Politica
Dopo 25 anni una piccola breccia nel lungomuro del litorale di Ostia. Risultato dell'esposto e mobilitazione Radicale
DOPO 25 ANNI UNA PICCOLA BRECCIA NEL LUNGOMURO DEL LITORALE DI OSTIA. RISULTATO DELL'ESPOSTO E MOBILITAZIONE RADICALE
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere comunale Radicale e Paolo Izzo, segretario di Radicali Roma Il X municipio capitolino, Ostia, ha finalmente fatto un primo tentativo di ripristino della legalità a Ostia. Questo primo importante risultato - dal valore anche simbolico in un contesto di grave illegalità come quello di Ostia - matura dopo un impegno di anni dei militanti Radicali di Ostia e in modo determinante a seguito dell'esposto che, nell'ottobre scorso, abbiamo presentato alla Procura della Repubblica di Roma riguardante in particolare i due cancelli ai lati del pontile di Largo dei Ravennati, destinati all'accesso pubblico alla spiaggia e da anni sbarrati o sostituiti da un muretto. Ancora nelle settimane scorse abbiamo fornito alle autorità di polizia giudiziaria e alla Procura documentazione anche fotografica relativa al "lungomuro" Il dovuto ripristino dei due varchi presso il pontile - presso i quali abbiamo condotto "fisicamente" il sindaco Ignazio Marino, in una nelle nostre ripetute manifestazioni - è un primo passo ma non ci basta e non è sufficiente a restituire il mare ai romani. Quanto all'azione dell'Assobalneari che ha impedito l'azione delle istituzioni definendola irregolare, non c'è nemmeno il bisogno di riconoscere la piena legittimità dell'iniziativa del Municipio fin troppo attesa dai cittadini, mentre è necessario ricordare che le innumerevoli irregolarità commesse dai concessionari che ancora in questi giorni chiedono il pagamento di un "biglietto" per l'accesso alla spiaggia che in base alla legge e all'ordinanza del Sindaco deve essere libero e gratuito e non espongono all'ingresso l'ordinanza stessa, delimitano le concessioni con reti metalliche invalicabili e precludono persino la visibilità del mare dal lungomare con teli di pvc. Altri varchi dovranno essere aperti, altro “lungomuro” dovrà essere abbattuto perché il mare si possa vedere, altra spiaggia - almeno il 50% chiedevamo con un referendum di “Roma Sì Muove” - dovrà essere resa “libera” e maggiore chiarezza dovrà essere fatta sulle concessioni balneari, cioè sulla trasparenza e sulle regole della concorrenza delle stesse. In applicazione della normativa europea e, in particolare, della direttiva Bolkestein, le concessioni demaniali degli stabilimenti balneari dovrebbero essere di durata limitata, oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica europea alla scadenza temporale di ogni concessione. Come Radicali Roma combatteremo ancora, con le uniche armi della nonviolenza e del diritto, fino a che il mare non si potrà vedere e non ci si potrà accedere secondo legge.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Eutanasia: Tarantola (Presidente CDA RAI) risponde a Filomena Gallo e Marco Cappato
Sollecitata ad intervenire riguardo la mancanza di informazione sulla campagna in corso sul fine vita, Anna Maria Tarantola - presidente del Consiglio di amministrazione Rai - risponde a Filomena Gallo e Marco Cappato - rispettivamente Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni. "Vi informo che, in linea con le procedure aziendali, ho trasmesso la Vostra richiesta alle Strutture Editoriali di competenza per le opportune valutazioni del caso".
Nella lettera - inviata anche al Direttore generale Rai Luigi Gubitosi, al Direttore del Tg1 Mario Orfini e al Presidente della Commissione di vigilanza dei servizi radiotelevisivi Roberto Fico - l'Associazione Luca Coscioni denunciava come "sia il tema della legalizzazione dell'eutanasia, sia la campagna politica di rilevanza costituzionale in corso" sia ignorata dal servizio pubblico radiotelevisivo. "Ciò è avvenuto in violazione - per quel che concerne la completezza, l'obiettività, il pluralismo e l'imparzialità dell'informazione - dei principi fondamentali del Testo unico della radiotelevisione, degli atti di indirizzo della Commissione di Vigilanza Rai - sia in periodo elettorale, che non elettorale -, il Contratto di Servizio Rai - Ministero dello Sviluppo economico, il Codice Etico Rai. Al di là del più generale obbligo alla correttezza e completezza dell'informazione" continua la lettera, "riteniamo che il servizio pubblico abbia una missione in più, cioè quella di collegare la società alla vita delle istituzioni e della politica, in particolare laddove tale collegamento si può effettuare a partire dall'attivazione di strumenti di iniziativa popolare previsti dalla Costituzione. Chiediamo dunque alla RAI di operare con urgenza per integrare l'informazione fornita e restituire così ai cittadini italiani il diritto effettivo di conoscere anche l'iniziativa del Comitato per l'eutanasia legale". Infatti, come documentato dal Centro di Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva, nel triennio 2011/2013 la Rai ha dedicato al tema dell'eutanasia soltanto circa 215 minuti.
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Presentazione del libro: "Rinascimento fiorentino" di Fabrizio Rizzi (edito da Pironti)
Presentazione del libro "Cuccia e il segreto di Mediobanca" di Giorgio La Malfa
Presentazione del libro "Il Berluschino. Il fine e i mezzi di Matteo Renzi" di Michele De Lucia
Incontro sul tema: "Il Semestre all'Unione Europea"
Presentazione di Riforme: ultima chiamata. Analisi e proposte per la modernizzazione dello Stato, il Rapporto sulle riforme.
Dibattito sul libro: Nelle mani del dottore? - Il racconto e il possibile futuro di una relazione difficile (Franco Angeli)
Il Brasile dei Mondiali visto da una "finestra sulla favela"
"Televisione e Internet: operazione 2016. Serve ancora un servizio pubblico? La Rai e la nuova convenzione con lo Stato
Nomine in Sanità/Radicali: Delega al Governo e dichiarazioni Gariglio vanno nel verso giusto. Cosa ne pensa il nuovo Assessore alla Sanità?
Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani, e Igor Boni, presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso è stata varata una delega al governo in merito alla selezione dei direttori generali, sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie che va nella direzione giusta, ponendo l’accento sul merito e sulle competenze e cercando di disincentivare le appartenenze partitiche o, meglio, la vicinanza ai numerosi gruppi di potere di cui è composta l’attuale partitocrazia senza partiti.
Occorre andare fino in fondo in questa riforma senza spesa; non basta un albo nazionale (o regionale per i direttori sanitari e amministrativi) da cui pescare; occorre affidare la pesca a soggetti esterni alla giunta regionale (agenzie di consulenza accreditate a livello nazionale), in grado di fornire all’organo politico una rosa ristretta di nomi tra cui scegliere non solo più il direttore generale ma, grazie alle nuove disposizioni governative, anche quello sanitario e amministrativo, in passato scelti personalmente dal direttore generale.
Per l’ennesima volta, Davide Gariglio (segretario regionale del PD, prossimo capogruppo PD in consiglio regionale) ha rilanciato la sua e nostra proposta, già formalizzata in un PDL. Sergio Chiamparino aveva iniziato la campagna elettorale facendo sua la proposta radicale, che, ricordiamolo, risale al 2002.
Oggi è entrata nel pieno delle sue funzioni la Giunta Regionale per cui una domanda è d’obbligo: cosa pensa della riforma dei criteri di nomina dei direttori delle aziende sanitarie regionali il neo-assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta?
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Rifiuti. Iervolino: giovedì alla Corte di Giustizia europea udienza su Malagrotta, in caso di condanna possibili ripercussioni su altre discariche italiane
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro della direzione nazionale di Radicali Italiani:
“Giovedì 19 giugno la Corte di Giustizia europea affronterà l’udienza relativa alla causa C-323/13 in merito alla procedura di infrazione 2011_4021. Il procedimento è quello relativo alla discarica di Malagrotta ed altre discariche del Lazio.
La Commissione europea contesta all’Italia che in questi invasi parte dei rifiuti non siano stati sottoposti ad un trattamento comprensivo di un’adeguata selezione delle diverse frazioni e della stabilizzazione della parte organica, infatti, la Repubblica italiana, secondo Bruxelles, è venuta meno agli obblighi imposti l’articolo 6, lettera a), della direttiva 1999/31/CE che, tra le altre cose, prevede come in discarica possano essere collocati solo rifiuti trattati.
Quando, su questo tema, la Corte si pronuncerà ci troveremo di fronte ad un avvenimento importante che oltrepasserà finanche i confini del Lazio, effettivamente questo giudizio potrebbe avere una rilevanza tale da poter divenire a tutti gli effetti una sentenza pilota. Infatti, un’eventuale condanna del nostro Paese in merito alla procedura di infrazione 2011_4021 avrebbe ripercussioni su tante altre discariche italiane che continuano a ricevere il c.d. tal quale.
Quindi qualora la Corte di Giustizia europea dovesse confermare quanto sostenuto dalla Commissione, tutte le Regioni italiane dovrebbero immediatamente adeguarsi.”
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Commissione Igiene e Sanità del Senato
Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione
Per un pugno di Royalties. Il No incondizionato di Bolognetti
Fonte: Pisticci.com
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Confesso di aver trovato a dir poco esilaranti le dichiarazioni del sottosegretario all’economia Enrico Zanetti sulla vicenda petrolifera lucana.
Tanto esilaranti, quanto rivelatrici di un disegno che parte da lontano: la trasformazione della Lucania fenix in hub petrolifero.
Il fasullo confronto tra Marcello Pittella e il Ministro Guidi è solo l’ultima tappa di ciò che già era stato deciso con il Memorandum, il Decreto sulle liberalizzazioni, La Strategia Energetica Nazionale.
Tutti dimenticano, o fingono di dimenticare, che proprio nel “Memorandum d’intesa Stato – Regione Basilicata”, sottoscritto il 29 aprile 2011, vengono con chiarezza esplicitati gli obiettivi, laddove a pag. 1 è scritto: “Nella Regione sussistono inoltre potenzialità ulteriori di sviluppo e di stoccaggio che potranno essere opportunamente valorizzate”.
E allora di cosa ci si sorprende? Il Governo e il Partito unico del Petrolio, che in Basilicata gli fa da sponda, stanno solo procedendo all’attuazione di obiettivi preannunciati e dichiarati.
Ad adiuvandum, e se non dovesse bastare quanto scritto nel sopracitato Memorandum, si potrebbe citare la prima relazione di accompagnamento al cosiddetto Decreto sulle Liberalizzazioni, datata 17 gennaio 2012, dove in riferimento alla Basilicata è dato leggere: “Attraverso ulteriori ricerche sono altamente probabili altre scoperte dello stesso ordine di grandezza. Tale sviluppo risulta rallentato o impedito dalle difficoltà derivanti dall’insediamento degli impianti di estrazione idrocarburi…”
Se, poi, a chiarire le idee non dovesse bastare nemmeno l’operato del governo Monti, si potrebbe citare un documento intitolato “La Nuova Strategia Energetica Nazionale”, datato marzo 2013, dove - a pag. 119 alla voce “produzione sostenibile di idrocarburi”- è scritto: “In particolare 5 zone in Italia offrono un elevato potenziale di sviluppo: La val Padana, L’Alto Adriatico, l’Abruzzo, la Basilicata, il canale di Sicilia”.
Tutto chiaro? Pittella e Guidi sono gli esecutori materiali di un disegno che parte da lontano e di cui lo stesso governatore in carica è stato parte attiva. Sono i killer incaricati di sparare il colpo di grazia alla tempia di un territorio e dei suoi avvelenati abitanti.
All’ineffabile Zanetti e agli amici di Scelta Cinica(non è un refuso) dico che non tutti i partiti si oppongono ad un aumento delle attività estrattive per “ottenere di più”.
Noi Radicali dell’Associazione Radicali Lucani ci opponiamo in nome della difesa di risorse ben più preziose dell’oro nero e della difesa della salute umana e degli straordinari veri tesori di cui la Lucania è ricca e che vorremmo tramandare il più possibile integri alle future generazioni.
Noi no; noi non siamo disposti a barattare un futuro altro per un pugno di Royalties.
"Verdana","sans-serif"">Approfondimenti
Audizione di Marco Pannella presso la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulla mancata individuazione dei responsabili delle stragi.
“PANNELLA. "...e mi limito a dire che (non è un caso) mi pare che nei confronti dell'AGIP, dell'ENI e di tutta quella componente, fortissima nei suoi collegamenti e nelle sue influenze sui servizi italiani in quel periodo, come è noto (è documentato e conosciuto), anche su quello, nessuna ostilità sia stata mostrata dal Partito comunista italiano, anzi. Quindi, l'interpretazione a mio avviso è che il Partito comunista italiano ha compiuto una scelta strategica che spiega, nel bene e nel male, l'evoluzione in quei lustri della realtà italiana; ma che siccome non si vuole rispettare questa politica e leggerla per ciò che realmente è stata, continuiamo a vedere in un modo troppo falsato tutto quello che è accaduto e possiamo allora vedere solo degli spezzoncini". (32ª SEDUTA - MERCOLEDI 18 FEBBRAIO 1998)
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