosa che accadrebbe nel caso in cui la esclusione proprio della candidata sicuramente più autorevole per questo specifico incarico e ignorare obblighi e doveri costituzionali del nostro stato con l’ormai scandaloso comportamento partitocratico volto ad impedire al popolo italiano anche semplicemente di conoscere e rispettare le posizioni non solamente Radicali ma comuni anche a una parte autorevole del mondo istituzionale arabo e demoliberale, proclamato come obiettivo strategico da perseguire subito, nel presente, delle componenti sia tradizionalmente democratiche, sia ufficialmente di parte importante del mondo arabo a partire dalle realtà storica in particolare euromediterranea e mediorientale”. “Ma il modo di esserlo è avere ben presente quello che proponiamo – ha concluso Pannella - in alternativa al regime in nome per conto della riforma costituzionale e democratica degli attuali stati sia di democrazia reale o di stati subalterni alla grande riforma radicaldemocratica e autonoma di quelli connotanti la realtà del mondo arabo, e cioè un comportamento nel quale con fiducia democratica da oppositori di regime e al regime siamo gli unici a mobilitarci per consentire al Presidente della Repubblica di meglio conoscere e sapere in tempo che , se Orlando è convinto di quello che si annuncia che farà, possa dire questo lo faccio a nome dell'Italia”.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Certi Diritti: Ministra Giannini inadeguata su strategia nazionale e portale lgbt
Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti
"La Ministra Giannini infatti rispondendo oggi alla Camera nel question time su interrogazioni presentate da Costantino, Meloni e Carocci si dimostra totalmente inadeguata", lo dichiara Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti. Come è noto lo scorso 4 giugno alla presenza della deputata Giovanna Martelli l'UNAR ha presentato un Portale lgbti prodotto dopo un lungo lavoro entro la Strategia nazionale lgbti che il Consiglio d’Europa ci ha invitato ad adottare. Ebbene, stupendo molti, il Portale è stato sia presentato che enfatizzato ma è stato detto che non era ancora pubblicabile per motivi tecnici! È stato anche dichiarato che entro una settimana sarebbe stato pubblicato, ma ad oggi quel sito invece non è ancora online, alimentando i forti dubbi che in tante/i abbiamo sulle volontà censorie che il Governo intenderebbe adottare. Non solo, ma contro l’evidenza del fallimento di un'altra iniziativa, quella formativa nei confronti dei dirigenti del MIUR su questi temi, a sua volta fatta senza il coinvolgimento delle associazioni lgbti italiane e con scarsissima efficacia, il MIUR stesso ha fatto sapere che la continuazione delle attività dell’asse educazione sarà gestita dal MIUR stesso senza il coinvolgimento di tutte le strutture coinvolte da UNAR in precedenza. La Ministra Giannini non ha detto nulla su queste due cose fondamentali, ed è stata molto ambigua sull’inserimento della cosiddetta teoria del gender nelle scuole. Invece di dire chiaramente che si tratta di una fandonia, visto che non esiste nessuna teoria del gender, né accade niente di quello che i fomentatori di falsità paventato avvenga nelle scuole, si è trincerata dietro generiche dichiarazioni contro il bullismo e le discriminazioni, elencando vecchie iniziative e affermando che il MIUR avrebbe coordinato il tavolo sull’educazione della Strategia nazionale, cosa che non ci risulta affatto. "La verità invece è purtroppo che abbiamo una Ministra dell'Istruzione incapace di rispondere come si dovrebbe all’aggressività ed al cumulo di menzogne così come sono state dette e ripetute anche in aula sulla cosiddetta teoria del gender", conclude Guaiana.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
La solidarietà di Laboratorio per Viggiano a Maurizio Bolognetti.
Di Giambattista Mele
Prendo spunto da questa bella frase di Stanislaw Jerzy Lec, scrittore e poeta polacco, perchè mi sembra che possa racchiudere molto bene il mio pensiero, riguardo a quanto è successo qualche giorno fa a Maurizio Bolognetti, davanti al Centro Olio di Viggiano.
La libertà di pensiero e di espressione (peraltro garantita dalla nostra Costituzione) "non la puoi bloccare, non la puoi recintare" per dirla con una famosa canzone di Lucio Dalla; per quanto dunque si possano fare intimidazioni, limitare i movimenti, bloccare le intenzioni, a nulla possono servire ora che c'è questo formidabile mezzo di comunicazione che è la rete di internet!
Fermare Maurizio per un controllo di routine e per "identificare" una delle persone più note di questa regione ha il sapore dell'arroganza (nei modi e nei termini), della strafottenza, dell'abuso di potere ed in definitiva dell'intimidazione (..."basta che non filmi"...)!
Come se qualcuno, chiunque, sia mai riuscito ad impedire a Maurizio di poter fare quello che sa fare: il giornalismo di inchiesta.
Non so se qualcuno prenderà provvedimenti nei confronti di quel rappresentante delle Forze dell'Ordine che con la sua protervia ha infangato il buon nome dell'Arma, e neppure mi interessa; ma una cosa è certa, che la massima che dice:"educare uno per educarne cento" vale per entrambe le posizioni!
La solidarietà di Laboratorio per Viggiano a Maurizio Bolognetti, che tanto si sta prodigando da anni per portare alla luce la verità sulla "Valle dell'Agip".
Un abbraccio da noi tutti!!
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Rita Bernardini: «Sofri ha sbagliato a lasciare». Intervista a "Lettera 43"
Anche la radicale è tra i consulenti del ministero. E anche lei ha una condanna, per disobbedienza civile. «Adriano è un esempio. E l'incarico non è pagato». Sul Sappe: «Pensi a quello che succede nelle carceri»
Intervista a cura di Giovanna Faggionato per Lettera 43
Adriano Sofri ha rinunciato all'incarico assegnatogli dal ministero della Giustizia.
La polemica scoppiata sulla sua nomina, le critiche del sindacato delle guardie penitenziarie, ma forse soprattutto le voci del figlio e della vedova Calabresi lo devono aver convinto.
Sulla vicenda, però, c'è stata grande imprecisione. L'elenco dei consiglieri nominati per gli 'Stati generali dell'esecuzione penale' pubblicato dal ministero il 19 maggio 2015 non comprendeva il nome di Sofri, perché il suo era un incarico differente.
INCARICO A TITOLO GRATUITO. «Non si trattava di una consulenza pagata, ma di un incarico da coordinatore di uno dei 18 tavoli tematici scelti dal ministero della Giustizia», spiega Rita Bernardini, radicale di lungo corso che per la grazia di Sofri e di Bompressi ha condotto una lunga battaglia. Anche lei è stata chiamata da Andrea Orlando come coordinatrice del tavolo sull'affettività e le relazioni territoriali, un ruolo che è «a titolo gratuito, prevede solo un rimborso spese».
E come Sofri, Bernardini è pregiudicata per la giustizia italiana: «Cosa dirà il Sappe quando saprà che sono stata condannata per disobbedienza civile sulle droghe leggere?».
Sofri ha lasciato: cosa ne pensa?
Mi spiace, capisco il suo stato d'animo, ma secondo me ha sbagliato.
Perché?
Perchè Adriano Sofri ha dimostrato il suo valore umano e civile con l'esemplarità della sua vita, anche per come ha vissuto l'esperienza del carcere.
Cosa intende?
Lo dimostra quello che ha scritto, le sue battaglie per i diritti umani non solo in Italia. A me non interessa entrare nella sua vicenda giudiziaria, mi basta guardare la storia degli ultimi suoi tre decenni. Ripeto: esemplare. Quando stava in carcere ha rinunciato a molti di quei benefici che gli spettavano di diritto. Ai Capece & company tutto questo non interessa.
Lei pensa dunque che fosse la persona giusta?
Una persona di valore che sa cos'è il carcere, che è culturalmente preparata poteva dare un contributo importante.
Come giudica le loro critiche?
Che dovrebbero rileggersi la Costituzione italiana riflettendo sul significato rieducativo della pena. Dovrebbero concentrarsi di più sul loro lavoro sindacale; sul fatto, per esempio, che gli agenti di polizia penitenziaria sono fra le forze di polizia quelli che sono rimasti più indietro in termini di stipendi e di carriere.
Ma è corretto che lo Stato paghi una persona condannata per un crimine che ha offeso la comunità?
Guardi che questo era un incarico gratuito e per Sofri sarebbe stato un modo di mettersi al servizio della comunità, come ha già fatto e fa senza avere avuto incarichi. Nel decreto di nomina è spiegato che non ci sono emolumenti e che gli eventuali rimborsi spese devono essere documentati (io vorrei pubblicamente) e nei limiti della legge e delle ristrettezze di bilancio. Quando ho collaborato con la commissione istituita dalla Cancellieri non ho chiesto nemmeno un euro di rimborso perché le riunioni si tenevano a Roma e io vivo a Roma.
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Appalti: Cappato a Pisapia e Majorino, ecco le proposte radicali per l'anagrafe pubblica degli appalti
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo al Comune di Milano
A seguito dell'audizione dell'Assessore Majorino alla Commissione affari sociali di ieri, come Gruppo Radicale - fedealista europeo abbiamo trasmesso al Sindaco Pisapia e all'Assessore Majorino le nostre proposte per una vera e propria "Anagrafe pubblica degli appalti". Chiedo a Pisapia e Majorino di impegnarsi per la realizzazione in breve tempo di misure non complesse che avrebbero un impatto immediato sull'effettiva affermazione del diritto alla conoscenza degli appalti comunali da parte di tutti i cittadini. In particolare, nel documento, elaborato da Marcello Crivellini (versione integrale a questo LINK) si conclude con queste osservazioni e proposte: "In materia di spesa dell’amministrazione comunale la situazione attuale è un omaggio formale alla trasparenza ma la impedisce nei fatti. E’ invece necessario rendere possibile, semplice, assoluta e completa la facoltà di conoscere qualsiasi dato di spesa ed ogni documento delle procedure seguite dall’amministrazione comunale nel passato, nel presente e nel futuro. E’ inoltre necessario che ogni procedura di spesa sia conoscibile dalla sua nascita sino all’atto finale di aggiudicazione e di pagamento. A questo fine paiono naturali le seguenti proposte: A. Per Albo Pretorio on line: a. Possibilità di ordinamento e ricerca semplice; b. Abolizione del tempo di mantenimento delle pubblicazioni (devono essere sempre disponibili); c. Creazione di una sezione Archivio relativa ad ogni consiliatura comunale B. Per Amministrazione Trasparente per ogni procedura siano allegati (e scaricabili) tutti documenti relativi C. Creazione di una sezione in cui per ogni gara, bando, affidamento… siano disponibili tutti i documenti dalla decisione iniziale al pagamento finale (nessuno escluso). Queste proposte mirano a trasformare la Trasparenza (e i suoi canali) da concetto da venerare-rispettare in modo astratto a concreto strumento di democrazia, partecipazione, controllo a disposizione dei cittadini, dei Consiglieri e (perché no?) degli Assessori e del Sindaco, in modo che tutti (ciascuno nel proprio ruolo) possano contribuire al governo dell’amministrazione comunale. (Marcello Crivellini)"© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Regionali Puglia - Turco. E' grave che dopo 24 giorni ancora non siano state fatte le proclamazioni. E' gravissimo che si volesse cambiare la legge elettorale dopo le elezioni. E' assurdo che tutto questo avvenga in un assordante silenzio istituzionale
Dichiarazione di Maurizio Turco, tesoriere del Partito Radicale:
"A 24 giorni dalle elezioni ancora non sono stati proclamati gli eletti; è un fatto che unanimemente dovrebbe essere considerato grave. A poche ore dal voto c'era chi, ad alti livelli istituzionali, ha pensato e provato a cambiare la legge elettorale; è un fatto che unanimemente dovrebbe essere considerato gravissimo. Che tutto questo avvenga in un assordante silenzio politico ed istituzionale è assurdo. O semplicemente comprensibile, visto che una lista - imprevedibilmente - ha superato il quorum per poco meno di mille voti. E' già accaduto che la prima lista verde di Puglia capeggiata dall'ex Sindaco di Avetrana Francesco Scarciglia perdesse il seggio, ma il tutto si consumò la notte delle elezioni."© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Papa a Torino. Flash mob radicale in Piazza Savoia. Esposto striscione con assegno che ogni anno Stato elargisce a Chiesa Cattolica: 6.424.807.772 euro
Papa Francesco, nulla da dire sull'Otto per mille?
Il pomeriggio del 20 giugno l'Associazione radicale Adelaide Aglietta e l'Uaar hanno tenuto un flash mob in Piazza Savoia, a Torino, ai piedi dell'obelisco che ricorda l'emanazione delle "leggi Siccardi", con cui nel 1850 lo Stato sabaudo abolì i privilegi della Chiesa Cattolica.
È stato esposto uno striscione con un enorme assegno riportante la cifra complessiva dei fondi pubblici e delle esenzioni di cui ogni anno gode la Chiesa Cattolica: 6.424.807.772 euro (fonte: icostidellachiesa.it). Altri cartelli riportavano il monito di Cavour: "Libera Chiesa in libero Stato".
Igor Boni, Marco Del Ciello e Silvja Manzi, coordinatori Associazione Aglietta, hanno dichiarato:
"Non vogliamo riproporre un anticlericalismo ottocentesco da 'mangiapreti'. Intendiamo invece segnalare che i privilegi clericali non sono finiti con le leggi Siccardi ma si ripropongono nell'Italia del 2000 sotto altre vesti, meno evidenti, più subdole. Ne citiamo una per tutte, contro la quale l'Associazione Aglietta ha raccolto le firme dei cittadini, sia su una petizione popolare presentata in Parlamento sia sul referendum radicale (purtroppo abortito): il meccanismo di ripartizione dell'8 per mille delle imposte, per cui sono ripartiti fra le confessioni religiose anche i soldi di chi non sceglie, non appone la sua firma per nessuna confessione religiosa sulla dichiarazione dei redditi; e tali soldi sono ripartiti in proporzione alle scelte espresse. Con tale meccanismo, la Chiesa Cattolica (per l'esattezza la Conferenza Episcopale Italiana) incamera ogni anno più di un miliardo di euro mentre, in base alle scelte espresse, avrebbe diritto solamente a un terzo di tale somma, poco più di 300 milioni di euro".
"È innegabile che Papa Francesco stia conducendo una profonda riforma delle finanze vaticane (vedi IOR). Sarebbe doveroso che si facesse carico, per quanto gli compete, di riformare secondo giustizia il meccanismo dell'8 per mille, richiedendo per la Chiesa Cattolica solo il gettito delle scelte espresse".
"É inutile chiedere questo a uno Stato, a una politica genuflessa alla Chiesa e che non teme il ridicolo; basti pensare alla cittadinanza onoraria data dal Consiglio Comunale di Torino al Papa e da questi rifiutata essendo egli 'cittadino universale'. Molti consiglieri comunali hanno dimenticato che sui banchi dove siedono oggi sedevano un tempo Camillo Benso conte di Cavour e Giuseppe Siccardi".
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