Politica

Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

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I principali argomenti della puntata di Passaggio a Sud Est del 12 ottobre: il rapporto annuale della Commissione Europea sull'integrazione dei Balcani e le elezioni in Bosnia Erzegovina. In apertura un breve ricordo di Antonio Russo a 14 anni dalla morte in Georgia.
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A Matera due giorni di convegno organizzati dall’Associazione Italiana esposti Amianto: intervista a Mario Murgia, Presidente Aiea VBA

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Venerdì 17 e Sabato 18 ottobre si terrà a Matera un importante convegno organizzato dall’Aiea. Nella giornata di venerdì, presso l’auditorium dell’Ospedale Madonna delle Grazie, si discuterà di “Patologie correlate all’amianto, di prevenzione e ricerca”. Sabato, presso la sala consiliare della Memoria e del Ricordo della Provincia di Matera, si terrà una sessione intitolata “Giustizia per le vittime e per gli ex esposti”. Tra coloro che prenderanno la parola nel corso della due giorni, il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo e il vice ministro Filippo Bubbico.
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RadicalNonviolentNews - la newsletter settimanale del Partito Radicale

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a cura di Matteo Angioli (22ª puntata)
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Fine vita mai: le Dat a Trieste. La puntata settimanale di Fai Notizia

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Mer, 10/15/2014 - 23:30
In questa puntata il servizio di Giovanni Ortolani sull'isituzione nel comune di Trieste del registro delle Dichiarazioni anticipate di trattamento; l'intervista di Martina Seleni a Beppino Englaro e l'intervista di Antonella Soldo a Marina Sozzi, tanatologa.
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Speciale Giustizia

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Mer, 10/15/2014 - 21:01
Con interviste a G.Pellegrino e P.Di Lello e processo Trattativa Stato-mafia con esame di Siino.
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Rifiuti, Iervolino: La Corte di Giustizia europea condanna l’Italia sul caso Lazio, ora la Commissione intervenga sulle altre discariche

Radicali Italiani - Mer, 10/15/2014 - 18:51
15/10/14

Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, membro della direzione nazionale di Radicali Italiani:

Oggi la Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per la violazione della Direttiva 1999/31/CE, contestando al nostro Paese il metodo di smaltimento dei rifiuti nelle discariche di Malagrotta, Colle Fagiolara, Cupinoro, Inviolata, Fosse Crepacuore e Borgo Montello. Con questa pronuncia l’intero sistema dei rifiuti del Lazio subisce una pesantissima bocciatura dall’Europa, visto che – per molti anni e nonostante i continui richiami della Commissione – negli invasi elencati si è continuato a smaltire “tal quale”. La Corte, inoltre, ha ribadito che i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica non comprendono la cosiddetta trito vagliatura. In merito a questa ultima contestazione v’è da aggiungere che l’associazione Radicali Roma - attraverso diverse prove fotografiche - ha dimostrato che anche durante il 2013 in diversi invasi del Lazio si è continuato ad interrare “trito vagliato”, checché ne dicano autorevoli esponenti della Regione. Ma v’è di più, il giudizio odierno della Corte potrebbe avere una rilevanza tale da poter divenire a tutti gli effetti una sentenza pilota. Infatti, la condanna del nostro Paese sul “caso Lazio” potrebbe avere ripercussioni su tante altre discariche italiane che continuano a ricevere il c.d. “tal quale”. Basta andare a leggersi gli ultimi due rapporti dei Rifiuti Urbani a cura dell’ISPRA per comprendere l’illegalità diffusa che si cela intorno allo smaltimento dei RSU. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nel 2013, facendo riferimento a dati del 2012, certificò che la metà dei rifiuti raccolti (53%) a livello nazionale erano stati smaltiti in palese violazione della Direttiva europea 1999/31/CE, cioè senza essere sottoposti ad alcuna forma di pretrattamento, invero detta percentuale superava il 70% in sei regioni (Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Marche, Campania e Piemonte), e il 50% in altre sei (Lazio, Basilicata, Veneto, Sicilia, Calabria, e Toscana). L’ultimo rapporto Ispra 2014, che riporta i dati del 2013, attesta nuovamente il comportamento illegale dell’Italia, infatti più del 40% dei rifiuti smaltiti in discarica non subiscono nessun trattamento preliminare. Come Radicali – alla luce della sentenza di oggi e considerando i dati inequivocabili forniti dall’Ispra – auspichiamo che la Commissione europea voglia intervenire rapidamente sugli innumerevoli invasi italiani che continuano a ricevere rifiuti senza rispettare l’obbligo di trattamento previsto dalla Direttiva 1999/31/CE.

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Presentazione di "Operazione Idigov, come il Partito Radicale ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni unite" il libro di Marco Perduca con l'introduzione di Emma Bonino.

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Il dibattito è moderato da Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, e vede la partecipazione di Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli esteri, Maurizio Turco, Tesoriere del Partito Radicale e Marco Pannella, presidente del Senato del Partito e l'autore.
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Rifiuti, Radicali: La Regione Lazio continua a non avere una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti. Nell'ottobre 2013 in provincia Roma e nel Lazio ancora sversati rifiuti non trattati

Radicali Italiani - Mer, 10/15/2014 - 18:44
15/10/14

Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, membro Direzione Radicali italiani, e Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale


In merito allo smaltimento dei rifiuti nella provincia di Roma e nel Lazio, anche rispetto alla nota odierna dell'ufficio stampa della Regione Lazio, dobbiamo precisare che ancora nell'ottobre 2013 nelle discariche in provincia di Roma - o meglio nella nascente Città metropolitana di Roma Capitale - dell'Inviolata a Guidonia, di Cupinoro-Bracciano, oltre che a Borgo Montello (Lt) venivano sversati rifiuti non trattati o trattati in modo insufficiente, in violazione della normativa europea e nazionale. Esattamente un anno fa, nell'ottobre 2013, come Radicali Roma abbiamo presentato la documentazione fotografica (http://www.youtube.com/watch?v=NlQqIYBjyFw) che lo dimostrava inequivocabilmente e a partire da essa abbiamo inviato la nostra segnalazione alla Commissione europea oltre che alla Procura della Repubblica. Il 16 dicembre 2013 Bruxelles ci ha risposto di aver fatto confluire la nostra denuncia e le prove da noi fornite nella procedura di infrazione già aperta nei confronti dell'Italia proprio per le discariche delle province di Roma e di Latina. Proprio la procedura che ha portato alla condanna odierna da parte della Corte di Giustizia. Leggendo attentamente le motivazioni della Corte, inoltre, v’è poi da rilevare come l’Italia sia stata condannata anche perché la Regione Lazio non ha creato una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti venendo meno agli obblighi ad essa incombenti in forza dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 2008/98. Occorre far notare alla Giunta regionale che, ad oggi, il piano rifiuti vigente è ancora quello della Polverini, inoltre non risultano né aumenti sostanziali di percentuali di raccolta differenziata né tantomeno si sono costruiti nuovi impianti di trattamento meccanico biologico. La Regione Lazio, forse, nel dichiarare che dal 2013 tutti i rifiuti smaltiti nelle discariche vengono trattati, fa riferimento a quegli impianti di trito vagliatura che la sentenza di oggi ha definitivamente dichiarato non ottemperanti alla Direttiva 1999/31/CE. Infine, è bene sottolineare che se la Regione Lazio avesse una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti, Roma non invierebbe la maggior parte dei rifiuti fuori regione.

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“Paolo VI, Il Concilio Vaticano II e la terza ondata democratica”

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Introduce e presiede Fulco Lanchester, Direttore Dipartimento di Scienze Politiche. Relazione di Gianfranco Pasquino (Università di Bologna), Marco Damilano (L’Espresso), Pamela Harris (John Cabot University), Carlos Garcia de Andoin (Diocesi di Bilbao, Istituto di teologia e pastorale). Conclusioni: Stefano Ceccanti (Università “La Sapienza”)
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Cannabis terapeutica/Torino/Petizione radicale discussa da commissioni consiliari. Manfredi: giusto coinvolgere regione, ma intanto comune promuova studio di fattibilità con IPLA, Bonafous e farmacie comunali

Radicali Italiani - Mer, 10/15/2014 - 15:04
15/10/14

Oggi la I e IV Commissione del Consiglio Comunale di Torino hanno discusso la petizione comunale, promossa dall'Associazione radicale Adelaide Aglietta, che richiede di attivare a Torino un progetto di coltivazione e distribuzione della cannabis a fini terapeutici.

Erano presenti i tre primi firmatari della petizione: Igor Boni, presidente Associazione Aglietta, Alessandro Frezzato, membro di Direzione dell'Associazione Luca Coscioni, Giulio Manfredi, membro di Direzione di Radicali Italiani.

È intervenuta in Commissione anche il vice-sindaco di Torino, Elide Tisi, che ha espresso la volontà dell'amministrazione comunale di coinvolgere sul tema la Regione, come peraltro richiesto dall'Ordine del Giorno “Viale e altri”, approvato a grande maggioranza dal Consiglio Comunale il 13 gennaio 2014.

Al termine della seduta, Giulio Manfredi ha dichiarato:

Lo stesso giorno in cui abbiamo presentato la nostra petizione in Consiglio Comunale ne abbiamo presentata una analoga in Consiglio Regionale. E' giusto coinvolgere la Regione Piemonte nel progetto-pilota di coltivazione della cannabis; oltretutto, l'IPLA (che, assieme all'Istituto Bonafous, abbiamo indicato come possibili siti per l'attuazione del progetto-pilota) è una società partecipata della Regione. Vogliamo solamente evitare il gioco dello scaricabarile. Per questo, ci pare molto di buon senso la proposta avanzata oggi dal consigliere Michele Curto: oltre ad esperire i contatti con la Regione, il Comune si faccia promotore di uno “studio di fattibilità”, che metta attorno a un tavolo IPLA, Istituto Bonafous e “Farmacie Comunali Torino S.p.A.”, che potrebbero utilizzare il prodotto della coltivazione per la produzione di preparati galenici.

I radicali non sono mai stati quelli del “tutto e subito”. Sono sempre stati quelli del “un passo per volta nella direzione giusta”. L'accordo fra Ministeri della Salute e della Difesa per la produzione dei farmaci cannabinoidi presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ha rotto finalmente il ghiaccio ma deve essere considerato il punto di partenza e non quello di arrivo. A Torino come nel resto d'Italia ci sono le condizioni per permettere ad altri operatori di avvalersi dell'art. 17 del DPR 309/90 (Testo Unico sugli stupefacenti), che consente a “chiunque” abbia i requisiti per essere autorizzato di coltivare e produrre la cannabis a fini terapeutici.

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Iniziativa dal titolo: "Teresa Mattei e le donne costituenti"

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Interviene la Presidente della Camera, Laura Boldrini. La Presentazione è a cura di Valeria Valente, Presidente del Comitato per le pari opportunità della Camera. La Relazione è di Lorenza Carlassare, Professore emerito di diritto costituzionale Università di Padova. Letture di Barbara Valmorin, tratte dalla Costituzione e dal libro “Teresa Mattei – Un profilo politico parlamentare”.
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Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani

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Indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale: audizione del segretario di Radicali Italiani, Rita Bernardini, sulla situazione del sistema penitenziario italiano.
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Disabilità, Ass. Coscioni: mentre Renzi rimanda aggiornamento nomenclatore, domani convegno al Senato.

Radicali Italiani - Mer, 10/15/2014 - 13:25
15/10/14

 

17 settembre, Matteo Renzi al programma Le Iene, rispondendo all'appello del nostro co-presidente, Marco Gentili che chiedeva l'aggiornamento del Nomenclatore tariffari per non 'rimanere sepolti vivi' : "ci vediamo tra 20 giorni e facciamo il punto della situazione sull'aggiornamento del nomenclatore tariffario".    13 ottobre, Matteo Renzi a Bergamo: il nomenclatore 'sarà aggiornato entro dicembre'.    [Stasera seconda puntata de Le Iene sempre con Marco Gentili e Matteo Renzi per chiedere conto del nulla di fatto]   Passano i giorni, gli anni e i decenni ma nessuno sembra essere in grado di aggiornare il Nomenclatore tariffario, nonostante tutti i Governi precedenti abbiano fatto dichiarazioni di intenti. Il Nomenclatore tariffario «è il documento emanato e periodicamente aggiornato dal Ministero della Salute che stabilisce la tipologia e le modalità di fornitura di protesi e ausili a carico del Servizio Sanitario […] individua le prestazioni di assistenza protesica che comportano l’erogazione dei dispositivi riportati negli elenchi 1, 2 e 3 del nomenclatore tariffario e ne definisce le modalità di erogazione». Questo documento però è fermo al 1999.    La Commissione Diritti Umani del Senato, presieduta dal sen. Luigi Manconi, insieme con il CSR (Commissione di studio e ricerca Ausili tecnici per le persone disabili) organizzano un convegno "Disabilità e Diritti. Aggiornare subito il Nomenclatore" che si terrà il giorno 16 ottobre 2014 dalle ore 15.00 preso il Senato della Repubblica- Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva (Piazza della Minerva 38).  Tra i relatori, tra gli altri, Maria Teresa Agati, Presidente del CSR, e membro di direzione dell'Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Gentili, Luigi Manconi. Concluderà Vito De Filippo, Sottosegretario alla Salute. (Programma e modalità di accreditamento qui)   Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato: "L’Associazione Luca Coscioni da anni si batte per i loro diritti e per il dovere da parte delle istituzioni di garantire condizioni di vita accettabili, possibili e degne di un Paese sviluppato come l’Italia. E proprio nel luglio scorso aveva incontrato il Ministro Lorenzin e proposto delle modifiche per la revisione del regolamento dell’assistenza protesica che produrrebbero a costo zero già un primo aggiornamento tecnico dell'elenco ausili".  

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Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni della Camera

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Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame dei progetti di legge costituzionali C. 14 cost. d'iniziativa popolare ed abbinate, in materia di revisione della parte seconda della Costituzione: audizioni di esperti.
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