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Rassegna di Geopolitica. Come si finanzia lo Stato Islamico - a cura di Lorenzo Rendi
Settimana Internazionale
Ama, Radicali: “Depositato secondo esposto alla Corte dei Conti”
Alla luce della risposta che, in data 12 agosto 2014, l’assessore Estella Marino ha fornito al consigliere Riccardo Magi, i radicali hanno presentato un secondo esposto alla Corte dei Conti per danno erariale dovuto al mancato raggiungimento da parte di Roma Capitale degli obiettivi stabiliti dalla normativa vigente in materia di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro della Direzione di Radicali Italiani, Riccardo Magi consigliere radicale di Roma Capitale e Paolo Izzo segretario dell’associazione Radicali Roma:
«Tenendo conto finanche dell'indagine ribattezzata 'Mondo di mezzo' che, in queste ore, vede coinvolti diversi ex dirigenti apicali dell’Ama S.p.A e considerando le informazioni fornite dall’assessore Estella Marino, la quale - rispondendo a una interrogazione di Riccardo Magi - ha certificato il costo che l’azienda municipale ambiente capitolina ha dovuto sostenere relativamente alla 'sola' ecotassa al fine di conferire i rifiuti presso la discarica di Malagrotta, oggi abbiamo presentato un secondo esposto alla Corte dei conti.
Secondo quanto contenuto nel responso fornito dall’assessorato all’ambiente di Roma capitale, l’Ama S.p.A ha pagato di ecotassa (quindi al netto del costo del deposito dei rifiuti e di quello relativo al post mortem): per l’anno 2007 circa 21 milioni di euro, per l’anno 2008 circa 19 milioni di euro, per l’anno 2009 circa 20 milioni di euro, per l’anno 2010 circa 18 milioni di euro, per l’anno 2011 circa 16 milioni di euro, per l’anno 2012 circa 13 milioni di euro e per l’anno 2013 circa 3 milioni di euro. Per un costo totale - dal 2007 al 2013 e relativo 'solamente' all’ecotassa - di 111.775.014,21 euro. Una buona parte di questi soldi poteva essere risparmiata se la capitale avesse centrato gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti per legge. Ed è proprio questo il senso del nostro esposto alla Corte dei Conti. Infatti, l’ammontare totale dell’ecotassa è proporzionale alla quantità di indifferenziato smaltito negli anni nella discarica di Roma che, a sua volta, dipende linearmente dai livelli di differenziata.
Orbene, facendo riferimento solo al periodo riportato nell’interrogazione, le percentuali di riciclo che, negli anni, ogni ambito territoriale ottimale doveva raggiungere - ai sensi dell’art. 205 del D.Lgs. n. 152/2006 - erano le seguenti: 40% (2007), 45% (2008), 50% (2009), 55% (2010), 60% (2011), 65% (2012 e 2013). A fronte di questi obiettivi di differenziata, i dati ufficiali dell’AMA S.p.A. certificano i risultati ottenuti a Roma: 17,1% (2007), 19,5% (2008), 20,7% (2009), 22,0% (2010), 24,7% (2011), 25,7% (2012 ), 31,1% (2013). La capitale, quindi, ha raggiunto livelli di differenziata in misura significativamente inferiore a quelli previsti per legge, questo ha comportato a carico del comune il pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe dovuto essere destinato proficuamente alla raccolta differenziata ed ha, pertanto, arrecato a Roma capitale un danno patrimoniale conseguente.
Infine, è bene chiarire che grazie alla risposta dell’assessore Estella Marino, abbiamo potuto integrare la prima denuncia alla Corte dei Conti inviata il 20 maggio 2014, ciò non toglie che il periodo a cui fa riferimento il nostro esposto va dal 2003 al 2012. Durante questi nove anni – a nostro avviso e secondo alcuni calcoli che abbiamo potuto effettuare consultando dei dati pubblici – il danno erariale ammonterebbe a circa 55 milioni di euro, stima in difetto».
Presentazione del libro di Jorge Mario Bergoglio: "Papa Francesco. Nel cuore di ogni padre. Alle radici della mia spiritualita"
Fecondazione, Gallo: appello a Ministeri e regioni per inattuazione eterologa
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale
Dopo 7 mesi dalla pubblicazione in G.U. della sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa dalla legge n. 40, le coppie ancora hanno difficoltà ad accedere alla tecnica. Se a questo si aggiunge che secondo la Relazione del Ministro della Salute al Parlamento dello scorso 30 Giugno sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di PMA riportante i dati del 2012, il 26,9% dei trattamenti riproduttivi , corrispondenti in valore assoluto a 14.940, vengono eseguiti in regioni non di residenza delle coppie, si ha davanti una situazione insostenibile, che prosegue con discriminazioni regionali e limitazioni alla libertà procreativa. Per questo motivo abbiano inteso insieme ad altre associazioni sollecitare i Ministri competenti e i presidenti delle Regioni - ognuno per le proprie competenze - affinché si intervenga immediatamente per rendere fruibile un servizio sanitario che per legge è consentito ma che la politica sta di fatto rendendo inapplicabile.Ci appelliamo( link all'appello) ad un Governo che deve prevedere che tali tecniche rientrino nei Livelli Essenziali di Assistenza, come più volte ribadito dallo stesso Ministro Lorenzin, e che deve fare campagne informative sia per la prevenzione della sterilità/ infertilità e sia per la donazione solidale di gameti per consentire ad altre coppie di poter dare la vita. Le associazioni hanno, infatti, evidenziato come quello dell'infertilità sia oggi un sentito problema sociale che coinvolge circa il 19% delle coppie e che ha ricadute sociali, economiche e sanitarie molto gravi.
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Salvini e il canone Rai. Vieni a studiare con noi la normativa sui referendum, siamo “accoglienti”
Comunicato di Alessandro Massari, della direzione di Radicali Italiani, Vincenzo Olita, direttore Società Libera, Edoardo De Blasio, direzione Pli:
La notizia che Matteo Salvini e la Lega Nord intendano abrogare - a parole - il canone Rai ci rende felici poiché sin da marzo stiamo conducendo la medesima battaglia, con mezzi diversi.
Perché chi usa con nozione di causa i referendum è contrario a questo, nonostante si condivida l’obiettivo? Perché rispettiamo le leggi!
L’articolo 75 della Costituzione vieta i referendum in materia di tributi. Poiché il canone è un tributo, il referendum è inammissibile, quindi si unisca a noi che stiamo conducendo la medesima battaglia proponendo di modificare la legge, soprattutto dopo le ultime “trovate” illiberali di Matteo Renzi che vuol farlo pagare a tutti, il canone, anche a chi non guarda i programmi Rai.
Diamo quindi ai Matteo un appuntamento per il 24 gennaio a Roma, dove ci sarà una giornata di mobilitazione per informare i cittadini e raggiungere l’obiettivo: far uscire i partiti dalla Rai e abrogare il canone imposto per legge a tutti, anche a chi la Rai non la vuole vedere.
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Convegno dal titolo Nilde Iotti e leleganza della politica Un ricordo 15 anni dopo
Commissioni Cultura, scienza e istruzione e Lavoro pubblico e privato della Camera
Commissione Giustizia della Camera
Commissione Cultura della Camera
Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera
Gay/Africa: bene stanziamenti, l'Italia diventi campione nella difesa dei diritti umani nel mondo
"E' incoraggiante la notizia dello stanziamento a favore di un progetto per l'esportazione di buone pratiche tra gli attivisti per i diritti umani ugandesi riferita da Lapo Pistelli nella risposta ad una interrogazione promossa tra gli altri dal senatore Lo Giudice, iscritto all'Associazione Radicale Certi Diritti. Chiederemo al Ministero continui aggiornamenti sul progetto in questione e intensificheremo i nostri contatti con i partner locali." Lo dichiara Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti. L'organizzazione è da tempo impegnata nella promozione e nella difesa dei diritti umani delle perone LGBTI in Italia e nel mondo. Nel 2009, nel corso del suo congresso annuale l'Associazione portò a conoscenza dell'opinione pubblica la situazione delle persone LGBTI ugandesi con la testimonianza di David Kato Kisule, leader del movimento locale. Kato venne ucciso pochi mesi dopo il suo viaggio in Italia da un fanatico omofobo. "Ricordiamo come la criminalizzazione dell'omosessualità sia un fenomeno globale e, in questa fase di transizione verso un nuovo ordine mondiale, siano necessarie prese di posizione categoriche da parte dei governi e della politica estera europea: la scelta della corte costituzionale ugandese di fare retromarcia rispetto alla legge antigay firmata da Museveni un anno fa è la prova della centralità che la comunità internazionale può avere in questi casi".
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