Politica
Rassegna di Geopolitica. Presunti effetti collaterali delle politiche demografiche in Cina - a cura di Lorenzo Rendi
Salva Roma, Riccardo Magi: per vero risanamento si apra dibattito su modelli erogazione servizi pubblici e maggiore coraggio su aziende
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere Capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino Per avviare un vero risanamento delle finanze capitoline e rimuovere quei fattori strutturali di squilibrio che hanno contraddistinto gli ultimi decenni serve è un aprire un dibattito serio e ampio sui modelli di erogazione dei servizi pubblici locali e avere coraggio nel ridimensionare o dismettere quelle aziende che sono cresciute solo per servire i partiti in una rapporto perverso con l'Amministrazione e pesando sulle spalle di tutti. Non si tratta solo di tagliare - cosa dovuta in alcuni casi e quasi automatica una volta individuati i costi standard - ma di riformare le modalità di erogazione di alcuni servizi pubblici. I casi di Farmacap e di Assicurazioni di Roma vanno affrontati tempestivamente, cosa che non è stata fatta in tutti questi mesi. A mio avviso in entrambi i casi l'interesse pubblico in questa fase non ci consente di investire ulteriori risorse in un efficientamento di queste due realtà aziendali. Dalla liquidazione di queste due aziende possono venire quelle risorse per gli investimenti di cui si lamenta giustamente la mancanza.
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Presentazione del volume di Aldo Loris Rossi "Progetto per Napoli metropolitana, dalla Terra dei fuochi a Eco-Neapolis" con prefazione di Furio Colombo (pubblicato da M. E. Architectural Book and Review, Roma 2014).
LavorareInfo: mercato del lavoro e Youth Guarantee
Conferenza stampa del ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini con i suoi omologhi Jean Asselborn, ministro degli Esteri di Lussemburgo ed Edgars Rinkēvičs, ministro degli Esteri della Repubblica di Lettonia.
"Il buon medico non obietta: obiezione di coscienza e interruzione di gravidanza"
Carceri, Radicali: Il detenuto suicida a Sollicciano è l'ennesima tragedia evitabile
Firenze - Massimo Lensi, già consigliere provinciale e componente della Direzione nazionale di Radicali Italiani, e Maurizio Buzzegoli, Segretario dell'Associazione radicale "Andrea Tamburi", sono intervenuti a seguito della diffusione della notizia del suicidio di un detenuto trentenne nel carcere di Sollicciano avvenuto nella notte del 29 giugno:
«Le Istituzioni locali e nazionali potevano evitare questa ennesima tragedia: bisogna mettere in campo un progetto concreto contro la tortura nelle carceri italiane che necessariamente deve partire dai provvedimenti di amnistia e indulto».
I due esponenti radicali proseguono elencando i problemi del carcere fiorentino:
«Non corrisponde alle esigenze basilari della vita di uomini, donne e bambini: il pianeta penitenziario fiorentino è costretto a vivere nell'emergenza quotidiana».
Infine, Lensi e Buzzegoli, rilanciano l'invito al sindaco di Firenze, Dario Nardella, a nominare il garante comunale dei detenuti.
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Torino Pride/Radicali: La Regione modifichi la legislazione per dare pari diritti a tutte le famiglie
I Radicali saranno presenti come sempre al Pride di Torinio con le loro bandiere e i loro striscioni. Nell’occasione Igor Boni, Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta, e Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani, hanno dichiarato:
“Il patrocinio della Regione Piemonte al Pride di Torino e la presenza di Sergio Chiamparino sono buone notizie ma oltre ai simboli occorre portare innovazione nella legislazione regionale.
Noi ci saremo al Pride anche per chiedere che in tutta la legislazione relativa al welfare regionale siano concessi stessi diritti a tutte le famiglie. Il grado di civiltà e di cambiamento di questa regione si vedrà anche dalla capacità di riconoscere a tutti i suoi cittadini le stesse opportunità. Non possiamo chiedere alla regione di riconoscere il matrimonio omosessuale dato che questo è compito di una legge dello Stato (peraltro, riscontriamo la volontà del premier Renzi di cambiare verso anche in questo terreno) ma possiamo e dobbiamo chiedere a Chiamparino e alla sua giunta che, per esempio, sul diritto alla casa le famiglie LGBT abbiano gli stessi diritti rispetto ad una famiglia fatta da un uomo e da una donna sposati.
Dobbiamo in sostanza finalmente parlare di ‘famiglie’ e non più di ‘famiglia’, ed agire di conseguenza.
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Carceri: fermare subito il massacro, garantire le cure. Sciopero della fame di Rita Bernardini
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria Nazionale di Radicali italiani
Nel dossier di 56 pagine che il 22 maggio scorso, con le firme di Laura Arconti, Deborah Cianfanelli e mia, Radicali italiani ha trasmesso al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, un capitolo fondamentale riguardava la salute in carcere. Il Comitato dei Ministri, chiamato a valutare l’esecuzione della condanna inflitta all’Italia dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (sentenza Torreggiani), il 5 giugno scorso si è espresso in modo positivo – seppure rimandando il giudizio definitivo al giugno 2015 - incentrando la sua valutazione sulla questione dei 3 metri quadrati a testa per ogni detenuto, segno evidente che la sentenza della CEDU non l’abbia presa in considerazione. Così come non ha preso in considerazione (non sappiamo se per motivi burocratici o politici o per entrambi) il dossier di Radicali Italiani che – abbiamo verificato - non è stato distribuito ai 47 delegati del Comitato e che sarà esaminato, invece, nella prossima sessione del 23/25 settembre. Su questa grave omissione è in corso un contenzioso con gli Uffici del Consiglio D’Europa. Detto questo, chi si occupa di carcere è letteralmente subissato da casi di detenuti non curati e troppo spesso lasciati morire. Nelle ultime ore, grazie a Ristretti Orizzonti, abbiamo avuto la notizia di due suicidi (uno a Firenze/Sollicciano e un altro a Cagliari/Buoncammino) e di un settantenne detenuto presso la casa circondariale di S. Maria C.V, morto all’ospedale Melorio dopo che, 15 giorni fa, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli gli aveva negato i domiciliari. I dati che avevamo trasmesso in Europa anche sulla “salute” in carcere, provavano che la violazione dell’articolo 3 della Convenzione EDU (trattamenti inumani e degradanti) era sistematica nel nostro sistema carcerario. In particolare, prendevamo in considerazione quanto rilevato dalla Società italiana di medicina penitenziaria (Simpse): “in cella contraggono malattie il 60-80% dei detenuti”. Carceri definiti come veri e proprio lazzaretti: i tossicodipendenti, che sono il 32%; il 27% dei detenuti che ha un problema psichiatrico, il 17% ha malattie osteoarticolari, il 16% cardiovascolari e circa il 10% problemi metabolici e dermatologici. Tra le malattie infettive è l'epatite C la più frequente (32,8%), seguita da Tbc (21,8%),Epatite B (5,3%), HIV (3,8%) e sifilide (2,3%). E’ per questa situazione che, a partire dalla mezzanotte di oggi, lunedì 30 giugno 2014, inizierò un Satyagraha nella forma dello sciopero della fame per richiedere a Governo e Parlamento che si faccia chiarezza e si intervenga immediatamente:
1) per scongiurare le morti in carcere
2) sulle cure negate ai detenuti, molti dei quali incompatibili con lo stato di carcerazione
3) sulla tortura del 41-bis inflitta perfino a detenuti, come Bernardo Provenzano, per i quali le Procure della Repubblica di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno dato parere favorevole alla revoca del 41 bis.
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