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La pillola de Il rovescio del diritto - Riforma della custodia cautelare: finalmente ci siamo?
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Bolognetti: La Provincia di Potenza ha deliberato a sostegno dell’appello “Amnistia per la Repubblica. Gli obiettivi del nostro satyagraha di Natale con Marco Pannella”
La Provincia di Potenza ha deliberato a sostegno dell’appello “Amnistia per la Repubblica. Gli obiettivi del nostro satyagraha di Natale con Marco Pannella”, promosso dal Partito Radicale.
Nel ringraziare il Presidente Nicola Valluzzi, mi limito a ribadire che stiamo lottando con Marco Pannella per ridare forza, valore e contenuto alla parola DIRITTO. Lottiamo perché l’amministrazione della giustizia sia degna del paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e a Mario Pagano. Lottiamo per riguadagnare una civiltà giuridica perduta. Lottiamo per ottenere carceri dove viva l’art. 27 del dettato costituzionale. Lottiamo, in estrema sintesi, come facciamo da sempre, per la vita del diritto e il diritto alla vita.
Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani
Il Decreto emanato dalla Provincia di Potenza
Premesso
che il Partito Radicale Nonviolento Transanazionale e Transpartito ha promosso un appello intitolato “Amnistia per la Repubblica. Gli obiettivi del nostro satyagraha di Natale con Marco Pannella”
Ricordato
che la Provincia di Potenza, con la Delibera n.49 del 18 luglio 2012, ebbe ad esprimersi a sostegno dell’appello rivolto dal Prof. Andrea Pugiotto e da oltre 100 costituzionalisti e penalisti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Esprime
il proprio sostegno all’iniziativa nonviolenta condotta dall’on. Marco Pannella, Presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito
Sottoscrive
I contenuti dell’appello “Amnistia per la Repubblica. Gli obiettivi del nostro satyagraha di Natale con Marco Pannella”
L'APPELLO
Amnistia per la Repubblica. Gli obiettivi del nostro Satyagraha di Natale con Marco Pannella
Noi sottoscritti abitanti il territorio italiano ci uniamo alla lotta nonviolenta del leader radicale Marco Pannella affinché nel nostro Paese si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia (da anni straziata insieme alla vita di milioni di persone a causa dell’irragionevole durata dei processi penali e civili) e si rimuovano le cause strutturali che fanno delle nostre carceri luoghi di trattamenti inumani e degradanti.
Noi siamo convinti che l’amnistia e l’indulto siano gli unici provvedimenti strutturalmente in grado, da subito, di riportare nella legalità costituzionale e sovranazionale il nostro Paese. Non siamo soli: cerchiamo di far vivere con il nostro Satyagraha le parole contenute nel messaggio solenne del Presidente Napolitano al Parlamento, quelle pronunciate da Papa Francesco il 23 ottobre scorso in occasione dell’incontro con i delegati dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, e quelle – chiarissime – pronunciate dal Gruppo di Esperti Onu sulla Detenzione Arbitraria a seguito di una visita ispettiva effettuata in Italia nel luglio scorso.
Per questo, nel esprimere sostegno all’appello promosso dal Partito Radicale Nonviolento Transanazionale e Transpartito e al Satyagraha dell’on. Marco Pannella - e nell’ambito della battaglia centrale volta ad ottenere un provvedimento di amnistia e di indulto – ne condividiamo gli obiettivi e le ragioni:
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Sanità in carcere: garantire le cure ai detenuti;
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Introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura;
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Abolizione dell’ergastolo a sostegno della campagna di Nessuno Tocchi Caino;
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No alle deportazioni in corso dei detenuti dell’alta sicurezza;
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Diritto alla conoscenza: 1) conoscibilità e costante aggiornamento dei dati riguardanti le carceri 2) conoscibilità dei dati riguardanti i procedimenti penali pendenti;
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Rendere effettivi i risarcimenti ai detenuti che hanno subito trattamenti inumani e degradanti;
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Abolire la detenzione arbitraria e illegale del 41-bis;
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Nomina immediata del Garante Nazionale dei Detenuti;
10.0pt;font-family:Symbol;mso-fareast-font-family:Symbol;mso-bidi-font-family:
Symbol">· Per gli Stati Generali delle Carceri, preannunciati dal Ministro della Giustizia, prevedere la presenza anche dei detenuti.
Approfondimenti
Decreto approvato dalla Provincia di Potenza
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Speciale Commissioni
Marco Pannella e Rita Bernardini presentano il documentario sui campi nomadi di Roma "Dragan Aveva Ragione" di Gianni Carbotti e Camillo Maffia.
Il Movimento 5 Stelle incontra polizia e cittadini
Pensioni d'oro Parlamento. Irene Testa, per difesa autodichia commedia dell'assurdo
Dichiarazione di Irene Testa, coautrice del volume "Parlamento zona franca" e membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani in riferimento alle notizie pubblicate stamani da Repubblica nell'articolo "Camera, a rischio i tagli sulle pensioni d'oro dovrà decidere la Consulta", a firma di Tommaso Ciriaco, dichiara:
«Il cul de sac in cui si va cacciando il Parlamento, per il suo ossessivo ossequio al feticcio dell'autodichia, sta rasentando la commedia dell'assurdo. Dopo averci spiegato in Corte costituzionale che i giudici domestici si cucinano in casa un controllo di costituzionalità decentrato, dopo aver detto a Silvio Berlusconi che la sua richiesta di portare alla Consulta la legge Severino era inammissibile, oggi la maggioranza dem - che governa l'organo di autodichia della Camera - butta la palla a palazzo della Consulta per non decidere sul taglio alle pensioni d'oro dei dipendenti del Parlamento. Il groviglio parrebbe frutto soltanto del desiderio di compiacere alti burocrati con pensioni mensili a quattro zerI, se non montasse un altro, e più grave sospetto: perché, come già con gli affitti d'oro di Scarpellini, la Camera si ostina a ritagliare, con proprie delibere, coriandoli di disciplina di legge "esterna"? Perché, nell'adattamento della normativa appaltistica e pensionistica al proprio interno, gli organi costituzionali apportano modifiche, che poi si rivelano insostenibili ad un sindacato giurisdizionale? Non è né giusto, né coraggioso chiedere alla Corte costituzionale di sciogliere questo garbuglio, se non altro perché la Corte s'è già pronunciata. Non soltanto la sentenza 120 ha fatto piazza pulita della difesa di Camera e Senato: essa ha anche dato il destro, al procuratore generale dottor Apice, per proporre alla Cassazione di riprendersi quella competenza che le Camere hanno finora "rubato" alla Giurisdizione. Per farlo, il Collegio giudicante è atteso all'ultimo giro di boa: dopo la pronuncia delle Sezioni Unite nel caso Lorenzoni, non sarà più consentito a nessuno nascondersi dietro al dito dell'autodichia per salvarsi dal vizio di violazione di legge. Non la legge "interna" o "esterna". La legge di tutti.» Coautrice con l'avvocato Alessandro Gerardi del volume "Parlamento Zona Franca", Lo scudo dell'Autodichia www.autodichia.blogspot.com© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati