E Simone Cristicchi volò sul nido del cuculo!

Ha emulato Jack Nicholson e, come lui, è volato sul nido del cuculo e ha vinto Sanremo, il festival della canzonetta italiana che non è solito regalarci impegno civile commisto alle molteplici combinazioni delle sette note: Simone Cristicchi ci è riuscito, senza banalità o retorica, ma volando alto, colpendo allo stomaco ed emozionando con intelligenza, trattando un tema, quello della malattia mentale, troppo spesso rimosso, nascosto, osceno, tenuto fuori dalla scena, non se ne deve parlare, solo sussurrare, sottovoce, nella vergogna di sè e degli altri.

O di qua, o di là? C'è chi dice NO!

Devo aver perso qualche passaggio della storia dei rapporti tra la sinistra post-comunista e i "radicali". Ebbene, a me risulta che questi ultimi siano stati i soli che nella storia degli ultimi 90 anni di questo paese abbiano portato avanti battaglie di diritto e libertà riformatrici, gli unici che abbiano percorso la strada della costruzione di una sinistra "altra": liberale, liberista, antiproibizionista, libertaria. Quanto all'ex PCI o PdCI o DS che sia: nonostante i muri caduti, nonostante le torri abbattute, nonostante i referendum su proposte di radicale "alternativa" votati con esito favorevole all'abrogazione con percentuali da 80 o 90 % e grazie al voto favorevole di cittadini che magari poi votavano DC o PCI, nonostante il mondo, gli scenari, la società mutino...

Gobetti comunista? Ma mi faccia il piacere!

Non mi avventurerò sui sentieri che molti protagonisti della cultura ufficiale italiana (la Kultura, appunto), percorrono con disinvoltura: le classificazioni degli intellettuali e/o delle etnie intellettuali o intellettualoidi non mi appassionano e mi paiono sterili, dominate da narcisismi di varia natura e non libere. Non mi avventurerò su quei sentieri perchè non li amo e mai li potrò amare. Orbene, io penso che Piero Gobetti sia "inintegrabile" e "scandalo", esattamente come diceva, di Pannella, Pasolini. Eppure, tanti, troppi, hanno tentato e tentano di recuperarlo utilitaristicamente e strumentalmente alla loro storia e alla loro tradizione: in ciò la Kultura della c.d. sinistra è stata ed è maestra, ma anche la Kultura della c.d. destra non sta a guardare.

L'officina della vita

Giovanni Sabato, biologo e divulgatore scientifico, lavora come giornalista con l'Agenzia Zadig, fa parte della redazione di "Tempo Medico" e collabora con vari giornali e riviste. Lo conosco a Ravenna, a margine di un incontro col pubblico per la presentazione del suo libro: L'officina della vita ("Cellule staminali, medicina rigenerativa, trapianti: come si ripara -e si riparera'- il corpo umano. Ed. Gli Elefanti Saggi. Prefazione di Roberto Satolli. 9 euro). E' un saggio che ha l'ambizione di cercare di fare il punto sulle cellule staminali, sia riguardo alle loro possibilita' terapeutiche, evitando allarmismi o aspettative irreali, sia con riferimento alle implicazioni etiche che lo sviluppo della ricerca in questo settore della medicina comporta.

“Vietare l’uso di queste cellule embrionali, è una cosa che può soltanto creare difficoltà e problemi”

Il 27 novembre scorso, a Modena, presso l’Accademia Nazionale di Scienza Lettere e Arti, il Prof. Umberto Torelli, Ordinario di Medicina Interna nella Universita' di Modena e Reggio Emilia, ha effettuato una “Seduta di Studio” sul tema “La Cellula Staminale: grandi problemi e rivoluzionarie prospettive della Medicina del XXI secolo”; Il Professor Torelli ha svolto tutta la sua carriera all’interno dell’Universita' di Modena.

11 settembre 2002, ore 14:51: un tavolo radicale a Bologna

Il "tavolo": otto radicali; tre bandiere USA molto grandi e belle; le bandiere del Partito della nonviolenza, della legalità e della democrazia; 150 volantini che spiegano il senso della nostra manifestazione; telecamere RAI; fotografo di Repubblica; una comitiva di turisti statunitensi che passa per la piazza: ci chiedono chi siamo, ci chiedono chi sono i radicali, si fermano a parlare con noi; orologio di piazza maggiore che alle 14:51 rintocca a morto, la piazza che si ferma... tutti i cittadini che passano restano immobili per 1 minuto... a pensare... un silenzio surreale... per la mente quelle immagini... quel dolore... quella rabbia; dopo i cittadini statunitensi con cui parlavamo, noi stessi, tutti pieni di forza e commozione...

Pagine