Politica
Bolognetti: Il supremo Governatore di tutti i topi tutti Marcello Pittella e il Ministro del Petrolio
Fonte: Nuova del Sud, 2 giugno 2014(pag. 1 e 2)
Ecco perché parteciperò alla manifestazione del 4 giugno
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario di Radicali Lucani
Il ministro Guidi sembra aver perso ogni freno inibitore e si è trasformata in una sorta di portavoce delle compagnie petrolifere e di Assomineraria.
La Guidi, evidentemente, ritiene che il 40% di voti incassati dal Pd alle Europee rappresenti un salvacondotto per propinarci il cento per cento di sciocchezze.
L’ottimo Ministro ha, in queste ore, rilanciato i concetti già espressi dal prof. Romano Prodi e - come e più del Professore - ha inteso parlare dei presunti vantaggi connessi ad un incremento delle attività di estrazione idrocarburi, rimuovendo totalmente la questione dei costi e segnatamente dei costi ambientali.
Dopo aver ascoltato le parole della Guidi, viene da pensare che quanto prima i quattro fiumi, simbolo della nostra regione, saranno sostituiti da trivella e barile.
L’agguerrita Ministra ce lo ha detto chiaro e forte: occorre trivellare in cielo, in terra e in mar.
Un pessimo biglietto da visita in vista dell’imminente incontro con il “supremo governatore di tutti i topi tutti”, Marcello Pittella.
Un Pittella, che dopo aver utilizzato in campagna elettorale il tema ambientale, adesso - come e più dei suoi predecessori - sembra assolutamente incapace di far valere le ragioni della Basilicata e gli interessi dei cittadini lucani che, al di là dei numeri offertici dalle esilaranti relazioni della Fondazione Mattei, non coincidono affatto con gli interessi di Assomineraria e soci.
Vorrei essere smentito, ma l’impressione che si ricava da questi primi mesi di Giunta Pittella è che il Governatore abbia utilizzato il tema ambientale come specchietto per le allodole e, al di là di una opposizione di facciata, sia stato assolutamente pronto ad assecondare le richieste della lobby dell’oil and gas.
Al ministro Guidi posso solo rispondere che il “no” radicale ad ulteriori attività di estrazione idrocarburi è stato ampiamente argomentato e non è un “no” dettato da pregiudizi, ma basato su una attenta valutazione di costi e benefici. Un “no” accompagnato da proposte e analisi che vanno ben oltre la questione lucana.
Al Governatore Pittella, invece, suggerisco un’ attenta lettura di quanto la stessa Regione scriveva il 30 dicembre 2005 nel DSR(Documento Strategico Regionale): “All’estrazione di gas e petrolio dal sottosuolo della Basilicata è collegato un rischio di emissioni di inquinanti nei corpi recettori naturali(aria e acqua), il cui monitoraggio andrà garantito tramite sistemi di verifica delle immissioni da realizzare con fondi specifici derivanti dagli accordi di compensazione ambientale”.
Come abbiano funzionato i monitoraggi in questi anni lo sappiamo bene e lo abbiamo ripetutamente denunciato e documentato. Il rischio paventato dalla stessa Regione, invece, si è di certo concretizzato, considerando l’infinità di siti inquinati dalle attività di ricerca, trasporto ed estrazione idrocarburi e l’impatto sulle matrici ambientali prodotto, tanto per iniziare, dal Cova(Centro Oli Val D’Agri).
Non a caso - e con buona pace dei vari Tabarelli, Profumo, Prodi e Guidi - la stessa Regione parla di “compensazioni ambientali”.
In questo scontro non ci sono vie di mezzo, e il Supremo Governatore deve decidere se stare dalla parte di coloro che intendono difendere ambiente e salute, o dalla parte di chi vede la nostra terra come una sorta di Iraq o di Kazakistan.
Il tempo del cerchiobottismo è finito ed anche quello del doppio binario pittelliano. Governatore, il re è nudo, e adesso o decide di difendere, davvero e seriamente, il nostro territorio e le preziose riserve idriche di cui disponiamo e il cui valore è di gran lunga superiore a qualche decina di milioni di barili di greggio, o abbia il buon gusto di schierarsi apertamente con la Guidi.
Il tempo delle lingue biforcute è finito e noi - che l’anello al naso non ce l’abbiamo- per dirla con Tex Willer, non vogliamo finire a spalar carbone nelle caldaie di sanatasso.
Approfondimenti
Nuova del Sud, 2 giugno 2014(pag. 1)
Nuova del Sud, 2 giugno 2014(pag. 2)
Documento Strategico Regionale, 30 dicembre 2014
justify">justify"> justify">
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Quelli di Sel e il cappello a cilindro della Sinistra di lotta e malgoverno.
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario di Radicali Lucani
Se il renziano Pittella parla con lingua biforcuta, non meno biforcuta è la lingua dei vetero-comunisti della Sel.
Alla Murante e soci dico che l'unico "cappello" che vedo in giro, in vista della manifestazione del 4 giugno, è il cappello a cilindro di Sinistra senza Ecologia e senza Libertà.
Il cappello dal quale tirano fuori conigli e doppie verità. Il tutto come da antica tradizione.
Anziché pontificare, quelli della SELLE e annesse articolazioni potrebbero spiegarci come mai, loro che occupano da sempre posti di governo e sottogoverno, non si sono mai accorti di quanto stava avvenendo in Basilicata sul fronte dei veleni industriali e politici.
Quando nel 2010 ho denunciato il decadimento della qualità delle acque invasate nelle principali dighe lucane, la voce dei Romaniello, della Murante e di tutto il sottogoverno e il sottopotere Sel non ho avuto il piacere di ascoltarla.
Eppure, loro nei palazzi del potere ci vivono. Ci vivono con ex sindacalisti come Giannino Romaniello, che con facilità avrebbe potuto avere accesso alle segrete stanza del Dipartimento Ambiente e ad informazioni che solo grazie all’operato dei Radicali e del sottoscritto sono diventate di pubblico dominio.
E certo non abbiamo avuto il piacere di sentir pronunciare una sola parola sul Pertusillo da parte del compagno Vendola. Quello stesso Vendola che nel novembre 2010 partecipava alla presentazione del rapporto “Ambiente e Sicurezza” dell’Ilva in compagnia di Emma Marcegaglia e della famiglia Riva, e che in quell’occasione dichiarava: “Chiesi a Emilio Riva, nel mio primo incontro con lui, se fosse credente, perché al centro della nostra conversazione ci sarebbe stato il diritto alla vita. Credo che dalla durezza di quei primi incontri sia nata la stima reciproca che c’è oggi. La stessa che mi ha fatto scendere in campo contro il referendum per la chiusura del polmone produttivo della Puglia”.
Sel e i sindacati di parastato, ottimamente rappresentati dall’ex segretario regionale della CGIL Giannino Romaniello, sono responsabili di quanto avvenuto in terra di Basilicata sul fronte delle attività di estrazione idrocarburi.
Responsabili per omissioni, “distrazioni” e per aver condiviso scelte scellerate.
Oggi, loro sì, provano a cavalcare la protesta e con la doppiezza che li caratterizza attribuiscono ad altri quello che è il loro tentativo di mettere abusivamente “cappello”.
Siamo di fronte alle solite eterne tattiche di matrice stalinista.
Siatene certi, questi nostri ineffabili compagnucci continueranno nel loro gioco di sempre; continueranno con le pubbliche virtù sbandierate in piazza e i “vizi” privati coltivati nel palazzo d’inverno dove da sempre vivono, si moltiplicano e ingrassano.
Per parte mia nessun tentativo di mettere “cappelli”, ma il desiderio, quello sì, di stabilire una verità storica e di rivendicare un’azione politica volta ad onorare il diritto a poter conoscere per deliberare.
Lo devo a me stesso, alla storia che credo di rappresentare di fronte al costante tentativo di censura, rimozione e falsificazione operato da coloro che ben volentieri si prestano a fare i mazzieri di regime.
"Verdana","sans-serif"">Approfondimenti
Vendola e il rapporto “Ambiente e Sicurezza” dell’Ilva
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Speciale Giustizia
Rassegna di Geopolitica. L'accordo sul gas tra Russia e Cina
LavorareInfo: Rassegna Stampa su mercato del lavoro, welfare ed economia
Interviste di ; Gian Carlo Caselli, Stefano Rodota', Marco Travaglio e Gustavo Zagrebelsky, riforma della costituzione
Manifestazione dal titolo: "Per unItalia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione
Notiziario Antiproibizionista
La Rai, il suo ruolo, la sua informazione, le sue censure, i radicali
Commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato
L'amnistia, il governo, la battaglia per una giustizia giusta: intervista al finanziere Fabio Calì
Carisma e leadership nella politica italiana tra fascismo e repubblica
Expo 2015/ Vecellio. Dall' Authority un rapporto umiliante. Appalti senza controlli per mezzo miliardo di euro. Politici che non vedono, non sentono, non parlano...
E' un rapporto umiliante, quello dell'Authority dei contratti al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone a proposito di Expo 2015. E' quanto scrive su Notizie Radicali" Valter Vecellio della direzione di Radicali italiani. Apprendiamo di appalti senza controlli per mezzo miliardo di euro: denaro pubblico sottratto "alle norme e ai controlli" in nome dell'"emergenza" più prevista del mondo. "Ben 82 disposizioni del Codice degli appalti sono state abrogate con quattro ordinanze della Presidenza del consiglio così da escludere l'Autorita' Garante per la vigilanza dei contratti pubblici e la Corte dei conti da ogni tipo di reale controllo. Emergono affidamenti diretti oltre le soglie consentite, riferimenti a commi di legge inesistenti, procedure ristrette poco giustificabili. Ben 72 appalti sono stati consegnati "senza previa pubblicazione del bando", tra cui figurano il mezzo milione a Publitalia per la fornitura di spazi pubblicitari e i 78mila euro per 13 quadricicli alla Ducati energia, impresa della famiglia del ministro dello Sviluppo Federica Guidi. A Fiera Milano congressi e' affidata l'organizzazione di un meeting internazionale dal valore di 881mila euro. Per non dire di quello che si possono spartire le organizzazioni criminali.
Quando l'Authority ha potuto accertare come stanno le cose ne son venute fuori (si fa per dire) delle belle. A marzo del 2013, dopo uno screening dello stato di avanzamento della costruzione della Pedemontana, oltre a segnalare gravi ritardi si e' individuato un incremento del costo complessivo dell'opera complementare all'Expo di 250 milioni di euro. Nella relazione ispettiva si legge che l'appalto era stato affidato con "elementi oggettivi di distorsione della concorrenza e conseguente alterazione del risultato della gara". In sostanza appalto sbagliato, costi impazziti, autostrada che rischia di non essere mai terminata. Insomma: un quadro desolante; e ancor piu' desolante la mancata vigilanza, il nessun controllo, da parte di chi doveva e poteva denunciare, vigilare, controllare. Oggi come trent'anni fa la logica e lo spirito che ha animato tanti e' stato quello dell'aggiungi un posto a tavola. A Milano, in Lombardia, maggioranze e opposizioni si comportano come le tre classiche scimmiette: non vedono, non sentono, non parlano.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati