Politica
RadicalNonviolentNews - la newsletter settimanale del Partito Radicale
Rassegna di Geopolitica. Cosa cambia con l'elezione di Rivlin a presidente dello stato di Israele? - a cura di Lorenzo Rendi
Speciale Giustizia
PROCESSO TAMOIL: le richieste delle parti civili. Il difensore di Gino Ruggeri svela la "proposta indecente" dell'Arpa.
Testamento biologico, Riccardo Magi: con seduta di oggi ristabilita legalità del Consiglio comunale grazie a intervento Prefetto. Vittoria non solo simbolica.
L'approvazione della delibera di iniziativa che istituisce a Roma il registro comunale dei testamenti biologici è un traguardo importante per i romani e anche per le istituzioni capitoline. Il voto di oggi, infatti, ristabilisce la legalità dell'Assemblea capitolina rispetto allo Statuto di Roma Capitale che prevedeva la calendarizzazione della delibera entro 6 mesi dal deposito, un ritardo che ha disatteso la volontà di 8000 cittadini che nel 2009 hanno sottoscritto quel testo. Un voto quello di oggi ottenuto dopo l'autoconvocazione dell'aula e l'intervento del Prefetto di Roma per il semplice rientro nella legalità statutaria. Ma l'istituzione del registro è anche una conquista di civiltà tutt'altro che simbolica per la Capitale, perché permette al comune di attestare l'autenticità delle dichiarazioni anticipate di trattamento dei cittadini, tutelando la loro volontà. Viene così riconosciuto un diritto che non interferisce in alcun modo con le competenze dello Stato in materia di fine vita.
Oggi Roma colma anche il ritardo rispetto alle grandi città, come Napoli e Milano, e ai tanti altri comuni dove il registro è già in vigore. I romani potranno disporre di un servizio garantito già a 9 milioni e mezzo di italiani.
Ancora una volta gli strumenti dell'iniziativa popolare si confermano fondamentali per portare in aula temi altrimenti rimossi dall'agenda della politica ufficiale. Anche le Unioni Civili (con delibera popolare depositata nel 2012 a prima firma Riccardo Magi) sono arrivate oggi in aula con un testo che è la base di quello consiliare che speriamo arrivi presto al voto. Essenziale dunque l'iniziativa che come Radicali, con l'Associazione Coscioni, a portato a questa delibera di cui è prima firmataria Mina Welby e che venne depositata nel 2009 dalla stessa Mina insieme a Beppino Englaro, Carlo Lizzani, Marco Pannella, Mario Staderini, Emma Bonino.
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Testamento biologico, Welby, Gallo, Cappato: l'approvazione nostra delibera a Roma va estesa a tutta Italia
L'approvazione del registro nella Capitale ha un grande valore politico. Ringraziamo il Consigliere Radicale Riccardo Magi per aver ottenuto la calendarizzazione della delibera popolare, sottolineamo come il voto favorevole sia stato trasversale, raccogliendo consensi significativi anche tra i banchi del Centrodestra, del Movimento 5 Stelle e dal Partito democratico. Solo 4 astenuti e 4 contrari.
E' ora tempo che il Parlamento italiano segua l'esempio dei Comuni (anche a Milano si è ottenuto grazie a una iniziativa popolare da noi promossa!) e calendarizzi immediatamente la Proposta di Legge d'iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e del testamento biologico che 70 mila cittadini hanno sottoscritto e che giace ignorata da oltre 9 mesi presso le Commissioni XII e II in attesa di calendarizzazione. L'esempio di Roma capitale servirà ora agli altri Comuni d'Italia che vogliano istituire il registro. Al momento sono circa 200 quelli che lo hanno fatto.
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I Radicali Italiani presentano in anteprima il documentario: "Dragan aveva ragione" di Gianni Carbotti e Camillo Maffia
Intervista a Riccardo Noury su Memorandum sui diritti umani al nostro governo per il semestre di presidenza italiana dell'Ue
Intervista a Riccardo Noury su Memorandum sui diritti umani in vista della Presidenza dell'Ue da parte dell'Italia, presentato da Amnesty International
Energia e geopolitica/Radicali: Inizio esportazioni petrolio USA è prima seria contromisura a guerre di aggressione dello zar Putin
Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani, e Igor Boni, presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta:
In Italia pochi se ne sono ancora resi conto, impegnati nelle discussioni su Balotelli o tutt’al più sulle immunità dei futuri senatori, ma quanto accaduto ieri a Washington è destinato a modificare gli assetti geopolitici futuri, a partire dal centro di crisi ucraino. Con un semplice atto amministrativo, l’Ufficio per la Sicurezza e l’Industria del dipartimento al Commercio Americano ha autorizzato due piccole compagnie petrolifere USA a vendere petrolio greggio ultraleggero all'estero. E’la prima volta che accade negli ultimi 40 anni.
L’affacciarsi sulla scena energetica mondiale di un nuovo esportatore di petrolio della stazza degli Stati Uniti porterà a un drastico ridimensionamento della Russia dello zar Putin, che negli ultimi 15 anni ha avuto praticamente campo libero in Cecenia, Georgia, Crimea e Ucraina orientale grazie al ricatto energetico: o mi lasciate fare o non rifornisco più l’Occidente di gas e petrolio.
E’ del tutto lecito affermare che la “piccola” decisione presa a Washington rappresenta la prima seria risposta occidentale alla minaccia russa. Oltre a rappresentare in prospettiva una linfa vitale per il rilancio del trasporto tramite petroliere e quindi, indirettamente, anche per il potenziamento dei porti e delle infrastrutture in Europa, in Italia.
La buona notizia che arriva da oltre Atlantico deve spronare ulteriormente l’Unione Europea a definire al più presto una politica energetica comune. Anche in questo settore, Matteo Renzi, nel semestre di guida italiana che inizia fra un settimana, dovrà dimostrare la sua capacità di leadership, ponendo definitivamente fine all’era Berlusconi/Scaroni, tutta sbilanciata verso Mosca.
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Imagine Prima Pagina: http://www.radicali.it/sites/default/files/petrolio%20obama.jpgGiorgio Pagano riprende lo sciopero della fame per la lingua italiana rivolto ai media
Comunicato di Giorgio Pagano, segretario dell'ERA:
In attesa d’incontrare il ministro Giannini il 2 luglio alle 12, dalla mezzanotte di oggi 24 giugno, Giorgio Pagano, dopo i 41 giorni occorsi per strappare l’incontro ministeriale, riprende lo sciopero della fame per la lingua italiana rivolto questa volta ai media, colpevoli di non aver detto o scritto una sola parola sul genocidio linguistico italiano in atto, anzitutto nel MIUR e nelle Università italiane, a cominciare dal Politecnico di Milano dove, malgrado la sentenza del TAR Lombardia, sono ormai solo 4 i corsi di laurea in italiano su 32.
«Il silenzio dei media in tutti questi 41 giorni di digiuno in auto davanti al MIUR - sostiene il Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto - non vorrei suonassero come un avallo al colonialismo linguistico inglese perpetrato nell’istruzione italiana e, ad ogni modo, specie dopo la lettera aperta del Prof. Gobo dell’Università di Milano, che denuncia censure persino in ambito pubblicistico universitario, è il caso che ciascuno si prenda, di fronte alla storia, le proprie responsabilità sulla perdita di sovranità linguistica degli italiani: i Direttori delle testate come i conduttori delle trasmissioni di approfondimento politico e d’attualità».
Ogni giorno di sciopero della fame sarà quindi “dedicato” ad un paio di quotidiani e di agenzie di stampa, un paio di testate radio-televisive e di programmi d’approfondimento.
Quelli del 24 giugno, 42esimo giorno di diguno per la lingua italiana, sono: Il Corriere della Sera e Quotidiano Nazionale - il Giorno; ANSA e TMnews; RAI 1 e Canale 5; Radio Rai - Radio 1 e Popolare network; Agorà di RAI 3 condotta da Gerardo Greco e Matrix condotta da Luca Telese; Un giorno da pecora di Radio2 e La zanzara di Radio24.
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Droga, radicali: il proibizionismo è un crimine. Renzi aiuti i tossicomani e non li punisca
Si è tenuta stamane una conferenza stampa del Partito radicale per presentare, in occasione del 26 giugno - Giornata internazionale della lotta alla droga, per presentare alcune proposte di riforma relative alle politiche sulle sostanze stupefacenti rivolte a Governo e Parlamento nonché un'analisi sui dati della "guerra alla droga" in Italia. L'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, insieme al Partito radicale, hanno lanciato una mobilitazione nell'ambito della campagna mondiale della Global Commission on Drug Policy "Hey, We Need To Talk About Drugs" (E’ ora di parlare di droghe) e dell'Open Society Foundations a sostegno della campagna "Support. Don't Punish", già avviata in 50 Paesi del mondo. La campagna vuole mettere in discussione le fallimentari politiche proibizioniste in vista della Giornata mondiale per la lotta alle droghe del 26 giugno prossimo. L'appello (che si può sottoscrivere cliccando questo QUI) si rivolge al Governo, al Parlamento e ai media perché sia affrontato il tema degli stupefacenti senza approcci ideologici, basandosi su evidenze scientifiche e dati certi. Sono intervenuti: Prof Carla Rossi, Consiglio Scienze Sociali, membro dell'Osservatorio Europeo sulle droghe di Lisbona; Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani; Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni; Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno Tocchi Caino; Marco Perduca, rappresentante Onu del Partito Radicale; Marco Pannella, Presidente del Senato del Partito Radicale. La conferenza è riascoltabile cliccando qui (registrazione audio-video di Radio radicale) Vi riproponiamo gli estratti delle dichiarazioni fatte in conferenza stampa da Marco Perduca e Filomena Gallo, insieme ai materiali distribuiti ai giornalisti presenti. Dichiarazione di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito radicale: "Tra i temi in agenda del semestre di presidenza italiana dell'UE ci sarà anche la preparazione della Commissione Onu sulle Droghe; l'Italia da anni blocca il consenso su questioni ampiamente consolidate in Europa e nel mondo come la definizione di "riduzione del danno". Occorre che il Governo Renzi manifesti discontinuità con la gestione Giovanardi e anzi favorisca una non più rinviabile valutazione delle politiche anti-droga. I fallimenti del proibizionismo son patenti e hanno costi altissimi in termini di Stato di Diritto e implicazioni economiche. Se Renzi non vuol ascoltare i Radicali almeno ascolti le personalità della Global Commission on Drug Policies e la loro richiesta di "aiutare, i tossicomani, e non punirli" (Support Don't Punish)". Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni: "dire che “il proibizionismo è un crimine” non è né un’affermazione estrema né retorica, tanto meno eccessiva se considerata nel contesto della possibilità di cura con i medicinali a base di cannabis. In Italia l’accesso a questa terapia è, di fatto, negato. E negata è la possibilità di alleviare i propri dolori, e di avere una qualità della vita migliore per migliaia di pazienti. Accade, infatti, che – sebbene in Italia ci sia una legge che dal 2007 consente l’uso in terapia del thc (il principale principio attivo della cannabis) e, sebbene nel 2013 il ministro Balduzzi abbia specificato con un ulteriore decreto che la riconosciuta efficacia dell’utilizzo farmacologico si applica a tutta la pianta della cannabis – ostacoli di varia natura si accumulino fino a costituire una barriera insormontabile per quelle persone che vogliano essere ammesse a questa cura. I dati forniti dal Ministero della Salute, che sono in distribuzione, del resto parlano chiaro: durante lo scorso anno appena 40 pazienti sono riusciti ad ottenere cannabis medicinale". MATERIALI: baseline;outline:0px"> inherit;font-weight:inherit;line-height:inherit"> 10.0pt;Verdana","sans-serif";
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padding:0cm">Prof Carla Rossi, Consiglio Scienze Sociali, membro dell'Osservatorio Europeo sulle droghe di Lisbona [ font-weight:inherit;line-height:inherit"> none windowtext 1.0pt;padding:0cm">SLIDE] baseline;outline:0px"> inherit;font-weight:inherit;line-height:inherit"> 10.0pt;Verdana","sans-serif";
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padding:0cm">Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani [ font-weight:inherit;line-height:inherit"> none windowtext 1.0pt;padding:0cm">PROPOSTE AL GOVERNO] baseline;outline:0px"> inherit;font-weight:inherit;line-height:inherit"> 10.0pt;Verdana","sans-serif";
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padding:0cm">Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni [ font-weight:inherit;line-height:inherit"> none windowtext 1.0pt;padding:0cm">TABELLA CANNABIS] [ font-weight:inherit;line-height:inherit"> none windowtext 1.0pt;padding:0cm">INTERVENTO] baseline;outline:0px"> inherit;font-weight:inherit;line-height:inherit"> 10.0pt;Verdana","sans-serif";
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padding:0cm">Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno Tocchi Caino [ font-weight:inherit;line-height:inherit"> none windowtext 1.0pt;padding:0cm">RAPPORTO]
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Sentenza appello processo Parmalat, ramo Parmatour
Milano, Marco Cappato: un documento programmatico della maggioranza c'è già: la delibera dei referendum. C'è solo da attuarla.
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale - federalista europeo Milano, 25 giugno 2014 Rispetto all'idea che circola -riportata nei retroscena degli organi di stampa- che sia redatto un documento programmatico della maggioranza per gli ultimi due anni di amministrazione Pisapia, voglio sottolineare che un documento programmatico esiste già, ed è già formalmente approvato dal Consiglio comunale e dalla Giunta stessa.
Il 23 marzo 2012, infatti, la Giunta Pisapia deliberò di approvare i contenuti dei 5 referendum di Milanosìmuove, già fatti propri dal Consiglio comunale, "in quanto linee di indirizzo relative a programmi e azioni progressivamente attuative del risultato referendario" e di "assumere gli orientamenti espressi con i referendum dello scorso giugno 2011 come impegni programmatici". Da allora l'attuazione dei referendum si è quasi bloccata, in particolare per quanto riguarda la creazione di un'area esterna ad Area C, la riattivazione del sistema dei Navigli e le conservazione di un grande parco per il dopo Expo. Prima di prendere impegni per il futuro, credo che sia bene rispettare gli impegni già formalmente presi con i milanesi.
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