Politica

Divorziobreve.it

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In studio con Alessandro Gerardi e Diego Sabatinelli, con Enrico Cappelletti (M5S) in collegamento telefonico dal Senato (commissione Giustizia)
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Radio Carcere

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Conduce Riccardo Arena
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Rassegna di Geopolitica. Situazione e prospettive del regime cubano - a cura di Lorenzo Rendi

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"Cuba: un eterno Baraguà?" di Alessandro Politi, in 'Osservatorio Strategico', a cura del CEMISS (Centro Militare Alti Studi Strategici), num. VII-2014
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Presentazione del volume del patriarca di Gerusalemme, Sua Beatitudine Fouad Twal, curato da Nicola Scopelliti e recentemente pubblicato dall’Editrice La Scuola con il titolo "Gerusalemme Capitale dell’Umanità".

Ultimi Feed da www.radioradicale.it - Mar, 10/14/2014 - 18:00
L’iniziativa vede la partecipazione - insieme al presidente del Senato Pietro Grasso e all’autore monsignor Fouad Twal - di Massimo Caneva, Andrea Riccardi, monsignor Bruno Forte e del curatore dell’opera Nicola Scopelliti. Modera Fabio Zavattaro. Organizza La scuola SpA.
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Il Consiglio di Zona 6 accoglie la richiesta del consigliere Radicale dimissionario Valerio Federico e sospende i lavori della commissione Decentramento e Città metropolitana

Radicali Italiani - Mar, 10/14/2014 - 17:27
14/10/14

Dopo le dimissioni di Valerio Federico il Consiglio di Zona 6 accoglie la richiesta del consigliere Radicale e sospende i lavori della Commissione Decentramento e Città metropolitana
Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani:

"Queste assemblee elettive sono ancora prive di poteri, mezzi e strumenti coi quali dar seguito pienamente al mandato assegnato dal Regolamento del Decentramento, che rimane sostanzialmente inattuato da 17 anni".

 

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Convocazione XIII Congresso Radicali Italiani e informazioni per prenotazione

Radicali Italiani - Mar, 10/14/2014 - 16:24
14/10/14

Care compagne, cari compagni,

il 13° Congresso di Radicali italiani si terrà a Chianciano Terme da giovedì 30 ottobre (inizio ore 16.00) a tutta domenica 2 novembre presso il Centro Congressi Excelsior in piazza Sant’Agnese 6 (piazza Italia).

 

Voglio innanzi tutto ringraziarti per aver voluto dare, con il tuo sostegno, letteralmente corpo e vita a iniziative e lotte politiche essenziali. Grazie per aver compreso l’importanza e il valore dell’iscrizione, della militanza, in poche parole dell’essere e del fare i radicali. Davvero, grazie per esserci.

 

È stato un anno, questo che ci stiamo lasciando alle spalle, denso, ricco di iniziative politiche; ed è stato anche uno degli anni più difficili, per il Movimento di Radicali Italiani, ma in generale per tutte le organizzazioni che compongono la “galassia radicale” e che sono i soggetti costituenti del Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale. È stato un anno pesante per la pervicace e perdurante esclusione  dall’accesso ai media. Il diritto a conoscere e ad essere conosciuti è costantemente violato, nonostante sentenze della magistratura e deliberati delle Authority. È una delle questioni che credo debba costituire oggetto della nostra riflessione nei giorni del congresso per l’individuazione di strumenti e iniziative che consentano di ripristinare un minimo di legalità.

 

Questa violazione di un diritto umano fondamentale ha avuto ed ha come logica conseguenza risvolti concreti nella nostra vita quotidiana. È infatti vero che RI ha dovuto vivere con una struttura operativa quasi inesistente e che il Partito Radicale ha dovuto chiudere il call center e licenziare le otto persone che da anni vi lavoravano; Partito che, nonostante i tagli, registra, ad oggi, un indebitamento pari all'intero autofinanziamento dello scorso anno.

 

È una questione di stretta attualità, rispetto alla quale noi – come movimento – non abbiamo dimostrato di essere, individualmente e collettivamente, non solo adeguati, ma neanche del tutto consapevoli. Intendo consapevoli del fatto che, dopo sessant’anni, il connotato di “democrazia reale” – l’opposto a Stato di Diritto, democratico, laico e federalista – del regime italiano è divenuto un dato strutturale, tecnicamente e formalmente ciò che si definisce un Regime, non fosse per il fatto che, anche in questo caso, vale la massima: “la durata è la forma delle cose”. Un sistema di comportamenti reiterati e trasmessi per un tempo così lungo nei confronti del popolo italiano è difficile da mutare a meno che non si operi un salto di qualità nella nostra lotta politica, nella nostra consapevolezza e intenzionalità, nell’esercizio e nella disciplina di analisi, idee e obiettivi a cui si dà corpo e che abbiano la forza della durata e della durezza delle cose che si fanno, le quali – ne sono convinta – durano solo se sono dure.

 

Per questo e in tal senso, dobbiamo ringraziare, intanto, lo studio legale del Prof. Andrea Saccucci per la collaborazione che ci ha permesso di depositare un nostro primo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo proprio riguardo al diritto fondamentale negato al popolo italiano di conoscere per poter scegliere e deliberare: l’esempio, certificato, della nostra esclusione dai media sta lì a dimostrarlo. A partire da questo esempio, occorre estendere, perfezionare e aggravare i nostri ricorsi alle giurisdizioni sovranazionali contro lo Stato-canaglia detto Italia, che non merita di essere annoverato nella lista dei Paesi democratici, lista che già lo vede agli ultimi posti per molti altri aspetti che riguardino il Diritto e la Legge.

 

Come documentato fino a poco tempo fa dal Centro di Ascolto, nonostante le grandi difficoltà che lo hanno portato alla chiusura (e anche questo è un segno dei tempi della “democrazia reale” in cui vive il Paese), esiste e si aggrava una scientifica espulsione dei radicali da ogni spazio informativo, pubblico o privato che sia; l’ostracismo nei confronti delle iniziative del movimento radicale e dei suoi leader Emma Bonino e Marco Pannella; ed esiste, clamoroso, un vero e proprio “caso Pannella”, deliberatamente, sistematicamente cancellato, abrogato.

 

Ciò nonostante, grazie a tutti voi, al vostro impegno e alla vostra consapevolezza, siamo riusciti negli anni a inscrivere nell’agenda politica di questo Paese molti dei temi da noi individuati come prioritari ed essenziali. Grazie a una durissima lotta nonviolenta, condotta in prima persona da Pannella, e con l’adesione importantissima di tanti radicali, e di tantissimi appartenenti alla comunità penitenziaria e cittadini, abbiamo conseguito significativi risultati per quel che riguarda il diritto alla Giustizia e l’Amnistia per la Repubblica. Non era scontato il messaggio solenne del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle Camere; quel messaggio, un vero e proprio documento radicale, pur se finora vergognosamente e volgarmente ignorato dai partiti del regime, costituisce un punto fermo destinato a incidere; e ha già inciso, come hanno inciso gli strumenti da noi individuati del ricorso alle giurisdizioni nazionali e internazionali che sempre più confermano e fortificano la nostra analisi. Sono indubitabili conquiste e successi radicali le sentenze delle corti di giustizia europee, della Corte Costituzionale,  e persino le prese di posizione di Papa Francesco, il quale non solo ha abrogato la pena dell’ergastolo e introdotto nell’ordinamento Vaticano il reato di tortura, ma ha voluto anche incoraggiare, mentre da ogni parte gli si chiedeva di “mollare”, con due telefonate, l’azione nonviolenta di Marco Pannella. Non solo: una delegazione di esperti dell’ONU sulla detenzione arbitraria che ha visitato le carceri italiane dal 7 al 9 luglio ha avanzato raccomandazioni e proposte puntuali analoghe a quelle formulate dal Presidente  Napolitano nel messaggio alle Camere volte a interrompere lo stato di illegalità in cui versa l’amministrazione della giustizia e la sua appendice carceraria nel nostro Paese, incluse le proposte in materia di amnistia  e indulto, che sono "quanto mai urgenti per garantire la conformità al diritto internazionale".

 

È stato l’anno in cui le giurisdizioni hanno emesso sentenze letteralmente rivoluzionarie che hanno recepito diritti umani fondamentali, obiettivi storici delle lotte per il movimento radicale: dall'abrogazione per incostituzionalità delle parti più proibizioniste della legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti, alla demolizione di molti degli aspetti più odiosamente restrittivi dell’accesso alla procreazione medicalmente assistita ottenuti, questi ultimi, grazie al perseverante impegno dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca. La via del ricorso alle giurisdizioni si rivela uno strumento imprescindibile di lotta per affermare lo Stato di diritto, democratico, federalista in una realtà in cui la degenerazione partitocratica e corporativa ha fatto precipitare l’Italia agli ultimi posti delle classifiche mondiali riguardo all'amministrazione della giustizia, alla libertà di impresa, all'inarrestabile formazione del debito pubblico.

 

È anche stato l’anno in cui ho posto in essere, con la presidente Laura Arconti e Marco Pannella un rilancio dell'iniziativa nonviolenta di disobbedienza civile in merito all'uso terapeutico della cannabis e volto alla legalizzazione delle sostanze stupefacenti a partire dalla marijuana.

 

Il Congresso deve essere l’occasione  per  dibattere e riflettere di tutto questo e di altro ancora, per confermare e rafforzare l’impegno sulle iniziative in corso, e decidere quelle che ci vedranno impegnati nel prossimo anno. Dovremo inoltre assumere decisioni  urgenti e importanti rispetto al futuro e alle prospettive del Movimento, il reperimento di risorse, come far fronte a una situazione economico-finanziaria che rischia di collassare e pregiudicare le future iniziative, l’esistenza stessa di Radicali Italiani; e, non ultimo, l'apporto che saremo in grado di assicurare al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito.

 

Il prossimo anno il Partito Radicale compirà 60 anni. Nella nostra storia abbiamo spesso attraversato lunghi periodi di resistenza che hanno poi consentito all’Italia di realizzare grandi conquiste nel campo dei diritti umani, sociali e civili e di rallentare il processo di desertificazione della democrazia perseguito con sempre maggiore violenza dal regime partitocratico nelle sue diverse manifestazioni. Un processo che ha prodotto un “deserto” che è soprattutto di idee e si manifesta nella forma della supremazia della ragione di Stato sullo Stato di diritto democratico, federalista e laico. L’obiettivo primario è e resta la fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile e indiscussa di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione di diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea sui diritti umani relativi al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti e all’irragionevole durata dei processi.

 

La vera e propria débâcle della democrazia ha prodotto quella della giustizia e dell’economia. Chi si ricorda di quando Marco Pannella ammoniva che il formarsi del debito pubblico italiano era un macigno sulle spalle di ogni cittadino, neonati compresi, un macigno che avrebbe ipotecato il futuro? Chi rammenta i referendum vinti, negati, ostracizzati, sull’economia, sulla giustizia, sui diritti civili, sulle riforme istituzionali e sull’ambiente? Non solo “prese di posizione”, che lasciano il tempo che trovano, ma lotte concrete, vissute spesso sui marciapiedi e mai nei salotti televisivi abitati da sempre -e sempre di più- da voraci maggioranze e opposizioni di regime. Nel solco di questa nostra alterità va considerato l’esposto per danno erariale recentemente presentato alla Corte dei Conti a causa dell’inaccettabile costo che lo Stato ha fatto e sta facendo pagare al popolo italiano per decenni di violazioni di diritti umani nel campo dell’amministrazione della giustizia e delle carceri.

 

Molto è stato conquistato e incardinato, molto resta da conquistare e incardinare; e non ho accennato alle importanti iniziative poste in essere sul fronte del dissesto ambientale e idrogeologico, il “caso Vesuvio e “campi Flegrei”, il disastro ecologico combattuto dai radicali -sul campo- in alcune regioni del nostro Paese.


Con pochissimi giorni a disposizione e davvero tanta “carne al fuoco”, affido a questo scritto il mio caloroso invito a partecipare in tanti al congresso sin dal primo giorno. È importante. Un abbraccio

 

Rita Bernardini

 

 

PRENOTA

 

 

XIII° CONGRESSO DI RADICALI ITALIANI

Chianciano Terme, giovedì 30 ottobre – domenica 2 novembre 2014

 

Prezzi:

  3* standard 3* super 4* standard 4* super Camera doppia € 30,00 € 38,00 € 50,00 € 60,00 Camera singola € 37,00 € 46,00 € 60,00 € 75,00

Ostello in camere multiple: € 25,00 a persona al giorno in pensione completa

 

I prezzi indicati si intendono al giorno e per persona con trattamento di pensione completa incluse le bevande al tavolo per i pasti.


Riduzione 3°/4° letto adulti: 15% valido solamente per gli hotel 3* e 4*
Piano famiglia nei 3* e nei 4* 2 bimbi sotto i 12 anni = pagano 1 quota adulto

 

Pagamento: diretto in hotel alla partenza.

Sarà inviata conferma scritta tramite e-mail con nominativo e indirizzo dell’hotel assegnato.

Tassa di soggiorno € 0,80 al giorno a persona per i 3* ed €1,00 per i 4*

 

Da inviare per fax o e-mail a:

Clante Hotels

Via Sabatini n. 7 - Chianciano Terme
tel. 0578/63360 - 0578/63037
fax 0578/64675
e-mail: clantehotel@gmail.com - info@clantehotels.it

 

SCARICA LA SCHEDA DI PRENOTAZIONE

 

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COME SI ARRIVA A CHIANCIANO TERME

In auto: Autostrada del Sole (A1), tratto Roma-Firenze, uscita n°29 Chiusi-Chianciano.

In treno: linea Firenze-Roma, stazione FF.SS. di Chiusi-Chianciano Terme. Dalla stazione ferroviaria è disponibile un servizio pubblico di autobus, in coincidenza con i principali treni, che raggiunge Chianciano Terme in 20 minuti oppure è possibile prendere un Taxi.

In aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Firenze (120 km), Pisa (200 km), Roma (210 km) e Perugia "Sant'Egidio" (80 Km).

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Attivare un progetto di coltivazione e distribuzione della cannabis a fini terapeutici

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La I e la IV Commissione Consiliare Permanente discutono congiuntamente la petizione promossa dall'Associazione radicale "Adelaide Aglietta". Partecipano: Igor Boni (presidente Associazione Aglietta); Alessandro Frezzato (Direzione Associazione Luca Coscioni); Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani); Silvio Viale (presidente comitato nazionale Radicali Italiani e consigliere comunale a Torino).
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Convegno dal titolo “Cultura e Privati: oltre il mecenatismo”.

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Dopo l'indirizzo di saluto del Presidente della Fondazione Magna Carta Gaetano Quagliariello, intervengono Patrizia Asproni (Presidente Confcultura-Confindustria), Lorenza Bonaccorsi (Responsabile Cultura Segreteria Nazionale Partito Democratico), Paolo Bonaiuti (Membro della Commissione Cultura del Senato della Repubblica), Roberto Cecchi (Architetto, già Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali), Bernardino Chiaia (già Vice Rettore del Politecnico di Torino), Dario Disegni (Componente CdA Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino), Andrea Marcucci (Presidente della Commissione Cultura del Senato della Repubblica), Carla Ortolani (Presidente Fondazione Venanzo Crocetti, Paolo Tancredi (Membro della Commissione Cultura della Camera dei deputati). Modera l’incontro Paolo Messa, Fondatore di Formiche. Le conclusioni saranno affidate al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini.
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Conferenza stampa di SEL sulla situazione politica

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e sulla scelta del deputato Adriano Zaccagnini, eletto con il Movimento 5 Stelle, di entrare nel Gruppo di Sel alla Camera
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Seguito dell'audizione del ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Stefania Giannini, sull'avvio dell'anno scolastico 2014/2015.
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Audizione informale dell'amministratore delegato di Poste Italiane SpA, Francesco Caio, sulla situazione e sulle prospettive di sviluppo del gruppo.
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Conferenza stampa per presentare la seconda fase del "Il Premio Lunezia"

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per annunciare l'esito di "Parole liberate: oltre il muro del carcere - prima Edizione", il "Concorso per Poeti della Canzone riservato alle persone detenute" (iniziativa ideata dallo spezzino Duccio Parodi) patrocinato dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, la cui prima fase si è conclusa lo scorso 20 Luglio a Marina di Carrara
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Radicali: domani, mercoledì 15 ottobre, Pannella, Della Vedova e Turco presentano libro di Perduca sul Partito Radicale all'ONU

Radicali Italiani - Mar, 10/14/2014 - 12:55
14/10/14

Mercoledì 15 ottobre, dalle ore 18.30, presso la sede del Partito Radicale in Via di Torre Argentina 76 a Roma, si terrà la presentazione di "Operazione Idigov, come il Partito Radicale ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni unite" il libro di Marco Perduca con l'introduzione di Emma Bonino.

  Il dibattito sarà moderato da Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale, e vedrà la partecipazione di Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli esteri, Maurizio Turco, Tesoriere del Partito Radicale e Marco Pannella, presidente del Senato del Partito e l'autore.   “Operazione Idigov” racconta come, nella primavera del 2000, la Federazione russa di Vladimir Putin chiese l'espulsione del PR dalle Nazioni unite per aver fatto parlare davanti alla Commissione diritti umani di Ginevra il parlamentare ceceno Akhyad Idigov.   Attraverso la pubblicazione di documenti ufficiali del governo Russo e delle Nazioni Unite, memorandum interni del Partito e ricordi personali di Perduca, all'epoca rappresentante radicale all'Onu, “Operazione Idigov” ripercorre le iniziative istituzionali, politiche e parlamentari messe in atto tra Roma, Bruxelles e New York perché l'Onu rigettasse la richiesta russa.   Pur non volendo essere un manuale di lobby, il libro rappresenta un documento singolare nel suo genere poiché racconta come l'unico Partito politico che è riconosciuto all'Onu in quando organizzazione non-governativa sia riuscito a suscitare il sostegno di decine di paesi non solo per se stesso ma anche per quello che negli anni esso ha rappresentato alle Nazioni unite: un partito al servizio dei silenziati e degli oppressi di mezzo mondo.   Il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito è affiliato al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite dal 1995. Negli anni i Radicali sono riusciti a mobilitare con successo l'opinione pubblica e i governi di mezzo mondo nel perseguimento di obiettivi di rilevanza globale come la creazione dei tribunali ad hoc per la ex Yugoslavia e il Ruanda, l'istituzione della Corte penale internazionale, la proclamazione di una Moratoria Universale della pena di morte e la messa al bando delle mutilazioni genitali femminili.   Nella postfazione di Operazione Idigov, Marco Perduca solleva l'interrogativo di cosa succederebbe oggi se un altro Stato membro delle Nazioni Unite attivasse nuovamente la procedura di sanzione nei confronti del Partito Radicale.   Sull'autore:   Marco Perduca (Firenze 1967) è stato Senatore Radicale dal 2008 al 2013 in Commissione esteri e giustizia e segretario della Commissione speciale per la tutela dei dritti umani del Senato della Repubblica. Prima di una breve parentesi come consulente alla Farnesina dal 2006 al 2008, Perduca ha rappresentato il Partito Radicale alle Nazioni Unite tra New York, Ginevra e Vienna – responsabilità che ha ripreso dall'inizio del 2014. Per due anni è stato il coordinatore del gruppo italiano della Ong Parliamentarians for Global Action ed è membro dei consigli direttivi di Nessuno Tocchi Caino e Non c'è Pace senza Giustizia. Ha un blog su HuffingtonPost.it e su twitter è @perdukistan.

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