Politica
Radicali: anagrafe vitalizi consiglieri regionali online è anche nostra vittoria. Una tappa in più nel cammino verso la massima trasparenza. Consiglio regionale batte giunta regionale 10 a zero
Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani, e Igor Boni, presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Accogliamo con grande soddisfazione la decisione del Consiglio Regionale del Piemonte di mettere online sul suo sito istituzionale anche gli assegni vitalizi e le indennità di fine mandato dei consiglieri regionali del Piemonte. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Regionale, Valerio Catteneo, lo scorso 14 febbraio, chiedevamo proprio di dedicare un'apposita sezione dell' “Anagrafe degli eletti” (una campagna promossa da Radicali Italiani in tutta Italia dal 2008) all' “Anagrafe dei Vitalizi”, con l'elenco completo e costantemente aggiornato dei consiglieri regionali che godono di vitalizio, che ne godranno o che decideranno di riscuotere subito in contati l'intero importo dello stesso. Facevamo presente che tale ulteriore “aangrafe” era semplicemente un'ulteriore attuazione del Testo Unico sulla trasparenza (D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33), che all'art. 14, comma 1, lettera c) fa riferimento ai “compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica”; il vitalizio rientra in tale categoria.
Il Presidente Cattaneo ci aveva risposto che concordava con la nostra proposta ed è stato di parola.
Non possiamo non rilevare che mentre il Consiglio Regionale richiede ai cittadini di partecipare all'implementazione del “Programma per la trasparenza e l'integrità”, sul sito della Giunta Regionale c'è solo il nome “Programma per la Trasparenza e l'integrità”, ma sotto il nome non c'è nulla.
Vediamo se il Presidente Cota e l'Assessore incaricato alla trasparenza, Riccardo Molinari, riescono a segnare qualche goal in Zona Cesarini. Visti i giocatori in campo, ne dubitiamo.
N. B. Confronta i siti:
http://www.cr.piemonte.it/cms/comunicati/2014/aprile/2071-vitalizi-dei-consiglieri-online.html
http://www.regione.piemonte.it/amministrazione_trasparente/disposizioni_generali/
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Presentazione del libro: "In basso a sinistra" di Gabriele Polo e Gianni Rinaldini
Intervista a Giovanni Manildo sul manifesto dei sindaci del trevigiano
Droghe/Radicali: coltivazione cannabis depenalizzata? Pesce d'aprile in ritardo. Nulla da stupirsi: sito dipartimento antidroga non si è accorto che legge Fini-Giovanardi non è più in vigore
Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani, e Giulio Manfredi, Direzione RI:
La notizia che il Parlamento ha deliberato ieri la depenalizzazione della coltivazione della cannabis è un pesce d'aprile pescato con almeno un giorno di ritardo. Non è vero. Come tempestivamente segnalato solo dall'ADUC, si tratta, innanzitutto, di una legge delega, cioè di un provvedimento che delega il governo ad emanare entro 18 mesi decreti legislativi che attuino le indicazioni del Parlamento. E poi, soprattutto, l'unica modifica prevista in merito alla coltivazione di sostanze stupefacenti riguarda solo ed esclusivamente le violazioni commesse da istituti universitari e laboratori pubblici di ricerca che hanno ottenuto autorizzazione ministeriale alla coltivazione per scopi scientifici, sperimentali o didattici (art. 28, comma 2, DPR 309/1990). In breve, se questi istituti autorizzati dal Ministero non osservano le prescrizioni e le garanzie cui l'autorizzazione e' subordinata, non incorreranno più in sanzioni penali ma solo amministrative (pecuniarie). Questo significa che chiunque coltiva piante di cannabis, anche per uso personale, senza autorizzazione ministeriale -che come detto puo' essere concessa solo a istituti universitari e laboratori pubblici di ricerca- continua ad essere perseguito penalmente.
D'altronde, nulla da stupirsi sul livello dell'informazione se anche il sito che dovrebbe essere aggiornato in tempo reale, quello del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non ha ancora recepito che la legge Fini-Giovanardi è stata cancellata da una sentenza della Corte Costituzionale e che il governo ha presentato un decreto-legge (per sua natura subito in vigore) di modifica ed integrazione, che è discussione in Parlamento.
Sappiamo che il Dottor Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Antidroga, è affezionato alla legge “Fini-Giovanardi” ma se ne faccia una ragione; oppure, meglio, si dimetta, perchè, dopo sei anni di reggenza del Dipartimento, ha fatto il suo tempo, proprio come Fini e Giovanardi.
Roma, 3 aprile 2014
N. B.Testo Unico sulle tossicodipendenze riportato sul sito Dipartimento Antidroga (ore 16:30 di oggi): http://www.politicheantidroga.it/droghe/normativa/nazionale/dpr.aspx
Testo Unico sulle tossicodipendenze aggiornato dopo sentenza Consulta e Decreto-Legge
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stat%20decreto.deI.presidente.deIIa.repubbIica:1990-10-09;309© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
"Immigrazione e politica mediterranea: per una politca europea in materia di flussi migratori nel mediterraneo"
Fecondazione, Ass. Coscioni: non verrà discusso caso Tribunale di Firenze. Legge 40 ha provocato conseguenze alla coppia. Domani al Congresso Coscioni, con il ministro Giannini, un panel su fecondazione ed embrioni
Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni
Il prossimo 8 aprile stata è fissata l'udienza in Corte Costituzionale sul divieto di applicazione di tecniche con donazione di gameti (art. 4 c.3 tecniche eterologhe): il giudizio che si discuterà è stato sollevato a seguito del ricorso da 3 coppie, rispettivamente di Firenze, Milano e Catania, che si erano rivolte ai Tribunali di queste città nel 2010.
Dichiara Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, legale della coppia, insieme all'avv. Gianni Baldini, che si è rivolta al Tribunale di Firenze e che rappresentano anche l' Associazione Luca Coscioni e associazioni di pazienti Cerco un bimbo, l'Altra Cicogna, Amica Cicogna:
"Non discuteremo il procedimento per la coppia di Firenze perché non ci siamo costituiti, poichè la legge 40 ha negato alla coppia la possibilità di una famiglia con conseguenze anche all'interno della coppia stessa. Per correttezza professionale nel rispetto dei fatti accaduti non abbiamo neppure costituito le associazioni che rappresentiamo ammesse al procedimenti dinanzi al Tribunale di Firenze, ma abbiamo presentato intervento nel procedimento sollevato dal Tribunale di Catania pubblicato successivamente in GU".
Continua l'avv. Filomena Gallo "abbiamo depositato amicus curiae a sostegno della richiesta di donazione di embrioni alla ricerca presentata della signora Adele Parrillo dinanzi alla Corte EDU, per cui è stata fissata udienza dinanzi alla Grande Camera della Corte EDU il 18 giugno".
In questi 10 anni dall'entrata in vigore della legge 40, per 29 volte la norma è stata oggetto di decisioni dei tribunali e grazie alla Corte Costituzionale nel 2009 è stata cancellato il divieto di produzione di più di tre embrioni e l'obbligo d'impianto di tutti gli embrioni prodotti in un unico trasferimento . Ma la legge 40 è stata condannata anche dalla Corte EDU, in merito al divieto di accesso per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche alla fecondazione assistita - caso Costa Pavan sotto osservazione anche da parte del Comitato dei Ministri - , divieto che a breve sarà trattato anche dalla Corte Costituzionale. Ricordiamo che l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca con associazioni di pazienti e 60 parlamentari si è costituita nel procedimento Costa Pavan contro la legge 40/04.
La legge sulla procreazione medicalmente assistita viola la Carta Costituzionale e la Carta Europea dei diritti dell'uomo, calpesta i diritti delle persone che vorrebbero avere una famiglia ledendo il diritto alla salute e il principio di uguaglianza garantito a tutti cittadini. Intanto il Consiglio d' Europa ''vigila'' sull' Italia per esecuzione delle sentenze.
Per fare il punto scientifico e politico su fecondazione assistita e ricerca sugli embrioni, in Italia e all’estero, l’Associazione Luca Coscioni ha organizzato durante i lavori del Terzo incontro del Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica una sessione dal titolo ‘Difendere la ricerca dalle minacce integraliste’, a pochi giorni - il 10 aprile - dall’udienza pubblica al Parlamento europeo della petizione popolare europea ‘Embrione Uno di Noi’, che ha lo scopo di bloccare la ricerca sugli embrioni. All’interno della sessione si discuterà nel dettaglio di ‘Embrioni umani per la salute e la ricerca’, grazie alla partecipazione di esponenti dell’Eshre (European Society for Human Reproduction), assieme ad Associazioni di malati. Interverrà anche Oliver BRÜSTLE, Professore di neurobiologia rigenerativa, University of Bonn Medical Center, ricercatore tedesco, che aveva presentato ricorso contro Greenpeace perché si era visto negare dai tribunali del suo Paese la brevettabilità di una terapia con staminali umane che avrebbe comportato la distruzione dell'embrione ma avrebbe potuto avere un impiego terapeutico nel Parkinson. Filomena GALLO, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, esporrà una relazione dal titolo “Lo status dell’embrione presso la Corte Europea dei Diritto dell’Uomo e la Corte Interamericana dei Diritti Umani”, seguita dagli interventi di María Eugenia VENEGAS, Membro dell'Assemblea Legislativa (Costa Rica) e di Ana Virginia CALZADA, già Presidente, Sezione Costituzionale della Suprema Corte di Giustizia (Costa Rica) che discuteranno degli sviluppi a seguito della sentenza della Corte Interamericana dei Diritti dell’Uomo che, precisando che gli embrioni possono essere utilizzati per la ricerca scientifica e che non c'è equivalenza giuridica tra persona e embrioni, ha cancellato in Costa Rica il divieto di fecondazione in vitro, grazie anche ad un amicus curiae dell’Associazione Luca Coscioni e del Partito radicale.
Il Terzo Incontro del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica, che si terrà dal 4 al 6 aprile 2014 (il primo giorno alla Camera dei Deputati e il secondo e terzo giorno al Campidoglio). Il Congresso, intitolato "colmare il divario tra scienza e politica", è promosso dall'Associazione Luca Coscioni e dal Partito radicale, con la collaborazione dell'Università di Manchester e dalla European Society for Human Reproduction (ESHRE), e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Salute e di Roma Capitale.
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