Politica
Intervista a Francesco Pastore della riforma sull' apprendistato
Torino/conferenza stampa radicale davanti sede sociale Intesa San Paolo: Fuori i Partiti dalle Banche. Boni e Federico: Chiediamo ai candidati regionali a regionali ed europee di sottoscrivere il nostro appello
La conferenza stampa volante di Radicali Italiani si è svolta a mezzogiorno davanti alla sede centrale di Intesa San Paolo (Torino, Piazza San Carlo n. 156).
Erano presenti: Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta, candidato alle regionali nella lista PD, Torino e provincia); Valerio Federico (tesoriere Radicali Italiani); Giulio Manfredi (segretario Associazione Aglietta, Direzione Radicali Italiani).
Federico: “Noi chiediamo la separazione netta fra i partiti (che nominano i membri delle fondazioni bancarie, che a loro volta controllano le banche) e gli istituti di credito. Questo nell’interesse sia delle fondazioni (che tornerebbero a fare quello per cui sono state istituite, il finanziamento dei territori) sia delle banche stesse (che, liberate dall’oppressione politica, potrebbero dedicarsi con più lucidità e libertà alla gestione del credito). Su Torino gravitano 2 delle 4 fondazioni più rilevanti in termini di patrimonio: la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Dal 2007 al 2013, le erogazioni al territorio della Compagnia San Paolo sono diminuite del 21% mentre quelle della Fondazione CRT sono diminuite del 54% (la media nazionale nel periodo è: - 43,7%.
Occorre abolire l’enorme conflitto di interessi fra gli attori politici e quelli finanziari. Le proposte di Radicali Italiani sono: le fondazioni devono fare un “avviso pubblico”, rendendo pubblici i curricula dei candidati nei loro consigli; le fondazioni devono distribuire i fondi al territorio tramite bando pubblico e non tramite affidamento diretto (attualmente, sono il 13% delle erogazioni passa tramite bando pubblico).
Abbiamo presentato una proposta di legge per richiedere la netta separazione fra fondazioni e banche; è in corso una raccolta firme su una petizione popolare a sostegno della nostra proposta. Si può sottoscrivere su: www.radicali.it/banche
Boni: “Questa non è un’iniziativa contro Sergio Chiamparino, attuale candidato del centro-sinistra alla guida della Regione Piemonte ed ex Presidente della Compagnia di San Paolo. E’ un’iniziativa contro una gestione non limpida e non efficiente dei rapporti fra fondazioni e banche, per un’amministrazione corretta del credito, a favore di tutti i cittadini e di tutte le imprese. I radicali in generale ed io in particolare non hanno padroni, redini e mordacchie di sorta; quello che devono dire lo dicono senza guardare a convenienze di sorta. E’ per questo che rivolgo un appello a tutti i candidati alle elezioni regionali e a quelle europee, a partire dai candidati del Partito Democratico, affinchè sottoscrivano e sostengano la nostra iniziativa. Augurandoci che sia Chiamparino il nuovo presidente del Piemonte, cercheremo di interloquire con lui anche su questo, dopo aver già ottenuto da lui un positivo riscontro in materia di riforma delle nomine nella sanità”.
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Processo Pertusillo. 14 maggio atto finale(Redazione TRM)
Fonte: TRM, 12 maggio 2014
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">Mancano 2 giorni all’atto finale del Processo sull’inquinamento della diga del Pertusillo a carico del Segretario dei Radicali lucani Maurizio Bolognetti. Motivo alla base di tale capo d’accusa, nei suoi confronti, nello specifico denominato “rivelazione del segreto d’ufficio”: l’aver diffuso, quattro anni fa, analisi Arpab, (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata), su alcuni invasi lucani come Camastra, Monte Cotugno e in particolare proprio del Pertusillo che ne testimoniavano l’inquinamento. “Così come 4 anni fa– dice Bolognetti – posso solo ripetere che ho onorato il diritto alla conoscenza e ho inteso difendere ambiente e salute, applicando alla lettera sia la Convenzione Aarhus sia lo stesso codice dell’ambiente”. Divulgando analisi effettuate dall’Arpab sugli invasi lucani e, successivamente, analisi da me commissionate e pagate, il 21 febbraio 2010 alla Biosan di Vasto, ho solo onorato – incalza – il diritto dei cittadini lucani a poter “conoscere per deliberare”. Altro che violazione – dice – di non so quale segreto! Aver dovuto subire 4 anni di processo, preceduti da un fermo di 4 ore in una stazione dei CC e dalla perquisizione della mia abitazione, è qualcosa che ancora oggi mi rende inquieto, ma che certo non mi ha fatto passare la voglia di capire cosa succede nella nostra Terra. Tra i segreti veri della Basilicata – dice -, c’è quello – per esempio – che ancora oggi impedisce ai lucani di conoscere il contenuto di alcune audizioni riguardanti l’Itrec di Rotondella e la “Nucleare connection” lucana, ad iniziare da quanto riferito dallo scomparso Magistrato Nicola Maria Pace nelle inchieste dei primi anni ’90. Altro segreto vero, dice ancora Bolognetti, è quello che grava sulla situazione dei siti lucani inquinati dal petrolio, considerando che a 16 anni dall’approvazione del Decreto Ronchi, in Lucania non esiste l’anagrafe dei siti da bonificare”. L’esponente radicale lucano – ricordiamo – mercoledì 14 maggio presso il Tribunale di Potenza, per il Processo sul Pertusillo, verrà difeso in aula dall’avvocato Vincenzo Montagna.
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"Verdana","sans-serif"">Articolo completo: http://www.trmtv.it/home/primo-piano/2014_05_12/70649.html
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II workshop: "Gli stereotipi di genere nei media e il ruolo delle donne nellinformazione"
Expo: Cappato "da Renzi-Pisapia-Maroni scelte burocratiche che daranno gli stessi risultati"
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo radicale - federalista europeo
Milano, 12 maggio 2014 Il successo di Expo non passa dalla costituzione di task force anticorruzione, né dall'opera di alti funzionari e manager, che siano già in esercizio come Giuseppe Sala, o da affiancare all'evento come Raffaele Cantone. Il problema è stato volutamente privato di un responsabile politico che risponda pubblicamente del successo o del fallimento di Expo. Vale per il futuro, come per il passato: chi risponde di un progetto fallimentare come quello delle "vie d'acqua Expo", che oltre tre anni fa, assieme a Edoardo Croci, avevamo spiegato essere inutile sia ai rappresentanti della società Expo sia al delegato del Sindaco Pisapia (e poi anche alla Procura di Milano)?? Chi risponde dei contenuti di Expo? Chi risponde del rispetto del voto dei cittadini che sul referendum di Milanosìmuove avevano chiesto di garantire per il post-Expo un grande parco agroalimentare? E' evidente che se coloro che detengono le risorse - Renzi, Pisapia e Maroni - continueranno a scaricare su Giuseppe Sala sia le responsabilità di gestione che quelle di indirizzo e vigilanza, questa scelta burocratica otterrà gli stessi risultati prodotti finora. Da tre giorni chiedo un'assunzione di responsabilità diretta da parte del Sindaco di Milano. Se Renzi, Maroni e lo stesso Pisapia non sono d'accordo, trovino un'altra soluzione.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere
Notiziario Antiproibizionista
Inquinamento del Pertusillo e “Segreti”: Mercoledì discussione finale del processo a carico di Maurizio Bolognetti.
Mercoledì 14 maggio, presso il Tribunale di Potenza, si terrà la discussione finale del processo a carico del Segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’inquinamento dell’invaso del Pertusillo. L’esponente radicale verrà difeso in aula dall’avvocato Vincenzo Montagna.
"Verdana","sans-serif"">In vista dell’udienza, Bolognetti ha tra l’altro dichiarato: “In attesa di conoscere la decisione del Tribunale su una vicenda che continuo a definire kafkiana e surreale, non posso che ribadire di aver onorato quelle leggi a tutela dell’ambiente e della salute pubblica che quotidianamente vengono disattese dal nostro Stato. L’Italia, infatti, è anche sul fronte della tutela ambientale uno “Stato canaglia”, pluricondannato dalla Corte Europea di Giustizia e più e più volte richiamato al rispetto del Diritto comunitario in materia.
Emblematico il caso della condanna che abbiamo subito per la reiterata violazione della direttiva 2008/1/ce, meglio nota come direttiva IPCC e cioè la norma europea sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento. Tanto per intenderci, parliamo della direttiva comunitaria dalla quale nasce l’obbligo di rilascio della cosiddetta Autorizzazione Integrata Ambientale, laddove gioverà sottolineare che la direttiva del 2008 andava a sostituire 96/61/ce, che noi avevamo recepito solo nel 2005.
Divulgando analisi effettuate dall’Arpab sugli invasi lucani e, successivamente, analisi da me commissionate e pagate, ho onorato il diritto dei cittadini lucani a poter conoscere per deliberare. Altro che violazione di non so quale segreto!
Il “segreto”, quello vero, è quello che ancora oggi impedisce ai lucani di conoscere il contenuto di alcune audizioni riguardanti l’Itrec di Rotondella e la “Nucleare connection” lucana, ad iniziare da quanto riferito dal dottor Nicola Maria Pace.
Il “segreto”, quello vero, è quello che grava sulla situazione dei siti inquinati dal petrolio in Basilicata, considerando che a 16 anni dall’approvazione del Decreto Ronchi, nella nostra regione non esiste l’anagrafe dei siti da bonificare.
Lungi dall’aver rivelato segreti, ho piuttosto applicato la Convenzione di Aarhus e l’art 3-ter del Codice dell’Ambiente, per far conoscere verità scomode che riguardano la rete di depurazione e l’impatto delle attività estrattive nella Valle dell’Agip.
Aver dovuto subire 4 anni di processo, preceduti da un fermo di 4 ore in una stazione dei CC e dalla perquisizione della mia abitazione, è qualcosa che ancora oggi mi rende inquieto, ma che certo non mi ha fatto passare la voglia di capire cosa succede nella nostra Terra.
Comunque vada, ho la serenità di chi ritiene di aver fatto ciò che andava fatto, laddove, ad oggi, per il certo inquinamento del lago di Pietra si è indagato solo su chi ha denunciato e su chi, come il sottoscritto, si è fatto carico di svelare scomode verità, mentre presunti difensori dell’ambiente e sedicenti rivoluzionari - che hanno i mezzi e il potere che io non ho mai avuto - tacevano e di nulla si accorgevano.
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