Politica
Rassegna di Geopolitica. L'America di Obama e le relazioni transatlantiche - a cura di Lorenzo Rendi
Incontro su "Il fenomeno ISIS: analisi, storia e prospettive", promosso dal circolo Arci "Vie nuove"
Giustizia: inaugurazione Anno giudiziario, Radicali espulsi da presidente Corte Appello di Bologna. Motivazioni grottesche
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria Nazionale di Radicali Italiani:
Con una motivazione che ha del grottesco, il presidente della Corte d’Appello di Bologna, dott. Giuliano Lucentini, non ha autorizzato l’intervento in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario della rappresentante di Radicali italiani e del Partito Radicale, Monica Mischiatti, già consigliera comunale antiproibizionista proprio nella città delle due torri.
Di suo pugno, il presidente Lucentini scrive: “rilevato che, ai sensi della recente circolare sull’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, può svolgere intervento 'ogni (…) associazione interessata alle problematiche dell’amministrazione della Giustizia'; che l’interesse legittimante l’intervento deve essere di natura specifica rispetto alle problematiche in questione, giacché altrimenti chiunque avrebbe diritto di intervenire, quelle problematiche riguardando tutti e ciascuno; che il Movimento dei Radicali Italiani, in quanto tale, non è portatore di detto specifico interesse; non autorizza. Bologna 22/1/2015”.
Che dire? Un Movimento che da anni ha posto al centro della sua azione politica la necessità del rientro nella legalità costituzionale italiana ed europea dell’amministrazione della Giustizia e delle Carceri, non avrebbe un interesse specifico ad intervenire all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario di Bologna? Un movimento che ha fatto suo il messaggio costituzionale del Presidente Napolitano alle Camere, non sarebbe legittimato a prendere la parola?
Non sarà che al Dott. Lucentini diano fastidio le azioni di denuncia portate avanti dai radicali e il loro farsi promotori di battaglie, anche referendarie, stravinte a furor di popolo come quella sulla responsabilità civile dei magistrati? Hanno dato forse fastidio le lotte sui magistrati fuori ruolo o quelle sulle correnti del Csm o quelle sull’obbligatorietà dell’azione penale? O forse abbiamo la colpa di aver denunciato alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo l’orrore dei trattamenti disumani e degradanti praticati nei nostri istituti penitenziari mentre per decenni la magistratura ha fatto finta di non vedere?
Noi, comunque, sabato prossimo 24 gennaio, a Bologna come nelle altre 25 Corti d’Appello, ci saremo.
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Catanzaro. inaugurazione anno giudiziario, Candido e Ruffa: anche in Calabria ripartiamo da giustizia e da messaggio Napolitano
Dichiarazioni di Giuseppe Candido, segretario dell'associazione Non Mollare e membro del Comitato nazionale di Radicali italiani, e Rocco Ruffa, militante di Radicali italiani delegato dalla segretaria Rita Bernardini a intervenire in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario presso le Corti d'Appello:
Per corrispondere in una sede istituzionale a quel messaggio del Presidente Napolitano inviato alle Camere l'8 ottobre 2013 e rimasto praticamente inascoltato, anche in Calabria, a Catanzaro, una delegazione del Partito della nonviolenza ha chiesto di prendere parola durante la cerimonia d'inaugurazione dell'Anno Giudiziario che si terrà presso la Corte d'Appello di Catanzaro sabato 24 gennaio. Con la mozione della segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, approvata lo scorso 18 gennaio 2015 dal Comitato nazionale, è stato, infatti, deciso di porre quel messaggio di Napolitano al centro dell'iniziativa politica del movimento, in ogni modo e in ogni occasione istituzionale”.
A comunicarlo con una nota stampa sono Giuseppe Candido, segretario dell'associazione Non Mollare, membro del Comitato nazionale di Radicali italiani e Rocco Ruffa, militante di Radicali italiani appositamente delegato dalla segretaria Rita Bernardini ad intervenire e prender parola a nome del partito di Pannella e Bonino.
“Anche quest’anno, come Radicali del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e come Radicali Italiani” – si legge nella nota – “abbiamo deciso di essere presenti, chiedendo di poter intervenire, anche a Catanzaro, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, per leggere lo stesso testo, in ogni corte d’Appello, con spirito di dialogo e di confronto verso le istituzioni che hanno la responsabilità di occuparsi della giustizia.
“La giustizia è divenuta per cittadini e imprese” – queste sono le parole del ministro Orlando pronunciate alla Camera dei Deputati lo scorso 19 gennaio 2015 – “non la sfera a cui rivolgersi per vedere garantiti diritti o dare tutela ai propri legittimi interessi, non la dimensione dove anche il più debole tra i cittadini possa trovare riparo dai soprusi del più forte, ma il simbolo di un calvario da tenere il più lontano possibile dalla propria vita”.
La mozione approvata il 18 gennaio dal Comitato nazionale di Radicali italiani – proseguono Candido e Ruffa – non soltanto ha rilevato il permanere dell'illegalità in cui versa il sistema della giustizia con la sua immonda appendice carceraria, le violazioni dei diritti umani dei detenuti e quelle concernenti la durata non ragionevole dei processi condannate in forma di messaggio solenne nel messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica l'8 ottobre del 2013; ma come Radicali abbiamo con forza denunciato – come si legge nella mozione – il comportamento degli interlocutori istituzionali del Presidente (Parlamento, in primis) che hanno sistematicamente negato dignità al testo formale proveniente dalla più alta carica dello Stato nell'esercizio della sua massima autorità magistrale e volto a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della Giustizia a partire da un provvedimento di amnistia e indulto. All'uscita del Palazzo della Corte d'Appello - conclude la nota - terremo, con i compagni che ci potranno raggiungere, una breve conferenza stampa".
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In concomitanza con le celebrazioni della Giornata della Memoria, presentazione del nuovo rapporto "Vietato l'ingresso!".
Giustizia, Bernardini: Sabato saremo a inaugurazione anno giudiziario in tutte le Corti d’Appello
Dirigenti e militanti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e di Radicali Italiani anche quest’anno saranno presenti all’inaugurazione dell’anno giudiziario presso le Corti d’Appello, in programma per sabato 24 gennaio. Nell’ambito della cerimonia i radicali chiederanno di leggere un testo, lo stesso in ogni Corte d’Appello, per denunciare lo stato della Giustizia e del sistema carcerario italiano, anche alla luce delle ispezioni che i militanti radicali svolgono regolarmente e che hanno intensificato nelle ultime settimane, nell’ambito dell’iniziativa denominata "Satyagraha di Natale", lanciata dal leader Marco Pannella.
L’iniziativa è conseguente alle decisioni emerse nel corso dell’ultimo incontro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, tenutosi a Roma nei giorni 16, 17 e 18 gennaio, che ha rilevato il permanere dell’illegalità in cui versa il sistema giustizia, con le violazioni dei diritti umani nei confronti dei detenuti e la durata non ragionevole dei processi. Tutti punti oggetto del messaggio inviato alle Camere dal Presidente della Repubblica l’8 ottobre 2013, che gli organi dirigenti dei radicali si sono impegnati a perseguire come obiettivo. "Si tratta di un atto e di una iniziativa che riteniamo doverosa per corrispondere in una sede istituzionale all’unico messaggio formale, inviato alle Camere dal Presidente della Repubblica uscente, nel corso dei suoi nove anni di Presidenza", ha dichiarato la segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini, "contestualmente denunciando il comportamento di quelle Camere alle quali il Capo dello Stato si è rivolto, che hanno platealmente e sistematicamente negato dignità alle parole del Presidente Napolitano, volte a richiamare gli improcrastinabili obblighi di riforma strutturale della giustizia, a partire da un provvedimento di amnistia e indulto". I radicali denunciano inoltre le responsabilità del sistema dell’informazione italiana, in particolare del servizio pubblico radiotelevisivo, colpevole, secondo gli esponenti radicali, di non fornire all’opinione pubblica un’informazione adeguata a comprendere e giudicare gli atti del Presidente della Repubblica, in particolare proprio rispetto alle posizioni da questi espresse nei confronti della giustizia e della condizione carceraria, nel corso dei nove anni del suo mandato. L’iniziativa, prevista presso le 26 Corti d'Appello, vedrà tra le altre la presenza della segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini a Catania, di Marco Perduca a Torino, di Lorenzo Strik Lievers a Milano e Giuseppe Rossodivita a Roma. Segue l’elenco completo delle presenze, reperibile con il testo dell’intervento e la mozione generale del Comitato nazionale, sul sito www.radicali.it.
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Italia protagonista su "famiglia e vita"
"No corruzione. La proposta di Italia dei Valori"
Transformational Leadership - Matteo Renzi
Interviste alla manifestazione di Amnesty International per il blogger Raif Badawi di fronte all'ambasciata dell'Arabia Saudita a Roma
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Convegno dal titolo "L'assetto delle fonti nella riforma costituzionale"
Ospedali Psichiatrici Giudiziari: Otto domande al Governo: si va verso una nuova, ennesima proroga? Perché, per responsabilità di chi, non sono ancora state predisposte le strutture assistenziali previste dalla legge?
Maria Antonietta Farina Coscioni, componente del Comitato Nazionale di Radicali italiani e Valter Vecellio, della Direzione nazionale hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
"Dovevano sparire il 31 marzo del 2013. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sono invece rimasti, grazie a una proroga, che ne fissava la chiusura per il 1 aprile del 2014. Una ulteriore proroga ha spostato la chiusura all’aprile del 2015. Manca poco. Non c’è tre, senza quattro? Si intende procedere, come del resto auspicano gli stessi ministri della Salute e della Giustizia nella loro relazione consegnata il 30 settembre scorso al Parlamento, a una ulteriore proroga? Lo chiediamo formalmente al presidente del Consiglio, ai ministri della Giustizia e della Salute, al presidente della Conferenza Stato-Regioni: dovremo prendere atto che ancora una volta non si è saputo/voluto predisporre le strutture “altre” necessarie per assistere circa un migliaio di persone malate, che continueranno così a restare in luoghi che il presidente della Repubblica Napolitano ha definito “orrendi, non degni di un Paese appena civile”? La legge che dispone la chiusura degli Opg prevede la creazione in ogni regione di Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza sanitarie (Rems). A che punto siamo? Abbiamo un quadro al settembre del 2014 dove si “prevede”; e al termine delle previsioni si sostiene che non appare realistico che i progetti possano essere realizzati nei tempi fissati. Si sono individuate le responsabilità e le ragioni di questi ennesimi ritardi? Fino a quando permarrà questa incertezza? Chi e cosa impedisce che questa situazione sia finalmente sanata?"
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