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Bolognetti sulle domande del Direttore della Lucania Film Commission
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Il direttore della Lucania Film Commission, e già direttore del Quotidiano della Basilicata, Paride Leporace, nella giornata di venerdì 6 giugno, opportunamente ospitato proprio dallo stesso quotidiano che un tempo ha diretto con taglio scalfariano, si è rivolto ai candidati alla carica di sindaco della città di Potenza, chiedendo ai malcapitati se il capoluogo di regione potrà diventare, in un futuro più o meno prossimo, "la città del cinema".
Anche se non sono stato interpellato, vorrei poter rispondere alla domanda.
Caro Direttore, Potenza è già la città del cinema. Per capirlo è sufficiente analizzare l'operato delle ultime amministrazioni, il caso Claps e la stessa campagna elettorale per le amministrative 2014.
Di materiale per tirarci fuori qualche bel filmetto finanziato dalle compagnie petrolifere ce n'è in abbondanza:
- l'ex sindaco Vito Santarsiero(PD) che, nel tentativo di emulare Totò e Nino Taranto, prova a vendersi il Tribunale;
- Il dott. Michele Cannizzaro, che dopo aver ricoperto la carica di Direttore generale del San Carlo in quota PD si candida con Forza Italia per concorrere alla carica di Sindaco;
- il direttore di un giornale che viene nominato alla guida della Lucania Film Commission;
- il cadavere di una povera ragazza che viene ritrovato dopo quasi venti anni nel sottotetto di una chiesa.
Sì, di materiale per qualche lungometraggio ne abbiamo, eccome se ne abbiamo.
Il sagace Direttore, ancora una volta, ha visto giusto e come è sua abitudine pensa in grande. Tra l'altro le location non mancano affatto, così come comparse e controfigure, "attori" non protagonisti e suggeritori in buca.
Il primo film potrebbe essere un remake, riadattato e rivisitato, del capolavoro di Orson Wells "Citizen Cane", noto in Italia con il titolo "Quarto Potere". Un quarto potere in salsa lucana.
Sono certo che Paride Leporace potrebbe scriverne la sceneggiatura a quattro mani con la moglie, che lo ha degnamente sostituito alla guida del Quotidiano della Basilicata.
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Stamina. Viale, procedimento disciplinare verso Andolina, solidarietà a Elena Cattaneo
Sulla avvenuta somministrazione di una terapia “segreta” da parte del Dott. Marino Andolina presso gli Spedali Civili di Brescia è intervenuto il medico radicale Silvio Viale, noto per la vicenda tribolata della RU486, il quale chiede che Ordine dei Medici di Trieste apra un vero procedimento disciplinare.
Silvio Viale, che fa parte della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni, che ha diffuso la seguente nota:
“Credo che L’Ordine dei Medici di Trieste, qualora non lo avesse ancora fatto, debba aprire un procedimento disciplinare verso Marino Andolina, anche al solo fine di far conoscere la formula della sostanza “segreta” iniettata a Brescia. Infatti il l’articolo 13 del nuovo Codice Deontologico è chiarissimo: il medico non adotta né diffonde pratiche diagnostiche o terapeutiche, delle quali cioè non è resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica valutabile dalla comunità professionale e dall’Autorità competente. Il medico non deve adottare né diffondere terapie segrete. E’ indubbio che nessuno, tanto meno il giudice di Pesaro, conosca la composizione della sostanza iniettata a Federico, il bambino affetto dalla rara malattia di Krabbe, una malattia degenerativa su base genetica causata da un deficit enzimatico. Personalmente posso anche condividere l’interrogativo che Andolina formulava nel 2009 sul “perché un moribondo non possa ricevere una terapia innocua, per mal che vada inutile …”, ma dopo 5 anni occorre che quella terapia forse “innocua”, certamente “inutile”, sia pubblica e non segreta. Anche solo per questo l’Ordine dei Medici competente, quello di Trieste, ha il dovere etico di intervenire. Voglio poi rinnovare la solidarietà a Elena Cattaneo, sempre più il bersaglio dell’oscurantismo integralista dei fedeli di Stamina. In particolare quando leggo che famigliari del piccolo Federico annunciano, trionfanti, che ora si occuperanno della Cattaneo, posso anche capire le loro disperate illusioni, ma a maggior ragione debbo rinnovare stima e solidarietà verso Elena Cattaneo e tutti coloro che non hanno ceduto a falso pietismo.”
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