Politica
La Corte di Cassazione annulla condanna a Pannella a pagare 250.000 Euro alla sig.ra Giuseppina Torrielli
Dichiarazione dell’avv. Giuseppe Rossodivita, difensore di Marco Pannella:
Nel dicembre del 2013 gran parte della stampa nazionale si occupò della vicenda della “segretaria di Pannella pagata in nero” e della condanna della Corte d’Appello di Roma che riconosceva alla sig.ra Giuseppina Torrielli, tra sorte (circa 70.000 euro) interessi e rivalutazione monetaria la somma di circa 250.000 Euro per la quale la sig.ra Torrielli aveva detto di voler dare il via ai pignoramenti contro Pannella.
All’epoca furono dette e scritte molte cose inesatte, tra le quali quella per cui Pannella avrebbe per anni pagato in nero la sua segretaria, o che non le avrebbe pagato i contributi, o ancora che la sentenza era definitiva.
Per le molte amenità – la Torrielli non era la segretaria di Pannella, ma una delle diverse collaboratrici del Gruppo Parlamentare Radicale presieduto nel corso degli anni anche da Francesco Rutelli e Peppino Calderisi, la domanda giudiziale della Torrielli mirava semplicemente ad ottenere un diverso inquadramento giuridico del rapporto di lavoro, non vi sono mai stati pagamenti né rapporti di lavoro in nero, la Corte non aveva condannato Pannella al pagamento dei contributi sempre regolarmente corrisposti - Pannella ha proposto querela, tra gli altri, contro sei testate giornalistiche e i procedimenti penali sono pendenti in fase di indagine.
Nel frattempo, grazie al lavoro del collega giuslavorista Avv. Giudo Conti, la Corte di Cassazione, con sentenza n. 12817/14 del 13 marzo 2014, comunicata in data di ieri, ha annullato la sentenza della Corte d’Appello, rinviando ad altra sezione della Corte d’Appello di Roma per nuovo esame.
Deontologia professionale e onestà intellettuale vorrebbero che tutta quella stampa che all’epoca accorse in massa, pur di infangare il nome e l’immagine di Pannella, a sentire la versione veicolata dalla Torrielli, confezionando titoli scandalistici e scandalizzati basati su notizie in gran parte non vere e non verificate, seppur facilmente verificabili, rendesse noto oggi ai lettori che quella condanna era sbagliata ed ingiusta, che quella condanna non c’è più, è stata annullata dalla Corte di Cassazione.
Vedremo, anche se sappiamo che deontologia professionale e onestà intellettuale son merce rara nel panorama editoriale italiano.
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Arsenico nell’acqua, Radicali: “La Commissione europea ha avviato un’indagine, probabile apertura di una procedura di infrazione”
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino e Paolo Izzo, rispettivamente membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani e segretario dell’Associazione Radicali Roma:
“La Commissione europea, nella giornata di ieri, ha risposto alla denuncia dell’Associazione Radicali Roma in merito alla elevata presenza di arsenico nell’acqua di alcuni comuni del Lazio. Come Radicali ci siamo assunti la responsabilità politica di esporre, attraverso dati certi, il superamento dei limiti di arsenico previsti dalla Direttiva 98/83/CE, questo perché - nonostante Bruxelles abbia concesso negli anni due deroghe - l’Italia continua a non ottemperare agli obblighi previsti dalla citata direttiva. Apprendiamo con soddisfazione, quindi, quanto c’è stato comunicato dalla Commissione e cioè l’avvio di una procedura di indagine (EU PILOT 5909/13/ENVI). Le autorità italiane hanno replicato a tale inchiesta il 24 febbraio 2014, sicché qualora le risposte del Governo non venissero ritenute soddisfacenti, l’Europa potrebbe immediatamente aprire l’ennesima procedura di infrazione che andrebbe ad aggiungersi alle 117 già in essere. Come Radicali continueremo a seguire passo dopo passo questa annosa vicenda, nella speranza che Bruxelles - dando seguito a quanto scrive - voglia essere determinata a garantire la protezione della salute umana.
V’è da aggiungere, infine, come nel silenzio generale, la Regione Lazio si trovi al centro di vari procedimenti aperti in sede europea. Alcuni di questi sono finiti da tempo dinnanzi alla Corte di giustizia dell’UE, per esempio la causa (C-323/13) relativa ad alcune discariche del Lazio dove sarebbero stati smaltiti rifiuti non trattati, oppure la causa (C-196/13) concernente 218 discariche illegali di rifiuti tra le quali 32 dislocate nel Lazio, e per finire la causa (C-85/13) riguardante alcuni agglomerati urbani ubicati anche nel nostro territorio dove si continuano a scaricare le acque reflue urbane in aree sensibili, senza rispettare le prescrizioni fissate dalla Direttiva 91/271/CEE.
Per alcune di queste istanze siamo già al secondo deferimento, pertanto semmai ci dovesse essere una nuova condanna saremmo chiamati a pagare multe salatissime. A dispetto di questo pericolo imminente - dovuto finanche a nuove indagini o a recenti procedure aperte da Bruxelles - quasi tutti fanno finta di niente. La Regione Lazio, intanto, sui temi legati all’ambiente, continua a essere parte in causa nelle accuse che l’Europa indirizza all’Italia. Fino a quando?”.
N.B. In allegato, la risposta della Commissione europea
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AttachmentSize Risposta commissione europea (pdf)75.07 KBL'amministrazione della giustizia, il Csm, la responsabilità civile, la separazione delle carriere, gli incarichi extra giudiziari, la magistratura, i radicali
Droghe, Ass. Coscioni: premi Nobel e economisti denunciano fallimento proibizionismo con i Radicali
Giornata mondiale per la Lotta alla Droga. Premi Nobel, economisti e politici di tutto il mondo ne denunciano il fallimento con i Radicali. Renzi ne faccia tesoro per la presidenza UE e in vista della sessione speciale ONU 2016.
Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni Oggi, in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla droga, la Global Commission on Drug Policy di Richard Branson, Kofi Annan, Javier Solana e altre personalità di tutto il mondo, e l'Open Society Foundations di George Soros, hanno scelto il Partito Radicale Transnazionale e l'Associazione Luca Coscioni per promuovere in Italia la campagna mondiale di Support. Don't Punish "Hey, We Need To Talk About Drugs" (#parliamodidroghe). Due gli obiettivi: da un lato stimolare un dibattito serio sulle droghe, sulla base dei dati scientifici e dei risultati realmente ottenuti e analizzando costi e benefici; dall’altro contribuire alla posizione dell'Italia alla sessione speciale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sugli stupefacenti anticipata di 2 anni al 2016 su pressante richiesta dei presidenti di Messico, Colombia e Guatemala. I media, il governo e il parlamento dovrebbero insomma analizzare "Gli stupefacenti effetti della guerra alla droga" senza ideologie, perché oggi premi Nobel, economisti, politici, giuristi di tutto il mondo sostengono che: "La guerra alla droga ha fallito. Dopo oltre 50 anni di proibizionismo, gli stupefacenti sono diventati la terza "industria" più redditizia al mondo, dopo il cibo e il petrolio, interamente controllata da organizzazioni criminali. Solo in Italia le mafie incassano 25 miliardi di euro l'anno. Le droghe sono più diffuse ed economiche che mai, solo il 10% della droga riesce ad essere intercettata e sequestrata, anno dopo anno aumentano gli spacciatori, i consumatori hanno superato l'incredibile cifra di 300 milioni. Il 40% dei detenuti sono in carcere per reati di droga. La corruzione e la violenza, in particolare nei Paesi produttori e di transito ma non solo, minano le democrazie. Solo in Messico dal 2006 sono oltre 80.000 i morti per la Guerra alla Droga. Più di 1000 bambini. Anche l'Afghanistan non può uscire dal conflitto coi talebani fino a quando il suo oppio non sarà legalizzato e sottratto ai terroristi, magari offrendolo come cure palliative a quel 90% di malati che oggi, nei Paesi in via di sviluppo, soffre in silenzio. Ogni anno decine di migliaia di persone muoiono per questa guerra senza nessun beneficio per le società." Per informare i cittadini, i media e la politica è stata creata una pagina Facebook che solo in una settimana ha raccolto quasi 10.000 fan, citando premi Nobel, economisti, politici e scienziati, e proponendo video e materiali con cifre impressionanti: "È ora di parlare di droghe". ******************************************** La campagna creativa [IN promossa su Facebook è stata realizzata da Flavio Avy Candeli e Giovanni di Modica, già autori del video La legalizzazione illustrata agli adulti che ha superato i 400mila click solo su Youtube© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati