Politica
Fecondazione. Cappato: falso che la corte edu si sia espressa su status embrione. L'Italia viola diritti malati e scienziati.
Su questi obiettivi, che continueremo a portare avanti sia in Corte costituzionale che in Corte europea dei diritti umani, Governo e Parlamento italiano portano intera la responsabilità di violare i diritti umani fondamentali di malati e scienziati.
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Embrioni. Filomena Gallo, Strasburgo rinvia all'Italia la decisione: intervenga il governo
Dichiarazione di Filomena Gallo, avvocato, Segretario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica Oggi è stata emessa dalla Corte Edu la decisione sul caso Parrillo c/Italia, riguardante la possibilità di disporre degli embrioni di sua proprietà che dal 2001 sono crioconservati non più per fini procreativi. Come associazione Luca Coscioni con le associazioni di pazienti Cerco un bimbo, L’altra Cicogna e Amica Cicogna con 48 parlamentari avevamo presentato un amicus curiae a sostegno delle ragioni di Adele Parrillo. Nel 2014 la Corte Europea dei diritti dell’Uomo aveva giudicato ricevibile l'ipotesi di violazione dell''articolo 1 del protocollo 1 della Convenzione europea dei diritti dell''uomo (diritto di proprietà, per cui gli embrioni dovrebbero rimanere a disposizione delle coppie) e dell''articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare). Non quella, sollevata dai ricorrenti, di violazione del diritto alla ricerca scientifica (articolo 10). Nella sentenza emessa oggi sono stati rigettate le motivazioni a difesa della legge 40 presentate dal Governo, è stato ribadito il margine di apprezzamento dell’Italia su tali questioni ed è stato affermato che i diritti di Adele Parrillo non sono lesi dai divieti di utilizzo degli embrioni per la ricerca. In Italia la Corte Costituzionale fisserà a breve l’udienza proprio sul divieto di utilizzo di embrioni per la ricerca scientifica, e i tribunali Italiani stanno affrontando le richieste delle coppie di donare alla ricerca embrioni non idonei per una gravidanza. Se il Governo Renzi vuole intervenire prima della Consulta, lo deve fare urgentemente. Come Associazione Luca Coscioni abbiamo promosso un appello al Governo per la libertà di ricerca sugli embrioni, perché la si smetta di dover importare embrioni da Australia, Svezia, USA, UK mentre gli embrioni italiani non possono essere toccati. Link all'appello: http://www.associazionelucacoscioni.it/landing/appelli-al-parlamento La violazione del diritto alla scienza e del diritto per le persone di usufruire dei benefici della ricerca in Italia è calpestato. Tale violazione non era oggetto di ricorso dinanzi alla Corte Edu, dunque proseguiamo con determinazione verso il nostro obiettivo, del quale discuteremo anche al nostro Congresso di Milano del 25/27 settembre. Per contatti: 0668979286, ufficiostampa@associazionelucacoscioni.it
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Acque nere nel Vomano: AGL Abruzzi presenta esposto alla Procura della Repubblica
AGL Abruzzi ha presentato formale esposto alla Procura della Repubblica per denunciare lo sversamento delle acque nere nel Fiume Vomano a poca distanza dalla costa, identificato nei giorni scorsi.
"Ci rivolgiamo alla magistratura perché verifichi le eventuali responsabilità penali, ma al tempo stesso torniamo a chiedere all'Assessorato all'Ambiente e all'Ecologia di provvedere con urgenza", ha spiegato il segretario, l'avv. Vincenzo Di Nanna. "Se da un lato è indispensabile che le autorità giudiziarie facciano i loro accertamenti con la dovuta cautela, d'altro canto è impensabile che gli abruzzesi e i turisti continuino, per un tempo indeterminato, a fare il bagno nel mare con uno sversamento di acque industriali potenzialmente dannose per la salute nel vicino fiume: è irrimandabile un intervento politico-amministrativo da parte delle istituzioni competenti".
"Sarebbe infatti utile interrogarsi sul perché la maggior parte dei balneatori, nonostante ci siano dati ufficiali, preferisca commissionare i prelievi delle acque marine a società private di fiducia", ha aggiunto Laura De Bernardinis, autrice delle foto che documentano lo sversamento, diffuse alla stampa da AGL. L'esposto, presentato il 20 agosto dallo stesso avv. Di Nanna, non manca di sottolineare la diffusa presenza di discariche abusive in tutta la zona, a testimonianza del degrado in cui verte l'area; ed è rivolto anche "al Presidente della Giunta della Regione Abruzzo e all'Assessore all'Ambiente e all'Ecologia affinché, accertati i fatti, adottino con urgenza ogni provvedimento utile per evitare che il fenomeno possa estendersi anche alle vicine acque del mare, con il rischio di un danno grave ed irreparabile all’ambiente e al turismo".
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Carceri: Dichiarazione dei radicali fiorentini sul suicidio a Pisa
In merito al suicidio avvenuto il giorno di ferragosto nel carcere "Don Bosco" di Pisa dove si è tolta la vita una ragazza di 27 anni, sono intervenuti Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell'Associazione radicale fiorentina "Andrea Tamburi":
"Nell'arco di poche ore, lo Stato è riuscito a mietere due vittime: la prima nel carcere di Alba, la seconda a Pisa. Dall'inizio dell'anno negli istituti penitenziari della Toscana sono morte 8 persone, 6 delle quali per suicidio o per circostanze non poco sospette: un primato nazionale negativo sintomatico della totale indifferenza delle Istituzioni locali e del Governo nazionale". Più in particolare i due esponenti radicali si sono soffermati sulla struttura penitenziaria pisana: "Più volte nel corso degli ultimi mesi abbiamo ricevuto segnalazioni dal 'Don Bosco': invitiamo con urgenza le autorità competenti a indagare a fondo le cause che hanno portato al suicidio della giovane". Infine Buzzegoli e Lensi ricordano l'impegno radicale sul tema: "Marco Pannella è in sciopero totale della fame e della sete dalla mezzanotte del 9 agosto proprio per sollecitare le Istituzioni a ripristinare nel Paese la Giustizia e lo Stato di Diritto a partire dai provvedimenti di amnistia e indulto".
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Carceri: a ferragosto (e il 16) Pannella e Bernardini guideranno delegazione radicale in visita a Castrogno (Teramo) e a San Donato (Pescara)
Il giorno di Ferragosto i radicali saranno in visita nel carcere di Teramo e il giorno successivo (domenica 16 agosto) in quello di Pescara.
La delegazione, guidata dal leader radicale Marco Pannella e dalla segretaria di Radicali italiani Rita Bernardini, vedrà la presenza del Direttore di Radicale Alessio Falconio, del Segretario di Amnistia Giustizia Libertà Abruzzi Vincenzo Di Nanna, dell’esponente di Forza Italia doppia tessera radicale Ricardo Chiavaroli e di Rosa Quasibene, Maria Cristina Polidoro, Laura De Berardinis e Francesco Radicioni. Si ricorda che il leader radicale prosegue la sua iniziativa nonviolenta di digiuno della sete «per il rispetto del diritto e della legalità, per la giustizia, i processi e i problemi legati al mondo carcerario» con l`obiettivo di «sostenere e aiutare le difficili funzioni dei massimi organi istituzionali» - Presidente della Repubblica e Premier Renzi – chiamati ad ottemperare agli obiettivi fissati nell`intervento alle camere dell`ottobre 2014 dall`allora capo dello Stato Giorgio Napolitano.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Il Movimento Radicali Italiani, costituente il Partito Radicale, appoggia e sostiene con vivo interesse l’iniziativa nonviolenta “Cammino dei Diritti – tanti passi per l’uguaglianza”, che partirà da Torino il 15 agosto 2015
Rita Bernardini, Segretario Nazionale, e Laura Arconti, della Direzione di Radicali Italiani:
Un gruppo di volonterosi camminerà da Torino a Roma, a piedi, percorrendo la via Francigena: è previsto l’arrivo a Roma per il 20 settembre. All’arrivo a Roma i camminatori passeranno da Porta Pia per sottolineare simbolicamente i valori laici della libertà, poi si recheranno nei luoghi di governo con l’intento di chiedere pari diritti per le coppie di fatto. Radicali Italiani rivolge un caloroso appello ai militanti e simpatizzanti, nonché alla cittadinanza romana, perché il 20 settembre prossimo, davanti alla breccia di Porta Pia, un folto numero di persone attenda l’arrivo della marcia ed accolga fraternamente i “camminatori dei diritti”.
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Sciopero della fame e della sete di Marco Pannella: Bollettino medico del 13 agosto 2015
"L’on. Marco Pannella è stato sottoposto oggi a controllo medico, dopo quattro giorni di digiuno. Le sue condizioni generali sono risultate discrete, sebbene si evidenzi una marcata ipotrofia muscolare. In particolare sono risultate buone le condizioni cardiocircolatorie e respiratorie. Gli esami ematochimici eseguiti questa mattina sono risultati nella norma.
In considerazione delle numerose patologie preesistenti ed in atto, è tuttavia opportuno che l’on. Pannella riprenda subito ad alimentarsi ed idratarsi adeguatamente, onde evitare di esporsi a rischio di complicanze acute, nonché di compromettere ulteriormente una condizione di equilibrio assai precario.
Dott. Claudio Santini".
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Presentazione della campagna per la Cannabis Terapeutica Lombardia
È stata presentata giovedì 13 agosto 2015, alle ore 11:00, presso la storica Associazione Enzo Tortora, sede dei Radicali Milanesi, il Comitato Cannabis Terapeutica Lombardi, la campagna di raccolta firme per vincolare il Consiglio regionale lombardo alla discussione e alla votazione della proposta di legge regionale di iniziativa popolare recante "Disposizioni in materia di farmaci a base di cannabinoidi. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)".
I promotori si mobiliteranno, fin da subito dopo la conferenza stampa, per raccogliere le 5mila firme necessarie per presentare la loro proposta di legge che vuole regolamentare la prescrizione, l’accesso e la distribuzione dei farmaci a base cannabinoide, così come oggi già accade – con modalità diverse – nelle regioni Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e recentemente anche il Piemonte.
Alla conferenza stampa hanno partecipato, a nome di tutti i promotori (Associazione Luca Coscioni, Associazione Enzo Tortora, Radicali Italiani, Possibile, Cellula Coscioni Lecco):
Rita Bernardini
Segretaria Nazionale di Radicali Italiani
Claudio Barazzetta
Segretario dell’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano
Nel corso della conferenza stampa, la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini ha piantato un seme di cannabis medica, a significare l’inizio della raccolta firme il cui termine per il deposito, stabilito dalla legge regionale, è fissato per il 30 gennaio 2016.
Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia
Conferenza Stampa
Associazione Enzo Tortora Radicali Milano
Pieno appoggio e sostegno alle iniziative da parte dei cittadini disabili teramani contro la Delibera della Giunta del Comune di Teramo che limita pesantemente ed illegittimamente l’accesso ai servizi per la disabilità
Dichiarazione di Gustavo Fraticelli e Filomena Gallo,rispettivamente Segretario e Vice Segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
L'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica sostiene e appoggia le iniziative dei cittadini disabili di Teramo e delle loro famiglie contro il Comune che, recentemente ha definito nuovi criteri fortemente restrittivi per l’accesso ai servizi socio-assistenziali e che di fatto ampliano la compartecipazione alla spesa. Infatti quanto sopra, da un parte, invera, nella realtà teramana, il principio informatore dell’agire dell’Associazione sintetizzato in quel “Dal corpo dei malati al cuore della politica” che rende le persone disabili protagoniste in prima persona delle azioni a difesa dei propri diritti. Nello specifico, d’altra parte queste iniziative mirano al ripristino della Stato diritto, da sempre perseguito dalla nostra Associazione, in quanto mettono in evidenza profili di illegalità dell’agire del Comune di Teramo che investono anche lo Stato Centrale. Infatti i Comuni e le Regioni non possono limitare in modo abnorme e/o vanificare l’accesso ai servizi in favore dei disabili, in quanto i predetti servizi sono attuativi di diritti fondamentali d’integrazione riconosciuti da ultimo dalla Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, entrata in vigore in Italia con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009, che obbliga lo Stato Centrale allo loro concreta fruibilità.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Vecellio: lo scandalo non è che Dario Fo lasci il suo archivio alla Svezia, ma che non lo possa lasciare all'Italia
Nota di Valter Vecellio, componente della direzione di Radicali Italiani e presidente dell'Associazione per la libertà della e nella cultura. «Ha suscitato un po' di polemica e qualche ironia, la notizia diffusa dal maggior quotidiano svedese, la «Dagens Nyheter», che Dario Fo intenderebbe lasciare tutto il suo archivio alla Reale Accademia di Svezia. Questo perchè «il suo sogno è creare un museo interattivo, un mondo teatrale alla Disneyland, da realizzare in un vecchio fienile ristrutturato di 400 mq che potrebbe contenere un intero teatro: scenografie, costumi, maschere... Ma anche la sua produzione d'artista (schizzi, disegni e dipinti) oltre alle carte personali: l'intera carriera teatrale di Fo è infatti documentata nei minimi dettagli. La moglie Franca Rame, morta nel 2013, conservò oltre mezzo secolo di manifesti e documentazione dei loro spettacoli tra immagini, filmati e video: oltre a 30 armadi pieni di recensioni e lettere con lodi, critiche e persino minacce». Che questo sterminato e ricchissimo patrimonio culturale prenda la strada della non lontana Svezia é cosa che evidentemente non rallegra; e non sarebbe spiaciuto un immediato intervento del ministro Dario Franceschini, un suo tempestivo prender contatto con Fo, per cercare con lui una possibilità perchè questo prezioso patrimonio culturale possa restare, adeguatamente valorizzato e fruibile, in Italia. Ma forse è proprio qui, il cuore del problema : Franceschini non contatta Fo perché sa di non potergli promettere nulla di quanto, evidentemente gli svedesi gli hanno assicurato. Non è del resto il primo caso. Molti anni fa, l'ancor lucido e centenario Giuseppe Prezzolini da tempo ritiratosi a Lugano, in Svizzera, riceve una visita dell'allora ministro per i Beni Culturali Giovanni Spadolini; i due si conoscono da tempo, da quando il ministro dirigeva «Il Resto del Carlino», ePrezzolini ne era collaboratore. Spadolini la prende alla lontana: si rallegra per la buona salute dell'amico; con tatto, ricorda che tutto è destinato a passare, e che lui h vuto la fortuna di attraversare un secolo – e che secolo! - e se ha pensato alla destinazione delle sue preziose carte, del suo poderoso archivio. Prezzolini comprende l'antifona, e accompagna Spadolini alla Biblioteca cantonale di Lugano: gli mostra un'intera stanza a lui dedicata, con tutte le sue carte ben ordinate, catalogate, disponibili. «In Italia», domanda a Spadolini, «puoi garantirmi la stessa cosa?». Si dice che Spadolini abbia preferito tacere. Le carte e tutta la documentazione raccolta da Prezzolini nei suoi cent'anni di vita sono rimaste a Lugano. Non solo: la via di Lugano l'hanno presa anche altri archivi importanti; quelli, per esempio di due importanti, significativi scrittori: Ennio Flaiano e Guido Ceronetti. Un motivo ci sarà. Il ministro Franceschini, se puo' vada a visitare il Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove sono ottimamente custoditi e conservati i Bronzi di Riace. Solo quei due capolavori meritano il viaggio. C'è un pero'. Il museo ha una sede prestigiosa, si affaccia sulla centrale piazza De Nava, a breve distanza del Lungomare Falcomatà; è un edificio progettato, fra i primi in Italia, ai soli fini dell'esposizione museale: opera di Marcello Piacentini, uno dei massimi architetti del periodo fascista, che lo concepi' in chiave moderna dopo aver visitato e studiato i principali musei d'Europa. E' ricco, quel museo, di una quantità di capolavori di arte greca e ionica, monili, statue, bronzi, lapidi, oggetti d'uso comune di inestimabile valore. Una delizia per studiosi e turisti. Peccato che da anni – da anni! - quell'inestimabile patrimonio sia inaccessibile, in attesa di essere catalogato e valorizzato come merita. E ci saranno senzâltro delle ottime ragioni per «giustificare» che accada quello che accade; al tempo stesso é puro e semplice masochismo. Alzi la mano chi puo' dare torto a Fo, se porta il suo «patrimonio» in Svezia...
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Bolognetti su vicenda Centro di Prima Accoglienza di Chiaromonte
Fonte Basilicatanet, 11 agosto 2015
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">AGR “Verrebbe da chiedersi come mai tutti questi problemi denunciati oggi, dopo la sacrosanta protesta di chi da mesi è praticamente ostaggio del Centro di Prima Accoglienza di Chiaromonte, non siano emersi prima. Quanto incassa Senis Hospes per ogni migrante ospitato? Quanto incassano i proprietari dell'Hotel Ricciardi? Chi ha fornito i pasti fino al 31 luglio? Perché sul sito della Prefettura di Potenza non c'è traccia della Convenzione stipulata con Senis Hospes? Perché sul sito di Senis Hospes non c'è traccia del Centro di Chiaromonte?” Questi gli interrogativi posti in un comunicato stampa da Maurizio Bolognetti, segretario Radicali Lucani. “Auspichiamo risposte - aggiunge- in attesa che il Ministero dell'Interno autorizzi il nostro ingresso nel Centro".
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Di Carlo e Federico, Radicali: Via i Tribunali delle Acque, risorse agli Uffici di Sorveglianza
Dichiarazione di Alessio Di Carlo e Valerio Federico, rispettivamente membro di Giunta e Tesoriere di Radicali Italiani
"La drammatica situazione degli uffici di sorveglianza italiani, che da tempo denunciamo, è giunta ad un punto di intollerabilità tale da richiedere un intervento di urgenza da parte del Governo".
"Per questo motivo proponiamo l’immediata soppressione, da attuarsi con Decreto Legge, dei Tribunali delle Acque, strutture anacronistiche ed insostenibilmente dispendiose per il sistema giustizia. Basti pensare che, in tutta Italia, il numero complessivo delle cause iscritte a ruolo nei Tribunali Regionali delle Acque Pubbliche raramente supera il numero di 200 all’anno: controversie che potrebbero senza alcun problema essere ripartite sui Tribunali Ordinari e sui TAR, liberando al contempo un numero di Magistrati e di personale amministrativo sufficiente per affrontare, almeno nell’immediato, la condizione drammatica in cui versano gli Uffici di Sorveglianza e, con essi, la popolazione detenuta".
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“Rita Bernardini ineleggibile come Garante dei Detenuti abruzzesi? Faremo ricorso”
Comunicato stampa della lista Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi:
L'esperta deputata e storica militante radicale Rita Bernardini, che più di chiunque altro in Italia porta quotidianamente all'attenzione della politica e dell'opinione pubblica le condizioni in cui versano le carceri italiane, è stata dichiarata ineleggibile come Garante dei Detenuti abruzzesi.
La segretaria di Radicali Italiani ha subito infatti il respingimento della candidatura per via dei suoi precedenti penali dovuti alle azioni di disobbedienza civile per la legalizzazione della cannabis. Le battaglie per i diritti umani e civili diventano così un impedimento per combatterne altre a fianco di chi vive ogni giorno in condizioni disumane. La speranza dei detenuti abruzzesi di vedere la parlamentare (XVI legislatura) soprannominata “Santa Rita delle Carceri” incaricata di vigilare affinché i loro diritti umani fondamentali siano rispettati è stata inghiottita dall'applicazione di una legge proibizionista, che punisce le battaglie antiproibizioniste. Per la legge vigente Rita Bernardini può essere eletta garante nazionale ma non regionale, così come può candidarsi al Parlamento nazionale ed europeo, ma non al consiglio regionale e comunale.
Insomma, quando Rita Bernardini disobbedisce coltivando pubblicamente piantine di marijuana sul suo terrazzo nessuno applica la legge per timore che il suo arresto apra un dibattito sulla legalizzazione; ma se la stessa Bernardini si candida a Garante dei Detenuti, immediatamente la legge viene applicata per depennare la sua candidatura. Uno spaccato dell'Italia in cui viviamo, secondo l'avvocato Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi, che ha già annunciato ricorso dichiarando a Radio Radicale: “Riteniamo di dover impugnare questo provvedimento sollevando questioni di legittimità su una legge assurda, che diventa ancor più tale se si considera che l'esclusione non ci sarebbe stata per altro tipo di reati e che le condanne sono state riportate per disobbedienza civile”.
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Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia
Il Comitato Cannabis Terapeutica Lombardia (Associazione Luca Coscioni, Associazione Enzo Tortora, Radicali Italiani, Possibile, Cellula Coscioni Lecco) - aperto alle adesioni di tutte quelle realtà che si battono anche per il diritto alla salute - con la Proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare recante "Disposizioni in materia di farmaci a base di cannabinoidi. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)'' si ripropone di raccogliere, entro 6 mesi, le 5.000 firme necessarie per vincolare il Consiglio Regionale alla discussione della legge sull'utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi.
Con il Decreto del 18 aprile 2007, il Ministero della Salute ha riconosciuto valore farmacologico ad alcuni derivati medicinali della Cannabis, demandando la regolamentazione all'autonomia delle Regioni: Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e recentemente anche il Piemonte hanno già provveduto ad adattare la normativa regionale e a consentire l'accesso alle cure con farmaci a base di cannabinoidi.
In Lombardia, invece, manca una legislazione specifica.
Le proprietà terapeutiche della Cannabis, sempre più frequente oggetto di studi scientifici, dimostrano effetti positivi, sia nell'ambito delle terapie del dolore che in patologie più specifiche. L'uso di farmaci cannabinoidi e di preparazioni galeniche a base di Cannabis si è, infatti, dimostrato efficace nel trattamento di patologie come:
Glaucoma, Epilessia, Patologie Neurologiche, Stress Post Traumatico, Emicrania. Traumi cerebrali. Artrite Reumatoide, Ictus, Morbo di Crohn, SLA, Malattie neurodegenerative, Anoressia, Sindrome di Tourette, Spasticità Muscolare...
Tuttavia, anche nelle regioni dove la prescrizione di farmaci cannabinoidi ha già trovato attuazione normativa, l'accesso a questo tipo di cure non è semplice: i prezzi elevati a causa dell'importazione della terapia, il lungo iter burocratico che rallenta la distribuzione e la disinformazione degli stessi medici portano alcune famiglie a rivolgersi al mercato nero, creando un paradosso in cui il "paziente-criminale" finanzia le narcomafie a causa delle inadempienze del Servizio Medico Sanitario Nazionale e Regionale. Proprio per questo è necessario che l'attenzione della Regione verta non solo sulla garanzia di assistenza, ma anche su un'adeguata copertura finanziaria, che renda possibile ai pazienti la terapia, indipendentemente dalla loro fascia di reddito.
Per questo c'è bisogno della firma di tutti i cittadini residenti in Lombardia: la campagna di raccolta firme inizierà subito dopo il 15 agosto 2015.
Per rimanere informati e avere tutte le notizie in tempo reale:
www.cannabisterapeuticalombardia.it | Cannabis Terapeutica Lombardia | CTLombardia
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Vecellio: Federico Orlando, un compagno, un amico, un raro, prezioso esempio di giornalista galantuomo
Ricordo di Valter Vecellio, componente della direzione di Radicali Italiani e presidente dell'Associazione per la Libertà della e nella Cultura:
«Un anno fa ci lasciava Federico Orlando, raro esempio di come si possa essere giornalisti e nello stesso tempo galantuomini. Liberale nel senso piu' autentico, ricordiamo con affetto e malinconia Federico, che un anno fa ci lasciava. Federico è stato, per noi radicali, un compagno (iscritto al Partito per anni), che ha saputo arricchirci con il suo prezioso, partecipe contributo di idee, e con il conforto delle sue fraterne critiche. Una persona gentile e determinata, curiosa, rigorosa e aperta al nuovo, custode del meglio che quel mondo liberale cui apparteneva ha saputo conquistare e preservare. Lo ricordiamo come compagno, amico: giornalista attento, al servizio autentico dei suoi lettori, quando faceva parte del team del «Giornale» di Indro Montanelli; lo ha fatto quando ha seguito il suo «maestro» nella breve stagione de «La Voce», e infine da condirettore di «Europa». Lo ricordiamo come autore di saggi che andrebbero riletti e meditati; e politico rigoroso, mai sopra le righe, alieno da protagonismo fine a se stesso, rispettoso della funzione e delle prerogative del Parlamento, difensore di quei valori costituzionali che avvertiva costantemente traditi e disattesi, anche dalla parte politica che lo aveva eletto deputato; e infatti è sempre stato indipendente, radicale nelle scelte e nei comportamenti concreti, deputato del popolo e non del partito. Ha lasciato davvero un vuoto non colmabile; e in noi il rammarico, quando qualche giorno prima di lasciarci, aveva telefonato per ringraziarci di un sostegno apprezzato che avevamo espresso da «Radio Radicale», di non aver compreso in tempo la gravità del suo stato di salute; di aver detto quel «Ciao, Federico» e quel grazie per il tanto che ci ha saputo dare, quando ormai era troppo tardi.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
A proposito di « bombe d'acqua », dissesto idrogeologico, tragedie. E se finalmente ascoltassimo il prof. Aldo Loris Rossi ?
Dichiarazione di Valter Vecellio, direzione di Radicali italiani, presidente dell'Associazione per la libertà della e nella cultura
Le "bombe d'acqua", come si usa chiamarle ora, arriveranno anche all'improvviso; e all’improvviso colpiscono, uccidono, devastano. Pure se non previste, queste "bomba d'acqua", tuttavia sono prevedibili: il rischio idrogeologico è diventato realtà in Veneto oggi come nelle Puglie ieri ;, e prima ancora nelle Marche, ma anche in Sardegna, Calabria, Liguria e in tutta Italia, dove ormai anche un semplice acquazzone si trasforma in tragedia. Perché sono tante e tali le umane speculazioni e le devastazioni sul territorio che questo povero paese non ce la fa davvero più, è un avvilente colabrodo che frana da tutte le parti. Il discorso va al di là dei casi specifici. Le tragedie come quella in Cadore sono ormai qualcosa di "ordinario". Non potrebbe essere diversamente, se è vero che oltre l'80 per cento dei comuni italiani è ad alto rischio idrogeologico. Un dissesto esteso nel nostro Paese: dal 1960 circa 5.000 morti, prevenzione insufficiente, oltre 240 miliardi di danni. Tragedie "figlie", oltre che di cataclismi naturali, di negligenze, incuria e inascolrati allarmi. Secondo un recente rapporto dell'ormai ex Corpo forestale dello Stato, sono oltre 6.600 i comuni in aree ad elevato rischio idrogeologico, corrispondenti al 10 per cento della superficie della penisola. Il che significa che circa sei milioni di italiani vivono in una situazione di potenziale pericolo. Tra le cause che condizionano e amplificano il "rischio meteo-idrogeologico ed idraulico" c'è anche "l'azione dell'uomo", con abbandono e degrado, cementificazione, consumo di suolo, abusivismo, disboscamento e incendi. Ma "la causa principale è sicuramente la mancanza di una seria manutenzione ordinaria che è sempre più affidata ad interventi 'urgenti', spesso emergenziali, e non ad una organica politica di prevenzione". Secondo un rapporto Ance-Cresme, una scuola su dieci è a potenziale rischio: 6.400 edifici scolastici, sui 64.800 totali presenti in Italia, sorgerebbe infatti in un'area a rischio frana o alluvione. Lo stesso discorso vale per gli ospedali: 550 strutture si trovano in una zona a rischio. Ma non siamo sicuri neanche nei luoghi di lavoro: sono 46.000 le industrie che si trovano in territori a rischio idrogeologico e se contiamo anche gli uffici, i negozi e le altre attività saliamo a 460.000. Il costo complessivo dei danni provocati in Italia da terremoti, frane e alluvioni dal 1994 a oggi? Una cifra iperbolica: almeno 250 miliardi di euro. Negli ultimi venti anni per ogni miliardo stanziato in prevenzione ne sono stati spesi oltre 2,5 per riparare i danni. Aldo Loris Rossi, uno dei più apprezzati urbanisti a livello internazionale (non a caso ascoltato dai soli e “soliti” radicali, e ora, finalmente, dal presidente della Regione Campania, lo «sceriffo» Vincenzo De Luca), da tempo avanza una proposta insieme rivoluzionaria e utopica: dice che bisogna rottamare quella che definisce la spazzatura edilizia post-bellica, senza qualità, priva di interesse storico e/o efficienza antisismica e anti disastro ambientale. E rimettere cosi' a «norma» l'intero paese. Un qualcosa di ciclopico visto che riguarderebbe almeno 40mila vani costruiti tra il 1945 e il 1975. Una follia? Cosi' appare a prima vista. Pero', per un attimo almeno, ascoltiamolo questo «folle». Sapete che c'è'? C'e' che conti e cifre alla mano ci dimostra che lo Stato risparmierebbe addirittura, a ricostruire tutto secondo criteri improntati a sicurezza come quelli per esempio usati in Giappone, piuttosto che cercare di rimediare dopo ogni disastro e calamità. Prendiamo gli ultimi «importanti» disastri, quelli che hanno colpito la Sicilia, il Friuli, la Campania, l’Umbria, l’Abruzzo, la Liguria, l’Emilia, la Calabria, e facciamo l’economia del mille “micro-disastri quotidiani. I costi per la ricostruzione di un chilometro quadrato di area colpita oscillano tra 60 e 200 milioni di euro; il costo medio della ricostruzione di un singolo comune varia tra i 270 e i 1400 milioni di euro; il costo medio per abitante residente nell’area colpita oscilla tra 270mila e i 783mila euro. I costi dei disastri ambientali tra il 1968 e il 2003 oscillano sui 146 miliardi di euro. E questo senza considerare i costi in termini di vite umane e il patrimonio culturale che viene distrutto. Ecco, ascoltiamolo un momento, il professor Aldo Loris Rossi. Parla tutte le domeniche pomeriggio sul tardi, una rubrica che si chiama «Overshoot», è condotta da Enrico Salvadori, su «Radio Radicale».© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
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Carceri. Appello alla Regione Toscana affinché affronti l'emergenza caldo all'interno del carcere fiorentino di Sollicciano e nelle altre strutture penitenziarie toscane
Si è svolta nel pomeriggio di oggi una conferenza stampa dell'Associazione radicale fiorentina "Andrea Tamburi" alla quale hanno partecipato Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, rispettivamente presidente e segretario dell'Associazione "Andrea Tamburi", e don Vincenzo Russo, cappellano del carcere di Sollicciano.
Nel corso della conferenza stampa don Russo ha sottolineato le gravi carenze strutturali del carcere fiorentino individuando nei percorsi professionali e di rieducazione una delle debolezze principali dell'organizzazione penitenziaria. Il cappellano ha, inoltre, puntato il dito sulla difficoltà per i detenuti di affrontare l'emergenza caldo di questi giorni in maniera dignitosa umana. Ha infine portato l'attenzione sul problema dell'affettività in carcere.
I radicali Lensi e Buzzegoli, sulla base di quanto descritto da don Russo, hanno rivolto un appello forte alla Regione Toscana e in particolare all'assessore alla Sanità, Stefania Saccardi, perché sia istituito in tempi brevi e urgenti un presidio sanitario dentro il carcere di Sollicciano e nelle altre principali carceri toscane (come per esempio San Gimignano) per monitorare la salute fisica e psicologica dei detenuti in custodia dello Stato.
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Camera: Su autodichia colga occasione per ripensare a un privilegio ormai unico al mondo
Dichiarazione di Irene Testa coautrice con A. Gerardi del libro “Parlamento Zona Franca, lo Scudo dell’Autodichia” e della Direzione Nazionale di Radicali Italiani:
"Tra poco meno di un’ora la Camera è chiamata a votare sul caso del dipendente del Senato Piero Lorenzoni, demansionato e ricorrente in Cassazione, che con la sua battaglia è riuscito a portare in Corte Costituzionale, partendo dalla sua storia personale, la questione di uno dei più arcaici privilegi, di stampo monarchico, che vige ormai unicamente al mondo presso gli organi costituzionali nel nostro Paese: l’autodichia".
"Mi auguro che i pochi deputati rimasti in prossimità delle ferie estive, riflettano sul vulnus allo stato di diritto rappresentato dall’istituto dell’autodichia e non si lascino sfuggire l’occasione di liberare le istituzioni da un retaggio che vuole il Parlamento al di sopra della legge vigente nel resto del Paese".
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Carceri, Bernardini: a Modena per anni detenuti senza diritti. La beffa delle nomine del CSM
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria Nazionale di Radicali Italiani
Al Consiglio Superiore della Magistratura si comportano come “delinquenti abituali”. L’anno scorso avevo denunciato il fatto che al Tribunale di Sorveglianza di Modena avessero nominato in un posto vacante da tempo un tale che se ne era andato subito dopo in ferie e, dopo le ferie, in pensione. Quest’anno il CSM si è prodotto in un altro “capolavoro”: ha nominato un magistrato donna che si è messa subito in maternità e prenderà servizio a metà del 2016. Tutto questo accade mentre, come ha denunciato pubblicamente il Presidente Maisto, il Tribunale principale, quello di Bologna, scoppia per l’enorme carenza di personale non solo nei ranghi della magistratura, ma anche in quello degli organici di cancelleria. Parlo di comportamenti delinquenziali (reiterati) perché il tutto ha come conseguenza l’inosservanza per anni dei diritti dei detenuti che non ottengono risposte alle loro legittime istanze. Attendo denuncia da parte dei vertici del CSM perché vorrei dimostrare in una sede propria – un’aula di Tribunale – che questi comportamenti “buffoneschi” hanno come esito la violazione di diritti umani fondamentali. Tutto ciò contribuisce a rendere le nostre carceri “criminogene”, come ha avuto modo di dichiarare il nostro Ministro della Giustizia Andrea Orlando.© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati