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"La libertà religiosa nellItalia multiculturale" (Prima giornata)
Eutanasia: Ass. Coscioni, urge calendarizzazione legge popolare e indagine conoscitiva su morte all'italiana
Lettera aperta di Cappato, Gallo e Welby ai membri delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Camera e Senato
background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">Gentili Commissari e Capigruppo, background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">siamo nuovamente a scrivervi riguardo la proposta di legge popolare "Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia" depositata il 13 settembre 2013 presso la Camera dei Deputati e assegnata alle commissioni Giustizia e Affari sociali, senza che alcuna discussione sia ancora stata avviata. Il 22 aprile 2014 ci eravamo rivolti alla Presidente Boldrini, ai Vicepresidenti Sereni, Giachetti, Di Maio, Baldelli e ai Capigruppo alla Camera Brunetta, Meloni, Giorgetti, Nuti, De Girolamo, Speranza, Dellai, Romano, Migliore, Pisicchio chiedendone la calendarizzazione, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. background-repeat:initial"> background-repeat:initial">Sono di questi giorni l'appello dei familiari che hanno vissuto il dramma di un suicidio di un parente malato - Francesco Lizzani, Chiara Rapaccini, Carlo Troilo e Mina Welby - così come le affermazioni di Mario Sabatelli, dirigente del reparto di neurologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, - "Noi abbiamo già praticato la sospensione del trattamento col consenso informato a pazienti sottoposti alla ventilazione non invasiva: stiamo facendo il bene dei pazienti" - e di Giuseppe Maria Saba, ex ordinario di Anestesiologia e Rianimazione all'Università di Cagliari e alla Sapienza di Roma, - "Ho aiutato cento malati a morire. Non sopporto più il silenzio su cose che tutti conoscono". background-repeat:initial">Il moltiplicarsi dei segnali che arrivano dalla società, che si aggiungono all'invito esplicito del Capo dello Stato ad affrontare il tema del fine vita, confermano l'urgenza di un dibattito parlamentare. background-repeat:initial"> background-repeat:initial">In particolare, le difficilissime condizioni nelle quali sono chiamati ad operare i medici rendono necessario l'avvio di un'indagine conoscitiva sul "Come si muore in Italia" per raccogliere informazioni su come le scelte individuali dei pazienti e medici influiscono sul processo del morire, anche in comparazione con ciò che accade all'estero. L'indagine, già richiesta dal Piero Welby, dovrebbe in particolare essere volta ad ottenere informazioni da varie fonti (database esistenti, indagini qualitative, questionari per raccolta di informazioni nominative e/o in forma anonima), seguendo uno schema come quello che trovate di seguito. background-repeat:initial">Confidando in un vostro riscontro positivo,
cordiali saluti, background-repeat:initial"> background-repeat:initial">Marco Cappato, Filomena Gallo e Mina Welby background-repeat:initial"> background-image:initial;background-repeat:initial"> 10.0pt;Arial","sans-serif"">Proposta di indagine conoscitiva margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">1. 10.0pt;Arial","sans-serif"">OGGETTO DELL'INDAGINE margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· sospensione dei trattamenti margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· sedazione terminale margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· altre forme di assistenza medica alla morte margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· accesso alla terapia del dolore margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· suicidi di persone malate margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· casi accertati di omicidio del consenziente margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· eutanasia e suicidio assistito all'estero background-repeat:initial">Per i diversi aspetti si terrà in particolare considerazione: margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· l'espressione della volontà della persona e la loro effettiva considerazione margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">· le scelte compiute dal personale medico background-repeat:initial"> 2. REALTA' COINVOLTE margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">1. ISTAT margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">2. Istituti Scientifici ed Universitari che abbiano studiato o stiano studiando il fenomeno margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">3. 10.0pt;Arial","sans-serif"">Agenas che raccoglie i dati di tutti gli Ospedali d'Italia margin-left:47.25pt;background-image:initial;background-repeat:initial">4. 10.0pt;Arial","sans-serif"">Associazioni del terzo Settore o di Volontariato che si occupano di questi temi. background-repeat:initial">B) Questionario background-repeat:initial"> background-repeat:initial">Per l'impostazione di un questionario per la raccolta dei dati negli Ospedali e nelle strutture, si incaricherà l'Agenas, in collaborazione con alcuni Istituti Universitari o IRCCS specializzati (ad esempio Besta, Neuromed o altri ancora). background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">C) Morti al domicilio o in altre strutture oltre all'ISTAT: sarà coinvolta la FNOMCEO, in particolare i medici di famiglia o del territorio e l'IPASVI ( infermieri e riabilitatori domiciliari). background-repeat:initial"> background-repeat:initial">D) Raffronto con i dati Europei background-repeat:initial"> background-repeat:initial"> color:#222222">Saranno coinvolte le Società Scientifiche, in particolare a livello europeo, sia per quanto riguarda i dati, sia per quanto riguarda i protocolli di assistenza medica alle scelte di fine vita.
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Rifiuti e veleni in Calabria, Candido: l'Europa ci condanna per quella che è diventata una vera peste ecologica
Lo scorso 3 giugno la Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia a versare somme stratosferiche per le infrazioni riguardanti le discariche abusive di rifiuti pericolosi. La denuncia riguarda oltre 200 discariche abusive disseminate in tutte le regioni italiane che reiteratamente violano le direttive europee a salvaguardia della vita e della salute dei cittadini e tra cui, ovviamente, c'é la Calabria.
Dopo una legislatura regionale iniziata male con gli arresti per voto di scambio di consiglieri regionali e finita anche peggio tra rimborsopoli e dimissioni anticipate per la condanna in primo grado di Scopelliti, e dopo che lo scorso mese di febbraio le città della Calabria sono state letteralmente sommerse dai rifiuti per la chiusura della discarica di Pianopoli, unica ancora attiva per poco nella regione, la partitocrazia calabrese sembra non curarsene e - dopo aver modificato unilateralmente la legge elettorale a pochi mesi dal voto introducendo tra l'altro uno sbarramento al 15% - si prepara adesso per la corsa alla riconquista delle poltrone in Consiglio regionale, quasi come se il fallimento di tutto il sistema non fosse dipeso da loro.
Dopo oltre 17 ani di emergenza rifiuti che – come ha sottolineato lo stesso assessore Pugliano - "hanno fatto comodo a tutti" per spendere senza controlli enormi capitali, ma senza risolvere i problemi e dopo quattro anni e mezzo di amministrazione Scopelliti che hanno addirittura aggravato la situazione, la Calabria è oggi una regione martoriata dalle discariche abusive, da quelle non a norma che continuano a rilasciare percolato, da depuratori mal funzionanti spesso "fatti solo per fare progetti" e da siti inquinati d'interesse nazionale (SIN) come quello di Crotone che non interessano più a nessuno e dove la gente continua a morire per i veleni industriali e politici disseminati nei suoli e nelle acque. Le bonifiche sono rimaste un miraggio.
Una vera e propria “peste ecologica” alimentata dal virus partitocratico che, come Radicali, stiamo minuziosamente documentando in un libro dossier: continue e decennali violazioni del diritto italiano e comunitario che espongono i cittadini a rischi enormi per la salute, come dimostrano le vicende crotonesi.
Come per le carceri inumane e degradanti per le quali cerchiamo ora di graduare la tortura in corso, e come pure per l'irragionevole durata dei processi per la quale l'Italia è pure condannata da oltre trentanni, la mancanza di legalità e la deroga continua della norma, perpetuata con il mantenimento dell'emergenza, anche per i veleni e per i rifiuti disseminati sui territori si assiste a comportamenti pubblici, non solo dello Stato, irresponsabili che mettono a rischio fondamentali diritti umani.
Anche per la Calabria, come per l'Ilva di Taranto e come per la Lucania avvelenata, il problema – come troppo spesso in solitudine ricorda Marco Pannella - è che in uno Paese come l'Italia, dove le regole democratiche sono ormai diventate carta straccia, queste denunce rischiano di restare nel silenzio “se – attraverso il ricorso alle giurisdizioni italiane e internazionali che Partito Radicale e Radicali italiani stanno organizzando in modo massiccio – "i responsabili dello sfascio continuano a rimanere sconosciuti oltre che impuniti, facendo pagare il conto ai cittadini e abitanti del territorio, sin d’ora ipotecando la vita e la sopravvivenza stessa delle future generazioni degli esseri viventi”.
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