Politica
400 appartenenti al Corpo della guardia di finanza ricorrono alla Corte Europea di Strasburgo contro lo Sato Italiano
Neureka: nomine in Europa e la trattativa condotta dall'Italia
Dibattito "Primarie di coalizione e rinascita del centrodestra"
Intervista a Filomena Gallo sull'audizione del Ministro Lorenzin in merito alla L.40
Fecondazione, Gallo: non si ravvede urgenza per decreto legislativo. Si a nuove linee guida
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Soggetto costituente il Partito radicale Prima di entrare nel merito dei punti discussi dal Ministro Lorenzin in Commissione Affari Sociali, è bene fare una precisazione sul metodo: non si capisce infatti l’esigenza di un decreto legislativo, che di per sé ha il carattere dell’urgenza ma in questo caso di urgente non c’è nulla perché la Corte Costituzionale nella sentenza 162 che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa ha specificato che non esiste vuoto normativo. Dunque, tutte le questioni tecniche sollevate dal Ministro possono benissimo essere inserite nella nuove Linee Guida che non vengono più aggiornate dal 2008 mentre la stessa Legge 40 prevede un aggiornamento periodico o almeno ogni 3 anni. Va sicuramente evidenziato l’aspetto positivo di inserire la PMA nei Lea, che permetterà ai centri pubblici di lavorare nelle stesse condizioni dei privati anche sull'eterologa, quindi in linea con la legge 40 a differenza di quanto accadeva prima della legge stessa, ma anche in questo caso non occorre decreto legislativo bensì l’aggiornamento dei Lea, fermo al 2001. In ultimo, siamo soddisfatti che con gli esperti il Ministro Lorenzin abbia individuato l'identificazione del numero di donazioni per ogni donatore con criteri specifici sul modello Francese e UK, ma i Giudici della Corte indicano lo strumento che può disciplinare nelle linee guida e non nel Decreto Legge.
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Bernardini e Lensi: La legge Delrio sulle città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni. l’ennesimo scempio di democrazia
Dichiarazione congiunta di Rita Bernardini (Segretaria di Radicali italiani) e di Massimo Lensi (radicali storico, già consigliere provinciale a Firenze)
La legge 56/2014, cosiddetta legge Delrio, sulle Città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni, apre uno scenario nuovo sulle forme di governo del territorio nel nostro Paese. Nuovo, ma tristemente in sintonia con la progressiva riduzione dei diritti politici e civili dei cittadini pericolosamente in via di perfezionamento. L’abolizione dei consigli elettivi di Province e l’attuazione delle Città metropolitane come ente di secondo livello, va, infatti, di pari passo con le ipotesi di abolizione del Senato elettivo e di riduzione del numero dei deputati (escludendo così ogni possibilità di riforma elettorale maggioritaria uninominale con piccoli collegi), così come con il già operato taglio di un terzo del numero dei consiglieri comunali. Noi Radicali sosteniamo da sempre che non è tagliando i posti della politica che si risolvono i gravi problemi del nostro Paese. Al contrario, riteniamo che occorra rispondere alle richieste dell’antipolitica e al malgoverno ripristinando la pienezza della politica. Anche nel campo amministrativo, l’evoluzione delle aree vaste ha necessità di politiche chiare e trasparenti nell’allocazione delle competenze tra enti con il fine di snellire e ridurre al minimo i problemi per i cittadini nell’erogazione dei servizi pubblici essenziali: acqua, rifiuti, strade, scuole. La legge 56, invece, segna una svolta peggiorativa nell’evoluzione del sistema delle autonomie e bene fanno tutti coloro che tentano di modificare l’assetto elettivo delle nuove province e delle città metropolitane chiedendo di tornare a un sistema di elezione diretta dei consiglieri da parte dei cittadini. E’ bene sapere, però, che le modifiche in tal senso sono in mano al solo potere legislativo. Infatti, stante la ratio della legge 56, non possono esserci più di due enti sovrapposti direttamente eletti nel territorio delle grandi aree. La possibilità di prevedere nello statuto della città metropolitana l’elezione diretta degli organi rimanda altresì alla necessaria suddivisione del comune capoluogo in una pluralità di comuni e nel caso delle sedi di città metropolitane superiori a tre milioni di abitanti (Milano, Roma e Napoli) la legge prevede la costituzione, d’intesa con la Regione, di zone omogenee e che, in coerenza con lo statuto, il comune capoluogo stesso abbia effettivamente realizzato la ripartizione del territorio in zone dotate di autonomia amministrativa. In sostanza e chiaramente, la legge 56 decreta l’impossibilità di prevedere l’elezione diretta delle città metropolitane. In attesa del definitivo D.P.C.M. attuativo della legge 56 e dell’accordo in Conferenza unificata per l’individuazione definitiva delle funzioni che dalle vecchie province dovrebbero passare ad altri enti, non possiamo altro che constatare come la legge Delrio sia una pessima legge con tratti palesi di incostituzionalità, una delle peggiori del nostro ordinamento, e annunciare che stiamo esplorando tutte le possibilità per ricorrere, anche di fronte alle corti internazionali, contro l’ennesimo scempio democratico in corso nel nostro Paese.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Il consigliere regionale abruzzese, Luciano Monticelli a sostegno del Satyagraha dei Radicali sulla situazione delle carceri. Sua risposta alla lettera-appello di "Amnistia Giustizia Libertà"
Con vero piacere abbiamo ricevuto la notizia dell’adesione alla lotta nonviolenta, al satyagraha radicale in corso del Consigliere regionale abruzzese, Luciano Monticelli, presidente della IV commissione (politiche europee, internazionali, programmi della Commissione europea, partecipazione ai processi normativi dell'U.E.) il quale, giova ricordare, da Sindaco di Pineto, la scorsa estate firmò i 12 referendum e dichiarò interesse per l'iscrizione radicale.
Evidenziamo il tratto conclusivo della lettera di Luciano Monticelli: text-align:justify;text-indent:35.4pt">“Pertanto ritengo doveroso condividere con voi questo momento di confronto serrato con le Istituzioni Parlamentari e di Governo Nazionale affinché venga adottato un provvedimento di amnistia ispirato al rispetto dei Diritti umani fondamentali. text-align:justify"> text-align:justify"> “Tale provvedimento è stato, oltretutto, espressamente richiesto dalla Regione Abruzzo con specifica risoluzione e oggi, che mi onoro di ricoprire un ruolo rilevante in seno, all’Istituzione Regionale, sento ancora più forte il dovere di intervenire e far sentire la mia voce affinché quella risoluzione abbia seguito e non rimanga lettera morta. text-align:justify"> text-align:justify"> “Assicuro sin d’ora il mio massimo impegno in questo senso ed esprimo il più vivo compiacimento per questa battaglia che state combattendo e che combatteremo insieme in nome e nel rispetto dei valori sanciti nella nostra Carta Costituzionale. text-align:justify"> text-align:justify"> “Nel preannunciare una mia visita al Penitenziario di Teramo, vi auguro buon lavoro e colgo l ‘occasione per porgere i migliori saluti.” Satyagraha - ribadiamo - centrato proprio sulla mancanza di cure in carcere, che vede in lotta oltre 300 cittadini, fra i quali 79 detenuti e in prima linea la segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini in sciopero della fame da 29 giorni. Dalla mezzanotte di oggi riprenderà lo sciopero della fame Ariberto Grifoni. Di seguito la lettera appello AGL Abruzzo e la lettera di risposta di Luciano Monticelli. Teramo, 18 luglio 2014 Egregi Presidenti, Egregi Consiglieri e Assessori, sentiamo il dovere di sollecitare la vostra attenzione sulla perdurante inadempienza delle nostre Istituzioni nei confronti dei cittadini detenuti, argomento non nuovo per la Regione Abruzzo che approvò all’unanimità, all’ultima seduta del precedente Consiglio la risoluzione che riportiamo di seguito. Come Radicali siamo certi che provvedimenti combinati di amnistia ed indulto siano allo stato attuale di urgente necessità, proprio perché propedeutici ad una riforma strutturale della giustizia atta a riportare il nostro Paese nell’alveo della propria legalità costituzionale e del diritto internazionale. Necessità e urgenza rilevate con chiarezza anche dal nostro Presidente, Giorgio Napolitano, nel messaggio alle Camere dello scorso 8 ottobre, e pochi giorni fa anche dalle Nazioni Unite. Particolarmente intollerabile è poi il fatto che nelle carceri italiane sia negato il diritto alla salute. Oltre il 60% dei detenuti soffre, infatti, di patologie cui le strutture penitenziarie non sono in grado di garantire prevenzione né tantomeno cura. Patologie che, oltretutto, sono non di rado generate dalla stessa carcerazione, o con essa incompatibili. Paradigmatico in questo senso è il caso di Bernardo Provenzano, incapace di intendere e di volere, incapace di attività autonoma e sottoposto a nutrizione parenterale, ma comunque costretto alla tortura del carcere duro come prescritto dal 41-bis (nonostante la richiesta di revoca delle procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze). Queste motivazioni hanno indotto Marco Pannella, Rita Bernardini e molti di noi a intraprendere un nuovo Satyagraha, nella forma dello sciopero della fame, con la richiesta di un intervento urgente del nostro Governo e del nostro Parlamento per porre immediatamente fine a questo intollerabile stato di cose. Vi chiediamo di aderire a questa lotta, nelle forme e con le modalità che riterrete opportune, e, nel vostro ruolo, di portarne parola e azione nonviolenta nelle Istituzioni. Vi chiediamo, altresì, di considerare l’utilità per ciascuno di voi d’iscrivervi al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito per dare concreto sostegno alle numerose attività dispiegate da ciascuna associazione di quest’universo politico, in ogni angolo del mondo. I referenti abruzzesi di Amnistia Giustizia Libertà Ariberto Grifoni e Vincenzo di Nanna Risoluzione urgente (sostegno al Satyagraha di Marco Pannella per l’amnistia) Premesso che nei giorni scorsi la cittadinanza abruzzese, come l’intera comunità nazionale, ha seguito con preoccupazione le notizie relative alla salute di Marco Pannella impegnato con i metodi della lotta nonviolenta in un Satyagraha per ottenere, attraverso l’amnistia, il rientro nella legalità dello Stato italiano entro il 28 maggio, data in cui scadrà il termine fissato dalla Corte Europea dei Diritti dell’uomo relativamente alla “sentenza Torreggiani”; l’amnistia e l’indulto, così come individuati dal Presidente della Repubblica nel suo messaggio alle Camere dell’8 ottobre 2013, costituiscono una misura indispensabile che, “senza perdere nemmeno un giorno”, consentirebbe al nostro Paese di rientrare nella legalità costituzionale sia italiana che europea; non si può tacere di fronte alla mancata adesione e risposta da parte dell’Italia alla “sentenza pilota” adottata dalla Corte di Strasburgo l’8 gennaio 2013, relativa alla sistemica violazione dell’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani; il Satyagraha “abbiamo contato gli anni, ora contiamo i giorni” è iniziato il 28 febbraio per scandire quotidianamente il tempo concesso dalla Corte EDU allo Stato italiano affinché si ponga fine ai trattamenti inumani e degradanti che ormai da anni contraddistinguono l’esecuzione della pena e la custodia cautelare nei 205 penitenziari italiani ; “l’obiettivo del Satyagraha è lineare e semplice: chiediamo che le nostre istituzioni mettano in atto tutti quei provvedimenti legislativi volti ad eseguire quanto richiesto dalla Corte di Strasburgo con la sentenza Torreggiani e cioè a rimuovere le cause strutturali e sistemiche del sovraffollamento carcerario che generano i trattamenti disumani e degradanti nelle nostre carceri (violazione dell’art. 3 della Convenzione – TORTURA)”, Nel suo messaggio al Parlamento dell’8 ottobre 2013 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto richiamare la sentenza della Corte Costituzionale (n. 210 del 2013) con la quale essa ha stabilito che, in caso di pronunce della Corte europea dei diritti dell'uomo che accertano la violazione da parte di uno Stato delle norme della Convenzione, "è fatto obbligo per i poteri dello Stato, ciascuno nel rigoroso rispetto delle proprie attribuzioni, di adoperarsi affinché gli effetti normativi lesivi della Convenzione cessino"; lo stesso Presidente della Repubblica è tornato a sollecitare Parlamento e Governo: "E' ora - a distanza di oltre sei mesi dal messaggio da me rivolto al Parlamento a questo proposito - di fare il punto sulle misure adottate e da adottare, anche in ossequio alla nota sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo"; il Consiglio Regionale dell’Abruzzo esprime il proprio sostegno al Satygraha di Marco Pannella per lo Stato di diritto, il rispetto della dignità delle persone detenute, e auspica, assieme al Presidente della Repubblica, che il Parlamento si decida, prima che sia troppo tardi, a rispettare la prescrizione dell’Europa; invita il Governo nella persona del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Parlamento nelle persone del Presidente del Senato Pietro Grasso e della Presidente della Camera Laura Boldrini a adottare entro la scadenza fissata dalla Corte Europea dei Diritti dell’uomo un provvedimento di amnistia ispirato al rispetto dei Diritti Umani fondamentali, sanciti nella Costituzione italiana, nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nella Dichiarazione universale dei Diritti Umani, il cui ambito di applicazione sarà definito dal Parlamento tenendo conto della gravità dei reati. white">(Approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale abruzzese il 29 aprile 2014) L'appello di Pannella: "I-scri-ve-te-viiii! Ma davvero! 14.0pt;Times New Roman"">Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito ONG con Status Consultivo Generale di prima categoria presso l'ECOSOC delle Nazioni Unite NONVIOLENTO-GANDHIANO • TRANSNAZIONALE • TRANSPARTITO • DEMOCRATICO • AMBIENTALISTA • ECOLOGISTA • FEDERALISTA DEMOCRATICO • LAICO • FEDERALISTA EUROPEO • LIBERALDEMOCRATICO • LIBERALSOCIALISTA • LIBERTARIO • ANTIAUTORITARIO • ANTIPROIBIZIONISTA • ANTIPARTITOCRATICO • ANTIMILITARISTA • ANTICLERICALE • ESPERANTISTA Soggetti radicali PACCHETTO ISCRIZIONI PER TUTTI I SOGGETTI DELL'AREA RADICALE
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IT60L0102503209100000000554 L’Aquila 28 luglio 2014 text-indent:35.4pt"> Spett.le Lista Amnistia Giustizia Liberta’ Coordinamento Regionale Abruzzese TERAMO Egregi Signori Grifoni e Di Nanna, da sempre la mia azione politica è stata ispirata agli irrinunciabili VALORI della giustizia, libertà, uguaglianza e pace. La mia esperienza amministrativa quale Sindaco della città di Pineto è costellata di iniziative, manifestazioni ed incontri che avevano sempre questi valori quali minimo comune denominatore. Pertanto ritengo doveroso condividere con voi questo momento di confronto serrato con le Istituzioni Parlamentari e di Governo Nazionale affinché venga adottato un provvedimento di amnistia ispirato al rispetto dei Diritti umani fondamentali. Tale provvedimento è stato, oltretutto, espressamente richiesto dalla Regione Abruzzo con specifica risoluzione e oggi, che mi onoro di ricoprire un ruolo rilevante in seno, all’Istituzione Regionale, sento ancora più forte il dovere di intervenire e far sentire la mia voce affinché quella risoluzione abbia seguito e non rimanga lettera morta. Assicuro sin d’ora il mio massimo impegno in questo senso ed esprimo il più vivo compiacimento per questa battaglia che state combattendo e che combatteremo insieme in nome e nel rispetto dei valori sanciti nella nostra Carta Costituzionale. Nel preannunciare una mia visita al Penitenziario di Teramo, vi auguro buon lavoro e colgo l ‘occasione per porgere i migliori saluti. IL Presidente Luciano Monticelli
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Unioni Civili: Renzi prenda esempio dalla DC e lasci il governo fuori dalla questione
Le dichiarazioni di Renzi all’Avvenire secondo le quali «sarà superato il ddl Cirinnà perché anche in questo campo [unioni civili] vedremo una proposta ad hoc del Governo», poi ammorbidite sul Corriere della Sera sono l’ennesima doccia fredda sul tema dei diritti. Non ha fatto in tempo ad arrivare un testo su cui discutere nel merito e sul quale il dibattito in Commissione Giustizia del Senato è già cominciato che il Presidente del Consiglio riporta la questione alla vaghezza di un modello tedesco non meglio precisato, svilisce il lavoro del Parlamento e, sostanzialmente, allunga i tempi collegando il tema delle Unioni civili a quello delle riforma istituzionali. Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: «benché non richiestomi, mi permetto di dare un consiglio a Renzi: sul tema della riforma del diritto di famiglia prenda esempio dalla Democrazia Cristiana, un partito al quale è molto legato, e lo lasci affrontare al Parlamento senza intromissioni del Governo. Nel 1970 il divorzio venne introdotto nell’ordinamento giuridico italiano con i voti favorevoli del Partito Socialista Italiano, del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, del Partito Comunista Italiano, del Partito Socialista Democratico Italiano, del Partito Repubblicano Italiano, del Partito Liberale Italiano. La legge 898/1970 fu il risultato della combinazione del progetto di legge del socialista Loris Fortuna con un altro pdl presentato dal deputato liberale Antonio Baslini. Il Governo - in cui la DC, contraria alla legge sul divorzio, rappresentava il partito di maggioranza, in coalizione con repubblicani, socialisti e socialdemocratici, favorevoli alla legge - non presentò alcun disegno di legge. Il risultato fu una legge non perfetta, ma dignitosa e la tenuta del Governo. Per il bene del Governo e per avere una legge chi sia la migliore possibile, Renzi impari dalla DC!».
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