Politica
Diritti internet: Cappato, bene consultazione Camera, ma non piattaforma proprietaria. Boldrini chiarisca
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo radicale - federalista europeo al Comune di Milano e della Commissione per l'Agenda digitale
La consultazione che inizia oggi e che durerà 4 mesi sul sito della Camera (http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/upload_file/upload_files/000/000/187/dichiarazione_dei_diritti_internet_pubblicata.pdf) sulla dichiarazione dei diritti in Internet rappresenta una novità importante. Proprio per questo, è incomprensibile la decisione di tenere questa consultazione su una piattaforma come civi.ci che gira su software proprietario, che appartiene a un soggetto -fondazione Ahref- in fase di liquidazione e che non risulta sia stata selezionata a seguito di un bando di gara. Chiedo alla Presidente della Camera di fornire le informazioni che possano aiutare a chiarire questo elemento importante del processo partecipativo, in modo da rafforzarne la credibilità e l'autorevolezza.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
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Vendola, Tempa Rossa e il filo nero di Vel-Eni che corre tra Basilicata e Puglia.
Di Maurizio Bolognetti in sciopero della fame dal 15 ottobre(dal 24 alterno un giorno di sciopero della sete a un giorno di sciopero della fame) per chiedere l’istituzione dell’Anagrafe dei siti da bonificare in Basilicata.
Il contesto, sempre il contesto per dirla con Leonardo Sciascia e Marco Pannella.
Da Taranto emerge una di quelle notizie rivelatrici, che plasticamente fanno comprendere una realtà e cosa stia accadendo tra Basilicata e Puglia sul fronte delle attività di estrazione, raffinazione e stoccaggio idrocarburi.
Il progetto “Tempa Rossa” da mesi sta facendo discutere, o meglio si tenta di impedire la discussione su scelte scellerate che comprometteranno ulteriormente l’ambiente in Lucania e nella martoriata “Città dei due mari”.
“Tempa Rossa” significa concessione di coltivazione idrocarburi Gorgoglione in Basilicata, dove nella Valle del Sauro Total e soci a breve estrarranno circa 50mila barili di greggio al giorno.
Ma ogni barile in più estratto in Basilicata finirà, attraverso l’oleodotto Monte Alpi, alle raffinerie Eni di Taranto dove troviamo, appunto, l’altra faccia della medaglia del progetto “Tempa Rossa”.
La Basilicata Saudita, lo abbiamo raccontato molte volte, è da tempo prona di fronte agli interessi delle multinazionali dell’oro nero.
Tanto prona che qualche volta l’ineffabile Vendola si è addirittura permesso di dare lezioni ai suoi vicini sulla questione petrolifera.
Peccato che il governatore di tutte le Puglie, nel 2011, non ci abbia pensato due volte ad esprimere parere favorevole di compatibilità ambientale in calce al “progetto di adeguamento delle strutture della Raffineria di Taranto per lo stoccaggio e la movimentazione del greggio proveniente dal giacimento denominato Tempa Rossa, sito nella provincia di Potenza”.
Parere favorevole, si badi bene, giunto nonostante il parere contrario espresso da Arpa Puglia nel marzo del 2011.
Ma il vero colpo di teatro in tutta questa storia, fatta di doppi binari e doppie verità, è rappresentato dalla decisione del dottor Francesco Manna di accettare il prestigioso incarico di responsabile dei rapporti istituzionali dell’Eni.
Per chi non lo sapesse chiariamo che il dottor Manna era Capo di gabinetto della Giunta Vendola quando la stessa decideva di esprimere parere favorevole al progetto “Tempa Rossa”.
Auguri Nicky, e auguri soprattutto ai miei avvelenati amici tarantini, che nonostante tutto continuano a battersi.
Prima o poi riusciremo a spezzarlo il filo nero che corre tra Basilicata e puglia. In ogni caso continueremo a provarci. Lo dobbiamo fare per salvaguardare il diritto alla salute e per tutelare preziose risorse idriche e non solo.
Continueremo a batterci nonostante il contesto per affermare il rispetto della legge, del diritto, del Codice dell’Ambiente, della Costituzione, di vilipese Direttive comunitarie e del sacrosanto diritto alla conoscenza.
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ONU/Diritti Umani: Partito Radicale chiede all'Onu di non fidarsi delle promesse italiane su carceri, Rom e disabili
Inizia oggi la fase conclusiva della cosiddetta revisione periodica universale, UPR, dell'Italia davanti al Consiglio Onu sui diritti umani. Nei prossimi tre giorni gli stati membri delle Nazioni unite porranno centinaia di domande al nostro Paese per ottenere informazioni circa gli impegni presi dal governo italiano nel 2009 in materia di rispetto dei diritti umani.
Nei mesi scorsi, e ancora in questi giorni, il Partito Radicale ha preparato un corposo dossier sull'inefficacia delle misure adottate dall'Italia per far fronte ai rilievi sollevato dall'Onu nel corso degli anni relativi alle carceri, immigrazione, disabilita' diritti LGBT e disabili. In premessa alla sua nota, il Partito Radicale sottolinea come non ci si possa limitare a dar fiducia alle dichiarazioni del Governo italiano, secondo cui molte delle raccomandazioni accettato sarebbero state trasformate in riforme legislative, ma che occorra approfondire, punto per punto, le varie questioni. Infatti, che si tratti delle carceri, piuttosto che delle politiche migratorie, dei progetti di inclusione dei Rom oppure dell'abbattimento delle barriere architettoniche, passando per le permanenti discriminazioni nei confronti dei gay, l'Italia ha ampiamente dimostrato di preferire una campagna di pubbliche relazioni, o minime modificazioni legislative di tipo cosmetico, a riforme strutturali. Le carceri restano sovraffollate, i campi Rom continuano a esser sgombrati colla forza, non un euro e' stato speso per dar seguito alla ratifica della Convenzione Onu in materia di disabilita' e I ripetuti annunci di modifica del codice civile per consentire le unioni di persone dello stesso sesso son rimasti, appunto, annunci. Questa situazione di patente e prolungata illegalita' costituzionale e mancanza di rispetto dei propri obblighi internazionali da parte dell'Italia e' stata piu' volte al centro, e anche solennemente, di interventi pubblici e ufficiali del Presidente della Repubblica, e' debitamente articolata nella Sentenza Torreggiani adottata dalla Corte europea dei diritti umani a gennaio 2013 e fotografata dal rapporto del gruppo di esperti indipendenti che per le Nazioni unite documenta le detenzioni arbitrarie. Nelle prossime ore il dossier sull'Italia verra' pubblicato sui siti RadicalParty.org e Radicali.it.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati