Politica
Legalità/Manfredi: Commissario per la legalità non deve essere foglia di fico
Giunta Chiamparino impronti i suoi atti a binomio inscindibile “legalità e trasparenza”
Giulio Manfredi, membro della Direzione Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Proprio perché apprezzo l’attenzione che Sergio Chiamparino dimostra di avere alla questione prioritaria della legalità, mi preme sottolineare un pericolo insito nella nuova figura del “commissario per la legalità”: quello di rappresentare la classica “foglia di fico”, che deresponsabilizza l’intera macchina regionale. Nulla da eccepire al nome che circola su giornali e siti, quello del magistrato Paolo Borgna, di cui anche noi radicali abbiamo avuto modo di apprezzare sia la preparazione sia la capacità di confronto con tutti. Mi lascia perplesso, invece, la gratuità dell’incarico, che presuppone che l’incaricato prima faccia il lavoro per il quale è pagato e poi si occupi di legalità; mi pare, invece, che occorra una persona che dedichi tutto il suo tempo alla questione, senza parlare poi dei possibili conflitti d’interesse derivanti da un lavoro “bypartisan”.
Al di là e al di sopra della figura del “commissario”, occorre che la Giunta Chiamparino impronti tutti i suoi atti al binomio inscindibile “legalità e trasparenza”, un binomio che è mancato nella Giunta Cota: ricordo solamente il ritardo con cui sono stati istituiti i responsabili per la trasparenza e l’anticorruzione e l’estenuante trafila burocratica che ho dovuto fare per ottenere la pubblicazione parziale sul Bollettino Ufficiale della deliberazione riguardante la lite giudiziaria fra l’architetto Fuksas e la Regione Piemonte sul grattacielo in costruzione al Lingotto.
Occorre cambiare verso, facendo andare di pari passo legalità e trasparenza.
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Conferenza stampa sul caso del senatore Mario Mauro
Presentazione Rapporto Europa "Exit from the crisis?"
Convegno dal titolo: "Sblocca-Italia: ultima chiamata"
"Integrare il welfare, sviluppare la white economy. Come gli strumenti di welfare pubblici e privati possono rilanciare la crescita economica e loccupazione"
Expo: Cappato, depositato ricorso al Tar per mancato accesso atti su vie d'acqua
Comunicato di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo Ho appena depositato un ricorso al TAR per il diniego di accesso agli atti da parte del Comune di Milano e della Società Expo sulla variante del progetto "Vie d'Acqua Sud", del quale avevo chiesto copia due mesi fa. Il 25 Giugno l'Ad di Expo e Commissario unico, Giuseppe Sala, mi aveva comunicato che: “i documenti richiesti potranno essere resi disponibili non appena perfezionati e approvati dai competenti organi”.
Non ho ritenuto tale risposta soddisfadcente, in quanto il mio obiettivo, come Consigliere comunale, è proprio quello di consentire ai cittadini e ai comitati di conoscere il progetto anche nel processo formativo, e non soltanto a giochi fatti quando il progetto sarà definitivo. A questo link si può trovare copia del ricorso:
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Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera
Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni della Camera
Riforme/referendum: Perduca (Radicali) Finocchiaro e Calderoli si son dimenticati di prevedere il quorum per il referendum confermativo delle modifiche costituzionali!
Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore Radicale nella XVI legislatura:
"Mi sa che nell'afflato riformatore, la Presidente Finocchiaro e il padre del Porcellum Calderoli si son dimenticati di metter una bella ciliegina sulla torta anti-demcratica che stanno cucinando in queste ore. Non solo accondiscendono, come tutti del resto, alla cancellazione del Senato, rendono ressoché impossibile la presentazione di proposte di leggi d'iniziativa popolare quintuplicando la soglia minima di firme necessarie, ma stracciano, de jure e de facto, anche la terza scheda! Un milione di firme da raccogliere su carta e alla presenza di un pubblico ufficiale, quando l'autocertificazione è legge e la pubblica amministrazione è ormai migrata online, e prevedere un parere in corso d'opera della Consulta ammazzano un (altro) diritto costituzionalmente garantito: la possibilità per gli italiani di abrogare le leggi, sepsso comunque già di per sé incostituzionali, del parlamento dei partitocrati. Per terminare degnamente l'opera adesso occorre scolpire la lapide dell'omicidio democratico in atto, e cioè prevedere il quorum, magari con una formula matematica degna dell'Italicum, per il referendum confermativo delle modifiche costituzionali. Sarebbe una degna ciliegina su questa bella torta avvelenata.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati